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Piano Concerto - Forum pianoforte

La Musica Nella Pubblicita'


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Ciao a tutti!

Proprio ieri sera addormentandomi stavo pensando a quanto la musica nella società di oggi sia radicata un po' dappertutto... dalle suonerie, alla musica di sottofondo nei locali, alla pubblicità. Ebbene proprio in merito a questa io ho alcuni dubbi sull'utilizzo che fa della Musica. Intendo la pubblicità televisiva.

C'è da riconoscere che la pubblicità esiste ormai da anni, e che secondo alcuni rappresenta un po' il concetto del progresso. Io non mi sento tra questi, anzi, ho un'avversione "naturale" per la pubblicità, specie quella televisiva... martellante, noiosa, sempre uguale, ripetitiva, a volte perfino provocante o fastidiosa. Ma non mi riferisco solo alla pubblicità in sé... Spesso per essere ancora più incisiva nelle pubblicità viene inserita anche la Musica... che tipo di musica, è indifferente... e qui vengo al dunque.

Nella mia breve esperienza ho sentito cose del tipo: "Questa è la musica di Vecchia Romagna" riferito all'elegante Romanza di Beethoven. ;) O, ancora peggio: "Questa è di un cellulare Nokia", stracciando a livello commerciale la celeberrima Sinfonia n.40 del grande Mozart. ;):(:o E, per fare un esempio più recente, "la musica della Roncato", in riferimento a "La Serenissima" del gruppo italo-svizzero "Rondò Veneziano", in attività dagli anni Ottanta (e di cui posso dirmi "conoscitore approfondito"...). :(;);)

Vengo alla domanda "pungente": d'accordo musica nella pubblicità... c'è gente che sa riconoscere Mozart anche ridotto in suoneria... :) ma che un ragazzo finisca in prima media a dire al professore di musica "Questo non è Mozart... io l'ho già sentito, è la suoneria del Nokia"... proprio NON LO TOLLERO!!! :lol:

Certamente, magari fa anche piacere ascoltare musica anche durante la pubblicità, cosa relativamente annoiante, ma che la pubblicità faccia cadere nell'ignoranza come negli esempi che vi ho scritto... non mi va giù.

Vi starete chiedendo "E dunque cosa fare ?" (sempre se siete d'accordo con me), giusto? Ebbene, poichè eliminare la Musica dalla pubblicità mi sembra impossibile, credo che la soluzione migliore sia una scritta in ogni pubblicità, anche piccola, in basso, scorrevole, che dica titolo e autore della musica utilizzata... onde evitare di attribuire la Sinfonia 40 agli ingegneri della Nokia... ;)

Aspetto confronti. Magari sono nel torto... ma io la penso così. Ciao!

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Sono d'accordo con te. Del resto anche la mia generazione è stata "vittima" dei Caroselli. Quando scoprivano, alle feste, che sapevo suonare il pianoforte, qualche ragazza mi chiedeva : "....uh mi suoni Angelino supertrim?"( figurati se non gliela suonavo!!!) . Si trattava della marcia turca di Mozart, che in quel periodo di "capelloni" era il pezzo classico più conosciuto.....Bhe...merito di Calimero, il pulcino nero che, lavato con Supertrim diveniva bianco!!!!!! In quel momento, dove regnavano i gruppi rock, Calimero dava una mano a noi che non suonavamo la chitarra e portavamo i capelli corti :lol: Anche io ero un po' indignato....ma ciò mi divertiva. Ancora oggi si parla di Supertrim, anche se il detersivo non esiste più. Molti hanno imparato che quella musica apparteneva a Mozart...e magari si sono interessati ad altra sua musica. Benvenga la pubblicità che ci fa ascoltare buona musica.....ma hai ragione...bisognerebbe citare titolo e autore.

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Ciao Francesco, io la penso esattamente come te, è una cosa vergognosa ! Ma bisogna analizzare attentamente alcune cose. La televisione è la rovina dell'umanità intera. La musica nella pubblicità è il danno minore se mi è concesso esprimermi in questo modo. Riconoscere una musica di Beethoven in una pubblicità ed intendo apprezzarlo nonostante non si sia coscenti dell'autore secondo me è poco male, è comunque pubblicità per la musica classica, ma sarebbe interessante attuare il tuo consiglio: titolo e autore. Il problema più grande è che la televisione è una grande invenzione della tecnologia, ma come tutte le genialate le innovazioni possono essere utilizzate nel bene o nel male e la nostra televisione non è certo utilizzata a fin di bene. C'è da sfatare il mito che tutto ciò che viene detto in TV sia oro colato. Sono 7 anni che non accendo più la televisione perchè mi rifiuto di osservare ORRORI televisivi che continuamente le reti nazionali propinano alle persone. Tutto ciò che viene detto in televisione è vero a prescindere, è questo il grave problema. Con questo sistema i media si sono arrogati il diritto di plasmare le menti delle persone, si sta tornando al: "Guarda, un asino che vola !". Non tutte le persone sanno ad esempio che nei periodi elettorali i vertici del governo mandano alle emittenti nazionali una lista di termini vietati, ovvero che non possono essere pronunciati in trasmissione. La televisione mostra le mezze verità, come nel caso del terremoto a L'Aquila dove il governo in atto (e con questo non voglio dire di appartenere ad uno schieramento piuttosto che ad un altro proprio perchè io non ho schieramenti politici) è passato per il redentore che in quattro e quattrotto ha risolto la situazione, ma non hanno mostrato che più della metà degli abitanti dell'Aquila sono ancora dei senza tetto, le stesse persone, o per lo meno molte delle quali sono state cacciate da casa loro nonostante le stesse non avessere subito danni significativi. Non hanno trasmesso le intercettazioni telefoniche di due imprenditori i quali dopo il terremoto dell'Aquila colloquiavano contenstualmente con questi termini: "Io alle 3 di mattina ridevo !". La televisione non trasmette tutte le nefandezze del governo, e dei suoi ministri, non dice che l'On. D'Alema che aveva affittato un attico a Piazza della Repubblica a Roma di 450 metri quadri con tanto di mobili antichi ed arazzi che sono opere d'arte dal valore inestimabile pagando 600 euro al mese !! Potrei proseguire fino al prossimo anno ma la sostanza è che il sistema televisivo è completamente viziato dalla politica e dalle esigenze dei politici che hanno il potere di controllare il popolino, pertanto gente, spegnete la televisione ed accendete il cervello !!

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Francesco io vedo la cosa, rispetto a Paolo e Simone di cui condivido anche le loro opinioni, a livello sociale. E cioè molte persone, purtroppo o per caso, dipende da varie circostanze, non sentono il bisogno quasi "spirtuale" di saziarsi con la Musica. Nel senso che non sentono dentro di loro quella sensibilità che invece noi e motlissima altra gente si sazia della Musica come una neccessità primaria di vita, come mangiare, bere, respirare ecc ... perchè questi "eletti" sentono dentro di loro che questo stimolo arricchisce la vita. Come un bicchiere d'acqua disseta una prelibatezza delizia il palato così anche la Musica sazia interiormente, e noi "eletti" non possiamo farne a meno! E' una specie di input che scatta, inconsapevolmente o consapevolmente, da tutti, chi prima e chi tardi, e ci lega a questa necessità quotidianamente. Invece molte altre persone, senza farne una colpa, non hanno questo input oppure ancora non è ancora scattato, oppure si accontentano del minimo indispensabile musiclamente parlando, cioè si saziano di quello che passa la TV, la Radio, dai propri gusti ecc ... Quindi credo che questo processo di sensibilizzazione deve inziare prima di tutto da noi. Certo i mezzi d'informazione influenzano e non istruiscono in questo senso, ma fare una colpa a chi non riconosce una sonata di Mozart ecc ... o alla pubblicità che a solo uno scopo di lucro e non di acculturazione dell'individo, perchè non deve essere distratto dal prodotto, deve essere visto invece come un'opportunità per fargli scattare quell'input, poi ovviamente sarà la sua sensiblità Musicale a orientarsi maggiormente verso quella direzione. Mio punto di vista lieto di ampliaro e corregerlo con voi. :lol:

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Il punto è che la gente è pigra: la musica per essere compresa in tutte le sue forme e sfacettature richiede impegno mentale. Purtroppo l'individuo medio non riesce e/o non ha voglia di cogliere determinati stimoli perchè non è informato e non è istruito a riguardo. Basti pensare che alle scuole medie s'insegna ancora il flautino: come può uno avvicinarsi alla musica con questo approccio vecchio e noioso? Il problema sta nell'educazione e non nell'uso delle pubblicità di determinata musica a mio modesto parere. L'utilizzare poi una musica o l'altra solo per cogliere uno stimolo che sia il guardare questo o quel prodotto è il modo in cui si spiega la natura della maggior parte della pubblicità: finta, priva di senso artistico e di rispetto verso un linguaggio che va oltre la comunicazione.

