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Piano Concerto - Forum pianoforte

Il "mio" Chiaro Di Luna


Francesco
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Ciao a tutti. Il video che vi presento oggi non è proprio la versione "finale" del Chiaro di luna. So che ci sono alcune cose da aggiustare, ad esempio la velocità, che varia troppo spesso, o il fraseggio degli arpeggi, da rendere un po' più lieve. In ogni caso, non abbiate paura di far critiche "pesanti"...Grazie. Ciao!!

http://www.youtube.com/watch?v=_3qzcuN9G6k

 

PS : ho postato la versione "non definitiva" prima di tutto perchè non la ho ancora filmata, secondo perchè tra qualche giorno vado in vacanza, e non posso portarmi la mia tastiera... :lol: su cui volendo potete anche far considerazioni :lol: ! Ciao!

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Bene Francesco !!

Hai una magnifica mano, grande e dita lunghe. Bene ti aiuterà senz'altro nello studio del pianoforte. Tuttavia ho alcune cose da dirti, soprattutto sulla postura.

Prima di tutto alza un pochino lo sgabello e allontanati dal pianoforte, sei troppo chiuso. Avere lo sgabello troppo basso ti porta a compensare alzando troppo il polso. Nelle ottave della mano sinistra soprattutto tendi a tirare molto su il polso.

Cerca di essere piu' naturale. Per quello che riguarda l'interpretazione si sente che sei sciolto ma attento al rigore ritmico. Come mi ha recentemente detto il maestro Ferrati agli esami in un occasione in cui mi sono preso delle libertà: "In beethoven è tutto scritto !". Le terzine della destra devono essere tutte uguali, piano e senza sordini. E' difficile comunque criticare un'esecuzione su un pianoforte digitale. Perché non ti registri sul Bechstein ?

Comunque bravo, hai potenzialità devi solo stare attento alla postura.

Continua così !

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Attenzione anche agli accenti!!

 

Questo è un pezzo prettamente pianistico.

 

Andrebbe sentito sul pianoforte acustico.

 

Le legature, il pedale, il fraseggio ecc.. in questa condizione si alterano.

 

Non si altera invece l'idea, che è molto chiara, ma non formata a ridosso di quella "pianistica"

 

Hai, come dice Simone, una buona mano. Lavora sul rigore del ritmo, sul suono ( rapporto tra intensità e durata=legato) e.....sì alza un po' il seggiolino.

 

Quello che dice il M° Ferrati è giusto. Mi trovavo presente anche io a questo colloquio. Tutto è scritto. D'accordo. Direi non solo in Beethoven. Sempre.

Diceva Ravel che suonando bene le note, le indicazioni del pedale, il giusto ritmo, le indicazioni dinamiche, i giusti tempi, non occorre fare altro sulla sua musica.

 

Riportiamo ancora l'esempio di Rubinstein. E' stato l'interprete della chiarezza e della "semplicità". Il suo rigore "olimpico" viene portato a tutti d'esempio. Anche in questo chiaro di luna Rubinstein troneggia. Consiglio però la magistrale interpretazione di Bachaus. Tempo rigorosissimo....eppure sognante. Ascoltalo, specialmente nell'incisione "giovanile".

 

Complimenti.

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Complimentissimi Francesco mi è piaciuta molto anche la velocità di esecuzione, ... se posso permettermi un consiglio dovresti curare anche la dinamica, forse con una tastiera è difficile se hai possibilità prova con un Pianoforte acustico. :lol:

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Grazie a tutti, credo sia fondamentale potersi scambiare opinioni e consigli, perciò... Continuate pure!

Sapete, se avete ancora altri consigli Vi pregherei di scriverli il prima possibile, in modo da riuscire a postare una versione migliore prima di partire per le vacanze... Grazie ancora!

 

Ps. Credo che si debba cogliere l'occasione per ringraziare ancora Simone e Paolo, che rendono possibile tutto questo... immagino siate d'accordo... W Pianoconcerto. Ciao!!

