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Piano Concerto - Forum pianoforte

Analisi Sonatine Di Clementi


Zac
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A me va bene anche la prima dell'opera 36...se qualcuno volesse cimentarsi...

 

bene, come credi di iniziare questa analisi? Io comincerei dall'armonia... ;) partendo dalle cadenze e considerandole giunture delle frasi (perchè questa è la funzione della cadenza nella tessitura dello stile sonatistico, articolare le frasi rendendo il discorso discontinuo nella sua connotazione).

 

Fai il tutto con un software di grafica (Paint, etc.) e allega con l'editor completo

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Io partirei dal presupposto che la sonatina è una forma musicale molto stringata che nel caso di Clementi aveva scopo didattico ed era (ed è tuttora) rivolta ai giovani pianisti.

 

Detto questo, ll primo tempo (l'Allegretto) è da considerarsi come un movimento di danza di una suite ... un pò come avveniva per la sonata antica (pensa anche a quelle di Scarlatti), gli serviva qualcosa di breve per aprire la sonatina.

 

E' suddivisa in due sezioni di facile individuazione: primo ritornello e secondo ritornello

 

A parte questa premessa, è molto più produttivo per te fare l'analisi e proporla ... in modo da fare lo sforzo necessario per capire le eventuali integrazioni di altri forumisti ;)

 

Se non tu anche qualcun altro interessato direttamente alla questione.

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Gerardo, io mi ero fatto l'idea che usasse una forma sonata "stringata"...anche Feldman parla di "stile sonatistico"...effettivamente il tuo discorso fila.

 

Vedrò cosa posso fare, con tutti i miei limiti.

 

Il primo movimento della Sonatina n.1 op. 36 NON è una danza, è in forma-sonata :) Hai un'esposizione del materiale tematico con tanto di ritornello, sviluppo e ripresa dei temi. Suddividi in frasi e scrivi le funzioni armoniche, è la prima tappa :)

 

Lo scopo didattico è secondario... allora dovremmo ricordalo ogni volta che si analizza Bach? Clementi è meno semplice di quanto si crede....

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http://petrucci.mus....p._36__No.1.pdf

 

 

Allora, partiamo dal presupposto che la forma-sonata è sia binaria che ternaria (ternaria nelle sezioni, esposizione, sviluppo, ripresa), binaria nella sua struttura tonale (polarizzazione della tonica, polarizzazione della dominante (tensione)------aumento della tensione sulla regione del V nello sviluppo, tramite struttura modulante, risoluzione della tensione sulla tonica nella ripresa, ok?

 

prime 4 battute: primo tema

dalla 5a battuta: ponte modulante legato al primo tema

8va battuta: secondo tema

12ma battuta: coda

 

ecco la struttura formale dell'esposizione. Il resto è sviluppo e ripresa, ma se continuo è inutile fare analisi, la pappa pronta non serve a nulla... ;)

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prime 4 battute: primo tema

dalla 5a battuta: ponte modulante legato al primo tema

8va battuta: secondo tema

12ma battuta: coda

 

Affascinante la tua idea di esposizione, ma non mi quadrano alcune cose.

 

Dando un occhio all'armonia:

Battuta 1: I di do+

Battuta 2: I

Battuta 3: I

Battuta 4: V

Battuta 5: I

Battuta 6: I VII7 di sol+

Battuta 7: I II V

Battuta 8: I

Battuta 9: v6

Battuta 10:i

Battuta 11:v34

Battuta 12:I6

Battuta 13:IV II

Battuta 14:V

Battuta 15:I

 

 

Premesso questo, armonicamente vedo una prima sezione che parte dalla tonalità d'impianto e si chiude sul quinto grado.

 

Il materiale melodico-tematico, che è esposto nelle prime 4 battute, è formato da un arpeggio spezzato, un ribattuto e da abbondandi frammenti di scala discendente.

 

Come si infila tutto ciò nella forma sonata?