 

P.s. Un esempio lampante mi viene in mente; Allevi che faceva pubblicità per una nota marca di auto: musica vuota per una pubblicità ancora più assurda che fa trasparire uno pseudo-messaggio di rispetto dell'ambiente. Ma il principio di conservazione dell'energia: Gli ossidi d'azoto, gli ossidi di zolfo, gli incombusti che si depositano nell'ambiente?

Mediocrità e banalità all'ennesima potenza. Quello che percepisco dalla pubblicità è una plasticosa essenza di materialismo venduto con l'ausilio del sesso per catturare più denaro possibile.

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Il punto è che la gente è pigra: la musica per essere compresa in tutte le sue forme e sfacettature richiede impegno mentale. Purtroppo l'individuo medio non riesce e/o non ha voglia di cogliere determinati stimoli perchè non è informato e non è istruito a riguardo. Basti pensare che alle scuole medie s'insegna ancora il flautino: come può uno avvicinarsi alla musica con questo approccio vecchio e noioso? Il problema sta nell'educazione e non nell'uso delle pubblicità di determinata musica a mio modesto parere.

 

Ottimo ! Secondo me Andrea ha proprio centrato il target. Se mai riuscirò ad entrare in un conservatorio come docente, cosa che mi costerà altri 2 anni di studio dopo il diploma, il mio obiettivo sarà proprio quello di rispettare il programma ministeriale ponendo però tappe diverse e dunque percorrendo percorsi alternativi. Ricordo bene le lezioni di musica alle scuole medie. Lezioni di flauto dolce... Tutto errato. Si vive in una società dove ciò che tira più di ogni altra cosa sono i gruppi pop e l'informatica. Perchè non sfruttare a proprio vantaggio questi input mediatici ? Anche io suono con il gruppo di mio padre, non è la musica classica, certamente ma è comunque una nuova esperienza. Se fossi un professore di musica delle scuole medie punterei per primo a far scegliere il proprio strumento ad ogni alunno e non imponendo di suonare categoricamente il flauto dolce. Basta con queste ca**te ! Cercherei poi di creare un gruppo, dove ognuno ha un ruolo ben preciso. Ci metterei nel mezzo la teoria della musica ed anche un po' di informatica musicale. Insegnerei come si usa un sequencer, come utilizzare un sistema di produzione musicale, darei dei cenni di acustica, e parlerei di studio recording. E' così che si crea l'interesse nella musica ! Non dimentichiamoci che abbiamo a che fare con ragazzi da 11 a 13 anni, hanno bisogno di imparare divertendosi, e la bravura dell'insegnante sta proprio nel creare questo divertimento mentre si insegna. Questo metodo secondo me ha 2 vantaggi. Il primo in assoluto è avvicinare le nuove generazioni alla musica "colta" non vista solo come musica classica che è sicuramente la regina indiscussa della musica ma con questo termine intendo la musica in ambito professionale: dall'esecuzione alla produzione. Il secondo è quello della memorizzazione. Se l'apprendimento avviene per mezzo del divertimento la memorizzazione degli argomenti è molto più radicata nella testa. In sostanza il mio pensiero di insegnamento e di apprendimento è il seguente: in tutto ciò che si studia, all'università, al conservatorio ecc, c'è bisogno di applicare gli argomenti in un contesto reale che sia divertente. Nel campo universitario ho creato questo forum e svariati altri siti/software. Nell'ambito della musica ho fatto diverse incisioni, composto brani, realizzato video. Come vedete non è detto che diversi settori della cultura debbano necessariamente percorrere due strade completamente separate, è sempre possibile trovare un qualcosa che le accomuna e che le faccia convergere l'una verso l'altra, in questo modo si fa anche coincidere la teoria con la pratica, si imparano cose nuove ottenendo un prodotto che una volta finito ci da la soddisfazione di poter dire, questo l'ho creato io con le mie forze. Tutti hanno bisogno di questo, perché nella vita spesso la soddisfazione paga molto più del denaro.... Provato sulla mia pelle.

 

Un saluto a tutti

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Proprio così Simone! Anche sull'educazione musicale che si insegna alle medie ci sarebbe da parlare... anche Andrea ha anticipato la questione: il punto è che la gente spesso non ha voglia mentre guarda la pubblicità di concentrarsi per capire che musica è quella. Non ha voglia o, come ha detto Simone, non è in grado, perchè non ha un'educazione musicale.

... Pianoscholar, forse quello che hai osservato tu è un po' lo stesso concetto della mancanza di questa educazione musicale... vedendola a livello sociale, infatti, tutti sentono musica, ma solo altri la ascoltano veramente...

Bene, aspettiamo altri pareri!

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Il punto è che la gente è pigra: la musica per essere compresa in tutte le sue forme e sfacettature richiede impegno mentale. Purtroppo l'individuo medio non riesce e/o non ha voglia di cogliere determinati stimoli perchè non è informato e non è istruito a riguardo. Basti pensare che alle scuole medie s'insegna ancora il flautino: come può uno avvicinarsi alla musica con questo approccio vecchio e noioso? Il problema sta nell'educazione e non nell'uso delle pubblicità di determinata musica a mio modesto parere. L'utilizzare poi una musica o l'altra solo per cogliere uno stimolo che sia il guardare questo o quel prodotto è il modo in cui si spiega la natura della maggior parte della pubblicità: finta, priva di senso artistico e di rispetto verso un linguaggio che va oltre la comunicazione.

 

P.s. Un esempio lampante mi viene in mente; Allevi che faceva pubblicità per una nota marca di auto: musica vuota per una pubblicità ancora più assurda che fa trasparire uno pseudo-messaggio di rispetto dell'ambiente. Ma il principio di conservazione dell'energia: Gli ossidi d'azoto, gli ossidi di zolfo, gli incombusti che si depositano nell'ambiente?

Mediocrità e banalità all'ennesima potenza. Quello che percepisco dalla pubblicità è una plasticosa essenza di materialismo venduto con l'ausilio del sesso per catturare più denaro possibile.

 

 

Camy sono d'accordo in parte, generalizzare dicendo "la gente è pigra" non tiene conto di diverse circostanze esterne ed interne di una persona! Verissimo il 99,8% abbiamo una società, vista in tutti i suoi aspetti sia culturali, d'informazione ecc... che non stimola o orienta verso quel'"impegno mentale", ma io sostengo che poi l'input deve partire da noi. I metodi d'insegnamento validi e innovativi, come dice Simon, ben vengano, per la formazione delle nuove generazioni sopratutto oggi che siamo nell'era del Total-Web e che in futuro influenzerà ancora maggiormente e, a mio parere, soppianterà anche gli attuali mezzi di comunicazione "obsoleti" come TV, radio ecc.... E' ovvio che la pubblicità non è assolutamente un mezzo di educazione/istruzione non possiamo pretendere l'oro da chi ci propina le carote. L'aspirazione di Francesco di vedere in una pubblicità i crediti di una musica credo che non avverrà mai, perchè non deve distrarre dal prodotto, ogni interferenza al messaggio pubblicitario deve essere ridotta al minimo l'uso della musica in questo settore serve solo per focalizzare su quel prodotto, punto. E' per questo che associano determinate musiche scelte a tavolino dalle aziende abbinandole al prodotto, per creare nel "subconscio" un sorta di memoria al prodotto non alla musica: la musica è solo un potentissimo tramite. La responsabilità parte dalle famiglie per primo e dagli organi d'istruzione che devono già in tenera età, ad esempio dalle elementari, porre delle basi che orientino e formino verso quella forma d'arte, poi come a colto Francesco se sentirà la musica o ascolterà la musica dipende sempre da quella molla che ti scatta dentro e da diversi altri fattori.