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Simone e Paolo senza dubbio .....grazie sul serio.

Per quello che riguarda l'esecuzione le cose importanti le hanno gia dette Simone e Paolo. Sgabello senz'altro perchè suonare cosi pressato sulla tastiera ti crea parecchi problemi di postura con dolori alla schiena a lungo andare.

Poi il rapporto con la tastiera deve essere aperto e di respiro.... Anche il polso infatti ne risente ma queste sono tutte cose che con il tempo e lavorandoci sopra si sistemano. Il digitale poi non aiuta ma si sente che hai passione e musicalità e poi una gran bella mano! Sfruttala è? Non farti fregare dalle mille distrazioni che in qualche modo ci allontanano sempre dallo studio. Studia molto e con passione, dato che la musica è di gran lunga più importante di quello che tutti pensano. Ti faccio molti auguri e complimenti bravo!!

 

 

P.S. Se studi le ottave con tutti gli scatti di metronomo vedrai che in poco tempo la postura va al suo posto. Sembra un gioco di parole è? Dopo tutto le ottave ti costringono ad una certa posizione e fiducia sulla tastiera altrimenti proprio non riesci a trovare quella fluidità. Ciao e a presto. Buone vacanze!

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  • 1 month later...

Ehi... Ciaoooo!

sono tornato dalle vacanze pochi giorni fa... finalmente posso riunirmi a voi! Non vedevo l'ora!

Dunque... sono rimasto moooltisssssimo indietro perciò non voglio perdere tempo. Grazie a tutti per i consigli che mi avete dato... Purtroppo nelle vacanza NON HO PRATICAMENTE TOCCATO UN PIANOFORTE NEANCHE UNA VOLTA!!! Immagino che mi sgriderete... e fate bene!!! :) Appena tornato a casa, tra le prime cose che ho fatto ho rimesso le mani sulla mia tastiera (pregando che si accendesse... ;) !)... Dopo dieci minuti di ripasso di scale e "Chiaro di luna" avevo il mignolo che chiedeva aiuto, il polso che implorava pietà ... e le orecchie che chiedevano tregua ;):lol: ! Mi son messo di buona volontà e poco alla volta mi sto rimettendo in forma...

Dunque, ho fatto un ripasso approfondito del "Chiaro di luna" e mi sono accorto dei numerosissimi errori... oltre alla postura, che mi avete fatto notare, nella diteggiatura, nella ritmica, nel solfeggio... persino nella lettura!!!! Accorgendomi di certi errori ho pensato: "Caspita, o ero un incapace fino a due mesi fa, o l'ho studiato troppo, fino a farmi venire mal di testa e leggere un SI per un MI, o un DO per un SOL #... Va be', rimedierò... magari però prima di pubblicare un'altra versione chiedo conferma... diventerei noioso a riproporvi lo stesso brano e oltretutto mi prendere dello spazio nel Forum che non mi spetta. Sto anche pensando di fare una specie di Tutorial sul brano, in cui faccio un mio commento personale, spiego perché mi piace il brano... e magari faccio anche la storia del mio studio del brano... Se l'idea vi interessa particolarmente potrei pubblicarlo su You Tube in forma privata, in modo da far accedere al video solo le persone del Forum per ovvi motivi di privacy. Fatemi sapere. Per ora è tutto, continuate, se ne avete, a scrivere consigli in modo da rendere l'eventuale prossima versione (o eventuale Tutorial "Al chiaro di luna"...) nel migliore dei modi (Sempre nei miei limitatisssssimi limiti di capacità pianistica... ;) ). Grazie a tutti!!

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Ripasso prima mentale! Poi a frasi, tenendo conto delle modulazioni. Rendersi sempre conto di dove siamo! Posizioni morbide. Niente rigidezza. Partecipazione della spalla del braccio e dell'avambraccio, poi le dita, punti terminali dei muscoli più grandi. Pensare all'atmosfera del pezzo. Non dannarsi per qualche imprecisione o qualche nota sbagliata. "Riallacciare" le frasi con pazienza. Buono studio

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Grandissimo Francesco, bene bene ora ti tocca rimetterti sotto.

