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Piano Concerto - Forum pianoforte

La Musica Rumena


Guest Gennarino
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Guest Gennarino

Eccomi finalmente con un poco di tempo libero e un computer a disposizione, dopo avere bighellonato dalle parti di Costanza, a Techirghiol, per le ormai usuali cure termo balneari, e dopo una veloce puntata in quel di Torino per godermi l'amato figliolo che si laureava.

 

Stavamo passeggiando io e Dana qui fra Sinaia e Buşteni, fra questi splendidi monti Bucegi, quando mi e' venuta sott'occhio la casa del grande George Enescu, dove egli era solito passare molto del suo tempo a suonare.

 

E allora, mi sono detto, perche' non fare un piccolo regalo alla moglie adorata e ai miei amici pigiatori di tasti d'avorio, parlando un poco di questa nazione e della sua musica ?

 

Un primo problema e' che mi accingo a proporVi delle composizioni che non prevedono il pianoforte come strumento ma, essendo Voi amanti della musica, questo e' un piccolo intralcio.

 

Il vero scoglio e' che bisognerebbe essere sintetici e allora debbo per forza fare dei post diversi. Percio', in questo parlo di sola storia, il secondo lo dedico a un 'cantautore' protoclassico, terzo e quarto a due compositori classici e il quinto a danze e musica popolare.

 

Sentirete una musica diversa da quella cui siamo abituati, tuttavia le emozioni sono quelle che usualmente proviamo: ennesima conferma del potere universale della musica.

 

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La vastità dei territori abitati dai rumeni giustifica il carattere di estrema rilevanza storica rivestita dalla loro musica, caratterizzata da una altissima variabilità dovuta al numero impressionante di influenze provenienti dalle culture vicine o che hanno interessato il loro territorio. Questo fenomeno si ritrova ancora oggi nella stragrande maggioranza della musica e della danza popolare rumena, che e' fortemente differenziata a livello regionale.

 

La possibilità di esaminare compiutamente la musica dei daci e dei proto-rumeni è molto limitata a causa della poca documentazione disponibile. Comunque, a partire dal Medioevo la posizione alla confluenza tra Oriente e Occidente porta ad una differenziazione fra le musiche praticate nei primi stati rumeni: quelli posti a Ovest beneficiano di influenze occidentali, mentre gli stati ad Est iniziano a utilizzare elementi di musica bizantina, slava e, più tardi, turca. Queste influenze agiscono sia sulla musica popolare, sia sulla musica colta e quella religiosa (ad esempio: gregoriana in Occidente e bizantina in Oriente).

 

L'inizio della musica colta in Romania si fa partire dal Codice Caioni o, con ortografia ungherese, Codex Kájoni, che è una raccolta di pezzi musicali elaborata nel 17o secolo dal francescano di origine rumena, organaro e organista Joan Caianu (anche noto come János Kájoni). Un esempio di questa musica, a meta' tra la musica popolare e quella classica, e' rappresentata, per dire, da Barbu Lautaru, il famosissimo `Cobzar` del quale Vi parlero' nel successivo post.

 

All'interno del territorio rumeno, la pratica musicale colta in stile occidentale non si manifesta che a partire dalla seconda metà del 19o secolo, quando viene fondata una scuola di musica rumena. Come conseguenza del rinnovo della situazione politica, viene importata musica sacra in stile occidentale, mentre le influenze orientali vengono rinnegate. Sotto l'influsso delle tendenze romantiche e del fenomeno chiamato 'Scuole nazionali' iniziano due attività: la sincronizzazione con la musica colta occidentale e l'utilizzo del folclore nazionale quale fonte di ispirazione. A tutt'oggi, l'orientamento della musica rumena, in generale, si presenta come risultato di questi due indirizzi.

 

Come prevedibile, su queste basi di "forma senza sostanza" e' difficile crescere e cio' provoca il fallimento della musica colta rumena nei suoi primi decenni.

 

La musica leggera fa la sua comparsa attorno al 1850 con operette, fanfare, valzer, ballate ispirate a compositori ungheresi o austriaci del tempo; il miglior creatore di tale musica nel periodo è Joseph Ivanovic. Solo alla fine del secolo si sviluppa una scuola rumena di interpretazione apprezzata all'estero: di seguito si imporranno cantanti, pianisti e violinisti rumeni.

 

All'inizio del 20o secolo, si impone il compositore George Enescu, primo compositore rumeno a fare una sintesi organica e profonda tra musica popolare rumena e le tendenze di musica colta del suo tempo (siamo in epoca tardo-romantica). Egli usa un linguaggio musicale moderno e sperimenta le forme modali e microtonali ed è oggi ritenuto il maggior musicista rumeno di tutti i tempi.

 

I risultati ottenuti si arrestano subito dopo la seconda guerra mondiale, frustrati dall'instaurazione nel paese del regime socialista. Questo, ad esempio, utilizza la figura di Ciprian Porumbescu - compositore e violinista nazionalista morto giovanissimo di tubercolosi dopo una dura prigionia politica e autore della musica di uno degli inni rumeni: 'Trei culori' (Tre colori) - come antesignano della rivolta musicale socialista, mentre egli era di tutt'altra passione politica. Inoltre, anche lo stesso Enescu emigra in esilio volontario a Parigi. (di questi due compositori Vi parlero' dopo in maggior dettaglio).

 

Dopo decenni in cui il sincronismo con i centri musicali europei occidentali viene impedito per motivi politici, alla caduta del regime socialista, si tenta di riprendere la sincronizzazione fermata dopo la seconda guerra mondiale: tuttavia, il divario è oggi ancora visibile, sia in termini di creazione, sia di interpretazione. Cio', da un lato, ci lascia perplessi, dall'altro ci offre l'occasione di fare un viaggio nel passato e di ritrovare suoni e ritmi persi nel tempo.

 

Ciao e al successivo post.

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