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Camy sono d'accordo in parte, generalizzare dicendo "la gente è pigra" non tiene conto di diverse circostanze esterne ed interne di una persona! Verissimo il 99,8% abbiamo una società, vista in tutti i suoi aspetti sia culturali, d'informazione ecc... che non stimola o orienta verso quel'"impegno mentale", ma io sostengo che poi l'input deve partire da noi. I metodi d'insegnamento validi e innovativi, come dice Simon, ben vengano, per la formazione delle nuove generazioni sopratutto oggi che siamo nell'era del Total-Web e che in futuro influenzerà ancora maggiormente e, a mio parere, soppianterà anche gli attuali mezzi di comunicazione "obsoleti" come TV, radio ecc.... E' ovvio che la pubblicità non è assolutamente un mezzo di educazione/istruzione non possiamo pretendere l'oro da chi ci propina le carote. L'aspirazione di Francesco di vedere in una pubblicità i crediti di una musica credo che non avverrà mai, perchè non deve distrarre dal prodotto, ogni interferenza al messaggio pubblicitario deve essere ridotta al minimo l'uso della musica in questo settore serve solo per focalizzare su quel prodotto, punto. E' per questo che associano determinate musiche scelte a tavolino dalle aziende abbinandole al prodotto, per creare nel "subconscio" un sorta di memoria al prodotto non alla musica: la musica è solo un potentissimo tramite. La responsabilità parte dalle famiglie per primo e dagli organi d'istruzione che devono già in tenera età, ad esempio dalle elementari, porre delle basi che orientino e formino verso quella forma d'arte, poi come a colto Francesco se sentirà la musica o ascolterà la musica dipende sempre da quella molla che ti scatta dentro e da diversi altri fattori.

 

Concordo pienamente con te Pianoscholar... meno che su una cosa: non sono proprio certo che una pubblicità che dica il nome della musica utilizzata distragga dal prodotto in se... anzi, immaginiamo che d'improvviso un pubblicitario decida di farlo: quando siamo al supermercato, la maggior parte della gente compra quello che propina la pubblicità. Ebbene, io credo che proprio perchè sarebbe insolito che una pubblicità mostri titolo e autore del brano, la gente se ne ricorderebbe...

In ogni caso credo che l'educazione, come dici tu, debba "partire dal principio"... cioè dalla scuola, dalla famiglia, dall'istruzione (che in Italia NON FUNZIONA PER LE COSE PIU' SEMPLICI FIGURIAMOCI SE SI IMPEGNA NELL'AMBITO MUSICALE!!!!...)...

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Concordo pienamente con te Pianoscholar... meno che su una cosa: non sono proprio certo che una pubblicità che dica il nome della musica utilizzata distragga dal prodotto in se... anzi, immaginiamo che d'improvviso un pubblicitario decida di farlo: quando siamo al supermercato, la maggior parte della gente compra quello che propina la pubblicità. Ebbene, io credo che proprio perchè sarebbe insolito che una pubblicità mostri titolo e autore del brano, la gente se ne ricorderebbe...

In ogni caso credo che l'educazione, come dici tu, debba "partire dal principio"... cioè dalla scuola, dalla famiglia, dall'istruzione (che in Italia NON FUNZIONA PER LE COSE PIU' SEMPLICI FIGURIAMOCI SE SI IMPEGNA NELL'AMBITO MUSICALE!!!!...)...

 

Caro Francesco,

 

mi complimento innanzitutto con te per l'acutezza delle tue osservazioni e il modo brillante con cui riesci ad esprimere le tue opinioni!

Tuttavia, non son sono pienamente d'accordo con te in merito a questa tua ultima risposta all'intervento di Pianoscholar che, invece, ho trovato estremamente lucido ed impeccabile nelle sue considerazioni. Ha ragione lui quando dice che, purtroppo, la musica utilizzata nelle pubblicità è solo un mezzo per aiutare la memoria del video-ascoltatore senza distrarne l'attenzione verso altri oggetti che non siano il "Prodotto" che si intende reclamizzare. Il fatto che una pubblicità che mostrasse il titolo e l'autore del brano musicale di sottofondo, rappresentando un fatto insolito, resterebbe impresso nella memoria dell'ascoltatore lo trovo un po' ingenuo (non me ne volere!) poiché, se diventasse una regola, perderebbe per definizione questo carattere di straordinarietà e distrarrebbe, nel tempo, il video ascoltatore dallo scopo primario delle pubblicità che resta purtroppo quello di inculcare nell'utente la validità del prodotto reclamizzato.

Ti saluto e, comunque, mi complimento ancora per la vivacità dei tuoi interessi, soprattutto in rapporto alla tua giovanissima età! Questo ti fa onore e continua sempre così!!!

Io non partecipo sempre alle discussioni che si animano nel forum perché sono una semplice amante della musica in genere anche se per molti anni mi sono dedicata allo studio del canto lirico che ho ripreso solo da pochissimo.

A presto!!!

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Sinceramente, non riesco a capire quale sia il problema! O forse si ma ... probabilmente sarebbe il caso di non porselo!

Mi spiego meglio.

Le pubblicità (anche quando appaiono stupide o incomprensibili) sono il frutto di un gran lavoro di professionisti il cui compito è quello di presentare

un determinato prodotto al pubblico nel modo più "appetibile" possibile. Il fine ... giustifica i mezzi!

Quali sono i mezzi? Tutti.

E' diventata consuetudine, ormai, dare contro all'uso di ognuno di questi mezzi ... proprio perchè sfruttati talla tanto odiata pubblicità.

Che siano donne, bambini, animali o opere d'arte non ha importanza. L' importante è che si cerchi di delegittimare l'" indegna pubblicità" all'uso

di qualcosa che appartiene a qualcun'altro.

Nel nostro caso, ci troviamo difronte al tentativo di proteggere la "nostra" amata musica classica.

A parte il fatto che come l'acqua, come l'aria, come il sole, la musica classica non appartiene a nessuno ... (o meglio appartiene a tutti) non capisco

cosa ci sia di male nell'ignoranza! Non è colpa dei pubblicitari se la gente non sa riconoscere quello che ascolta! Non è possibile neppure fornire

didascalie per ogni elemento che componga la reclame, e non spetta alla pubblicità fare cultura.

Tra l'altro, esiste una notevole differenza tra il non sapere e l'avere l'arroganza di contraddire un professore ... ma questa è un'altra storia.

Se sono una persona curiosa, non avrò problemi a rintracciare una musica, o un dipinto, o una qualsiasi cosa che mi abbia impressionato di una pubblicità.

Internet, oggi, agevola tantissimo in questo senso.

E' vero, per concludere, che la scuola (e dobbiamo limitarci per forza a quella dell'obbligo) non dia una cultura musicale sufficiente ... ma mi accontenterei

che lo facesse almeno in una delle materie che si insegnano!!!

La musica classica è vastissima, e quindi non mi meraviglierei che anche all'alunno più diligente, del professore più appassionato, della migliore scuola statale

sfuggisse che, in realtà, quell'amabile "pezzo" che accompagnava le pubblicità del Mulino Bianco sia Bach! (Corale "Jesus bleibet meine Freude" della Cantata BWV 147) :lol:

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D'accordo... Forse è un po' ingenuo pensare che se il pubblicitario dicesse titolo e autore del brano la gente se ne ricorderebbe, tuttavia trovo anche un po' bizzarro che la cultura debba ridursi così. Certamente non posso (e non possiamo) imporre ai pubblicitari di non usare la musica, perchè non è loro, ma neanche nostra... E non possiamo neanche, come dice Michele, aspettarci che, nella scuola italiana di oggi, tra le tante materie l'Educazione Musicale funzioni bene.

Certo che non è colpa dei pubblicitari se la gente non conosce ciò che ascolta, ma, se la mettiamo su questo piano, non è neanche colpa della gente, no? E' come dire a un bambino che conta fino a 50 di immaginare un numero infinitamente superiore...

E' anche vero che il pubblicitario non può distrarre e "perdersi" nella musica che ha utilizzato, tuttavia quello che ho sentito e citato nei messaggi precedenti continua a non andarmi giù.

