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Piano Concerto - Forum pianoforte

Lettera di Chopin a Tytus Woyciechowsk


GILDA
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Lettera di Chopin a Tytus Woyciechowski

 

 

Parigi 12 dicembre 18

 

Mio carissimo.

Mi sono sentito rinascere appena ho ricevuto la tua lettera. La tua ferita! Mi sono giunte diverse notizie, e diverse spiegazioni ho dato ( a modo mio ) alle espressioni delle lettere che ho ricevuto da

casa. Kot, che mi ha scritto, si è espresso così stranamente che ho avuto paura dei pensieri che mi si sono affollati nella mente. Nondimeno, c'incontreremo ancora in questa vita! Che cambiamenti, che miseria, chi l'avrebbe mai previsto. Ricordi il consiglio notturno, a Vienna, la vigilia della tua partenza! Il vento mi ha spinto qui; si respira dolcemente ma forse anche si sospira di più, perché è facile farlo. Parigi è tutto ciò che vuoi, puoi divertirti, annoiarti, ridere, piangere, fare tutto ciò che ti piace, e nessuno si accorge di te, perché qui ci sono migliaia di persone che fanno le stesse cose e ognuno a proprio modo. Del resto non so dove ci siano più pianisti che a Parigi; non so dove ci siano più asini e più virtuosi che qui.

Devi sapere che sono giunto qui con pochissime raccomandazioni. Malfatti mi ha dato una lettera per Paer, qualche altra lettera a Vienna l'ho avuta per gli editori, e questo è tutto. Ma solo a Stoccarda, dove mi è giunta la notizia della presa di Varsavia, ho definitivamente deciso di partire per questo altro mondo. Tramite Paer, che qui è il Kapelmeister di palazzo, ho conosciuto Rossini, Cherubini ecc., Baillot ecc. Sempre tramite lui ho conosciuto anche Kalkbrenner. Non crederai quanto io fossi curioso di conoscere Herz, Liszt, Hiller ecc., ma tutti sono uno zero di fronte a Kalkbrenner. Ti confesso che come Herz suonavo, ma vorrei suonare come Kalkbrenner. Se Paganini è la perfezione, Kalkbrenner gli corrisponde, ma in tutt'altro genere. E' difficile descriverti la sua " Kalm , il suo tocco affascinante, l'inaudita uguaglianza e la maestria che affiorano da ogni sua nota : è un gigante che schiaccia gli Herz, i Czerny ecc., e anche me. Cos'è accaduto dunque? Presentato a Kalkbrenner, egli mi prega di suonargli qualcosa. Volente o nolente, non avendolo sentito prima, ma sapendo come suona Herz, ho messo da parte l'orgoglio e mi sono seduto. Ho suonato il mio Concerto in mi minore,, che i renani Lindpaintner, Berg, Stuntz, Schunke e la Bavaria tutta non sapevano più come lodare. Ho sorpreso il signor Kalkbrenner che mi ha immediatamente chiesto se sono allievo di Field .( Di questo mi sono molto rallegrato ), e ancor più quando Kalkbrenner, volendo farsi ammirare, s'è seduto al pianoforte, s'è sbagliato e ha dovuto interrompersi! Ma poi, bisognava sentire come si è ripreso ; non avrei mai pensato una cosa simile. Da quel momento ci vediamo quotidianamente, o viene lui da me o vado io da lui e, dopo avermi conosciuto bene, ora mi fa la proposta di studiare con lui , per tre anni, per fare così di me, a sua detta, qualcosa di molto, molto. Gli ho risposto che so quanto mi manca, ma che non voglio imitarlo e tre anni sono troppi. Nel frattempo mi ha convinto che posso suonare benissimo se sono ispirato, e malissimo se non lo sono, cosa che non mi accade mai.. Mi ha detto, dopo avermi osservato più da vicino, che non ho scuola, che sono su di una buona strada, ma posso deviarne. Che non ci sarà più un rappresentante della grande scuola pianistica dopo la sua morte, oppure quando lui avrà smesso definitivamente di suonare. Che non posso, anche se volessi, costruire una nuova scuola senza conoscere la vecchia, in una parola, che non sono una macchina perfetta, e che così intralcio lo svolgersi dei miei pensieri. Che sono originale in quello che compongo, e sarebbe un peccato se non diventassi quello che prometto ecc.ecc. Inoltre se tu fossi qui, tu stesso diresti " impara ragazzo, finché c'è tempo ". Molti mi hanno sconsigliato, ritenendo che io posso suonare bene quanto lui, che egli fa tutto ciò per orgoglio, per potermi chiamare allievo suo più tardi ecc.ecc. Sono tutto facezie. Bisogna sapere che tutti qui, ma tutti, hanno stima del talento di Kalkbrenner - ma parimenti non lo possono soffrire come persona , perché non dà confidenza al primo imbecille che si presenta; ma è vero, come il mio affetto per te, che è superiore a tutti quelli che ho ascoltato. Ho scritto di tutto ciò ai miei genitori, e loro sembrano convenirne. Ma ad Elsner i giudizi di Kalkbrenner paiono dettati dall'invidia. Malgrado questo ( devi sapere che ho già tra gli artisti una grandissima nomea ) darò un concerto il 25 dicembre. Baillot, quel famoso rivale di Paganini, vi suonerà; Brodt, celebre oboista, anche; io interpreterò il mio fa minore e le Variazioni in si bemolle maggiore, sulle quali, con provenienza Cassel, ho ricevuto da un tedesco ( entusiasmato da queste Variazioni) , una recensione di dieci fogli, in cui dopo enormi premesse

