Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

"accordatura Clonata"?


forte
 Share

Recommended Posts

Sento molto parlare di accordatura manuale ed elettronica, e mi pare di aver capito che i blasonati programmi di accordatura svolgono sostanzialmente due funzioni: 1) aiutano a ottenere una distanza tra le note adattata individualmente ad ogni singolo strumento; 2) registrano i valori così trovati di ogni singola nota , per quello specifico strumento, in modo che la successiva accordatura si ridurrà a “clonare” la prima accordatura, senza più doversi preoccupare di trovare da capo la giusta distanza tra le note, con evidente risparmio di risorse. Questo comporta che si dia per scontato il fatto che diversi parametri nello strumento (variazioni d’impedenza dovute sia a tensioni accumulate nella struttura lignea , sia a “massa-umidità” acquisita/ceduta dalla stessa) rimangono sostanzialmente trascurabili. In altri termini, viene considerato variante soltanto il sistema arpa-corda-ponticello-caviglia-somiere-arpa, in quanto sottoposto a tensioni altissime, e perciò soggetto a stararsi; le variazioni delle altre strutture, sottoposte a sollecitazioni meno estreme, si considerano trascurabili

Se ho interpretato bene quanto ricordato sopra, si potrebbe provare a “disaccoppiare” i problemi (cioè scomporre un problema complicato in più problemi semplici); in linea di massima dovrebbe essere possibile eseguire, o far eseguire dal proprio accordatore di fiducia il punto (1), e fin qui nulla di nuovo. Non appena eseguita l’accordatura, però, si potrebbe misurare l’altezza di ogni singola nota in qualsivoglia modo, magari con un semplice programma libero per pc (per esempio: audacity). I valori così ottenuti, annotati anche su della banale carta, costituirebbero il “DNA” di quello strumento, e dovrebbero rendere possibili le successive accordature “facili”. In altri termini, se la taratura delle corde viene clonata coi giusti valori, col giusto codice che abbiamo annotato in precedenza, tutto dovrebbe tornare a posto.….detto così sembra perfino ovvio, e questo non mi rende tranquillo. Perché non ho mai sentito di nessuno che ci abbia provato? Qualcuno mi dice se ho interpretato o elaborato male le nozioni di cui sopra?

Grazie per l’ospitalità tra di Voi e per l’attenzione.

Antonio

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Caro Antonio mi dispiace dirti che sono male interpretate...

Cerchiamo di fare chiarezza.

L'accordatura ad orecchio si basa sul numero di battimenti che tra determinati rapporti armonici deve essere uguale ad un certo numero per secondo. Questo tipo di accordatura richiede molta dote naturale, alcune persone non riescono addirittura a sentire i battimenti, figuriamoci fare in modo che ce ne siano un certo numero per secondo ! Ed è comunque il metodo che produce risultati più caldi, umani, piacevoli all'orecchio.

 

Per l'accordatura elettronica il discorso va ramificato.

Esistono accordatori elettronici cromatici ed accordatori elettronici per pianoforte.

Gli accordatori cromatici sono per chitarre e strumenti che non necessitano il calcolo della disarmonicità. Onore al vero, la disarmonicità esiste in tutti gli strumenti a corda, ma possiamo assumerla trascurabile in strumenti come la chitarra. Ecco dunque che per la chitarra un accordatore cromatico si adatta molto bene alle esigenze.

Accordare un pianoforte con un accordatore cromatico è possibile ma produce risultati, detto in un termine solo, schifosi. Anche in altri post abbiamo parlato di questo argomento. In ogni caso gli accordatori elettronici per pianoforte o comunque i software utilizzati su pc per l'accordatura del pianoforte tengono tutti conto della disarmonicità delle corde. Infatti la prima operazione da effettuare con questi accordatori è il calcolo della disarmonicità. Vengono quindi prese note diverse in regioni diverse della tastiera e fatte ascoltare al software che calcolerà la curva di disarmonicità. Salvo la zona centrale della tastiera che non si discosta molto dalle frequenze guida, i bassi tendono a diventare calanti e gli acuti crescenti. Il programma stabilisce in base a questo calcolo di quanto debbano essere tali note crescenti o calanti in base appunto alla disarmonicità affinché i rapporti armonici tra note restituiscano il giusto numero di battimenti al secondo.