Vi faccio un breve ragionamento sulla situazione:

- La gente vede la pubblicità;

- La maggior parte della gente NON RICONOSCE LA MUSICA della pubblicità e la cataloga come "Musica di Vecchia Romagna", "Musica del Mulino Bianco"...

- La gente compra il prodotto pubblicizzato;

- LA gente continua a non conoscere ciò che ascolta;

- Noi siamo qui a parlare dei pubblicitari e dell'utilizzo che fanno della musica;

- Il pubblicitario nel frattempo si arricchisce.

 

Sarà poi che non mi va neanche giù che in questo circolo vizioso chi ci guadagna? La gente? No. La Musica? Neanche per sogno. La Cultura? Possiamo dimenticarcelo. Il pubblicitario! Colui che NON SOLO FA INDIGNARE ME E CHI LA PENSA COME ME, MA NEL FRATTEMPO SI ARRICCHISCE, PROPINA ALLA SOCIETA' I MESSAGGI CHE VUOLE, E TRAE BENEFICIO DA TUTTO QUESTO!!

So di non essere proprio dalla parte della maggioranza, e so che ciò che dico non sarà mai ascoltato da un pubblicitario, e so anche che MAI la Cultura potrà essere tale nella televisione, fatte pochissime eccezioni.

Insomma, so che quello che sostengo è impossibile da sostenere.

Aspetto altre considerazioni.

 

PS grazie l'interesse con cui state partecipando...

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La discussione è molto interessante perché associa un interesse o una passione che ci accomuna sfruttandola in altri campi.

Tuttavia credo che al contrario di quanto dici, noi dovremmo aspettarci che l'educazione musicale funzioni bene alle scuole perché il compito del professore dovrebbe essere questo. Il problema maggiore è che ormai la maggior parte dei professori di scuole medie inferiori si presentano a scuola solo per percepire lo stipendio a fine mese. Mi rendo anche conto che si ritrovano davanti una classe che molto spesso più che essere composta da ragazzi è rappresentata da un numero imprecisato di "bulletti" e scansa fatiche, ma non dimentichiamoci che sono pur sempre dei giovanissimi. Nei giovanissimi secondo me per suscitare l'interesse ci sarebbe solamente bisogno di muovere le leve giuste. Ma i professori non hanno la fantasia di cimentarsi in progetti ambiziosi con i loro alunni proprio perché il loro progetto primario è quello di arrivare al 27 del mese. Il pubblicitario fa il suo mestiere, quello del pubblicitario, e quindi come dice Michele utilizza tutto ciò che ritiene finemente orecchiabile e visivamente attraente per far sì che il prodotto pubblicizzato guadagni l'attenzione di un pubblico il più possibile vasto. Come prendersela con i pubblicitari che svolgono il loro lavoro ? Secondo me bisognerebbe prendersela con i professori che non lo fanno ! Bisogna però anche osservare che spesso il neo-laureato che si avvicina all'insegnamento comincia il suo mestiere di professore con tutti i migliori propositi che decadono nel momento in cui la classe che ho descritto precedentemente, respinge tutti gli sforzi dell'insegnante. Ma gli insegnanti buoni sono quelli che non demordono. Io ricordo un esempio pratico di quanto ho detto quando frequentavo le scuole medie. Cambiai due professori di musica. Il primo, ci obbligò a comprare un flauto da lui scelto, forse perchè avrebbe preso la percentuale... Già questa affermazione la dice lunga. A parte le prime due lezioni sulla durata e la posizione delle note nella chiave di violino, nel resto delle lezioni si suonava il flauto. Ad ogni lezione ci veniva assegnato un piccolo spartito da studiare per casa con il flauto... Dinnanzi a questa noia mortale quasi nessuno svolgeva mai i "compiti" di musica. Questo non è fare lezione di musica ragazzi !! Negli anni a seguire venne una professoressa che ci prese molto per la sua vitalità. Organizzò un concerto di fine anno nel quale ognuno di noi avrebbe dovuto esibirsi cimentandosi nello studio di un brano "difficile" con qualsiasi strumento. Alcuni formarono dei gruppi, alcune ragazze si cimentarono nella realizzazione coreografica di balletti. Insomma l'interesse incominciava a muoversi. Come tutte le cose belle l'anno successivo ricambiarono insegnante per quello vecchio, quindi fine dei giochi.

 

Tutto questo è per dimostrare che la quasi completa assenza di cultura musicale nei giovani è il corollario di un cattivo se non inesistente insegnamento da parte dei professori, con tutti i problemi relativi al caso (scarso interesse per la materia, ragazzi difficili ecc. ecc.). Non possiamo dunque dar colpa ai pubblicitari se utilizzano Bach, Mendelssohn o Beethoven nelle pubblicità. La sensibilizzazione verso la musica è qualcosa che deve essere fatto quando si è piccoli ma l'ora di musica (che è già poco di per sé) con gli insegnanti che ho avuto modo di vedere è l'ora della ricreazione !

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Assolutamente si ! Per fare un'inciso è la stessa cosa che succede per i computer. Qualche tempo fa i computer netbook venivano venduti con una versione di Linux per abbassare il costo del pc. Linux è gratis, windows no ! In questo modo a 100 euro si comprava un pc, spesa minore equivale ad essere più competitivo e quindi a raggiungere una massa di acquirenti sempre maggiore. In fase di progettazione di un prodotto dunque si tenta sempre di raggiungere il massimo dei risultati con la minore spesa possibile, un pò la filosofia della massima resa con il minimo sforzo. Questa scienza si chiama Ricerca Operativa. E' matematica applicata al settore aziendale, la studiai all'università.

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Guest Gennarino

Insomma, Francesco ha posto un problema di grande rilievo, anche se, nella sua giovanissima età, ha proposto una risposta che non è una soluzione.

Infatti, una soluzione risolve un problema; ma il problema non consiste nell'ignoranza della composizione e dell'autore, quanto nell'utilizzo che si fa - da parte di tutti - di una espressione artistica e, in genere, della cultura (mercificazione).

 

Consentitemi innanzitutto di dissentire con alcune delle cose che si sono dette: e Vi spiego anche il perché.

 

Francesco chiede di citare opera e autore e - giustamente - Maricallas ricorda che se citiamo sempre, la cosa passa inosservata. Caro Franceso, bastassero le citazioni a fare cultura, allora avremmo abbondanza di persone colte ! (La musica di "Barilla" è una citazione!)

 

Simone se la prende con gli insegnanti, ma loro non sono i responsabili dell'acculturamento dei giovani, cosa che è e rimane responsabilità dei genitori.

Infatti, i genitori utilizzano degli operatori per eseguire questo compito, ma usare qualcuno che opera al tuo posto (nel mio mondo) non trasferisce la responsabilità. Infatti, la delega ha lo scopo di creare efficienza/efficacia e non lo scopo di spostare la responsabilità del risultato, anche se molti tendono a scordarselo.

Se un genitore non invia messaggi, se non quelli legati alla mercificazione, che cosa ci aspettiamo dai giovani? Dimentichiamo che il giovane viene formato dalle esperienze vissute e, quindi, se il padre diffonde ignoranza perché il figlio dovrebbe esibire cultura?

 

Passiamo ora al pubblicitario: avevo un gemello (purtroppo tragicamente morto) che faceva il pubblicitario a Milano. Lui faceva il mestiere con passione e professionalità, ma era ben conscio dei meccanismi perversi dello strumento che aveva fra le mani.

Molto meno - credo, anzi sono certo - lo erano i destinatari delle sue campagne, visto che le pubblicità di tipo "castigato" avevano meno successo di quelle di tipo "spinto". E io aspetto ancora di vedere le frotte di persone rinunciare a vedere una stronzissima duemilesima puntata di un qualunque serial (o della Domanica Sportiva, fate Voi, tanto anche lì esibiscono tette e culi), per leggersi non dico un libro, ma un maledetto giornale!