 

Come prma cosa non trovo una seconda idea perchè da battuta 8 viene proposto uno sviluppo del materiale del tema: scala per moto contrario e ribattuto di quarto.

 

In generale la forte connotazione data da quei ritornelli, con quelle proporzioni e quei percorsi tonali inquadra il brano in quella monotematica ad arco unico ... per cui mi sento di dare ragione a Gerardo.

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Esattamente Abate Faria, non c'è un secondo tema, non ci sono le proporzioni che invece puoi trovare nelle forme sontata di piccole proporzioni come quelle indicate da Frank.

 

Per Feldman

In realtà io ho scritto tripartita bitamatica, per cui fai appunti non usando altre terminologie...tipo "ternaria e binaria". Fra l'altro non ritengo sia la terminologia adeguata e renda pure poco le idee che hai cercato di esprimere.

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Affascinante la tua idea di esposizione, ma non mi quadrano alcune cose.

 

 

 

Premesso questo, armonicamente vedo una prima sezione che parte dalla tonalità d'impianto e si chiude sul quinto grado.

 

Il materiale melodico-tematico, che è esposto nelle prime 4 battute, è formato da un arpeggio spezzato, un ribattuto e da abbondandi frammenti di scala discendente.

 

Come si infila tutto ciò nella forma sonata?

 

Come prma cosa non trovo una seconda idea perchè da battuta 8 viene proposto uno sviluppo del materiale del tema: scala per moto contrario e ribattuto di quarto.

 

In generale la forte connotazione data da quei ritornelli, con quelle proporzioni e quei percorsi tonali inquadra il brano in quella monotematica ad arco unico ... per cui mi sento di dare ragione a Gerardo.

 

Invece il secondo tema c'è, e ti ho indicato dove parte esattamente (dall'elisione).

Ciò che caratterizza il secondo tema è una connotazione, una tessitura, un ritmo armonico, una struttura armonica e melodica diversi dal primo... che poi il secondo tema derivi dal primo, questo è ovvio.... TUTTO ciò che si vede in quella sonatina deriva dal primo tema, anzi, dalla battuta 1 per essere precisi...

 

se si prova a guardare ritmo armonico, etc. nel secondo tema, ci si accorge che è ben diverso dal primo, ed è questa la discontinuità tipica del discorso musicale dalla Scuola Viennese in poi...

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Esattamente Abate Faria, non c'è un secondo tema, non ci sono le proporzioni che invece puoi trovare nelle forme sontata di piccole proporzioni come quelle indicate da Frank.

 

Per Feldman

In realtà io ho scritto tripartita bitamatica, per cui fai appunti non usando altre terminologie...tipo "ternaria e binaria". Fra l'altro non ritengo sia la terminologia adeguata e renda pure poco le idee che hai cercato di esprimere.

 

se si vuole, lo spuò chiamare "monotematismo", anche se non è proprio così dato che il secondo tema non è ne il primo variato ne il primo letterale, è il secondo e basta, derivato dal primo (in virtù di quello che si chiama "sviluppo").

 

Per quanto riguarda la terminologia, sai che problema... ternaria la struttura formale (tripartita) e binaria la struttura tonale (polarizzazione della T; tensione sulla De risoluzione sulla T), "bitematica", è ovvio se si tratta di forma-sonata...

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La discussione sta prendendo una bella piega ;) In relazione al tematismo, come incastrate l'aspetto ritmico?

 

L'inizio della sonatina è caratterizzato dal ritmo seminima, croma-croma, semiminima, semiminima. Si vede l’utilizzo di questo ritmo per tutto il brano.