E' poi possibile, per mezzo dell'opera umana, salvare il file di queste misurazioni (chiamando il nome file ad esempio: Steinway Pinco Pallino) per riutilizzarlo nelle prossime accordature di QUELLO SPECIFICO ED UNICO PIANOFORTE senza dover rieffettuare il calcolo della disarmonicità, a meno ovviamente che nel frattempo non siano state cambiate le corde. Una volta effettuato il calcolo il software ci dirà nota per nota di quanto innalzare la sua frequenza.

Tutti i software comunque seguono degli algoritmi pertanto non esiste software che di sua spontanea volontà esegue prima un'operazione e poi nelle ripetizioni per comodità un'altra. Solitamente effettuato il calcolo della disarmonicità, suonando una nota, il SW misura la frequenza di quella nota comparandola con la giusta frequenza corretta a seconda della curva di disarmonicità e la mostra calante o crescente a seconda della differenza. L'accordatore poi punterà a portare la frequenza della nota suonata al pari di quella ideale segnalata dallo strumento.

 

Spero che il panorama ti sia più chiaro.

Link to comment
Condividi su altri siti

Carissimo,

Dalla Tua panoramica mi sembrerebbe di poter ricavare la seguente sintesi:

1) I software per pianoforte non fanno tutto da soli come poteva forse trasparire dal mio scritto, ma “occorre ordinare loro”, dapprima di calcolare la disarmonicità, e poi di registrarla.

2) Per come apprendo, si tratterebbe solo di “disarmonicità tra le corde” e non di altro genere, il che non confuterebbe l’ipotesi che, una volta codificata tale disarmonicità, propria di quel singolo strumento, essa possa essere utilizzata all’infinito su quel singolo strumento, almeno teoricamente.

3) Sempre per come mi dici, in conseguenza del punto precedente, una volta registrata la curva di disarmonicità, per regolare le corde non occorrerebbe più né orecchio né un software sofisticato, ma sarebbe sufficiente un software più dozzinale (che apprendo da Te chiamarsi “cromatico”, e subito cerco di adeguarmi: “parlare scorrettamente non solo è cosa brutta per se medesima, ma anche fa male all’anima” Platone, Fedone). Infatti in questo caso al software cromatico chiederemmo soltanto di aiutare “chi muove le caviglie” a portare la frequenza della nota suonata al pari di quella ideale registrata in precedenza (anche su un semplice foglio di carta).

Grazie

Link to comment
Condividi su altri siti

1) Il fatto di registrare la curva di disarmonicità su un file è una tua scelta per non dover rieffettuare nuovamente il calcolo se dovessi riaccordare quel pianoforte, un fattore di convenienza, per risparmiare del tempo... Tale calcolo infatti è univoco per pianoforte. Se anche dovessi trovarti ad accordare uno stesso modello di quello di cui hai già il file salvato dovresti rieffettuare il calcolo. Modelli uguali di pianoforti non hanno la stessa disarmonicità.

 

2) Che io sappia la disarmonicità è relativa alla corda. Corde più spesse e meno lunghe sono più disarmoniche, possiamo dire che la disarmonicità è direttamente proporzionale alla sezione delle corde ed inversamente proporzionale alla loro lunghezza. Se poi la disarmonicità è determinata anche da altri fattori ce lo faranno sapere gli esperti, io posso dirti come funziona un software... ;)

Presumo comunque che, a rigor di logica, anche se altri fattori dovessero contribuire alla disarmonicità, essendo la corda quella che prima di altri organi produce il suono (cassa di risonanza ecc. ecc. fungono da amplificatore di questo primordiale segnale), questi altri sarebbero trascurabili.

 

3) Il tutto viene eseguito dallo stesso software, in realtà quello che succede è che se accordiamo il la4 a 440 hertz, il la dell'ottava inferiore dovrebbe essere 220 Hz ovvero la metà. Calcolando la disarmonicità in quel punto dovrebbe essere più calante ed è tanto più calante quanto più il pianoforte è disarmonico (succede infatti spesso con i pianoforti corti). Il La successivo (La5) dovrebbe andare a 880 Hz ma probabilmente sarà leggermente crescente perché se ti ricordi ti avevo detto che la disarmonicità fa sì che andando verso l'acuto i suoni diventino sempre più crescenti mentre muovendosi verso i bassi sempre più calanti. In pratica troveremmo il La 3 a 219,93 Hz per esempio ed il LA5 ad 881,12 Hz. Questo scostamento di -0,07 Hz per i bassi e 1,12 Hz per gli acuti rappresenta la curva di disarmonicità che è però calcolata per ognuno degli 88 tasti del pianoforte. E poi chiaramente chi accorda muove le caviglie per portare la frequenza reale a regime di quella ricalcolata dal software e se tutto è stato fatto bene dovrebbero consistere i giusti rapporti armonici.