entra nella disamina del pezzo battuta per battuta, spiega che non sono variazioni come tutte le altre, ma che si tratta di una sorta di tableau fantastico. Della seconda variazione dice che Don Giovanni corre con Leporello; della terza, che abbraccia Zerlina mentre Masetto ( nella parte del basso ) si adira e dell' Adagio, nella quinta battuta dice che Don Giovanni bacia Zerlina sul re bemolle. Plater ieri mi chiedeva dove ce l'avesse, Zerlina, quel re bemolle ecc. C'è da morire per la fantasia di questo tedesco, che s'è intestardito perché suo cognato porti questo articolo a Fétis della " Revue Musicale ". Il buon Hiller, ragazzo di grande talento ( ex allievo di Hummel, il cui Concerto l'altro ieri e la Sinfonia hanno avuto un grande effetto, è un uomo di tipo beethoveniano, ma pieno di poesia, fuoco e spirito ) mi ha faticosamente difeso, dicendo a quel signor cognato che questa proposta invece di essere saggia era molto stupida. Ma torniamo al mio concerto. Oltre il resto, suonerò con Kalkbrenner a due pianoforti, con altri quattro d'accompagnamento, la sua Marcia suivie d'une Polonaise. E' un'idea folle. Uno è un pantaleone enorme, ed è appannaggio di Kalkbrenner; l'altro è un piccolo verticale monocorde, ma sonoro come una serie di campanellini, e questo è per me, gli altri quattro sono grandi e fanno da orchestra. Li suoneranno Hiller, Osborn, Stamaty e Sowinski. Quest'ultimo non arriva nemmeno a legare le scarpe ad Alex buonanima ( una cui allieva ho conosciuto qui ). Non ha testa, solo buono l'aspetto ed il cuore. Norblin, Vidal, il celebre violista Urhan ( mai sentito nulla di simile ) mi aiutano. C'è la possibilità di piazzare i biglietti. La cosa più difficile è stata trovare una cantante. Rossini avrebbe permesso ad una cantante dell'Opéra di cantare a questo concerto, se avesse potuto agire senza il consenso del Signor Robert, il secondo direttore, che non voleva essere minacciato in futuro da duecento o trecento simili richieste. Ma finora non ti ho scritto nulla dell'Opéra. Non ho mai sentito il Barbiere eseguito come la scorsa settimana da Lablache, Rubini e la Malibran ( Garcia ). Né ho mai sentito l'Otello cantato come da Rubini, Pasta e Lablache, né l'Italiana cantata come da Rubini, Lablache e Mme Raimbeaux. Come non mai, adesso a Parigi ho tutto. Non puoi immaginare cosa sia Lablache! Dicono che la Pasta sia un poco calata, ma non avevo ancora visto nulla di più sublime. La Malibran affascina con la sua voce meravigliosa, e canta come nessuna. Meraviglia! Meraviglia! Rubini è un tenore perfetto, prende le note a piena voce, mai in falsetto, e a volte gorgheggia per due ore ( ma talvolta ricama troppo e vibra apposta con la voce, inoltre esegue trilli senza fine, cosa che tuttavia gli frutta i più grandi applausi ). Il suo mezza voce è ineguagliabile, C'è qui la Schroder-Devrient- ma non fa grandi furori come in Germania. La Malibran interpretava il ruolo di Otello, e lei quello di Desdemona. La Malibran è piccola, la tedesca enorme ; sembrava che Desdemona strangolasse Otello. E' stata una rappresentazione costosa ( ventiquattro franchi tutti i posti ) per vedere una Malibran nera che non cantava molto bene in quel ruolo.

