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Piano Concerto - Forum pianoforte

Utilizzo frequente della sordina su pianoforte verticale


titowsky
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Buongiorno,

 

ho sempre avuto un dubbio: l'utilizzo frequente della sordina (al fine di studiare senza disturbare troppo i vicini e non stordirsi eccessivamente) rischia per caso di "rovinare" o deformare i martelli o... insomma... rappresenta per qualche ragione dal punto di vista meccanico un uso innaturale dello strumento?

 

Grazie per i chiarimenti!

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Non sono un esperto di pianoforte (nel senso stretto di meccanica dello strumento), e dunque riguardo ai martelletti non dico nulla.

A mio avviso però una cosa che certamente viene rovinata dalla sordina (feltro interposto) di un pianoforte verticale è il tocco del pianista che ne fa uso.

 

io stesso, purtroppo, l'ho usata ampiamente per 19 anni.

Poi sono passato a un buon pianoforte digitale, e penso mi abbia fatto solo bene: anche pianisticamente (non solo a livello di vicinato).

 

Una precisazione: il mio giudizio riguarda solo il rapporto pianoforte verticale/pianoforte digitale.

Nessun digitale eguaglia le possibilità espressive di un piano a coda (anche modesto).

 

ciao :)

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A mio avviso però una cosa che certamente viene rovinata dalla sordina (feltro interposto) di un pianoforte verticale è il tocco del pianista che ne fa uso.

 

Su questo non ci piove! Il feltro si frappone fra i martelletti e le corde e, attutendo l'impatto, appesantisce e non poco i tasti.

 

Fosse l'unica conseguenza, sarei a cavallo. L'ho provata ieri unicamente per praticare determinate sezioni di un pezzo (in fase di perfezionamento).

 

Anzi, magari a livello di pratica se ne trae pure giovamento, dato che poi, tolta la sordina, la sezione potrebbe risultare più fluida.

 

Quindi mi chiedo: si può usare la sordina per sessioni di pratica diciamo non superiori ai 15/20 minuti?

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Secondo me quello che avete detto fino ad adesso è giusto. Ho partecipato amichevolmente ad una perizia per una causa di un amico che era stato denunciato dal vicino di casa..per la sua insistenza allo studio nelle ore del giorno..e della tarda serata. Furono fatte delle prove posizionando il rilevatore al piano di sotto e abbassando la sordina del piano del mio amico ( che per l'occasione aveva avuto la furbizia di "raddoppiare il feltro"!!!!!!). Bene, suonando scale cromatiche per tutta l'estensione della tastiera, la tolleranza in decibel era al limite dei valori stabiliti dalla legge. Ne consegue l'osservazione già da voi fatta: Il pianista non sente e si rovina il tocco...ma il vicino di casa sente ..e come!!!

La sordina fu una trovata commerciale, dato che i verticali sono destinati a piccoli spazi in appartamenti, nell'ambito condominiale....." ..Vede, Sigrora, così la bambina, quando studia, non disturba i vicini...."

In quanto ai martelli, non si rovinano affatto, anzi viene risparmiata la loro usura. In quanto alla senzazione di durezza è di carattere psico-acustico. Non sentendo molto, il pianista deve suonare con più forza. Quando improvvisamente viene tolta la sordina, si ha la sensazione che il pianoforte suoni troppo forte e che la tastiera sia più leggera. Del resto è il principio che viene applicato in molti digitali: variando il tocco, lo strumento non fa altro che rendere più o meno sensibile la tastiera, senza però alterarne il peso.

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A me un po' di studio con la sordina non è mai dispiaciuto... più che per i miei vicini, per me stesso: per non risultare ossessionato dalla prima ora di studio che prevede esercizi abbastanza ripetitivi, a fine più "meccanico" (di rinforzo e scioglimento delle articolazioni) che musicale.

 

Sono abituato da tanti anni a "suonare" anche un Yamaha Silent (con tasti leggermente appesantiti) senza ascoltarne il suono, concentrandomi sul feedback muscolare, sulle sensazioni che dita e braccia mi trasmettono... fino ad "eseguire" tutti gli studi di Chopin semplicemente immaginando nella mente cosa le dita starebbero producendo. Non ho constatato in questo modo problemi col tocco, ed ho scoperto un doppio vantaggio: l'utilità di non essere, a volte, distratti/trascinati dal suono e di non annoiarsi riascoltando troppo spesso i brani, mantenendo così quello stimolo di crearli nuovamente ogni volta che poi li eseguo.

 

Ma questa è una "perversione pianistica" del tutto personale che non intendo necessariamente consigliare :)

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  • 1 month later...

una cosa che certamente viene rovinata dalla sordina (feltro interposto) di un pianoforte verticale è il tocco del pianista che ne fa uso.

(...)

 

si può usare la sordina per sessioni di pratica diciamo non superiori ai 15/20 minuti?

 

Secondo me, un po' come in tutte le cose - e, per quanto concerne il piano, per me in particolar modo riguardo al metronomo - regna sovrano un po' di buon senso ed (auto)giudizio.

La sordina non gioverà certo al tocco da usare in modo generale, ma ha la sua utilità e può risultare semplicemente "non utile" piuttosto che "dannosa"; e credo ci sia qualche piccola differenza in questo... ^__^

Io penso che il "trucco" stia nel non trascurare il tempo di studio senza la sordina, più che curarsi di quanto non usarla.

Del resto, il fatto che io sappia guidare un'automobile non mi impedisce di andare in bici :)

 

Quando improvvisamente viene tolta la sordina, si ha la sensazione (...) che la tastiera sia più leggera.

 

Che strano... a me dà la sensazione contraria, ossia mi serve più "forza" quando suono senza sordina...

C'è da dire che, quando uso la sordina, io... Voglio... un "suono da sordina" - quindi basso - per questo non ci metto più forza del dovuto per cercare di sentirci di più, ché forse intendevi questo...

ma in generale a me sembra di sentirla scorrere addirittura in modo più leggero...

Comunque è poco importante

 

Sono abituato da tanti anni a "suonare" anche un Yamaha Silent (con tasti leggermente appesantiti) senza ascoltarne il suono, concentrandomi sul feedback muscolare, sulle sensazioni che dita e braccia mi trasmettono... fino ad "eseguire" tutti gli studi di Chopin semplicemente immaginando nella mente cosa le dita starebbero producendo.

 

http://youtu.be/FpWPYa7B7fQ

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Ho visto il video di Cziffra. La cosa è totalmente differente. La tastiera muta è utilissima, perchè, ogni tanto e cum grano salis, ci richiama l'assoluta concentrazione sulle note, sulle posizioni e quasi...riusciamo a sentire noi il suono che non c'è. Quindi siamo in assenza del suono non in presenza di un suono falsato. E' anche giusto quello che dice Lapuska: se si ha in testa un buon riferimento del suono non si è fuorviati dal suono "sordinato", insomma non si deve venir fuorviati dal concetto intensità-durata del suono che il pianista deve sempre tener presente per ottenere un buon cantabile e non solo. Per il principiante è diverso: La sordina ci fa ascoltare un suono completamente falsato nell'intensità e nella durata...quindi può indurre a suonare con una diversa "energia", alterando le giovani conoscenze del "gesto tecnico" apprese. Spero di aver sufficientemente esplicato il mio pensiero..è un po' difficile a parole

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