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Di sicuro interesse:

 

http://depauwform.bl...op-36-no-1.html

 

 

Roman Numeral Analysis

m. 1-6 Key of I (C major): I, V, I viihalfdiminished7/V

m. 7-15 Key of V (G major): I, ii6, V64-53, I, V6, I, V43, I6, ii6, V64-53, I

m. 16-22 Key of i (C minor): V, i6, vii, i, V, V7, i, vii, i,

m. 23-28 Key of I (C major): V, I, V, I

m. 29-32 Key of I (C major): I, V64-53, I, V6

m. 33-38 Key of I (C major): I, V43, V6, IV, V64-53, I

Structure

Sonatina Form (ABA)

A. (Exposition) m. 1-15, key of I, C major

Exposition is simple continuous binary form (AB)

(A) First Tonal Area

Parallel Period m. 1-15

Phrase A m. 1-4, HC in key of I, G major triad

Phrase B m. 5-8, PAC in key of V, G major triad

(no specific transition section , modulation to V done in previous phrase)

( b ) Second Tonal Area

It is possible to perceive this section as one big phrase, due to its continuous motion, although V6 leads to I in m. 9-10 and a V43 to a I6 in m. 11-12, but this is possible also.

Phrase C m. 9-10, IAC in key of V, G major traid

Phrase C’ m 11-12, IAC in key of V, G6 Elides to next phrase

Phrase D m. 12-15 PAC in key of V, G major triad

B. (Development) m. 16-23, key of i, C minor

Development is contrasting period, made by Phrases E and F

Phrase E m. 16-19, HC in key of i, C minor

Phrase F m. 20-23, HC in key of I, C major

(no specific retransition section, modulation to I done in previous phrase)

A. (Recapitulation) m. 24-38, key of I, C major

Recapitulation is simple sectional binary form (A’B’)

(A’) (FTA)

Parallel Period m. 24-31

Phrase A m. 24-27, HC in key of I, G major triad

Phrase B’ m. 28-31, PAC in key of I, C major

(again, no transition section is really present, modulation done in previous phrase, recapitulation remains in tonic key)

(B’) (STA)

Phrase C’’ m. 32-33, IAC in key of I, C major

Phrase C’’’ m. 34-35, IAC in key of I, C6 Elides to next phrase

Phrase D’ m. 35-38, AC in key of I, C major

The right hand motif of m. 1-4, especially the quarter note-two eighth notes-two quarter notes motif of m. 1-2, is developed. Rhythmically and in regards to musical shaping, m. 1-4 is imitated directly in m. 16-23. To set it apart from the other sections, the development section is in the key of the parallel minor, C minor.

The changes made to the recapitulation from the development are in the key change. In the exposition, m. 5-8 modulate to the key of V, with m. 8 ending in a PAC in the key of V with a G major triad. Unlike m. 5-8, m. 28-31 end with a PAC in the key of I with a C major triad, which keeps the second section of the recapitulation in the tonic key of C major rather than modulating the passage to the key of V like the exposition did. The keeping of the tonic key in the recapitulation permits a seamless method of ending the piece after m. 34-38.

Indeed, Clementi’s Sonatina O. 36 No. 1 shares many qualities with the larger sonata form on a smaller scale. First, Clementi’s piece is divided into three sections, exposition, development, and recapitulation, which are the sections sonata form is divided into. Second, both the development and recapitulation section exhibit their own binary forms within the sections; having musical forms such as binary within a larger section is common to sonata form. However, unlike sonatas, transitional and retransitional sections are practically nonexistent. Modulations do occur, but they are done within the phrases themselves rather than by having a large portion of the piece specifically written to explore and/or sequence to other keys. Furthermore, the development section from m. 16-23 is very short and does not travel to any other key than the parallel minor, C minor. In comparison to a sonata, transitions/retransitions and the development section of pieces like a larger Beethoven or Mozart sonata may travel several keys spanning many measures to create harmonic instability in these sections.

The piece has a joyful, rhythmic feel to it with few dissonant harmonies. The lighthearted quality of classical music such as this Clementi sonatina should not be forgotten in performance; the performer should keep the latter qualities alive in the music by being straightforward with the piece’s markings such as staccato notes and dynamics. There is not much room for rubato in the piece. The exception to this is the end, for one can musically justify ending the last measure or two with a small ritard if he or she desires.

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