 

Da questa discussione si evince l'importanza di effettuare un calcolo preliminare della disarmonicità quanto più dettagliato e preciso. L'accordatura finale dipende praticamente da questo primo passo.

Un calcolo sbagliato produce una correzione delle frequenze teoriche errata, una correzione errata produce un'accordatura errata che non rispetta i giusti rapporti armonici.

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Mi pare di capire che non si possa evitare una verifica sperimentale, per togliersi ogni dubbio. Certo, troverei comoda l’idea di dotare ogni pianoforte di una specie di “libretto d’accordatura”, in cui è annotata la frequenza di ogni singola corda, frequenza che non cambierebbe per tutta la vita dello strumento.

Grazie ancora, apprezzo molto.

Link to comment
Condividi su altri siti

E' tutto giusto, ma in pratica non è così. E' vero esistono software sofisticati che possono essere seguiti per accordare bene e veloci, ma bisogna essere Accordatori. Che significa essere Accordatori? Significa saper verificare i giusti battimenti del temperamento e saper tenere in mano la chiave. Infatti non basta girare e raggiungere l'esatta frequenza. Bisogna "fermare" la caviglia, dopo un assestamento della stessa. Ciò deve essere fatto in modo uniforme per tutta l'estensione della tastiera. Un Accordatore che accorda in mezzora.....non può eseguire una accordatura stabilizzata. 1 ora e mezza o 2 ore circa vanno bene e bisogna capire come il pianoforte reagisce.

Link to comment
Condividi su altri siti

secondo me non hanno capito il tuo intervento...

riassumo il tuo pensiero:

mi faccio accordare il pianoforte da un accordatore esperto lunedi

mercoledi registro la frequenza di ogni nota del piano

fra un anno utilizzo un accordatore cromatico che mi indica la frequenza di ogni nota e la accordo secondo la frequenza che avevo registrato il mercoledi di un anno prima

Link to comment
Condividi su altri siti

Sì,penso di aver capito bene. Tuttavia è difficilissimo riprodurre una accordatura perchè entra in gioco la "manualità" . Una caviglia tirata in modo errato, può, un attimo dopo la misurazione esatta, produrre una frequenza errata...perchè " si muove". E' abbastanza difficile per un non esperto stabilizzare una fraquenza...e una serie di frequenze combinate...anche copiata e clonata che dir si voglia. E poi non è detto che quella accordatura sia perfetta.....l'inarmonicità dello strumento ci mette di fronte ad alcune scelte compensative. Poi ci sono alcune cose che l'orecchio umano percepisce giuste, pur " non " essendo giuste ( estremi bassi e/o estremi acuti)........

Link to comment
Condividi su altri siti

secondo me non hanno capito il tuo intervento...

riassumo il tuo pensiero:

mi faccio accordare il pianoforte da un accordatore esperto lunedi

mercoledi registro la frequenza di ogni nota del piano

fra un anno utilizzo un accordatore cromatico che mi indica la frequenza di ogni nota e la accordo secondo la frequenza che avevo registrato il mercoledi di un anno prima

 

Ed io continuo a dire che 'non funziona' ! Perché le corde a forza di essere tirate cambiano elasticità e questo influisce sulla disarmonicità, col tempo fanno la ruggine che influisce sulla disarmonicità... Poi come dice Paolo anche se si riuscisse a stabilire un'accordatura decente bisogna trovare l'appoggio delle caviglie altrimenti l'accordatura dura da Natale a S. Stefano; e poi ? Chi ve lo intona ?

Qual'è l'errore più grande ? Ancora una volta ci si vuole sostituire all'accordatore. Penso che spendere 80, 100 euro ogni sei mesi per accordare il pianoforte non sia una spesa enorme. E spendeteli e basta ! Ma quando vi si rompe la macchina, quando dovete fare un muro, quando vi si rompe un tubo non chiamate rispettivamente: il meccanico, il muratore, l'idraulico ?

 

Senza contare che l'accordatore dovrebbe fare degli interventi periodici che non vi danno la mazzata tutta insieme. Ed invece spesso, o perché il pianoforte viene lasciato a se stesso, oppure perché si tentano le soluzioni fai da te, nella migliore delle ipotesi arriva la mazzata perché per anni è stato solo accordato quando richiedeva anche altri interventi, e nella peggiore arriva la doppia mazzata perché sono stati fatti anche dei danni.