La prima cosa che ti ORDINO tongue.gif di fare è dedicarti alla postura. La giusta altezza dello sgabello determina il rilassamento delle spalle dei muscoli trapezioidali e dei muscoli dorsali. Uno sgabello troppo basso come nel primo video che hai postato ti porta diverse problematiche che sfociano anche nel crearti difficoltà persino nei gesti fondamentali di base all'approccio con lo strumento. Uno sgabello basso ti porta a contrarre i muscoli delle spalle e del dorso per equiparare il livello del braccio alla tastiera. Da questo ne deriva l'irrigidimento delle braccia e di conseguenza, il gomito che dovrebbe scendere liberamente sui fianchi è invece rigido. Il polso si curva per permettere al palmo delle mani di essere parallelo al piano della tastiera. Tutto questo è categoricamente da evitare. Oltre ad affaticarti c'è il serio rischio di incorrere in contratture muscolari o nei casi peggiori addirittura in infiammazioni ai tendini dell'avambraccio e delle spalle. In queste condizioni non ti è possibile neanche suonare per lungo tempo. Mi viene in mente una cosa che mi raccontò proprio Paolo su Rubinstein. Era venuto a Roma per registrare un disco (se non ricordo male tutte le Mazurke di Chopin). Stette dal pomeriggio fino alla sera alle 11 in sala di incisione a suonare e suonare. Questo è possibile solo quando l'approccio con lo strumento è naturale, senza nessuno sforzo da parte dei muscoli e dove la sonorità è data dal peso della spalla e degli arti più che dalla potenza muscolare. Poi certamente stiamo parlando di Rubinstein mica di un pinco pallino qualsiasi ! Quindi riassumendo: regolare l'altezza dello sgabello di modo che spalle e braccia siano rilassate. Polso dritto, dita arcuate e parallele ai tasti. Gomiti liberi sui fianchi, schiena eretta e buono studio !

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  • 1 month later...
  • 3 months later...

Bene bravo ! Sento ottimi miglioramenti rispetto alla versione che hai postato tempo fa.

Mi sento di segnalarti alcune cose che sento personalmente, vediamo se sei d'accordo, sfumature che fanno la differenza...

Prima di tutto canta bene tutte le note di canto regolando il peso, le cose importanti sono le ottave al basso ed il canto, il resto è riempimento armonico.

In generale le terzine introduttive dell'esposizione fino ai 34 secondi le sento più a tempo, senza troppe dilatazioni, quelle sono importantissime perché devono dare da subito l'idea del brano. Semmai un leggero rallentando lo sento a partire dall'accordo di sesta napoletana (24 secondi) con massima dilatazione (ma non troppo, siamo in Beethoven) sulla settima di dominante che trova pace tornando sulla tonica in Do # minore dove poi inizia la prima frase del tema che con cadenza perfetta arriva nella tonalità di Mi maggiore. Hai ben valorizzato il cambiamento di modo (da Mi maggiore in Mi minore, prima dell'inizio della seconda frase). In Beethoven le note puntate vanno invece pensate leggermente "fuori tempo", in realtà più che fuori tempo devi eseguirle con calma interiore (come le hai eseguite al sec 59 forse anche un pochino troppo). Un altro leggero porgendo lo sento a 1:20 quando con la cadenza sospesa andiamo in si minore e subito con cambio di modo in si maggiore. Ora c'è una fase di transizione che introduce il pedale di dominante nello sviluppo delle terze che avviene a 2:37. Il pedale di dominante come dice il termine funge da pedale, va bene pedalizzare hai capito il senso di questo sviluppo ma non arpeggiare il basso, essendo un pedale deve stare lì fisso, fermo, senza movimenti, senza dinamiche particolari, se arpeggi crei un moto, pensa alla staticità, quel Sol # è lì per fare l'armonia, per tenere armonici e non per muoversi. Alla fine dello sviluppo delle terze prima che si riprenda il tema dell'esposizione si devono sentire quel re# - do # - do / re# - do# - do / re - do# - do, queste sono note di canto nella parte interna. Le parti interne sono svantaggiate, perché psicologicamente si tende a dare maggiore importanza alle parti estreme, quindi devi pensarle e farle uscire !

