Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Inverno - Per Clarinetto E Viola


Recommended Posts

Ciao a tutti, cari colleghi, all'indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=x1iED44JCbI&feature=plcp

ho pubblicato la prima (e per adesso unica eheh) esecuzione del mio primo vero lavoro, dopo sei anni di esercizi di stile!

L'esecuzione è del Maggio del 2011 al Teatro Comunale di Bologna.

Allego per il momento solo il link audio (del quale vorrete perdonarmi la qualità accettabile ma non eccellente). Della partitura, ahimè, esista solo la versione cartacea, che sono disposto a scansionare e inviare a chi avrà la voglia di guardarla.

Colpite pure con ogni critica e buon ascolto!

  • Like 4
Link to comment
Condividi su altri siti

Grazie!

Sono partito da una cosa semplicissima, cioè una serie dodecafonica sulla quale poi ovviamente si basa tutto il pezzo, all'inizio la serie è esposta dal clarinetto con sfondo di viola, subito dopo riespone la viola trasponendola una terza sotto.

Mano a mano che il pezzo va avanti e si gonfia, la serie viene trattata con i classici strumenti contrappuntistici di inversione e retrogradazione, spezzando la serie tra note del clarinetto e note o bicordi della viola.

La forma del brano si avverte direi immediatamente, forse anche un po' troppo abusata la questione del gonfiarsi e sgonfiarsi della trama sonora ma penso di aver sacrificato l'originalità per la chiarezza espositiva.

Non sono certo un amante della dodecafonia e ho cercato di dare al tutto quanta più cantabilità possibile.

 

Vero, sono due strumenti molto difficili e non nascondo che sono dovuto ritornare varie volte su tutti quei trilli e tremoli per verificare che fossero fattibili.

Link to comment
Condividi su altri siti

... e finito il VII dissonanze a più non posso!!

Immagino che sia uno sfogo liberatorio, per cui capisco :)

 

Il problema è che l'estrema dissonanza non è più così attuale...questo non ti vieta di proporre brani come questo soprattutto perchè la vai a gestire come una sorta di "ricerca timbrica" e di conseguenza la stessa non viene vissuta durante l'ascolto come un autoannullamento continuo. Insomma, è al servizio (anche) dell'orecchio.

 

Fra l'altro l'utilizzo di due strumenti melodici da un lato rendono più leggera la tessitura ma dall'altro più complessa la ricerca del gisuto equilibrio, una cosa che hai saputo gestire bene. Per cui, bravo e complimenti.

Link to comment
Condividi su altri siti

Immagino che sia uno sfogo liberatorio, per cui capisco :)

 

Eheh però non è stato proprio così! Ricordo che all'inizio ero completamente disorientato dalla quantità di materiale da cui potevo attingere. In fin dei conti sono affezionato a tutte quelle regole, snervanti ma in un certo senso rassicuranti; che ho seguito per anni. Non fare le quinte! Evita i salti eccedenti! e tutto il resto... ma in fin dei conti credo che tutti noi vogliamo bene a queste regole, perché tracciano un solco oltre il quale si sa che non possiamo muoverci. Per cui l' "assenza" di regole prescrittive, almeno sul piano zero della questione, cioè davanti al foglio bianco, è stato ancora più costringente, paradossalmente, di tutte quelle regole che avevo seguito fino ad allora!

 

Il problema è che l'estrema dissonanza non è più così attuale...questo non ti vieta di proporre brani come questo soprattutto perchè la vai a gestire come una sorta di "ricerca timbrica" e di conseguenza la stessa non viene vissuta durante l'ascolto come un autoannullamento continuo. Insomma, è al servizio (anche) dell'orecchio.

 

Hai centrato in pieno, la ricerca timbrica è alla base di questo piccolo lavoro, oltre alla tecnica pura di sviluppare una serie dodecafonica. Ho scelto questo organico proprio perché hanno una fusione perfetta in certi registri, mentre riescono ad essere agli antipodi su altri.

 

Fra l'altro l'utilizzo di due strumenti melodici da un lato rendono più leggera la tessitura ma dall'altro più complessa la ricerca del gisuto equilibrio, una cosa che hai saputo gestire bene. Per cui, bravo e complimenti.

 

Grazie! Sono contento di tutti questi messaggi!

E qualcuno a cui il pezzo non è piaciuto o ha qualcosa che non lo convince c'è? :)

Link to comment
Condividi su altri siti

Grazie per le delucidazioni.

 

E qualcuno a cui il pezzo non è piaciuto o ha qualcosa che non lo convince c'è?

 

Ad essere convincente è convincete ;) Personalmente penso che hai tirato molto ma ci sta, anche l'inverno è lungo e uno desidera che finisca presto.

 

Questo non vuol dire che il brano abbia problmeni tecnici o quant altro, è una questione di gusto che penso sia bene separare quando si danno pareri su un brano :)

 

Comunque complimenti.

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

l'ho riascoltato con le cuffie per avere la migliore resa audio.

