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Piano Concerto - Forum pianoforte

«il vecchio Bach!»


LucaCavaliere
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FOLLIA DELLA CROCE E FOLLIA UMANA

- sui cori iniziali della
Matthäus Passion
e della
Johannes Passion
-

 

È impressionante la distanza che c’è, a livello espressivo, tra i due grandiosi cori introduttivi delle
Passioni
bachiane. Entrambi sono molto lontani dal Bach ascetico e speculativo dell’
Arte della Fuga
e dell’
Offerta Musicale.
Se è ragionevole sostenere che nelle opere dell’ultima maturità del kantor di Lipsia, la musica diventa puro spirito, imperturbabile, rarefatta contemplazione, è innegabile che all’inizio della
Matthäus Passion
e della
Johannes Passion
troviamo due brani dove il sentimento dilaga: due brani dove l’espressione, anche se do­minata dalla sapienza creatrice del genio, è permeata di dolore. Altro che ‘puro spirito’: questa musica ha carne e sangue. Carne e sangue martoriati visto che siamo davanti alla passione di No­stro Signore.

Questa ampiezza di registri espressivi però, ci da solo la misura – smisurata – dell’arte di Johann Sebastian Bach, capace di esprimere la lode come la supplica, il dolore come la gioia o la contemplazione.

Non ci lascia presagire con quanta profondità egli abbia penetrato il sentimento del dolore nei due grandiosi cori
Herr Herr, unser Herr­scher
e
Kommt ihr Töchter
che segnano rispettivamente l’inizio della
Johannes Passion
e della
Matthäus Passion
.

In entrambi i brani siamo invitati a contemplare i dolori della Passione di Gesù e l’opera della nostra redenzione; ma è radi­calmente diverso lo stato d’animo che emerge dal testo cantato e, su un piano autonomo, dalla musica.

La
Matthäus Passion
ci porta subito davanti alla croce, con la
Johannes Passion
invece ci troviamo nel Getsemani; non sotto l’aspetto narrativo, ma come stato d’animo.

 

Coro iniziale della
Matthäus Passion

Kommt ihr T
ö
chter helft mir klagen,

Sehet – Wen? – den Br
ä
utigam,

Sehet – Wie? – als wie ain Lamm

O Lamm Gottes, unschuldig

Am Stamm des Kreuzes geschlachet,

Sehet – Was? – seht die Geduld,

Allzeit erfunden geduldig,

Wiewhol du w
ä
rest verachtet.

Sehet – Wohin? – auf unsre Schuld,

All S
ü
nd hast du getragen,

Sonst m
ü
ssten wir verzagen.

Sehet ihn aus Liebe und Huld

Holz zum Kreuze selber tragen!

Erbarme dich unser, o Jesu!

 

Venite figlie piangete con me!

Vedete… – Chi? – Lo sposo

Lo vedete… – Come? – Come un agnello!

Agnello di Dio innocente

ucciso sul legno della croce,

Vedete… – Che cosa? – La sua pazienza

Sempre apparisti paziente

Per quanto vilipeso.

guardate … - A che cosa? – Ai nostri peccati

Le colpe di ognuno hai voluto portare

Se non l’avessi fatto dovremmo disperare.

Ecco, per amor nostro, per salvarci, Lui,

Proprio Lui regge il peso di un legno fatto a croce.

Gesù, di noi abbi misericordia!

 

(in grassetto “Agnus Dei” in lingua tedesca di Nicolaus Decius, prima del 1529. cantato dalle voci bianche)

 

Nella
Matthäus Passion
il coro ci invita: «Kommt» («Venite figlie, piangete con me!»). Il dolore è grande e noi siamo invitati a parteci­parvi: è a noi che si rivolge il coro. Le diverse entrate delle varie sezioni corali suonano come una continua, maestosa intensificazione del pianto.

Siamo invitati a piangere, a guardare («Sehet»). A chi? A che cosa? Allo Sposo, alla sua sofferenza. Siamo invitati, ancora, a guardare (di nuovo: «Sehet»). A che cosa? Ai nostri peccati, a meditare sulle nostre colpe; e il sostegno degli archi qui si fa spezzato, sofferente. Nella sua struttura dialogante, il coro pone domande e trova risposte: risposte dolorose.

Al di sopra di questa progressiva presa di coscienza, le voci bianche cantano l’
Agnus Dei
in lingua tedesca: l’Agnello di Dio innocente, la sua pazienza, i peccati del mondo. La maestosa polifonia delle masse corali evoca una moltitudine sofferente alla quale siamo invitati ad unirci. Siamo sotto i piedi della croce insieme a Giovanni e a Maria. Siamo di fronte alla ‘follia della Croce’, all’amore folle che per salvarci regge il peso di un legno fatto a croce; e dal dolore che suscita nascono la pietà e la gratitudine: «Erbarm dich unser, o Jesu!» ( «Gesú, di noi abbi misericordia!» ).

