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Piano Concerto - Forum pianoforte

Gestione/studio repertorio


arcatoto
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Ciao a tutti, avrei bisogno di alcune dritte per quanto riguarda lo studio di brani veloci. Io sto studiando prevalentemente piano jazz, e negli ultimi mesi mi sono dedicato anche allo studio dei noti preludi di bach del clavicembalo ben temperato e anche dei notturni non tanto complicati, ma veloci, di autori contemporani.

Il "problema" è che faccio fatica a gestirli dato che ho in ballo i preludi 2,3,5 a circa 80 bpm abbastanza puliti e gli altri 3/4 notturni che hanno circa velocità uguali.

Io ora come ora ne faccio girare un paio al giorno mezz'ora per ciascuno, prima a metronomo e poi libero ma vedo che faccio comunque fatica ad aumentare le velocitá.

Voi cosa mi consigliereste, sono troppi i brani in ballo? E se nel caso ne leggessi altri li dovrò quindi considerare solo come letture e non studi, fino a quando non avrò terminato con questi?

 

Grazie per la vostra pazienza

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Il "problema" è che faccio fatica a gestirli dato che ho in ballo i preludi 2,3,5 a circa 80 bpm abbastanza puliti e gli altri 3/4 notturni che hanno circa velocità uguali.

Ne fai una quesitone di tempo o di affaticamento?

 

Io ora come ora ne faccio girare un paio al giorno mezz'ora per ciascuno, prima a metronomo e poi libero ma vedo che faccio comunque fatica ad aumentare le velocitá.

Le varianti ritmiche per tale scopo sono una manna, anche studiare a mani separate (o voci separate per le fughe di Bach) ti toglie tanti problemi e ti permette di raggiungere per le singole mani velocità più alte, si spera di più di quanto possa servire..

 

Voi cosa mi consigliereste, sono troppi i brani in ballo? E se nel caso ne leggessi altri li dovrò quindi considerare solo come letture e non studi, fino a quando non avrò terminato con questi?

A me hanno insegnato che si impara di più da poco fatto bene che da tanto fatto male, prendi una bella varietà di brani. Che ne so, 1 notturno di Chopin, un Preludio e fuga di Bach e un brano di un altro autore e li porti a livello.

Quando questi funzionano integri i successivi…facendo dopo il lavoro di mantenimento portandoli a maturità.

 

Aiuta anche lasciar riposare i brani…

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A livello stress fisico sembra tutto ok a queste velocità,è solo che non riesco a farli perfetti, alcuni punti (non sempre gli stessi) li sporco, però sento che tecnicamente la velocità di studio è giusta,quindi sembra più qualcosa a livello di memoria/concentrazione. Ovviamente in primis devo dimezzare i brani come anche da voi consigliato.

Grazie per le risposte

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Infatti oggi ho provato a lavorare nel seguente modo sul preludio 3: esecuzione molto lenta (con occhi chiusi per visualizzare meglio mentalmente le note ed aug la concentrazione), poi velocità da studio con metronomo (sui 50 bpm su un tempo composto), ed infine esecuzione del brano libero, seguendo l'orecchio interno, ovviamente mi soffermo ogni qual volta si presenta l'errore. Durata dllo studio 40 min circa. Vediamo tra qualche settimana come evolveranno i 3 brani selezionati

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Il mio modesto suggerimento è quello di adottare l'esecuzione con "fermata" sull'unità di tempo. Si può eseguire ad una certa velocità, controllando perfettamente ciò che avviene tra una fermata e l'altra. La "fermata" avviene sull'unità di tempo. Ma può avvenire anche ad ogni inizio battuta. Due sono percorsi: 1) suonare rapidamente ripetendo, ripartendo, la nota o le note del punto di arrivo (fermata con ripetizione) 2) suonare rapidamente non ripetendo la nota o le note del punto di arrivo ( fermata senza ripetizione). Massima concentrazione. La fermata può durare a piacere. L'importante è che, quando si riparte, non ci si fermi per nessuna ragione sino al punto di arrivo. Solo dopo si valuteranno le imprecisioni. L'ascolto diviene più analitico e i gesti tecnici saranno quelli che si devono usare in velocità. In breve tempo, lavorando per frasi con pazienza, si potrà eseguire in velocità frammenti sempre più lunghi. Inoltre evitare di marcare troppo gli accenti, valorizzando, invece, energicamente, ciò che viene suonato tra un accento e il successivo.