Giudizio generale, positivo. E' piacevole, con momenti interessanti. Ma sai cosa? L'impressione finale che dà è quella di un interludio. Gli elementi tematici, che ci sono, soprattutto semitono e terza minore discendenti, escono fuori dall'ombra, ma forse, visto che sono intriganti e assolutamente tonali (questa è dodecafonia tanto per dire ;) ) potevi sottolinearli di più. Allo stesso modo, non trovo degli elementi ritmici preponderanti, la "materia" è rimasta un po' amorfa da quel punto di vista, ma magari era un tuo scopo. Questo ha portata ad una bella conseguenza, se volevi appunta un interludio o un preludio, ma alla fine i ben 3 minuti di pezzo rimangono un po' nebulosi (volevi le critiche, eccole).

Poi... tessiture gravi, dinamiche piano, tessiture acute, dinamiche forti :) quel bel suono carnoso del clarinetto mi sarebbe piaciuto sentirlo anche più forte.

sicuramente lo conoscerai, è uno dei pezzi contemporanei più famosi ed eseguiti... da 7.49 c'è Abime des Oiseaux, l'assolo di clarinetto. Nonostante sia "atonale" è molto melodico, cantabile, e una delle cose stupende è che il suono del clarinetto riesce a non risultare fastidioso, monocorde. Ho messo questo link perché ha la partitura, e così puoi vedere l'incredibile varietà dinamica e sentire gli effetti anche sonori e timbrici che un crescendo ha sul clarinetto. Cambia udibilmente l'intonazione delle note! I crescendo con le note lunghe sono pazzeschi, senti solo con uno strumento la sovrapposizione di piani (che in realtà è il rafforzamento di alcuni armonici su altri).

A 16.10 hai un intermezzo che sembra un pezzo Kletzmer ;) cioè, magari mi sbaglio, ma se metti un arco e un clarinetto non puoi non pensare al kletzmer eheheh e Messiaen lo ha fatto da non-ebreo... ovviamente ognuno sceglie per sé i punti di riferimento, ma senti come degli elementi ritmici molto marcati aumentino di per sé la texture armonica, nonostante siamo in un terzetto senza pianoforte (quindi una situazione simile alla tua). In realtà non mi vengono in mente dei duetti da proporti come esempio...

  • Like 2
Link to comment
Condividi su altri siti

Sicuramente hai puntato sull'effetto timbrico e questo ti fa onore perchè la ritengo un'esigenza attuale. Effettivamente gli manca un po' di verve ma sicuramente l'hai voluto così. Per essere il tuo primo lavoro mi sembri veramente sulla buona strada.

 

Buon proseguimento e grazie per aver condiviso un tuo brano ;)

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Grazie, grazie a tutti! Anche per gli appunti che mi fate!

 

Sulla lunghezza....

Figuratevi un po', io pensavo fosse corto! Ma ho avuto una consegna da rispettare... 3 minuti circa, pezzo triste, organico massimo per terzetto... e è venuto fuori questo!

Sono d'accordo che manca un elemento ritmico di base o comunque la ricerca ritmica è limitata. Ma è stato quasi voluto, nel senso che puntavo più alla ricerca timbrica, all'amalgama dei due timbri... e come fa giustamente notare Thallo, alla vena melodica. Sì, è dodecafonico per modo di dire in effetti, la serie è do-si-lab-la-sib-sol-fa#-mi-mib-re-fa-reb che è divisa a tre a tre, e forse in ognuna di queste divisioni c'è un che di tonale... diciamo una serie dodecafonica ingentilita!

Tra l'altro ho capito che quando la serie è buona... metà del lavoro è fatto. Questa tra l'altro aveva un perno col retrogrado, cosa che in certi casi mi ha aiutato molto!

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Quello che avevi in mente è veramente venuto fuori o ti spettavi di meglio/peggio?

 

Come valuti gli interpreti? Sei rimasto soddisfatto della loro interpretazione? Hai partecipato alle prove...magari dando qualche indicazione?

 

Più o meno sono rimasto soddisfatto! Le prove sono state poche e io sono riuscito a seguirne solo tre.

Per quanto riguarda gli interpreti... il clarinettista mi è piaciuto tantissimo, ha capito secondo me tutto quello che c'era da capire.

La violista, per quanto sia molto brava e raffinata, mi ha lasciato perplesso... un po' tutto sotto tono e qualche nota presa male eheheh ma di questo mi sa che in sala non se ne è accorto nessuno!

Unico appunto che ho fatto loro: io avrei suonato tutto molto più forte nei momenti clou, l'ultima urlata di clarinetto e viola l'ho segnata con fff... ma va benissimo così. E poi sentir eseguire un tuo pezzo al Comunale di Bologna... be', è stata una cosa meravigliosa!

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Tra l'altro, dico una cosa a chi ha scritto.

Giudicare un pezzo che non si conosce e per giunta scritto in uno stile che non ha punti di riferimento è un bellissimo esercizio di "critica", di orecchio, di gusto.

Il fatto che questa discussione è stata "di successo" secondo me è il sintomo che in questo forum c'è un bell'ambiente ;)

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Mi sono ascoltato più volte il brano, anche io in cuffia, e condivido diverse delle impressioni già raccontate.

