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Piano Concerto - Forum pianoforte

Conoscete Brian Ferneyhough


Tiger
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Sembrerò ridicolo usando questi termini, però che devo fa?

Vorrei dire che riguardo la musica contemporanea, parlando di tecniche esecutive, mi piacciono molto alcune articolazioni sugli archi, ad esempio quei passaggi in cui l' archetto viene

fatto "rimbalzare" su una corda fino a creare una sorta di ripetizione sempre più veloce, d un senso di morbidezza ed elasticità, oppure l' effetto che si ha passando con forza

l' archetto sulle corde al di là del ponticello, ricreando un suono freddo, ruvido, e molte altre sfaccettature.

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Sembrerò ridicolo usando questi termini, però che devo fa?

Vorrei dire che riguardo la musica contemporanea, parlando di tecniche esecutive, mi piacciono molto alcune articolazioni sugli archi, ad esempio quei passaggi in cui l' archetto viene

fatto "rimbalzare" su una corda fino a creare una sorta di ripetizione sempre più veloce, d un senso di morbidezza ed elasticità, oppure l' effetto che si ha passando con forza

l' archetto sulle corde al di là del ponticello, ricreando un suono freddo, ruvido, e molte altre sfaccettature.

 

Probabilmente fa parte di un approccio esplorativo del timbro.

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Non lo conoscevo. Ma non riesco a capirci un beneamato.

Di sicuro non è semplice, ancora peggio alcuni brani di Lachenmann ... perchè li si alza uleriormente il livello di difficoltà.

 

Prova ad ascoltare senza tentare di capire qualcosa, non è musica narrativa ...

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Nuova complessità, a me piace, non ho però mai analizzato un suo brano per intero ( se c'è chi l'ha fatto merita solo x questo una pagina di wikipedia).

Su youtube ci sono diverse partiture, fra le quali quella che ha postato frank, io ne ho anche altre - credo - se qualcuno fosse interessato

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non ho però mai analizzato un suo brano per intero ( se c'è chi l'ha fatto merita solo x questo una pagina di wikipedia).

Qualcosa si può anche dire sul brano, non ho mai pensato a scrivere articoli su Wiki ...:)

 

 

io ne ho anche altre - credo - se qualcuno fosse interessato

Se le hai in PDF me le spediresti?

 

Grazie in anticipo

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Uno dei suggerimenti che viene spesso dato è quello di ascoltare molto perché è un arricchimento per il musicista che, se riesce ad interiorizzare l’ascolto, può attingere da un bagaglio maggiormente esteso.

 

(non è una provocazione, eh!)

 

Brani tipo questo che tipo di arricchimento dovrebbero lasciare? Cioè, io non ho memorizzato niente di quello che ho ascoltato, non che sia un problema, ma quindi come ci si pone in relazione all’assunto iniziale?

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Nuova complessità, a me piace

 

"Nuova"?

 

A me sa parecchio di datato...insomma, se uno scrivesse oggi così, saprebbe proprio di "vecchio".

 

Alla fine questo musicista è un passo obbligato per chi si volesse accostare ad un tipo di scrittura complessa, è sottolineo scrittura...perchè in fin dei conti sostanzialmente è come se mettesse per iscritto anche il "rubato" di turno.

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Concordo con Xenakis, interessante leggere gli aggettivi (un romanticone). Tanto pignolo sui valori e poi scrive a battuta 39 "flessibile"...

 

Una cosa però c'è da dire, la sua visione, seppur utopica, è quella di arricchire la partitura del maggior numero di informazioni, quasi a dire: "Ok, vuoi fare il rubato, ma io lo voglio così".

 

Ripeto, utopica ma che può avere il suo senso, del resto troppa libertà può anche voler dire lasciare l'interprete ai suoi "limiti"/"manierismi". Condivisibile o meno è un pensiero rispettabile.

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Nuova complessità (New Complexity) è il nome della "scuola" o "corrente" compositiva. Si utilizza l'aggettivo un po' come avviene per Nuova Scuola di Vienna, oppure per Nuova Musica (Neue Musik).

L'indicazione flessibile citata da Frank mi sembra un ottimo esempio di british humor. E non lo dico per sminuire: Ferneyhough è senz'altro un paradigma per la musica del secondo Novecento!

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Ars Nova, Neo Romanticismo, Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) ... ecco altri esempi di "scuole" o "correnti" artistiche che hanno sentito la necessità di essere riconosciute - a loro tempo - come nuove. La novità come valore... è una vecchia storia! A far fronte alla Nuova Complessità, c'è stata la Nuova Semplicità (Rihm, anche se dubito che egli si riconosca o si sia riconosciuto in questa etichetta).

 

Una cosa però c'è da dire, la sua visione, seppur utopica, è quella di arricchire la partitura del maggior numero di informazioni, quasi a dire: "Ok, vuoi fare il rubato, ma io lo voglio così".

 

Vedo la questione in modo leggermente differente. La notazione di Ferneyhough è utopica, è vero. Impossibile eseguire "con precisione" certe articolazioni strumentali, impossibile solfeggiare "con precisione" certi ritmi irregolari (quintine che racchiudono terzine che racchiudono sestine...). La scrittura di Ferneyhough propone all'esecutore un eccesso di informazioni. Eppure Ferneyhough non chiede all'esecutore di suonare "approssimativamente": pretende anzi un solfeggio quanto più preciso possibile. L'esecutore si sottopone quindi a un compito impossibile, e la sfida nell'affrontare questa impossibilità (e la tensione e direi perfino lo stress a essa connessi) fanno parte del gioco compositivo.

 

Propongo due altri ascolti: Carceri d'invenzione III (1985), parte di uno dei cicli più famosi - e paradigmatici, fin dal titolo - di Ferneyhough; e Unity Capsule, per flauto solo (il video dell'interpretazione di Matteo Cesari mette in luce un lato piuttosto high tech della composizione).

 

http://www.youtube.com/watch?v=wCaOfEax8MM

 

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Non conosco bene Ferneyhough, anzi, ma da alcune letture "la sapevo" come la racconta RedScharlach. Le partiture di Ferneyhough sono ipercomplesse ma prendono in considerazione l'idea che l'esecutore non riesca a seguirle del tutto. Non voglio azzardare altre considerazioni, non ho ascoltato quasi nulla di Ferneyhough (che ha scritto molto di più di quanto viene normalmente suonato, c'è anche un'opera lirica...) e non ho mai letto suoi saggi o dichiarazioni di estetica. Ma la sua rimane una sperimentazione interessante.

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Ho scritto "nuova " complessità perchè così viene chiamata questa corrente

 

A me sembra a livello di sintassi uguale uguale allo strutturalismo, da quello che ho letto infatti questo autori si inquadra fra i post-strutturalisti...un po' come i neo-classici in altri ambiti

 

Secondo me la verà novità è effettivamente legata alla scrittura, per il resto (almeno il primo brano) è pressochè inascoltabile. Capisco che qualcuno doveva occuparsi di questo argomento, per cui ben venga.

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