 

E chiamatelo questo benedetto accordatore per il pianoforte !

Link to comment
Condividi su altri siti

ehm...va che nessuno vuole sostituirsi ad un accordatore, si stava solo discutendo una possibile strategia per semplificare la vita (e quindi anche il prezzo) all'accordatore stesso. Ora ruggine etc etc si manifestano almeno dopo 10 anni in questi 10 anni si presume che un pianoforte non modifichi la sua inarmonicita' e dopo sti benedetti 10 anni l'accordatore rifa ad orecchio e si segna le frequenze di tutte le note e le volte successive ha almeno una traccia...

Suvvia siamo nel terzo millennio lasciamo che la tecnologia ci aiuti...

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Ok, allora fate come avete detto se siete convinti, registrate le frequenze, riaccordatelo voi dopo un anno e poi richiamate l'accordatore un minuto dopo aver finito e sentiamo che vi dice... Che devo dirvi ? Se siete convinti...

Non ho voglia di mettermi a fare conti e perder tempo per dimostrarvi che quello che volete fare non funziona quindi fate come ritenete più opportuno alla fine sono i vostri pianoforti non il mio.

Però uno spunto lo voglio dare... Voglio farvi riflettere sul fatto che l'accordatura degli strumenti è argomento vecchio come la bibbia che nasce da studi di matematici e fisici. E' argomento ancora trattato e discusso. Con le tecnologie di oggi si accorda ancora così ad orecchio, solo recentementissimamente vengono usati software per accordare e nonostante il calcolo della disarmonicità riescono a spartire bene l'ottava ma si perdono completamente sotto nei bassi e sopra negli acuti. A questo punto, vi voglio anche semplificare la vita... Senza stare ad annotare frequenze basterebbe prendere un registratore, registrare nota per nota e riaccordare su quella base finché non sento battimenti tra nota suonata e nota registrata. Guarda caso però si continua ad accordare ad orecchio o tramite software che calcolano la disarmonicità. Credete veramente, con tutto rispetto, che questi scienziati non avessero già pensato alla vostra soluzione oppure ritenete davvero che abbiate inventato un nuovo metodo di accordatura ?

Le somme tiratele voi...

Link to comment
Condividi su altri siti

ehm...va che nessuno vuole sostituirsi ad un accordatore, si stava solo discutendo una possibile strategia per semplificare la vita (e quindi anche il prezzo) all'accordatore stesso. Ora ruggine etc etc si manifestano almeno dopo 10 anni in questi 10 anni si presume che un pianoforte non modifichi la sua inarmonicita' e dopo sti benedetti 10 anni l'accordatore rifa ad orecchio e si segna le frequenze di tutte le note e le volte successive ha almeno una traccia...

Suvvia siamo nel terzo millennio lasciamo che la tecnologia ci aiuti...

 

A parte il fatto che continuo a dire che sia errato (leggi il post sopra). L'accordatore perde meno tempo ad accordare ad orecchio. Il lavoro dell'accordatura non è sentire quando è accordato, un accordatore lo sente in un millisecondo se una nota è accordata o scordata, è stabilizzare le caviglie che richiede esperienza e tempo, altrimenti l'accordatura regge 3 minuti. Chiedi a qualsiasi accordatore la veridicità delle mie parole.

E' vero la ruggine si manifesta ogni 10 anni ma se vogliamo essere formali ad ogni accordatura le corde modificano la loro disarmonicità.

Dai non parlate di tecnologia con me... Per favore, a me la tecnologia dà da mangiare, ma sono abbastanza realista per dire che in alcune cose è ancora immatura.

Io ho uno di questi software per accordare con calcolo dell'inarmonicità. Spartisce bene l'ottava ma si perde nei bassi e negli acuti. Battono addirittura le ottave suonate a due ottave di distanza ! Con questo ho detto tutto. Non c'è bisogno che dica altro.

Provatele le soluzioni, non lasciatele teoria e poi possiamo tornare a parlare.

Link to comment
Condividi su altri siti

Vorrei aggiungere: l'inarmonicità all'interno di un ottava non ha un andamento lineare tale da potere "addestrare" precisamente un accordatore evoluto che sia. Il dispositivo elettronico può dedurre (ma non esattamente) lo spartire dell'ottava.

Che ne pensi Simone?

Link to comment
Condividi su altri siti

Se ti diverti cosi' affari tuoi.

 

Il futuro saranno pianoforti che si autoaccordano tramite sensori su ogni nota.