Molto più accorti - invece - quelli che gli commissionavano il lavoro pubblicitario, che vedevano la cosa come un investimento come tanti altri, contraddistinto perdipiù - se gli diceva bene - da una redditività impensabile con un investimento industriale "classico". E quindi giù con tutti i trucchi classici inventati nel tempo dai furbi di mezzo mondo (ho vissuto a Napoli per molti anni e a noi non ci debbono insegnare niente!): dal ti distraggo con una falsa morale (tipo: prendi il prodotto Profumo Sensation e sarai meglio degli altri), al ti incanto con la belloccia/il belloccio di turno (Blasi/Totti ?, etc..), al ti dico che stai per fare un vero affare (3x2, sconto favoloso ?, etc...) e così via. Insomma, una merda merdosa che più merda non potrebbe essere.

 

Sinceramente, non saprei trovare chi dei tre merita maggiormente il mio disprezzo, fra imprenditore,pubblicitario e cliente ( o forse proprio me?).

In realtà, ciascuno di noi è, in parte, artefice del proprio destino e ciascuno è quindi responsabile di questo andazzo.

 

Il capitalista, che conosce a memoria le leggi del mercato (semplificando):

1) molti comprano, molti vendono = massima giustizia e prezzo equo;

2) molti comprano, pochi vendono = minima giustizia e arbitrio del venditore;

3) pochi comprano, molti vendono = minima giustizia e arbitrio del compratore

cerca le soluzioni 2 o 3 e quindi passa il suo tempo a cercare di fare fallire/acquistare i suoi competitori e fare abbrutire/imbecillizzare le controparti sul cosiddetto mercato.

 

Il pubblicitario è uno strumento del primo (ognuno che conti ha i suoi bravi!) e, in cambio, cerca di arricchirsi facendo un mestiere che gli piace; è però forse vero che quando dipingeva bei quadri e voleva venderli per mangiare onestamente nessuno glieli comprava e quindi è pure colpa del terzo! (ogni mezza tacca ha i suoi persecutori!).

 

Il compratore, che non vuole imparare le leggi del mercato, è felice che gli dicano cosa fare e non si chiede nemmeno per un attimo se la persona che gli dice che fare sia dotata della autorevolezza e dell'indipendenza necessaria (non lo è l'imprenditore, non la pubblicità, che risponde all'imprenditore), in quanto l'unico che avrebbe la autorevolezza necessaria sarebbe lui stesso, ma allora bisognerebbe farsi un culo della madonna per capire un mucchio di cose! Meglio farlo fare a Blasi/Totti, anche se costa di più (sennò chi li paga i Blasi/Totti?) e se si rimane nella propria crassa ignoranza(nel frattempo, usa il tempo risparmiato per cercare di arricchirsi a danno di altri malcapitati e cambiare gruppo). Ma che ci possiamo fare se l'uomo è un animale sostanzialmente stupido/ignorante/presuntuoso/egoista?

 

Capisco l'indignazione di Franceso, che come me ama la musica, ma pensate allo scempio che avviene con la tecnologia, dove tutti conoscono il prodotto ultimo della tecnologia elettronica e nessuno sa chi ha scoperto i fenomeni elettrici o elettronici. Mozart-Mulino Bianco/Grattugia Kenwood non è molto diverso da Schroedinger-Ipad/Nokia. E non parliamo di quello che avviene con le arti, che soffrono anche più della scienza, se possibile.

 

In realtà, siamo in presenza di un processo strano nel quale - da un lato - un numero crescente di persone aumenta le proprie conoscenze e la propria ricchezza e - contemporaneamente - un numero sempre più ridotto (in percentuale) di persone si impadronisce di fette via via più ampie di informazione e di diritti, per dominare gli altri. In questo processo le parole d'ordine sono: economia di scala e mercato, ma, in realtà, la prima produce concentrazione (ahi, ahi, ahi ! regole 2 e 3!) e il secondo viene menzionato a sproposito, perché il mercato prodotto è fittizio come le "ombre nella caverna".

 

Che fare, allora ? Come faccio a dire al mio vicino che bisognerebbe cambiare rotta ?

E' un poco come urlare ordini nell'infuriare della tempesta e nel sibilare dei venti a un equipaggio di sordi, anche riottosi, per giunta!

Bene, una soluzione è quella di mantenere la calma, indicare le manovre con i gesti (e non con gli urli!), cercare di correggere la barra al timoniere e, in ogni caso, ricordarsi che si è andati a un corso di nuoto e, se gli scogli si avvicinano troppo, buttarsi a mare e lasciare gli inetti al loro destino.

 

E adesso, fatemi tornare allo studio della Numero 2 (Nochecita) delle Seis Danzas Espanolas di Isaac Albeniz ( Vi giuro!!! Non sto salvandomi dagli scogli, ma solo indicando una manovra con i gesti a un bell'equipaggio!).

 

Ciao !

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Caro Gennarino sui professori invece non mi trovi molto d'accordo. Se poi per l'insegnamento ti riferisci ai professori universitari ti do ragione ma parlando di scuole medie le cose non stanno proprio così per come le ho vissute io. I genitori hanno sì il compito di educare i figli ed "acculturarli" per quanto gli è possibile ma non dimentichiamoci che non tutti i genitori specie della mia generazione hanno avuto la fortuna di poter continuare gli studi per questioni economiche. Ecco dunque che i genitori devono educare e dare tutte le possibilità (secondo le proprie possibilità, scusate il gioco di parole) ai figli, ma gli ultimi interessati nell'insegnamento di ciò che è cultura sono i professori alle scuole. La scuola nasce proprio con questo scopo dapprima nella Grecia e poi a Roma. Mi ritengo una persona fortunata perché i miei genitori anche se non navigano nell'oro, ma stanno comunque bene hanno potuto permettermi di intraprendere diversi corsi di studi che mi appassionavano ed hanno speso una fortuna ! I miei genitori hanno una discretissima cultura in parecchi campi, mio padre non è comunque un'esperto di musica classica, né tanto meno mia madre, ma l'aver comprato il pianoforte quando ero piccolo, mi ha spinto a chiedergli di mandarmi a prendere delle lezioni... E qui ci ricolleghiamo all'insegnamento.

Far riferimento alle scuole medie di una volta non vale nella società di oggi pertanto se ti appelli a questa discussione facendo riferimento ai tuoi ricordi sono sicuro che il tuo discorso decade immediatamente nel nostro presente. Nella passata generazione (racconti di mio padre e di mia madre) c'era il rispetto per il professore, cosa che oggi non c'è più; quindi mi rendo conto che gli insegnanti trovano diverse difficoltà per far sì che l'argomento da loro spiegato susciti dell'interesse nei ragazzi. Tutt'altra cosa però è entrare in classe per fare la presenza ed aspettare il 27 oppure insegnare mettendo in play la bocca e raccontando storielle che dette così non suscitano l'interesse di nessuno. Quello che penso è che per interessare qualcuno che non è minimamente colpito dall'argomento di cui si parla, bisogna usare un po' di fantasia e cercare di renderlo divertente. Io ho sempre cercato di imparare divertendomi, quello che si studia bisogna metterlo subito in atto altrimenti resta sola teoria che verrà lavata dal tempo. L'appunto che io faccio sui professori di musica alle scuole statali è proprio questo, come ci si aspetta che i ragazzi siano interessati nello studio di uno strumento (flauto) che gli viene imposto ? Come un giovane può interessarsi alla musica se a casa viene tempestato continuamente da musica House e commerciale in televisione, e a scuola, NELL'ORA DI MUSICA, non ascolta mai un brano di musica classica ? Come può interessarsi alla musica colta se non gli viene presentata neanche a scuola nella misera ora di lezione settimanale ? Come può amare uno strumento se l'unico che conoscerà sarà sempre questo stramaledetto flauto dolce da 10 euro ? Come farà a legare con i compagni attraverso la musica se non si formano lavori di gruppo, mini band, ecc. ? Tutte queste belle situazioni per forza di cose devono crearsi in un ambiente scolastico, perché la scuola dovrebbe fornire tutti gli strumenti affinché il giovane possa scegliere la sua strada. Le stesse possibilità non è detto che ci siano all'interno di un'ipotetica famiglia dove due genitori hanno la quinta elementare e dove uno stipendio di 1000 euro al mese deve bastare per tutto !