 

In prima battuta ti dico che anche Berg, che era di quel periodo, scriveva serie "ingentilite" :). Per cui non rappresenta un problema perchè non sei Schoenberg, vivi oggi e non un secolo fa ... per cui prendi una serie e facci quello che ti pare. Dici che

 

"Tra l'altro ho capito che quando la serie è buona... metà del lavoro è fatto."

 

Non solo le scelta delle note (e degli intervalli, sorattutto. Implicito) è importante ma, come giustamente dice Thallo, anche la sua articolazione ritmica...che almeno deve arrivare nel suo sviluppo. Ma anche qui, quando una giornata d'inverno è veramente definita e articolata?

 

Per spingerti oltre, il primo suggerimento utile che mi è venuto in mente è stato già speso da Thallo (che mi "ruba" sempre le risposte migliori :) )...comunque è proprio quello di masticare il buon Messiaen (Thallo siamo parenti? :) ) che a livello timbrico è uno dei maggiori fautori dello scorso secolo, se non il massimo esponente.

 

A proposito degli interpreti, a me ha colpito di più la viola...anche se per definizione tutti se la prendono con lei. Io di solito mi fido dei buoni interpreti e spesso fanno nascere idee e buoni desideri, per cui la vera domanda è...come mai non ha assecondato il fff. Eppure non mi sembra di primo pelo.

 

Ti confermo che il mio desiderio più grande è stato quello di sentire veramente silenzio quando c’era scritto ... peccato per il file audio, ma con una buona immaginazione :)

 

Comunque lo reputo un buon pezzo soprattutto in base alla risposta che hai saputo dare alle difficoltà che ti sei posto di superare.

Rendere attuale una serie, con un organico interessante ma difficile e spingendosi nella ricerca timbrica.

Calcola che è più difficile far suonare 2 strumenti che un intera orchestra ;) per cui io se fossi in te sarei soddisfatto in generale.

 

Mi piace lo spazio sonoro che definirei “desolato”, un posto alla quale sono molto affezionato e se fossi un uomo della prima metà degli anni ’950 ne abuserei … intendo proprio di questa indicazione, anche se noto si sta riscoprendo la moda di usare nelle indicazioni di tempo termini descrittivi. Per cui questo ci scriverei …

Mi complimento e al prossimo lavoro.

 

Frank

 

PS

Sul discorso regole, condivido quanto scritto un po’ da tutti, è anche vero che si parla di regole di gusto, gusto di un certo periodo … tu ti costruirai col tempo il tuo dizionario che sarà a sua volta mosso dal gusto, il tuo gusto, e ti creerai un posticino "regoloso" o "regolamentato" dovei ti sentirai a casa e “rassicurato” :)

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Davvero ti ha colpito di più la violista? Devo dire che lei è molto brava, l'ho sentita in vari concerti, ma questa volta qua non mi ha convinto proprio!

Sìsì, ripeto anch'io, l'elemento ritmico qua è il grande assente. Diciamo che non mi interessava granché, ovvero mio scopo era prima di tutto cimentarmi in qualcosa che non fosse una fuga o una romanza, poi il resto è venuto man man che scrivevo, con uno schema di massima ovviamente, e a quanto pare il ritmo è stato sacrificato. Peccato in effetti, e comunque prima che me lo diceste voi non ci avevo proprio pensato a questo aspetto latitante nella mia musica... rimedierò presto, giuro!

 

A titolo informativo, l'indicazione di tempo iniziale è "Doloroso", con la semiminima a 45, poi ovviamente ci sono tutta una serie di rallentando e accelerando.

 

Alla precedente osservazione sul bel clima che c'è qua dentro, aggiungo che finalmente siamo in un posto dove l'ortografia e la sintassi sono considerate quanto il contenuto di ciò che si dice. Era l'ora!

Modificato da suonolatromba
Link to comment
Condividi su altri siti

Davvero ti ha colpito di più la violista?

 

Può essere che ci sia la possibilità che come diceva Thallo si potesse far fare di più o diversamente al clarinettista che quindi esce un po' "sacrificato"...intendo proprio come parte. Però secondo me siamo in una sfera soggettiva, tu hai scritto il brano, avevi un'aspettativa (che è quello che avevi nell'orecchio e in testa) io ascolto il risultato di un interprete e senza partitura ;)

 

Anzi, visto che ci sono, inviamela ;)

 

"Doloroso"...eh ... a me non ha colpito quella corda emotiva ;) Ovvio, siamo tutti diversi ed ognuno vive l'ascolto in modo differente, chi sa gli altri...

Link to comment
Condividi su altri siti

qualcosa che non fosse una fuga o una romanza

 

A proposito di questo, hai avuto modo di guardare l'op 27 di Anton Weber? O la "Fuga enigmatica su un soggetto di Erik Satie" di Danilo Lorenzini?

 

Giusto per spaziare un po' e provare a "salvare" un po' di tradizione ;)

Link to comment
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...