 

Ps se a te la tecnologia da da mangiare a me fa pure offrirti da mangiare

 

Oh allora ??? Ma che è sto tono ? Come ti permetti ? Vedi di darti una regolata !! La mia frase sulla tecnologia non era riferita al fatto che mi credo di essere il padrone del mondo o comunque migliore di qualsiasi altra persona in fatto di tecnologia, era per dire che non sono di certo il tipo che la disdegna, ma che quando vedo che non funziona, non funziona e lo dico apertamente ! Quindi vedi di stare calmino e di rispettare le opinioni di chi la pensa diversamente da te !! Sei liberissimo di pensarla come vuoi e difendere anche strenuamente i tuoi punti di vista ma senza offendere !

Ritornando all'argomento del topic...

Chiama tutti gli accordatori che vuoi e chiedi a loro: www.aiarp.it visto che non ti fidi di quelli che ti hanno già risposto qui, su quel sito ne trovi molti altri. Se dico che quel ragionamento è sbagliato è perché ho ottimi motivi per sostenere questa tesi e puoi confutare e far valere la tua idea in qualsiasi modo ma senza offendere ! Chi ti conosce ?? Chi ti ha dato questa confidenza ?

Io per accordare il mio pianoforte chiamo il mio accordatore di fiducia, ma visto che rispetto la tua opinione ti rinnovo l'invito ad eseguire la tua idea sul tuo di pianoforte se sei convinto che funzioni, cosa vuoi che m'interessi ??

 

 

 

Vorrei aggiungere: l'inarmonicità all'interno di un ottava non ha un andamento lineare tale da potere "addestrare" precisamente un accordatore evoluto che sia. Il dispositivo elettronico può dedurre (ma non esattamente) lo spartire dell'ottava.

Che ne pensi Simone?

 

Ottimo spunto...

Partendo dalla definizione di disarmonicità, ovvero il grado di scostamento degli armonici reali dagli armonici ideali della serie armonica, si desume che tanto più una corda è poco elastica (rigida), spessa e corta, tanto più la disarmonicità sarà grande e quindi tanto più i parziali reali si scosteranno dagli armonici ideali.

 

Le corde sono fatte di acciaio armonico ed il loro spessore è frutto di diversi passaggi in un macchinario che ad ogni passaggio diminuisce la loro sezione.

La cordiera viene opportunamente calcolata sfruttando la seguente relazione:

 

1.png

 

dalla quale svolgendo semplici sostituzioni otteniamo:

 

2.png

 

 

Qui non si tiene conto del comportamento dell'allungamento delle corde, del fatto che le corde dei bassi siano rivestite in rame, della non omogeneità della sezione specialmente nei bassi dove la filatura non è omogenea, delle vibrazioni di torsione, delle vibrazioni longitudinali, del transitorio di estinzione e delle vibrazioni di rotazione; si finisce dunque per complicare talmente tanto quella semplice relazione che l'uso del computer per il calcolo di una cordiera completa diventa praticamente necessario.

 

Tutte queste variabili insieme ad altre teoriche determinano la disarmonicità. Per teoriche intendo già solo il fatto che la corda reale non abbia una sezione che sia nell’ordine di un 3.png ed una lunghezza 4.png.

 

Ecco dunque che possiamo dire che ogni corda possiede una sua disarmonicità che è diversa da un’altra qualsiasi del pianoforte. La trazione ma in particolare l’accordatura fa sì che la corda sottoposta a tiraggio si assottigli. Assottigliandosi vengono modificate le variabili citate poco sopra: vibrazioni di torsione, di rotazione ecc. ecc. dunque cambia anche la disarmonicità e la trazione necessaria per portarla a frequenza secondo le formule sopra riportate. Tali variabili poi non sono lineari per tutte le corde, perché ogni corda ha la propria lunghezza e sezione dunque ognuna risponde in modo diverso al cambio di trazione. I costruttori di pianoforti cercano comunque di compensare questi problemi con diverse sezioni e lunghezze di corde non lineari. Tornando all'accordatura, in particolare notiamo che se la sezione (d) della corda si fa più piccola, essendo f inversamente proporzionale a d la frequenza aumenta; dunque per ristabilire la frequenza iniziale la trazione, che è invece direttamente proporzionale alla frequenza, deve essere minore. In sostanza all’assottigliamento della corda la stessa frequenza si ottiene dando un carico di trazione minore (meno kg). Quest’operazione è limitata dal limite di rottura ovvero quel limite identificato dall’intersezione dei grafici di assottigliamento vs. tempo e trazione vs. tempo. Il punto di incontro dei due grafici rappresenta il limite di rottura. Per estremizzare è molto più facile rompere una corda degli acuti poiché ha una trazione maggiore ed è più sottile.