 

Riguardo la televisione hai ragione. Ormai le menti delle persone sono deviate o meglio "PLASMATE" dalla televisione. Ecco perché mi ritengo fortunato di aver capito questa cosa molto tempo fa e non guardo più la TV da ormai 7-8 anni. Quante volte ti è capitato di ascoltare delle persone fare un'affermazione e, dopo svariati dubbi degli interlocutori sentir replicare: "Si, è proprio così, l'ho sentito in televisione". Questa frase nasconde dentro di sé un messaggio molto preoccupante ovvero che tutto ciò che viene detto in televisione corrisponde a verità inattaccabile. Il messaggio è preoccupante perché le menti che ritengono che quello che viene detto in TV sia giusto a prescindere, sono deviate, e quindi pilotabili dal mezzo televisivo. Secondo me nella televisione c'è anche un po' di ipnosi. Se ci si stacca dalla televisione e si ragiona con la propria testa sulle cose tutte le risposte appaiono più semplici. Guardate quello che è successo per il referendum sulle centrali nucleari, se non fosse accaduto il disastro nucleare a Fukushima sono quasi convinto che con un po' di propaganda televisiva si sarebbero riaperte anche in Italia. Per non parlare del messaggio di un povero mentecatto fottutamente venduto a favore delle centrali nucleari di cui non ricordo il nome ma che ho visto su youtube il quale affermava in televisione che il disastro di Cernobyl ha causato solo 10 morti !!! (Ero piccolo ma ricordo che mia madre, qui in Italia, mi dava il latte in polvere perché il latte della centrale poteva essere contaminato ! Bambini deformi, aumento medio dei tumori alla tiroide anche in Italia del 200%, ma non entriamo in discorsi politici che potrebbero urtare la sensibilità altrui. Il fatto resta, la tv di oggi con tutte le sue pubblicità è una TV spazzatura, nata, cresciuta e pasciuta per guadagnarsi un posto di potere e di controllo sulla psicologia delle persone, che usa tette e culi per guadagnarsi lo share ed attirare un pubblico sempre più vasto al quale viene poi propinato un contenuto ipnotico che lo spinge a credere che quello che viene detto in quell'ammasso di ferraglia sia tutto giusto ! Riflettete gente, Riflettete....

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Bell'intervento, Renzi!!! Sono d'accordo. I Mass Media non si interessano più alle "sincere forme d'arte" e i riferimenti che la Massa riceve e ai quali si "ancora" sono sempre più fatui e fuorvianti. Come si deve recitare? Come si deve suonare? Come si deve dipingere? Come, insomma, può l'Arte comunicare, attraverso quale linguaggio? Basterebbe, a scuola, parlare e chiarire questo tipo di concetti per donare qualche strumento di orientamento nel difficile mondo dell'Espressione e della Comunicazione. Tutto si "Impastoia": la musica nella pubblicità, la dizione nella falsa recitazione televisiva ( quella naturale!!!!), Il "tratto" pittorico ...ecc. Insomma, ben vengano tutte le forme di utilizzo e multimediali dell'Arte, ma affiancate dalla conoscenza delle basi e dei fondamenti. Qui è responsabile la Scuola che non possiede insegnanti capaci e disposti ad affrontare "L"ESSENZIALE", con sicuri e solidi messaggi di base( che forse a volte non possiedono). Poca responsabilità darei alle Famiglie. Chi ha la fortuna di nascere in casa di scienziati o musicisti potrebbe essere fortunato o avvantaggiato ( a meno che la presenza dell'eminente Paternità o Maternità non generi competizione). Ma anche la sola attenta valutazione delle qualità di un bambino, può suggerire e favorire l'incoraggiamento e illuminargli lastada giusta da seguire.

 

Purtroppo nel declino dei valori, tutto scade e molte forme d'Arte, neanche vengono conosciute. Non si parla più di Teatro, di Pittura e su SKY bisogna comprare a parte l'unico canale di Musica Classica. Tutto ci è a portata di mano e sembra invece, così lontano!!!!

 

Diciamo sempre le stesse cose...forse mi accorgo di questo...ma....forse...affrontare il problema, ormai Jurassico, ci fa paura.

 

Allora benvengano, in un modello ideale, le scuole gratuite di Musica, le conferenze e i video gratuiti dei grandi scienziati e filosofi, le visite guidate dai grandi studiosi dell'Arte figurativa. Dobbiamo tornare all'Era dell'Oro, quando l'Uomo possedeva tutto questo e "sentiva crescere l'erba".

 

(Scusate a volte i miei "voli" favolistici)

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Guest Gennarino

No, scusate amici carissimi, non ci siete con le Vs osservazioni! E forse Io non mi spiego bene!

 

Qui non si tratta di avere dei genitori ricchi o colti, ma si tratta di essere genitori (in realtà cittadini) ignoranti!

 

Ma che diciamo ?

Che queste torme di ragazzini ignoranti che girano intorno sono tutti prodotti dalla scuola ?(Come se uscissero la mattina di casa buoni e la scuola li guastasse in poche ore!)

Che adesso la scuola è cattiva e una volta era buona ? (Ai miei tempi la scuola funzionava un poco,poco,poco,poco,poco meglio, e i ragazzi uscivano di casa con meno soldi e più interessi, figli di famiglie presenti e "colte", anche se "meno istruite"! Mio padre voleva che sapessi, mica che sembrasse che sapevo!)

 

Scusate se insisto, ma le affermazioni che fate non mi paiono in accordo con i fatti che osserviamo.

 

La scuola, come ogni altra manifestazione umana, è frutto dei suoi tempi, per tali intendendo i valori dominanti degli uomini che vivono in una certa epoca.

I giovani non è che Iddio li produca oggi tutti imbecilli e oziosi! I maestri non è che Iddio li generi oggi tutti imbelli e fatui! I genitori non è che Iddio li generi oggi tutti irresponsabili!

Io dico solo che moltissimi dei soggetti di questa società abdicano, in genere per futili motivi (quasi sempre per avere un poco di merce in più), alle proprie responsabilità e con questo favoriscono il processo di espropriazione svolto ai loro danni da quelli che perseguono il dominio. Quindi, la mia critica ai genitori è un richiamo simbolico alle responsabilità degli adulti nei riguardi delle giovani generazioni ("nessun nasce imparato" e "chi frequenta lo zoppo impara a zoppicare" si dice a Napoli).

 

Circa il flauto dolce, non me ne vogliate, ma si può fare musica e diletto con qualunque tubo, come ci si può rompere le palle con il migliore degli Steinway. Il problema non è lo strumento, ma l'uso che se ne fa. Se uso il flauto per dire che faccio musica è come imparare la tabellina per dire che faccio matematica. Ma anche usare uno Steinway per dire che faccio musica è come imparare la tabellina per dire che faccio matematica. Non a caso, Simone fa cenno a un approccio diverso al fare musica a scuola (e io faccio cenno a un approccio diverso al fare cultura a casa). Sono quindi daccordo che la didattica debba avere la capacità di interessare e di evocare la curiosità dell'allievo, per ottenere i migliori risultati; non è un caso che i corsi migliori (non solo di musica!) siano spesso quelli ove lo studente coopera con gli altri a un risultato o quelli ove traduce attività di ricerca liberamente scelta in risultati concreti (Musica : cercarsi un autore e interpretarlo; Scienza: cercarsi una legge e realizzare un esperimento che la provi, etc.)

 

Circa l'osservazione sulle competenze o la ricchezza dei genitori, tenete presente che non è affatto necessario "avere un titolo di studio" o "essere benestante" per "sapere" o "essere responsabili". Infatti responsabilità non significa affatto "saper fare", quanto "saper controllare i risultati" e, da che mondo è mondo, non mi risulta che per sapere controllare bisogna saper fare. Altrimenti un Agnelli dovrebbe sapere montare un motore o una gomma (mi pare che abbiano competenze enormi nel solo campo del conteggio del danaro!). Oltre a ciò, se associassimo la responsabilità all'istruzione/censo, faremmo un piacere a chi persegue l'appropriazione dell'informazione e l'incremento del proprio censo per convincerci a far condurre la baracca a lui!

 

Che poi la scuola sia un punto fondamentale del problema lo ritengo anch'io, in quanto quello è uno dei luoghi in cui si plasma il giovane in crescita (ma non dimentichiamo i Media: radio, televisione, Internet, etc.).