A 3:21 riprende il tema dell'esposizione. A 3:33 noto che sbagli nuovamente l'ottava al basso, forse un errore di lettura e te lo segnalo dal momento che lo stesso errore l'ho sentito nell'esposizione, mi sembra di sentire un'ottava di La che svuota molto assieme al La nel tema, l'ottava in basso è Fa # che è importantissima perché introduce la tonalità di Mi maggiore, infatti al basso: II - V - V7 - I.

A 4:24 queste sono senza ombra di dubbio le battute più espressive dell'intera sonata, varrebbe la pena di studiarla solo per questo passaggio ! Qui devi evidenziare !! La sottodominante Fa # (accordo di Fa # minore) che risolve nella settima di dominante di mi maggiore con l'accordo di Si maggiore settima (questo si deve sentire), tutto quello che viene dopo meno sentito (siamo sempre nella massima espressione), fa venire i brividi solo a pensarla. Dopo varie peripezie finalmente trova riposo in Do # minore con cadenza perfetta (torna a casa), da qui ha inizio una coda... Splendido.

 

Sono solo delle mie convinzioni, non voglio importi nulla, hai il tuo maestro che ha fatto un eccellente lavoro, però pensaci, vedi se effettivamente ti ritrovi...

In ogni caso Bravo ! Ho visto tanti significativi miglioramenti ! Continua così...

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Bravo Francesco. Buono e buono il commento di Simone ( Tra poco, per me ci sarà poco da fare qui!!!!!! Troppo bravi), analisi buona. Però è ora che tu ti cimenti in qualcosa di diverso. Affronterei la sonata in do magg. di Haydn, quella delle terzine. Prova, ti darà soddisfazione e ti insegnerà qualcosa di nuovo. Non trascurare Bach. Avanti con i 23 pezzi facili...che facili non sono. Un pezzo che amo molto è la Sarabanda dalla prima suite francese. Leggila.

 

Buono studio

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Leggo i consigli molto saggi di pianoexpert, indirizzati a Francesco DiParigi, ma validissimi per tutti gli utenti del forum.

A proposito dei cosiddetti Pezzi facili di Bach possiedo una vecchia edizione Ricordi ,curata da Bruno Mugellini (1871 - 1912 ), con allegata cassettina contenente l'esecuzione del pianista Massimiliano Damerini, tutt'ora in commercio in CD.

Oggi è da preferire l'edizione Peters o altre Urtext, L'edizione Ricordi è molto datata sia nel suggerimento del fraseggio sia nell'interpretazione degli abbellimenti (mordenti in particolare). Oltretutto sarebbe opportuno attribuire a ciascun brano il relativo numero dI BWV, in modo da agevolare la ricerca in internet ed ascoltare le varie esecuzioni su You Tube.

Bellissima la Sarabanda dalla prima Suite Francese (BWV 812), citata da pianoexpert. L'edizione delle Suites Francesi, curata da Bruno Canino per Ricordi, a mio avviso è molto valida.Mi piace moltissimo la seconda Suite (BWV 813) in particolare l'Allemanda e la Sarabanda (che suono anche all'organo in chiesa).

E che dire dell' Allemanda della quarta suite (BWV 815) stupenda anche eseguita lentamente.

Non conosco la Sonata di Haydn citata da pianoexpert, voglio impararla, numero di codice.... pardòn" HOB"?

Grazie

 

Bösendorfer

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