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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pianoforte Ricondizionato (?)


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Io sono per la sostanza.Possiamo usare entrambi i termini....bisogna vedere cosa si fa e come!!!! Soprattutto dopo il restauro o ricondizionamento che dir si voglia è importante proprio che lo strumento non cambi identità!!! Identici martelli, identiche molle, ....bretellinie della stessa forma e colore, smorzatoi dello stesso spessore e lunghezza ecc.....

 

Ci sono identità che influiscono sul funzionamento e altre che riguardano il look ( ad esempio il colore dei feltri e delle pelli....non certo la loro qualità!!)

 

Ad esempio è importante riprodurre la stessa forma della martelliera originaria e la medesima foratura.....se possibile anche lo stesso colore del sottofeltro.

E' evidente che se si agisce sulla sostituzione di alcuni materiali, vuol dire che erano usurati e di conseguenza, pur avendo uno strumento reso di nuovo efficiente, deve essere considerato usato.

 

E' comunque importantissimo esigere di vedere i materali tolti ( ad es. vedere come era fatta la vecchia martelliera!). Anche una minima differenza può far perdere identità allo strumento

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Che differenze ci possono essere tra un pianoforte RESTAURATO e RICONDIZIONATO? sono due termini equivalenti? alla fine sarebbe come comprare un pianoforte usato o un pianoforte diverso da quello originale?? fatemi sapere che ne pensate :lol:

 

E' una storia vecchia. In genere il temine "rigenerato" si riferisce ai pianoforti giapponesi che vengono riportati a nuova vita con la sostituzione dei componenti "compromessi" quali corde, caviglie, feltri etc.

Quanto sia invasiva la "rigenerazione" dipende dallo stato in cui si trova lo strumento prima della riparazione. Ci sono pianoforti rigenerati sul mercato prodotti dagli anni 50 in poi, bisogna vedere il numero di matricola per capire di quale produzione si tratta.

 

E' importante sapere che ci sono diversi canali per l'approvvigionamento di questi strumenti, gli strumenti più costosi sono in genere quelli "rigenerati" sotto il controllo della casa madre e sono corredati di certificati che attestano l'autenticità del processo di recupero. Strumenti meno costosi e più datati sono raccolti chissà dove, rigenerati in chissà quale laboratorio senza che il processo di recupero sia tracciabile.

 

Come per un restauro la buona riuscita dipende:

 

- dallo stato di conservazione dello strumento

- dalla qualità dello strumento da nuovo

- dalle abilità dell'artigiano

 

per questo motivo in giro si trovano rigenerati o restaurati buoni, brutti, pessimi e, talvolta, eccellenti. Gli ultimi sono più rari e hanno un prezzo ridotto del 20 o 30 % rispetto ad un equivalente nuovo (mi riferisco ai rigenerati).

 

Un pianoforte restaurato, cioè non solo "rigenerato" o "riparato" ma riportato ai suoi antichi splendori senza alterarne le caratteristiche di fabbrica, può costare molto di più di un "equivalente" nuovo. Ovviamente il fascino di un pianoforte restaurato è appagante e fa dimenticare tutti i limiti tecnici insiti nella vetustà dello strumento: non dimentichiamoci infatti che un certo modello X costruito oggi riporterà dei miglioramenti tecnici rispetto allo stesso modello X costruito trenta anni prima. E' questo il motivo per cui ad esempio un U3 costruito oggi non ha nulla a che vedere con un U3 costruito 30 anni fa....

 

Quando si sceglie di acquistare uno strumento rigenerato bisogna avere occhi ed orecchi bene aperti nel valutarlo, unitamente ad una certa esperienza nel capire se uno strumento è buono o se necessita di ulteriori interventi tecnici...purtroppo i consigli dati su internet non sono mai sufficienti in questi casi ed è consigliabile, dopo aver effettuato una scrematura sulla base dei nostri sensi, dei nostri gusti e delle nostre esigenze, chiedere a qualcuno più esperto di aiutarci nella scelta per evitare spiacevoli sorprese.