 

Ma, ripeto, se rinunciamo a essere cittadini perché scegliamo di essere solo dei clienti, dopo non lamentiamoci che abbiamo merce di merda anzichè scambi culturali ed economici!

 

Ciao e a presto

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Guest Gennarino

@ Tutti

 

E se, anche per interrompere questa dilaniante discussione (ma rispondetemi pure, se Vi pare il caso!) e per coccolarci Francesco, provassimo ognuno di noi a citare un prodotto e farne una scheda di presentazione con una musica a nostra scelta?

 

Che ne so, ad esempio:

 

_________________________________________________________________________________________________

 

post-26-0-26430800-1315147218_thumb.jpg

Morta FIAT DUNA, mannaggia che Sfortuna !

 

Il 21 marzo 2004 si è spenta, nel silenzio dei clienti addolorati, l'ultima DUNA, spericolata protagonista dell'immagine moderna del bello e della grazia.

Silenziosa essa è uscita in punta di ruote quadre, così come era entrata.

 

Nulla lasciava presagire una fine così imminente, anche se da tempo essa aveva confidato ai suoi amici più cari di non ricordare più dove era prodotta e dove fosse mai stata venduta.

 

Ci mancheranno le sue rotture quando più avevamo fretta, la grattata rumorosa della retromarcia, il colare discreto dell'olio di riscaldamento sul fondo stradale e, in una parola, le sue autentiche qualità di FIAT di eccellenza!

 

Noi tutti, clienti sprovveduti che l'abbiamo acquistata, dopo averne apprezzato la discreta presenza negli anni al nostro fianco, ora impareremo ad amarne la sua rumorosa assenza dalle nostre strade.

 

Si ringrazia e si chiede di non inviare fiori, ma destinare il denaro ad opere di bene (es: acquistare una Nuova Punto)

 

______________________________________________________________________________________________

 

Trombe Di Falloppio - Duna bianca

http://www.youtube.c...h?v=YVbr0fXwQ4I

 

 

Edvard Grieg - Anitra's Dance

http://www.youtube.c...ch?v=ju45gZlLQ6

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Ma io non credo che non ci siamo nelle nostre osservazioni, forse semplicemente abbiamo un modo di guardare la realtà diverso dal tuo oppure le nostre esperienze di vita ci hanno portato a vedere lo stesso bicchiere che tu affermi essere mezzo pieno, mezzo vuoto. Dire non ci siete come se la giustezza delle affermazioni fosse una cosa oggettiva che è dalla tua parte mi sembra alquanto riduttivo caro Gennarino wink.gif. Sai quanto ti stimo e quanto ti ritengo una persona intelligente, lo dimostra il fatto che quando si cena tutti insieme, spesso rimango incantato dai tuoi discorsi, ma perdonami se qui ritengo che tu stia parlando a partito preso, senza conoscere quale sia la realtà, questa sì oggettiva, che circonda i giovani. Il problema fondamentale visto che mi sembra di capire che vuoi partire dalla base allora non mi sembra che siano i genitori quanto la stessa società, unita come dici tu a tutte le nefandezze che passano per la tv, internet ecc. ecc.

 

Il problema è che ignoranza a parte dei genitori quello che forgia il carattere di un ragazzo, al di là del suo patrimonio genetico e senso della responsabilità sono proprio le amicizie. Non dimentichiamoci che molto spesso un ragazzo passa molto più tempo con i suoi coetanei che con i suoi genitori. Vuoi perché lavorano entrambi, vuoi perché il ragazzo stesso si lascia influenzare maggiormente dai suoi simili proprio perché per non essere escluso tende a confondersi con la massa ed equipararsi inevitabilmente alla mediocrità. Potrei fare centinaia di esempi di ragazzi nati da buona famiglia che non hanno concluso nulla. Figli di primari di ospedale illustrissimi che passano il loro tempo a fare murales e spinelli in mezzo alla strada piuttosto che dedicarsi alla cultura. Conoscendo i genitori non credo proprio che il problema siano loro, che hanno fatto tutto quanto era in loro potere per permettere ai figli di avvicinarsi alla cultura. Alla base di tutto dunque c'è la società mediocre dove lo stereotipo del ragazzo in voga è il fighetto che si fa 10 lampade a settimana, fuma erba e litiga con il primo di passaggio che "lo guarda male". Da ragazzi o si è così oppure si è soli. Anche io inizialmente ero caduto in questo vortice e frequentavo persone poco raccomandabili. I miei genitori me lo vietavano ma preso dal vortice mentivo e ci uscivo lo stesso, poi ho avuto la fortuna di capire che tutto ciò era sbagliato, che era un mondo che non mi apparteneva ed ho scelto la seconda. Ora ho pochissimi amici ma non mi interessa, vivo la mia vita nella dignità, nell'amore per il sapere e nei miei interessi, chi mi ama mi segua e se nessuno mi segue tanto meglio ! Non tutti però riescono a fare questa scelta, perché con questo carattere o ci nasci oppure ti adegui alla massa. I genitori che vedono i loro figli a cena per un paio d'ore quando tornano da lavoro che potere hanno di tirare la corda dalla loro parte dopo che gli stessi figli sono stati trascinati per 10 ore nel vortice della società mediocre ? Nessuno ! La mia critica si muove allora verso la scuola proprio per questo motivo. Dire che la scuola di 40 anni fa era poco poco poco poco meglio poi mi sembra proprio un'assurdità... Sei mai entrato oggi in una scuola media a seguire una lezione ? Una volta erano bacchettate sulle mani anche se non ti pulivi le unghie prima di andare a scuola. Se il professore diceva silenzio era silenzio. Oggi invece ci sono scene come queste: http://www.youtube.com/watch?v=wriOTBIitfU

 

Ti invito inoltre a collegarti al video su youtube e leggere i commenti (A dimostrazione di quello che dicevo sulla massa mediocre, dove i commenti non sono appelli alla vergogna ma, al contrario, alla ammirazione per le idiozie che vengono fatte). Io queste scenette alle medie ed al liceo le ho vissute sulla mia pelle, come posso quindi affermare che la scuola una volta era poco poco poco poco migliore di quella di oggi ? Vogliamo veramente credere che una volta succedeva quello che succede oggi nelle scuole come mostra questo video ?

 

A questo punto io non dico che i genitori non abbiano una componente importante, ce l'hanno senz'altro ma il loro peso è nullo confrontato con il peso della massa che agisce in continuazione per tutto il giorno sulla psicologia dei loro figli. Per quanto riguarda i professori non credo che una volta sarebbero passate scene del genere, una volta si andava a scuola per studiare, per imparare ed i professori insegnavano la cultura. Oggi vengono in classe per spiegare 15 minuti le espressioni ed assegnarne 200 da fare in classe per tutta la settimana mentre loro se ne stanno tranquilli sulla cattedra a leggersi il giornale, oppure parlare di argomenti personali che tutti gli scopi hanno tranne quelli di trasmettere cultura (ricordi delle mie scuole medie).

 

Forse le tue osservazioni sono frutto di un'analisi effettuata dal tuo punto di vista, potresti aver avuto fortuna nella scuola in cui hai mandato i tuoi figli e certamente il tuo ambiente famigliare è un ambiente sano, ma è un caso isolato. Lì fuori quello che succede è tutt'altra cosa ! Garantito...

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Guest Gennarino

Simone,

non è che io creda di possedere la verità! Io a stento possiedo poche e false cose!

 

Semplicemente, cerco di usare un metodo induttivo e non emozionale per analizzare un problema e, se mi permetto di asserire qualcosa, lo faccio solo per cercare di evitare che le energie di coloro con i quali mi piacerebbe cooperare vadano perdute sui bersagli che a me sembrano marginali.

 

Esemplifico:

Chi è la società ? Risposta (per me) : Adulti e Giovani.

Chi la plasma, gli adulti o i giovani ? Risposta (per me) : Adulti.

Chi forma i giovani, nel medio termine ? La genetica o la trasmissione culturale ? Risposta (per me) : La trasmissione culturale.

Chi trasmette la cultura ? Risposta (per me) : Adulti

Chi riceve la cultura? Risposta (per me) : Giovani.

Se uno nella trasmissione culturale riceve e non ha mezzi per difendersi può ritenersi responsabile ? Risposta (per me) : No.

