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Piano Concerto - Forum pianoforte

Perchè si chiama rumore bianco


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Lo spettro di ampiezza del rumore rosa, presenta ampiezze inversamente proporzionali alla frequenza, per questo motivo è anche chiamato rumore 1/f. Tipicamente le ampiezze hanno un andamento logaritmico ed infatti ragionando in dB, la caratteristica del rumore rosa è che perde 3dB per ottava.

Si chiama rumore rosa perché è a metà strada tra il rumore bianco ed il rumore Browniano detto anche rumore Rosso o 1/f^2.

 

Se vuoi alcune curiosità interessanti...

Non è difficile generare questi rumori, infatti il rumore bianco veniva utilizzato (a volumi molto contenuti) per simulare l'ambiente della spiaggia, con le onde del mare che si consumano sulla sabbia; veniva appunto utilizzato per aiutare chi soffre di disturbi del sonno a dormire.

 

I rumori come il rosa e rosso (più aggressivi) non era difficile trovarli all'interno dei videogiochi nelle vecchie console a 8 bit per simulare gli applausi di un pubblico.

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Certo, non è mica un segreto di stato :ph34r:

Mi occuperò di modellizzare e se ci sarà tempo anche implementare un software per l'accordatura del pianoforte che abbia una buona interazione uomo-macchina, suggerendo ed istruendo l'uomo sui rapporti armonici da far ascoltare all'accordatore software; in sostanza vorrei cercare di creare un software in grado di spartire l'ottava come fa l'orecchio umano per poi procedere in modi diversi. Il problema mi si crea più che altro in alto, e devo ancora fare un po' di sperimentazioni in matlab per cercare di trovare una via d'uscita. Dopo aver accordato come si deve il pianoforte descriverò gli standard elettroacustici ed informatici per creare una libreria di suoni di pianoforte. Praticamente voglio fare un percorso sul pianoforte dalla preparazione all'uso in ambito digitale ed acustico.

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Ho una curiosità, perchè si chiama rumore bianco?

 

Segnalo questi utili siti per gli interessati all'argomento Acustica :D

 

http://www.maurograziani.org/text_pages/acoustic/acustica/MG_Acustica01.html

http://www.acs.psu.edu/drussell/demos.html

http://fisicaondemusica.unimore.it/#Il_suono_e_la_sua_percezione

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Perché le frequenze sono esponenziali. La differenza in frequenza che c'è tra un'ottava in basso e un'ottava in alto è molto diversa. Ad esempio 50 Hz - 100 Hz (ottava in basso) ha solo 50 Hz di banda tra le due note dell'intervallo di ottava, 2000 Hz - 4000 Hz (Ottava in alto) ha 2000 Hz di banda. Capisci bene che con oscillazioni così veloci anche i battimenti riportati fino lì sopra dovrebbero essere molto veloci peccato che l'orecchio umano riesca a percepire i battimenti (anche se del secondo ordine o di ordine n per generalizzare) solo se la differenza tra le frequenze che generano battimento non superino i 15 Hz. Lì sopra è impossibile, siamo ben oltre. Si potrebbe pensare però che il microfono riesca comunque a contare questi battimenti veloci perché non si comporta come l'orecchio umano, c'è un altro problema, ovvero che battimenti di ordine n hanno origine tra un suono fondamentale di una nota e l'ipertono di ordine n dell'altra. A volte questi ipertoni non sono proprio quelli immediatamente vicini ai primi multipli della fondamentale e quindi alle note alte potrebbero risultare out of range anche per i microfoni che hanno una banda passante fino ai 20000 Hz, ma già a 18000 sono parecchio fiacchi. Da qui nasce il problema di trovare un metodo per modellizzare tramite l'elettroacustica un sistema che sia in grado di essere sensibile a queste frequenze, oppure un algoritmo matematica che metta in relazione suoni diversi per esaminare la nota da accordare così da poterla trattare matematicamente ed accordare con successo emulando l'orecchio umano. Cosa non facile. In basso questa cosa è più semplice perché addirittura i battimenti vanno via via rallentando. In un range da 0 a 15 Hz come funzione modulante del battimento non ci sono problemi neanche per l'orecchio. Sotto per l'orecchio si possono ascoltare le decime dal momento che risulta difficile per l'essere umano contare battimenti molto lenti. Un algoritmo che esamina un segnale proveniente da un microfono non ha di questi problemi.

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Mi occuperò di modellizzare e se ci sarà tempo anche implementare un software per l'accordatura del pianoforte che abbia una buona interazione uomo-macchina, suggerendo ed istruendo l'uomo sui rapporti armonici da far ascoltare all'accordatore software; in sostanza vorrei cercare di creare un software in grado di spartire l'ottava come fa l'orecchio umano per poi procedere in modi diversi.

 

E - per curiosità - hai valutato anche temperamenti che non mantengono fisso il rapporto d'ottava (tipo CHAS?)

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@micamahler

Dipende da quali note suoni. Se suoni un'ottava i battimenti sono tra il il secondo armonico della nota più grave e la fondamentale di quella più acuta che compone l'ottava. Ma ci sono casi in cui i battimenti si possono generare tra armonici (in realtà parziali) superiori.

 

@Redscharlach

Per il momento no, sarà già molto difficile riuscire ad implementare anche il software vero e proprio rispetto alla tesi, per il momento prenderò in esame solamente il sistema temperato. Nulla esclude che poi la cosa possa essere allargata ed integrata con altri sistemi di accordatura.

 

@Trade1

Si l'avevo visto velocemente più che averlo studiato, pensa che capita proprio a fagiolo questa tua segnalazione perché su quella tesi c'è molto materiale che potrei studiare per definire la mia. Grazie per avermelo ricordato...

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La tua tesi tratta un argomento davvero interessante...

In quali casi i battimenti si verificano fra le parziali superiori? Se poi l'argomento è di esagerata complessità da poter sintetizzare lo capisco e lascia pure perdere la spiegazione.

Un'altra domanda però!!! Come pensi di risolvere il problema dell'out of range relativo alle frequenze intorno ai 20Khz?

 

(Un'ipotesi divertente sarebbe quella di portare con sè un cane... :D )

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Sto finendo la tesi per l'esame di sistemi e componenti elettroacustici. Appena l'ho finita te la mando. Lì è scritto tutto in modo abbastanza dettagliato. Ovviamente è solo la tesi per un esame, non la tesi di laurea, dove invece sarò molto più preciso. Per spiegare il problema che si crea comunque è più che sufficiente.

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