 

 

Vi mostro ora il grafico che rappresenta la misurazione effettuata sulla correzione reale e quella effettuata da un software il quale calcola una curva chiamata Railsback dal suo inventore (curva di Disarmonicità media).

 

disarmonicita1.jpg

 

 

 

La linea frastagliata rossa rappresenta la correzione reale effettuata in base alla disarmonicità di ogni singola nota, che risulta essere BEN DIVERSA, dalla curva del valor medio di Railsback.

 

Ora vi mostro la curva di correzione di un software di cui per ovvi motivi non faccio il nome per l'accordatura dei pianoforti e ci tengo a precisare che tutti gli accordatori elettronici si basano su questo principio, quindi ne ho preso uno a caso, in quanto non permettono il calcolo della disarmonicità di ogni nota, ma effettuano la media basata su calcoli di disarmonicità di ottava in ottava tralasciando quasi completamente il calcolo degli acuti in quanto contengono meno parziali.

 

disarmonicita2.jpg

 

 

Come potete vedere il grafico assomiglia più al Railsback, proprio perché effettua una stima media di disarmonicità.

Vi dirò i risultati non sono neanche male e la spartizione dell'ottava centrale è buona, ma c'è una motivazione del perché la spartizione della centrale è buona, che è la stessa del perché si parte ad accordare dal centro anche ad orecchio. Al centro la disarmonicità è molto bassa (lo vedete dai grafici, in particolare dal primo che risulta essere più chiaro con la tastiera in basso, dove al centro la correzione della disarmonicità è vicina allo zero) di conseguenza è molto semplice sia per l'accordatore che per lo strumento elettronico stabilire i giusti rapporti, per questo si parte accordando il la 440Hz, perché statisticamente è la corda avente meno disarmonicità. Il problema si crea quando si scende e si sale. Salendo i suoni diventano man mano crescenti ed ai bassi decrescenti. L'accordatore riporta ad orecchio i giusti rapporti armonici basandosi sui battimenti che vengono a generarsi con la fondamentale di una nota ed i parziali della seconda (quale parziale dipende dal rapporto armonico che abbiamo scelto) e non si preoccupa minimamente di quale sia la disarmonicità della corda che sta andando ad accordare, perché l'orecchio tiene conto dei rapporti armonici non della disarmonicità quindi una volta stabilito il giusto numero di battimenti, quell'accordatura tiene già conto della disarmonicità, ecco perché si dice che in termine di accordatura l'orecchio umano sia molto ma molto rigoroso. Il software al contrario deve sempre attenersi a regole matematiche, quindi prende la frequenza teorica per quella nota, la corregge riportando il valore intercettato sul grafico di disarmonicità di quella nota e segnala se la nota è calante o crescente. Vedete però nel primo grafico che questo è un approccio che non è sempre valido, perché ogni corda ha un coefficiente di disarmonicità diverso.

 

Ecco il perché questi software tutto sommato non producono risultati scadenti, ma nulla hanno a che vedere con le accordature ad orecchio.

 

Ora per tornare al tema iniziale fatta chiarezza su questi argomenti. Registrare una frequenza ed usare un accordatore elettronico per riportare la stessa frequenza è una cosa che non funziona, perché abbiamo detto che ad ogni accordatura vengono modificate delle variabili fisiche che determinano la disarmonicità e dunque viene modificata la disarmonicità. Questo significa che riportando le stesse frequenze delle scorse accordature i rapporti armonici non saranno certamente rispettati. Sarà di certo un'accordatura dignitosa, tralasciando tutte le complicazioni derivanti dal corretto utilizzo della chiave, stabilizzazione delle caviglie ecc. ecc, ma non ESATTA come quella fatta ad orecchio.

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Oh allora ??? Ma che è sto tono ? Come ti permetti ? Vedi di darti una regolata !! La mia frase sulla tecnologia non era riferita al fatto che mi credo di essere il padrone del mondo o comunque migliore di qualsiasi altra persona in fatto di tecnologia, era per dire che non sono di certo il tipo che la disdegna, ma che quando vedo che non funziona, non funziona e lo dico apertamente ! Quindi vedi di stare calmino e di rispettare le opinioni di chi la pensa diversamente da te !! Sei liberissimo di pensarla come vuoi e difendere anche strenuamente i tuoi punti di vista ma senza offendere !