Se uno nella trasmissione culturale riceve, non esercita critica e avrebbe mezzi per difendersi può ritenersi responsabile ? Risposta (per me) : Si.

Esiste una conseguenza di quanto detto ? Risposta (per me) : Molti Adulti sono responsabili della incultura dei giovani (oltre che della propria).

 

Ad esempio, se gli adulti stigmatizzassero il comportamento di quegli studenti che mi hai mostrato, il video non credo girerebbe su Youtube e se gli adulti non rompessero le balle ai presidi con i diritti dei propri figli, non girerebbero i telefonini a scuola per fare quelle riprese, etc. etc.

 

Infine, consentimi, da vecchio che ha visto come vanno queste cose, di non usare come bersaglio la SOCIETA', perché essa non è un individuo e io credo che la responsabilità sia e debba rimanere un concetto individuale (sennò con chi lotto?).

 

Ciao e a presto e fammi sapere che ne pensi della proposta tipo "DUNA" !

 

 

P.S. Ho inviato la risposta e ho riletto il Tuo post e credo di avere intuito una delle ragioni per cui non ci capiamo!

Io, quando dico genitori, non intendo dire che i tuoi o i genitori di chicchessia possano opporsi al peso di tutte le sollecitazioni esterne che agiscono sui giovani (anche se ti garantisco che un genitore attento è in grado di controllare efficacemente il 99% delle minacce, se solo si impegna un poco), quanto asserisco che gli adulti, ciascuno con le proprie scelte e (però, viste le scelte concordi) tutti insieme, contribuiscono al gruppo selvaggio! E tu sai benissimo che un milione di granelli fanno un bel peso!

 

Ciao!

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Questo non l'ho capito...

Semplicemente, cerco di usare un metodo induttivo e non emozionale per analizzare un problema e, se mi permetto di asserire qualcosa, lo faccio solo per cercare di evitare che le energie di coloro con i quali mi piacerebbe cooperare vadano perdute sui bersagli che a me sembrano marginali.

 

Andiamo avanti con il questionario... Anche se devo dire che a volte la soluzione dei problemi utilizzando la programmazione strutturata non funziona quando ci si rapporta alla complessità della società. Insomma spesso non c'è il bianco o il nero, ci sono parecchie sfumature più che di grigio dire di tanti colori che non possono certo essere risolte per via schematica, comunque, proseguiamo...

 

Esemplifico:

Chi è la società ? Risposta (per me) : Adulti e Giovani.

Concodo

Chi la plasma, gli adulti o i giovani ? Risposta (per me) : Adulti.

Giusto

Chi forma i giovani, nel medio termine ? La genetica o la trasmissione culturale ? Risposta (per me) : La trasmissione culturale.

Benissimo

Chi trasmette la cultura ? Risposta (per me) : Adulti

Gli insegnanti che rientrano nel sottoinsieme adulti.

Chi riceve la cultura? Risposta (per me) : Giovani.

In un insieme di persone di diverso grado culturale, ammesso che ogni elemento dell'insieme mostri interesse verso la cultura, secondo me gli elementi che hanno grado di cultura inferiore a prescindere dalla loro età anagrafica.

 

Se uno nella trasmissione culturale riceve e non ha mezzi per difendersi può ritenersi responsabile ? Risposta (per me) : No.

Se uno nella trasmissione culturale riceve, non esercita critica e avrebbe mezzi per difendersi può ritenersi responsabile ? Risposta (per me) : Si.

Esiste una conseguenza di quanto detto ? Risposta (per me) : Molti Adulti sono responsabili della incultura dei giovani (oltre che della propria).

Il sottoinsieme adulti secondo me va diviso in altri due sottoinsiemi: genitori e professori. I genitori hanno il compito di educare i figli e guidarli verso la via della moralità e della civiltà, i professori hanno il dovere lavorativo e morale di trasmettere la cultura alle nuove generazioni (è il loro mestiere che hanno scelto di fare !). Riferendomi al tuo precedente post:

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Circa l'osservazione sulle competenze o la ricchezza dei genitori, tenete presente che non è affatto necessario "avere un titolo di studio" o "essere benestante" per "sapere" o "essere responsabili". Infatti responsabilità non significa affatto "saper fare", quanto "saper controllare i risultati" e, da che mondo è mondo, non mi risulta che per sapere controllare bisogna saper fare. Altrimenti un Agnelli dovrebbe sapere montare un motore o una gomma (mi pare che abbiano competenze enormi nel solo campo del conteggio del danaro!). Oltre a ciò, se associassimo la responsabilità all'istruzione/censo, faremmo un piacere a chi persegue l'appropriazione dell'informazione e l'incremento del proprio censo per convincerci a far condurre la baracca a lui!

 

Esempio banale: vivo in una famiglia dove i miei genitori hanno la quinta elementare, sono arrivati alle tabelline ed io alle medie faccio le equazioni. In che modo possono controllare ? Se poi per risultati intendi i risultati scolastici la situazione per il genitore è ancor più scoraggiante. Riguardo Agnelli non credo c'entri molto con questo esempio. In un'azienda ci sono diversi settori lavorativi: dal commerciale alla fabbrica, ed è chiaro, giusto e normale che un commerciale non ne sappia un tubo di come si monta un motore e al contempo un operaio non sappia calcolare l'aliquota IVA sul netto delle fatture finora emesse.

 

Ad esempio, se gli adulti stigmatizzassero il comportamento di quegli studenti che mi hai mostrato, il video non credo girerebbe su Youtube e se gli adulti non rompessero le balle ai presidi con i diritti dei propri figli, non girerebbero i telefonini a scuola per fare quelle riprese, etc. etc.

Non credo sia questo il problema. Avere o non avere un cellulare con cui filmare non eliminerebbe l'azione, magari non ce la farebbe vedere.

 

 

Infine, consentimi, da vecchio che ha visto come vanno queste cose, di non usare come bersaglio la SOCIETA', perché essa non è un individuo e io credo che la responsabilità sia e debba rimanere un concetto individuale (sennò con chi lotto?).

 

E' vero ma "in medium stat virtus". Ovvio che il primo passo verso la salvezza deve essere fatto dall'individuo singolo ma non possiamo non rapportarci a ciò che ci circonda. In pochi lo hanno fatto: o erano geni o erano scemi.

 

 

 

 

P.S. Ho inviato la risposta e ho riletto il Tuo post e credo di avere intuito una delle ragioni per cui non ci capiamo!

Io, quando dico genitori, non intendo dire che i tuoi o i genitori di chicchessia possano opporsi al peso di tutte le sollecitazioni esterne che agiscono sui giovani (anche se ti garantisco che un genitore attento è in grado di controllare efficacemente il 99% delle minacce, se solo si impegna un poco), quanto asserisco che gli adulti, ciascuno con le proprie scelte e (però, viste le scelte concordi) tutti insieme, contribuiscono al gruppo selvaggio! E tu sai benissimo che un milione di granelli fanno un bel peso!

 

Ciao!

 

Il 99% delle minacce è una stima più che ottimistica dal momento che non si sta considerando che di questo 99% l'80% è nascosto a regola d'arte dai propri figli, ed i genitori che credono di sapere e scoprire tutto sui propri figli, spesso non sospettano minimamente di avere a casa uno di quei ragazzi del video.

 

In ogni caso, per concludere, l'unica speranza che avevamo per risolvere il problema se ne è andata...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Povera DUNA !!! tongue.gif

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Fantastico!!!!!!Sento che si diventa più "amici" discutendo!!!!!!! Bellissimo!!!!!!! Qua bisogna sviluppare il discorso davanti alle lasagne!!!!! E' indispensabile!!!!!!!!Lo faremo!!...A parte gli scherzi ( ma per le lasagne dico sul serio!!!) mi piace molto questa vivacità di opinioni tra un giovane e ....un meno giovane. Abbiamo "aperto" simbolicamente quella " ermeticità" che separa le generazioni. Sia d'esempio a quei giovani che, come dice Thesimon si palesano in tutt'altro modo da come i realtà sono. Benvenga l'"uscita allo scoperto" col pieno e sincero diritto di manifestare i propri scontenti. Il movente delle azioni del video è proprio quello di una sofferenza repressa.

 

Buon appetito :lol:

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