Devono dare il Pirata e la Sonnambula ecc. La Pasta è già partita ; dicono che non canterà più. L'orchestra è meravigliosa, ma su un altro piano rispetto alla vera Opéra francese ( l'" Académie Royale " ). Se mai c'è stato sfarzo in teatro, non so se abbia raggiunto il grado di fastosità di Robert le Diable, l'ultimissima opera in cinque atti di Mayerbeer, l'autore del Crociato. E' il capolavoro della nuova scuola, in cui i diavoli ( cori enormi ) cantano attraverso le tube, le anime si levano dalle tombe, ma non come nel Ciarlatano, bensì a gruppi di cinquanta, sessanta. Il teatro è un diorama in fondo al quale si vede l'intérieur di una chiesa e la chiesa intera illuminata per Natale o Pasqua con i monaci e tutti i fedeli sulle panche, con l'incenso; e soprattutto c'è l'organo, il cui suono in scena affascina e sorprende, e copre quasi tutta l'orchestra. Non potranno più rappresentare nulla di simile in nessun luogo. Mayerbeer si è immortalato! Ma è stato a Parigi tre anni prima di poterla rappresentare, e dicono che abbia speso ventimila franchi per gli attori. Anche la Cinti-Damoreau canta perfettamente, come meglio non si può; preferisco il suo canto a quello della Malibran. La Malibran sorprende, la Cinti incanta e rende le gamme cromatiche meglio di Tulon, celebre flautista. Non si può avere una voce meglio perfezionata, e fa così poca fatica, che sembra non accorgersi del pubblico. Nourrit, tenore francese, ha un sentimento stupefacente. E Cholet all'Opéra Comique, dove danno Fra Diavolo, La Fiancée e Zampa ( la nuova, bella opera di Hérold ) , è l'amante, il séducteur, irrita e affascina, è un genio con una voce veramente adatta alle romanze. Ha creato un genere per sé. All'Opéra Comique dànno adesso la Marquise de Brinvilière, una befana che avvelenava la gente ai tempi di Luigi XIV o XV. La musica è opera di otto autori: Cherubini, Paer, Berton, Hèrold, Auber, Baton, Blanguini e Caraffa. Penso che sarà difficile trovare una compagnia più bella per un concerto!

Scrivimi cosa te ne pare; poi tuttavia dovrai riconoscere che non sono rimbecillito, nè voglio cadere nel ridicolo. Pixis ha un gran rispetto per me, sia per come suono, sia perché è geloso della sua ragazza, la quale guarda meglio me che lui! Scrivimi per carità o vieni qui; tuo fino alla morte e, forse, a presto.