 

 

Io ti ho risposto nello stesso tono della tua replica, per me argomento chiuso

Link to comment
Condividi su altri siti

In tutto il tuo bel discorso hai dimenticato il parametro tempo. Hai detto che ad ogni accordatura aumenta la disarmonicita' ma non di quanto in funzione del tempo, sono quasi sicuro che in 10 anni di uso normale un pianoforte ben tenuto aumenta la sua disarmonicita' di un delta uguale all'errore medio che commette un accordatore.

 

Un accordatore in ultima istanza utilizza un algoritmo per accordare e quindi prima o poi anche la tecnologia riuscira' a replicarlo

Link to comment
Condividi su altri siti

Io ti ho risposto nello stesso tono della tua replica, per me argomento chiuso

 

Non mi pare proprio, io non ho offeso nessuno.

 

In tutto il tuo bel discorso hai dimenticato il parametro tempo. Hai detto che ad ogni accordatura aumenta la disarmonicita' ma non di quanto in funzione del tempo, sono quasi sicuro che in 10 anni di uso normale un pianoforte ben tenuto aumenta la sua disarmonicita' di un delta uguale all'errore medio che commette un accordatore.

 

Bene, se realmente le cose stanno come dici, puoi spiegarmi allora perchè gli accordatori non accordano seguendo il tuo metodo ? In sostanza, perché una metodologia così efficace non dovrebbe essere utilizzata da nessuno se invece promette risultati così precisi e veloci ? Argomentando però per favore non buttandola lì così... Il tempo non è stato considerato perché varia di pianoforte in pianoforte.

 

Un accordatore in ultima istanza utilizza un algoritmo per accordare e quindi prima o poi anche la tecnologia riuscira' a replicarlo

 

Hai detto bene, prima o poi... Io non ho scritto da nessuna parte che la tecnologia non riuscirà mai a equiparare l'accordatura ad orecchio. Non ora però, ora non funge...

La prova l'abbiamo fatta appena tre giorni fa sul mio pianoforte. Bassi ed acuti, completamente sballati. Se poi qui si vuole continuare a negare l'evidenza, allora per me discorso chiuso, che si ragiona a fare ?

Link to comment
Condividi su altri siti

ma che e' sto tono? io non ho offeso nessuno e non voglio imporre le mie idee come fai tu.

Che prova hai fatto? hai usato un software per accordare, il mio discorso e' totalmente diverso.

L'argomento era interessante ma se deve generare questi toni lascio stare, ho altro da fare.

Hai ragione.

Link to comment
Condividi su altri siti

Ok, allora fate come avete detto se siete convinti, registrate le frequenze, riaccordatelo voi...

...fate come ritenete più opportuno alla fine sono i vostri pianoforti non il mio.

 

Sei liberissimo di pensarla come vuoi e difendere anche strenuamente i tuoi punti di vista ma senza offendere !

....

Io per accordare il mio pianoforte chiamo il mio accordatore di fiducia, ma visto che rispetto la tua opinione ti rinnovo l'invito ad eseguire la tua idea sul tuo di pianoforte se sei convinto che funzioni, cosa vuoi che m'interessi ??...

 

Io voglio imporre ?? Fortuna che è tutto scritto... Mi sembra che sei tu che vuoi imporre visto che vuoi convincere senza argomentare. Io ho un'idea ed ho argomentato le mie ragioni, tu ?? Che hai fatto ? Finora non ho letto un'argomentazione che sia una da te, ho solo visto un'atteggiamento da troll.

Ti rinnovo l'invito a moderare il tono con me, io non sono tuo fratello, vedi di calmarti e di rispondere come si deve, sto cominciando a perdere la pazienza, questo è il secondo avvertimento, al terzo vai a casa e qui non metti più piede...

Link to comment
Condividi su altri siti

Queste sono le tue argomentazioni

 

Guarda caso però si continua ad accordare ad orecchio o tramite software che calcolano la disarmonicità. Credete veramente, con tutto rispetto, che questi scienziati non avessero già pensato alla vostra soluzione oppure ritenete davvero che abbiate inventato un nuovo metodo di accordatura ?

Le somme tiratele voi...

 

l'argomentazione e': e' cosi' perche tutti hanno sempre fatto cosi'.

Ti ho chiesto di dirmi come la disarmonicita' vari nel tempo e non hai risposto.