 

Per rispondere alla tua domanda, un pianoforte restaurato è stato sicuramente ricondizionato ma non vice-versa.

 

Ciao

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Attenzione. possiamo cambiare tutto e migliorare tutto, ma è importante la condizione della tavola armonica e della sua "carica". Bisogna anche vedere che tipo di maturazione ha avuto la tavola stessa. La perdita della sua capacità di vibrazione e poi fessurazioni....ritiri...rigonfiamenti ecc... come pure le condizioni dei ponticelli.

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Grazie davvero per queste risposte! Molto dettagliate! Aimè forse solo un quarto dei termini tecnici usati per elencare le componenti tecniche dello strumento sono a me noti. Insomma se lei si trovasse nella situazione di dover scegliere un pianoforte di questo genere lo smonterebbe e analizzerebbe a fondo. Purtroppo non so fino a che punto potrei fare lo stesso. Potrei comunque chiedere di far vedere tutto all'ipotetico rivenditore se lei mi dicesse per filo e per segno cosa guardare, sarebbe perfetto! Ma non voglio abusare del suo tempo e della sua disponibilità, tanto meno di quella di Fra che ringrazio. Ci vorrebbero anni di esperienza tra l'altro. Per tagliare corto insomma vi chiedo... Se è presente una certificazione della casa madre si è in una botte di ferro?

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Se il piano è stato restaurato dalla Casa, non si chiede di meglio.

 

Altro consiglio: Bisogna provare e riprovare il pianoforte. Da soli. Con calma. Io credo che se quello è il nostro strumento...lo sentiremo "parlare".Deve piacere a noi che lo suoniamo.

 

Auguri

 

(consigli tecnici: Ascoltare il suono di accordi nelle diverse regioni della tastiera. Sentirne la durata. Provare le note ribattute. provare le ottave. Provare una frase cantabile che ben conosciamo. Provare degli staccati. Provare sei suoni nei colori pianissimo, piano, mezzoforte, forte e fortissimo. Ascoltare come il suono cambia e valutarne la iacevolezza di questo cambiamento.)

 

(Ovviamente con la garanzia della Casa si più tralasciare di controllare eventuali stati della tavola armonica, dei martelli, delle corde, della meccanica tutta.)

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Quel che non bisogna mai fare, secondo me, è farsi prendere dalla fretta e dall'entusiasmo...possiamo rimanere abbagliati dalla nostra euforia perché acquistare uno strumento acustico per chi lo desidera tanto è un lieto evento e difficilmente (come accade per tutte le prime volte) lo si può "controllare"... ci vuole molta pazienza ...

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Fra,tu che pazienza hai avuto?

saluti

saverio

 

Io tendo ad essere poco riflessivo e ad agire di impulso, per cui spesso ho commesso i miei errori...devo dire tutti rimediati! Ecco perché oggi mi sento di poter dare qualche consiglio...

 

Saluti

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Sono pienamente d'accordo con Fra. L'euforia di avere un pianoforte acustico nuovo, il primo nel mio caso, potrebbe farmi fare una brutta scelta dato che suonarne uno qualsiasi è comunque emozionante per me, abituato da sempre a suonare su un pianoforte digitale (salvo le varie lezioni), potrei non rilevarne i difetti. Ci vuole pazienza. Speriamo bene. In ogni caso vi terrò aggiornati per eventuali altri consigli. Grazie a tutti. E grazie maestro.

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Comunque, se vuoi, prendi anche in considerazione i due pianoforti proposti da noi nel settore usato. Conta che il SAMICK è come se fosse uscito dal negozio. Il coda è anche nuovissimo e suona bene, ma bisogna andarlo a vedere nei dintorni di Roma. Anche questo è un vero affare.

 

Conosciamo tutte e due le persone e non accettiamo mai di promuovere strumenti dei quali non siamo sicuri della riuscita.Si tratta di vedere che tipo di strumento stai cercando.

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