 

 

Il vecchio Potier è eccellente! Il giovane e Herwet sono qui. Anche Evra e Tiery, e Filés, ma non li ho visti. Abito nel Boulevard Poissonière n.27, ma tu non mi hai dato il tuo indirizzo, ho dovuto chiederlo a Wodzinski. I pianoforti di Pleyel sono il non plus ultra. Fra i Polacchi più spesso vedo Kunasik, Morawski, Niemojowski, Lelewel, Plichta; il resto è un enorme gruppo di imbecilli. Si va spesso dalla signorina Jaczorek, ma nulla di più. E' una bella fanciulla. Oleszczynski ha intenzione di farmi il ritratto col bulino. Sono stato in visita l'altroieri dalla Tyszkiewiczowa con Brykczynski, ma Poniatowski non c'era ancora; oggi vado da Montebello. Se non fosse stato per i Wodzinski non avrei saputo il tuo indirizzo, tu con la testa nelle nuvole. I Wodzinski ti aspettano qui, io ti vorrei vedere anche solo qualche volta, perché per poco non impazzisco di nostalgia, specie quando piove. La signorina Gladkowska ha sposato Grabowski, ma ciò non impedisce gli affetti platonici. In questo momento è arrivato Baillot. Suggello la lettera. Amami.

Non posso finire senza raccontarti la mia scenetta con Pixis. Immagina, lui ha una signorinetta con sé, una quindicenne molto carina, con cui ( come dice ) pensa di sposarsi, e della quale, io già a Stoccarda, andando da lui, avevo fatto la conoscenza. Pixis arrivando qui mi invita a casa sua senza dire ( temendo che forse sarei venuto a visitarlo più celermente ) che questa sua signorina, di cui io già m'ero dimenticato, era venuta con lui. Mi prega di andare a trovarlo, quindi in settimana ci vado. Ed ecco che sulle scale, mostrando grande gioia, m'incontra la sua giovane pupilla, m'invita a salire, e non importa nulla che il signor Pixis non ci sia, mi prega di riposarmi, Pixis sarebbe arrivato subito ecc. ( Un certo fremito ci prende entrambi ). Mi scuso sapendo che il vecchio è geloso, sarei venuto un'altra volta ecc.; nel frattempo, mentre noi sulle scale così teneramente, con cuore innocente e grande gentilezza discutiamo, arriva il Pixisko, guarda ( come fa Soliva ) attraverso gli spessi occhiali, chi là in cima stesse conversando con la sua bella e affrettando subito il passo il tapino si ferma dietro di me, poi dice brusquement: " Bonjour " e a lei : " " Que ce que vous faites ici? ". Frase seguita da un'enorme geremiade di tutti i colori sul fatto che lei osa in sua assenza ricevere dei giovanotti. Anch'io sorridendo ( e con aria innocente ) dò ragione a Pixis e faccio presente che ella è uscita dalla stanza vestita così leggera ( con un semplice abito di seta ) ecc. Finché il vecchio s'è contenuto e sbollito, mi ha preso sottobraccio portandomi in salotto; non sapeva dove farmi sedere dalla paura ( che arrabbiandomi, quando lui non fosse in casa, lo fregassi o meglio gli fregassi la pupilla ). Mi ha accompagnato poi sulle scale, e vedendo che ridevo sempre un pò tra me e me ( non potevo nascondere il contento che traevo per la prima volta dal fatto che la gente mi potesse giudicare capable di qualcosa di simile ) è entrato ( l'ho visto ) dalla custode per chiedere se era molto tempo che io ero salito sulle scale ecc. Da allora Pixis non cessa di lodare sperticatamente il mio talento davanti a tutti gli editori, in particolare Schlesinger, che mi ha proposto di scrivere qualcosa sui temi di Roberto il Diavolo , che ha comprato da Mayerbeer per ventiquattromila franchi ! Cosa te ne sembra? Io un séducteur!

 

F.Chopin

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