Il maestro Ferrarelli ha detto che il metodo suggerito all'inizio e' fattibile disaccoppiando il problema dell'assestamento delle caviglie.

Il tuo atteggiamento e' stato intransigente e offensivo lasciando intendere che siamo dei pidocchiosi che vogliono risparmiare pochi euri e che non sappiamo niente ne di fisica ne di software.

 

E ora ti invito a dirmi dove ti ho offeso.

E ti riinvito a rispondere sulla evoluzione nel tempo della disarmonicita' di un singolo pianoforte perche' e' qui che si gioca tutto il problema.

Anzi invito chi sia interessato all'argomento visto che la tua posizione e' gia stata chiarita innumerevoli volte.

Link to comment
Condividi su altri siti

Mi parli tu di argomentazioni ? Ho scritto due pagine che motivano la variazione di disarmonicità ad ogni accordatura e continui a dire te che finora ha solo detto: "si, si può fare come dico io" senza scrivere uno straccio di formula e senza motivare nessuna delle tue scelte ?

Con Paolo abbiamo parlato a lungo di questa cosa ed ha espresso i miei stessi dubbi, e comunque non mettiamo in mezzo persone che in questo momento non possono rispondere visto che sarà fuori fino a dicembre.

 

Il mio atteggiamento è intrasigente ed offensivo ?

Ps se a te la tecnologia da da mangiare a me fa pure offrirti da mangiare

ma chi C***o ti credi di essere ???

 

Vai vai, vai a casa !! Qui di troll ne abbiamo avuti anche troppi... Ed io non sono più disposto ad essere comprensivo con nessuno.

Ciao ciao

Link to comment
Condividi su altri siti

Invito tutti a moderare i toni! Qui si può dire tutto e il contrario di tutto..certo senza esagerare nei toni e nei giudizi altrui. Io sento molto spesso cose che contrastano con le mie convinzioni e mi arrivano come pietre. Però cerco di approfondire e vedere perchè siano così lontane da me. La ricchezza dello scambio sta in questo, e anche se qualcuno di noi asserisce con forza, bisogna accettare, magari, per il momento, senza condividere. La Scienza, dico la Scienza...ha persino rivisto i principi di Newton!!!!! Può darsi che un giorno gli strumenti si autoaccorderanno...può darsi che forse noi pianisti non suoneremo più con le dita ma col pensiero.Non sappiamo. Il padre di mia nonna prometteva a Lei il secondo gelato...."quando le carrozze cammineranno senza cavalli"....Quel giorno è venuto presto....i cavalli li abbiamo messi nel motore e non li portiamo più a bere!!!!!! Ad Majora Amici

Link to comment
Condividi su altri siti

Scusami ma non sono d'accordo Paolo. Qui si può dire tutto e il contrario di tutto, ok... L'importante è che lo si dica senza sentirsi superiori ad altri, argomentando le proprie idee in modo pacifico e rispettoso. Con Thallo, tanto per portare un esempio, ci siamo beccati tante volte, e lo stesso hanno fatto altre persone. Nessuno di noi è però mai sceso ad insulti o snobbismi di nessun genere nonostante molte volte le discussioni si siano fatte anche molto animate, e tutto finisce sempre con un'emoticon sorridente, tanto per non dire, un sorriso; ecco perchè poi si vengono a creare rapporti di stima reciproca tra persone che magari si scannano a colpi di idee ed argomenti ma che mai e poi mai si insulterebbero. Questo è alla base dei rapporti sociali tra persone. Ritengo che di fondo debba esserci sempre il rispetto reciproco. Io non ammetto certe posizioni, non ammetto snobbismo di qualcuno verso qualcun altro, non tollero gli insulti in modo categorico, pena: ban immediato ! È successo anche altre volte, lo sappiamo bene. Siamo in un forum, come nella vita reale, gente che va, gente che viene...

Rispetti le regole ? Sei ben accetto. Non rispetti le regole ? Vai fuori dalla comunità.

 

Molte persone si sono congratulate con noi in messaggi privati che ho ricevuto perchè qui non pensiamo alle persone come numeri, l'ultima è successa proprio oggi. Non posso fare nomi ma chi vuole può uscire allo scoperto. Ecco, io non voglio che in questo posto il primo che capita possa mancare di rispetto ad un'altra persona ed è lo stesso motivo per il quale tutti i giorni mi leggo i post di tutti e ricevo avvertimenti su posta privata o segnalazioni.

Forse una cosa che ci distingue dagli altri forum può essere anche questa: il controllo.

Link to comment
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...