 

Coro iniziale della
Johannes Passion

Herr, Herr, Herr, unser Herrscher
,

Dessen Ruhm in allen Landen herrlich ist
!

Zeig uns durch deine Passion,

dass du, der wahare Gottessohn,

zu aller Zeit,

auch in der gr
ö
ssten Niedrigkeit,

verrherrlich worden bist.

 

Signore, Signore, Signore, nostro sovrano!

La cui fama in ogni terra è gloriosa!

Mostraci con la Tua passione,

che Tu, vero Figlio di Dio,

in ogni tempo,

anche nella più grande prostrazione,

sei stato e sarai magnifico.

 

Tutt’altro genere di follia è quella che risuona, terrificante, nel coro iniziale della
Johannes Passion
.
Qui non c’è nessun senso, non ci sono peccati di cui farsi carico. Non siamo sotto la croce dove ‘tutto è com­piuto’; siamo nella notte nera del Getsemani: è il dilagare, orrendo, della follia umana, della violenza contro l’innocente catturato e condannato; è l’ora della paura, «è l’impero delle tenebre» (Lc 22,53)

Non credo che sia mai stata composta altra musica dove, piú che in que­sta, risuoni così nettamente la ‘paura’:
l’orrore di fronte alla violenza e al non senso del male.

Nelle angosciose incessanti figurazioni degli archi che non trovano pace, si sente la ricerca spasmodica di ‘qualcosa’. I fiati non riescono ad emettere una frase che si possa definire intera. Quando poi il coro entra, al di sopra di un’orchestra che brancola nel vuoto: «Herr!» grida all’unisono. «Herr, Herr!» (l’invocazione è triplice) «Signore! Si­gnore! Signore!... Mostraci Signore (Zeig uns) che anche nella più grande prostrazione sei magnifico. Mostraci che tu, vero Figlio di Dio (…)».

E par quasi che queste voci del coro chiedano angosciate una conferma: «tu,
sei
Figlio di Dio? Vero?».

Questo coro non dialoga, non trova rassicuranti ‘risposte’, non si rivolge a noi ma a Gesú. Di fronte all’orrore del male «Herr!» urla all’unisono. Dov’è il senso? Dov’è il senso di questa follia distruttrice?

Nessuna risposta. “Solo” la follia dell’amore
.

La
Johannes Passion
‘chiama’ la
Matthäus Passion
. Alla follia dell’uomo può offrirsi solo la follia della Croce.

Luca Cavaliere

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  • 1 month later...

Grazie Terenzio, c'è anche un numero di catalogo?...ma cosa esistono, frammenti o proprio niente?

 

E se niente, perchè assegnargli un numero di catalogo?

 

Scusa le domande un po' ingenue...

Il discorso sarebbe lungo ma proviamo a riassumerlo saltando alcuni passaggi.

Quando un compositore muore interviene un musicologo che scartabella i suoi archivi e fa un elenco di tutti i titoli che ci ha lasciato (indipendentemente dalla loro collocazione e reperibilità).

Il musicologo redige un catalogo che può avere vari tipi di sistemazioni: cronologico (es. Mozart), per generi musicali (es. Bach) o altro.

Seguono altri studi e si scoprono composizioni dimenticate o perdute che vengono aggiunte (si sono trovate composizioni di Bach che è morto nel 1750, ancora dopo l'anno 2000) o si verifica che alcune attribuzioni erano errate e restano nel catalogo (il numero è ormai assegnato) con la nota delle necessarie correzioni.

Torniamo alla tua domanda.

Lukaspassion BWV 246

Di questo oratorio si sa tutto, esiste testo, musica, prima esecuzione Lipsia, Nikolakirche, 7 aprile 1730, prima edizione per i tipi della Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1898, ecc. Quello che si è scoperto in tempi recenti è che non è di Bach ma di Johann Melchior Molter ma ormai aveva occupato il numero nel catalogo.

Markuspassion BWV 247

Queto oratorio invece è perduto. Si sa che il testo era di Picander (Christian Friedrich Henrici) e la prima esecuzione avvenne a Lipsia, Thomaskirche, 23 marzo 1731. Sono stati ricostruiti solo 5 brani perchè Bach li aveva riutilizzati in altre composizioni (1 nella Cantata BWV 54, 3 nella Cantata BWV 198 ed 1 nell'Oratorio di Natale BWV 248). Questi brani sono pubblicati da HänssIer-Verlag, Stoccarda-Hohenheim, 1964.

In questo periodo sto lavorando proprio sul catalogo di Bach per aggiungerlo sul mio sito. Sono tre mesi che ci lavoro e credo che ne occoreranno ancora uno o due. Se mi segui prima o poi lo troverai.

Ti ricordo l'indirizzo del sito: http://www.flaminioonline.it

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  • 3 weeks later...

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