Vorrei anche suggerire, nell' aspirare ad una esecuzione veloce, di diminuire le accentuazioni. Uno stesso pezzo in 4/4, eseguito in 2, alla stessa velocità metronometica, sembrerà più veloce. Abituarsi, anche ad una "preliminare" moderata velocità, a pensare le accentuazioni come se si eseguisse velocemente. Ecco che, anche moderatamente, un 3/4 che dovrà esere "presto", dovrà essere pensato in 1!!

Per quello che mi riguarda, con questo metodo, proveniente dagli insegnamenti tramandati dalla Scuola di Carlo Zecchi, ho ottenuto ottimi e rapidi risultati

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Non ho mai provato questa soluzione, ci proverò. Stavo pensando che non ho mai visto qui sul forum nessuna sua esecuzione, eccetto i video sulla tecnica pianistica che però non possiamo ritenere vere e proprie esecuzioni. Mi è venuta in mente questa cosa perché ho letto tantissimi consigli e visto tantissimi consigli sui video ma non ho mai visto poi come lei applica questi principi in una vera esecuzione. Non ci sono suoi video anche su youtube che vorrebbe condividere ?

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Non ho video, ma ho qualche incisione amatoriale. Non amo registrare in video i miei concerti( attualmente piuttosto diratati nel tempo). Comunque, tutti i suggerimenti e le opinioni provengono da esperienze vissute. Anche nei miei pochi video, anche se a frasi, i pezzi sono eseguiti( vedi primo e secono tempo della sonata K330 di Mozart)La sonata a 4 mani che ho inciso con Simone Renzi, invece è integrale. Forse sono più intento ad individuare le soluzioni tecniche. Attualmente non ho molto tempo per riportare ad esecuzione diversi pezzi studiati in passato. Inoltre per diversi anni mi sono dedicato al Teatro, esperienza ora terminata. Nel contempo, ricordo di aver accompagnato molto i cantanti. Interessante esperienza. Insomma esperienze non solo da esecutore solista.

E' giusto verificare in esecuzione se ciò che si dice è vero. Tutto può essere vero e tutto può essere falso. Qui mi interessa aprire un fronte di discussione. Mi interessa poco esibirmi. Credo sia utile scambiare, dico scambiare, opinioni sulle proprie esperienze. Tutto è e deve essere opinabile. Comunque penso di aver ben capito dal simpatico tono, che le tue parole vorrebbero dire: "va beh, ma io non t'ho mai visto suonare!!!!" D'accordo. allora metterò delle incisioni su nastro che feci dal vivo( nessuna correzione), in concerto,un po' di anni fa sulla Wanderer di Schubert e sulle Estampes di Debussy, forse anche su una Appassionata di Beethoven. Quelle mi piacciono.Chiedo pazienza perchè mi devo far vergognosamente aiutare a postare gli Audio........

 

P.S:Ah,ah, forse potrei avere un vergognoso video amatoriale girato da uno spettatore su alcuni pezzi, tra cui la danza del fuoco, del mio ultimo concerto.... Lo recupererò.....

 

A proposito, mi piacerebbe vedere e/o sentire qualcosa di tuo . Ciao

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  • 5 weeks later...

La tecnica di esecuzione con fermata sta dando i suoi risultati, affiancata anche da uno studio piu attento dei singoli movimenti tecnici del brano, isolandoli e volecizzandoli progressivamente.

Inoltre il mio maestro mi consigliava gli studi del Cramer, dato che ho intenzione di approfondire l'aspetto tecnico (cosa che credo sia d'obbligo x tutti), e data l'etá non giovanissima (24 anni) penso che sia la cosa piu efficace

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  • 1 month later...

...quando cercavo un brano musicale su you tube finivo irrimediabilmente con lo scegliere quello che poi ho notato era stato scelto dal voi (per es. il concerto di Bach 1060 ed altri). Poiche non sono affatto brava con il pc (ho superato i 60 anni...) vorrei sapere se esiste un elenco di musica classica gia selezionato da voi e se qualcuno mi spiega come fa a selezionare stralci delle comunicazioni all'interno delle proprie risposte: so di approfittare troppo ma digitando sul pc e' un po' come suonare...grazie sempre a tutti

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vorrei sapere se esiste un elenco di musica classica gia selezionato da voi

Temo di non aver capito

 

qualcuno mi spiega come fa a selezionare stralci delle comunicazioni all'interno delle proprie risposte

 

C'è il tasto "Quota", ti riporta il messaggio selezionato fra parentesi quadre.

