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Piano Concerto - Forum pianoforte

Bei tempi quando si cercava di portare l'organo fuori dalle chiese


Silbermann
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Bach Toccata e Fuga - Fernardo Germani (Napoli,1971)

 

 

Bei tempi quando si cercava di portare l'organo fuori dalle chiese e i grandi auditorium della RAI erano palchi ideali....sopratutto perchè la RAI era statale e quindi l'organo lo pagava lo stato.

 

Da un certo punto di vista possiamo dire che ora siamo tornati indietro, del resto ormai i soldi non ci sono più e non ci sono più neanche questi grossi strumenti che sono andati tutti alla malora semplicemente perchè non c'era più interesse.

 

Qualcuno sicuramente obbietterà che erano baracconi elettrici ma erano sicuramente strumenti veri che al giorno d'oggi se ci fossero ancora con una bella reintonazione e accordatura adatta al luogo potrebbero offrire ancora molto sopratutto nel repertorio romantico/moderno/orchestrale.

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Ma poi, la BWV 565 è di Bach? ^_^

 

Ricordo bene questo topic

http://www.pianoconc...per-pianoforte/

 

ma leggendo questo articolo di wiki sul brano

http://it.wikipedia....ga_in_Re_minore

 

leggo:

 

Origini

Si tratta di un lavoro composto da un Bach non ancora ventenne, fra il 1702 ed il 1703, scritto su misura per l'organo che Johann Friedrich Wender costruì per la Chiesa Nuova (ridenominata poi Bachkirche) di Arnstadt. Johann Sebastian Bach inaugurò questo strumento con un concerto proprio nel 1703.

Evidenti sono le influenze nordeuropee che caratterizzano la composizione. Il virtuosismo espresso denota come il diciottenne Bach non temesse un confronto, in termini di tecnica, con i più importanti esponenti dello stylus phantasticus come Dietrich Buxtehude o Vincent Lübeck.

 

 

Adesso, non so quale sia la bibliografia, ma ci sarà pur traccia di questo benedetto concerto, no?

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Ma poi, la BWV 565 è di Bach? ^_^

 

Fino a prova contraria :) Però se tu avessi delle certezze ti prego di divulgare

 

 

Ci sono molti auditorium (auditoria?) in giro per il mondo, spesso con acustica molto secca (viva le chiese):

 

Vero, però non è che nelle chiese (acusticamente parlando) è sempre rose e fiori...

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  • 1 month later...

Purtroppo in Italia l'organo è associato alla liturgia e stop. E' vero, l'organo è strumento principe per l'uso liturgico, ma è pur sempre uno strumento musicale e il grande pubblico lo reputa noioso e legato soltanto a "resta con noi Signore la sera".

Non voglio fare il polemico... ma è colpa anche di grandi interpreti che pensano a cose "alte" non riuscendo a coinvolgere le persone nell'amare questo gigante. Povero Germani....

 

Per quanto riguarda la Toccata a Fuga... bèh.... Si dice che lo " sbarbatello" Bach l'abbia buttata giù a 20 anni dopo essere stato impressionato da D. Buxtehude che era andato ad ascoltare a Lubecca dopo essersi sciroppato piu di 600 km a piedi! ( beato youtube....). Si è parlato di rimaneggiamenti di suoi presunti allievi ma i grandi studiosi ( e io chi sono per dire il contrario) affermano che in linea di massima la struttura del pezzo non puo che essere del genio del caro Bastiano!

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Bach Toccata e Fuga - Fernardo Germani (Napoli,1971)

 

Bei tempi quando si cercava di portare l'organo fuori dalle chiese e i grandi auditorium della RAI erano palchi ideali....sopratutto perchè la RAI era statale e quindi l'organo lo pagava lo stato.

 

Da un certo punto di vista possiamo dire che ora siamo tornati indietro, del resto ormai i soldi non ci sono più e non ci sono più neanche questi grossi strumenti che sono andati tutti alla malora semplicemente perchè non c'era più interesse.

 

 

 

Piccola postilla: L'organo della RAI di Napoli è tutto li, muto da anni e quindi alla prima accensione esplode, ma essenzialmente intatto!

Un'organaro di mia conoscenza, che ama questi strumenti, di sua iniziativa salvò il "pitone" di collegamento tra consolle e strumento da una gettata di cemento che stavano per effettuare per il nuovo palcoscenico. Riuscì anche a farne suonare una piccola porzione, facendo accorrere il direttore della sede ( con le lacrime agli occhi, ricordando quando lui da giovane appunto lo sentiva in tutto il suo splendore)

 

Il quasi gemello di questo strumento, ubicato nell'auditorium della RAI di Torino invece è completamente smontato e giace nei magazzini (chissà in che stato). Sono rimaste solo le canne di facciata.

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Qualcuno sicuramente obbietterà che erano baracconi elettrici ma erano sicuramente strumenti veri che al giorno d'oggi se ci fossero ancora con una bella reintonazione e accordatura adatta al luogo potrebbero offrire ancora molto sopratutto nel repertorio romantico/moderno/orchestrale.

 

Postilla nr. 2

Qui ci sarebbe da aprire una disertazione che si perderebbe nella notte dei tempi.

Baraccone elettrico anche no. Erano strumenti grandi ed eclettici e suonavano pure bene!

Strumenti cosi, con sti chiari di luna, ce li sogniamo!

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