 

Cancelli quello che non serve e il gioco è fatto :) (più stralci più "quota")

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  • 1 month later...

Approfitto ancora del vostro sapere, evitando di aprire un'altra discussione.

Ultimamente sto guardando molti video sulla tecnica e impostazione pianistica, e vedo che l'unico modo di imparare è qualcuno che giustamente ti corregge (anche millitricamente) la posizione e i movimenti della mano e pian piano interiorizzi (come ogni cosa). Il quesito è: il mio maestro è un noto jazzista e da buon professionista aveva anche terminato i 10 anni in conservatorio; il lato jazzistico con lui procede molto bene, il lato tecnico ... pure, ovviamente sto migliorando studiando bach e cramer, ma non mi dedica tanto tempo sulle correzioni posturali, di impostazione del movimento e di intenzione e interpretazione del pezzo classico (attualmente 5 preludi e 5 del cramer) che alla fine penso sia quello che ti sviluppa la tecnica ed una buona mano. I brani classici me li fa studiare prima suonandoli staccati/appoggiati curando bene le note e poi suonarli normale e anche molto veloci, per sbloccare anche la velocita della mano, ma non vedo in lui la figura dell'insegnante che ti rompe per mezz'ora su un determinato tipo di movimento. Io voglio imparare invece ad avere una buona mano ed esecuzione, senza grandi pretese (perchè l'ideale sarebbe 10 anni in conservatorio), ma quantomeno se un domani dovessi insegnare vorrei aver interiorizzato tutti quegli aspetti tecnici base che stanno dietro a qualsiasi strumento, pur consapevole che non mi permetterò di insegnare Chopin, perche il mio settore è un altro anche se dietro ci deve essere una buona tecnica (Franco d'Andrea so che ha studiato classica su autori contemporani, ma sinceramente non so se abbia effettuato il classico percorso accademico...non vorrei dire una bestemmia :)

Perdonate la domanda apparentemente un po vaga, cosa ne pensate a riguardo? Mi consigliate di andare comunque avanti in questa maniera (visto che i risultati comunque ci sono) oppure sarebbe meglio affiancare un altro insegnante col quale affrontare un discorso prettamente di tecnica pianista (sui brani e non) ...

Credo che Un buon Professionista deve conoscere tutta la tecnica del proprio strumento e poi aver approfondito uno o piu linguaggi (classico,jazz,latin,quello che è) anche se so che in giro non ci sono tutti insegnanti cosi... Ho scelto che non mi sentirò pronto x insegnare neanche ai bambini fin quando non ho ben capito al 100% determinati aspetti tecnici

 

GRAZIE

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Paolo (Pianoexpert) nei suoi videocorsi sulla tecnica pianistica non prescinde prima di tutto dalla conoscenza anatomica delle parti chiamate in causa mentre si suona. Sapere come siamo fatti a livello anatomico è argomento di grosso spessore quando si cerca di capire come agire nel suonare uno strumento.

Non mi permetto di dire se il tuo maestro faccia bene o faccia male, posso dirti che io sono stato corretto quando ho iniziato a suonare, perché la mia posizione sulla tastiera era veramente orrenda. Successivamente con l'esercizio e l'insegnamento di diverse tecniche ho perfezionato la mia posizione sul pianoforte imparando a sfruttare leve e pesi al fine di suonare in modo rilassato anche per ore senza mai fermarmi.

Se ti accorgi di avere dolori, tensioni, oppure che il tuo suono sia spinoso, poco rotondo, allora stai facendo male qualcosa che devi assolutamente correggere.

La tecnica pianistica è importante non solo per quello che riguarda il posizionamento della mano sul pianoforte e la distribuzione del peso, oltre ad essere una sicurezza per la salute della mano, essa riveste particolare importanza anche nella produzione del suono. Nonostante il pianoforte sia un "cordofono a percussione" il modo in cui viene colpito il tasto determina una modalità con la quale il martello colpisce la corda e di conseguenza la produzione di un suono più o meno gradevole. Non è raro riscontrare che in alcuni casi, specialmente nelle parti cantate, la qualità del suono di chi non possiede una buona tecnica, è molto scarsa.

 

Un maestro attento deve saper consigliare, anche in relazione al tipo di mano dell'allievo, le giuste posizioni (anche millimetriche) da assumere al fine di correggere eventuali tensioni che determinano una lunga serie di problematiche a partire da quelle fisiche fino ad arrivare a quelle del suono.

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