Marta23 Postato Settembre 23, 2012 Autore Report Share Postato Settembre 23, 2012 Begli spunti. Tu cosa proponi? Io avevo in mente qualcosa tipo "E' un disegno d'ascoltare" Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Marta23 Postato Settembre 23, 2012 Autore Report Share Postato Settembre 23, 2012 Ma allora dillo subito! ....sono fatta così ...che ci posso fare Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thallo Postato Settembre 24, 2012 Report Share Postato Settembre 24, 2012 Begli spunti. Io avevo in mente qualcosa tipo "E' un disegno d'ascoltare" Oddio, magari ai bambini piace. Io sono convinto che ai bimbi, però, si dovrebbe spiegare il meno possibile. Cioè, in termini tecnici e astratti, intendo. Il concetto "composizione musicale" è complesso, per me potrebbero tranquillamente chiamare tutto "canzone", che non si offende nessuno. Non sono un esperto di pedagogia evolutiva, ma immagino che da piccoli i bambini imparino molto di più facendo, imitando, e non "scervellandosi" sulle definizioni. Quindi, più ascolti e meno concetti ma è un'opinione da profano 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Eagle Postato Settembre 24, 2012 Report Share Postato Settembre 24, 2012 Io farei ancora di più Thallo, non gli direi nulla, gli farei ascoltare un brano e chiederei loro di definire cos'è una composizione musicale ... però solo dopo un sano ascolto Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Kappa Postato Marzo 14, 2013 Report Share Postato Marzo 14, 2013 Ecco, una composizione è come un raccontino, ma scritto con le note». PS avvertenza per i sofisti: so che non è così semplice, prima che mi diciate che la musica non è un racconto e tutte quelle cose lì. In realtà buona fetta della musica ha carattere narrativo, per cui trovo molto centrata la tua proposta 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
lory Postato Marzo 15, 2013 Report Share Postato Marzo 15, 2013 Io li farei cantare uno alla volta e li registrerei di fila. Riavvolgerei il nastro e gli farei ascoltare quello che hanno cantato e alla fine gli direi che quella è la loro composizione. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Marta23 Postato Marzo 18, 2013 Autore Report Share Postato Marzo 18, 2013 Io li farei cantare uno alla volta e li registrerei di fila. Riavvolgerei il nastro e gli farei ascoltare quello che hanno cantato e alla fine gli direi che quella è la loro composizione. Mi piace la tua idea, ma cosa canterebbero ... se è roba nota non sarà la LORO composizione musicale, ma una composizione musicale da loro cantata...eventualmente al massimo diverrà un improvvisazione... Non trovi? O ti riferisci proprio a canticchiare qualsiasi cosa gli venga in mente? Che lo stesso non so quanto nuova sia...però ... magari rende l'idea... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
lory Postato Marzo 22, 2013 Report Share Postato Marzo 22, 2013 Ma io pensavo a fargli canticchiare qualsiasi cosa che non fosse qualcosa di già esistente. I bambini hanno moltissima fantasia e non gli sarà difficile fare questo esercizio. Sarebbe bello girare con il registratore per la classe, far cominciare a cantare il primo poi passare al secondo che dovrà continuare seguendo il primo. In questo modo anche facendo divertire i bambini si potrebbe capire chi è dotato da chi non lo è, in modo molto indolore. Sarebbero considerazioni che rimarrebbero a te in qualità di insegnante, così da poterti regolare in futuro sul cosa aspettarti da un bambino e cosa non aspettarti da altri. Al termine del gioco c'è il riascolto della loro "composizione". Penso che per loro sarebbe un gioco molto carino e istruttivo. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Marzo 23, 2013 Report Share Postato Marzo 23, 2013 Ma io pensavo a fargli canticchiare qualsiasi cosa che non fosse qualcosa di già esistente. I bambini hanno moltissima fantasia e non gli sarà difficile fare questo esercizio. Una delle cose più difficili da far comprendere, sia a un bambino sia a un adulto che non abbia conoscenze musicali, è il lavoro che c'è dietro un pezzo, anche breve. Quando spieghi a una persona che anche dietro "Per Elisa" c'è una forma, c'è un processo compositivo ecc. ecc. normalmente la faccia è tra e del tipo "forma? in Per Elisa? ma che dici? è un pezzettino che si fischietta sotto la doccia!" e cose così... L'idea che la composizione sia effettivamente qualcosa di legato ad una "ispirazione" (e solo a quella) e all'estemporaneità è difficile da sradicare. Pertanto, credo che l'idea di far cantare la prima cosa che passa per la testa e in modo assolutamente libero e casuale ad un gruppo di bambini, di registrarla e poi dir loro che "quella è la loro composizione" non sia un'idea molto buona, perché non farebbe altro che perpetuare questa idea, secondo cui comporre significa mettere sulla carta (o anche no?) la prima cosa che ti passa per la testa. Il risultato sarebbe probabilmente una conclusione tipo "bravo però Beethoven a pensare la Nona eh?!". Bisogna invece, coi mezzi che si hanno e senza frustrare i bambini, far capire loro che dietro una composizione c'è, prima di tutto, un pensiero. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Xenakis Postato Marzo 23, 2013 Report Share Postato Marzo 23, 2013 Capisco Carlos, però la proposta di Loy può essere un punto di partenza, per poi durante il riascolto...far notare che dopo il primo passo, le aprti "ispirate"...vanno organizzate in qualche modo. E nel frattempo si saranno interessati alla materia, aspetto fondamentale a quell'età Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Marzo 23, 2013 Report Share Postato Marzo 23, 2013 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Marzo 23, 2013 Report Share Postato Marzo 23, 2013 Capisco Carlos, però la proposta di Loy può essere un punto di partenza, per poi durante il riascolto...far notare che dopo il primo passo, le aprti "ispirate"...vanno organizzate in qualche modo. E nel frattempo si saranno interessati alla materia, aspetto fondamentale a quell'età Continuo a non essere d'accordo, ma ovviamente non ho la pretesa di imporre il mio punto di vista a nessuno. Personalmente ho iniziato ad avere i miei primi contatti con la musica a 7/8 anni e nessuno mi ha mai fatto "improvvisare" né cantando né suonando, per poi dirmi che "quella era una composizione". E io ero assolutamente entusiasta sia delle ore che passavo a cantare i mottetti a tre voci di Palestrina, sia a suonare melodie popolari sul flauto ecc ecc. Le cose che si imparano da bambini sono difficili da dimenticare e credo ci siano moli altri modi (soprattutto più corretti) per spiegare a un bambino cosa è una composizione. L'interesse per la materia deve essere suscitato attraverso informazioni corrette, anche se fornite con divertimento e apparente leggerezza. Un'informazione sbagliata, anche se crea interesse, resta un'informazione sbagliata. A dieci anni, con i miei compagni del corso di propedeutica musicale, scrivemmo (ovviamente super guidati da due bravissimi insegnanti) le musiche e il libretto di una favola musicale che poi suonammo, cantammo e recitammo. Era il frutto del lavoro di alcuni mesi passato davvero giocando e imparando insieme cosa significava davvero scrivere una favola musicale. Nulla fu lasciato al caso e, lì, davvero, tutti imparammo cosa significasse "comporre". I bambini sono "spugne" e inculcare l'idea che "quello che salta fuori" se si canta un po' a caso "è una composizione" è molto facile, ma il difficile è poi correggere il tiro. Inoltre, come si fa a spiegare a ungruppo di bambini come componeva Bach, che un registratore per riascoltare quello che aveva cantato/suonato non l'aveva? 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
LucaCavaliere Postato Marzo 23, 2013 Report Share Postato Marzo 23, 2013 bellissima discussione! io sono sulla linea di Carlos: grande importanza del fattore organizzativo e progettuale nel "prendere corpo" di una composizione. A un bambino direi: spesso un musicista sente un mare, un oceano, di suoni dentro di sè. Sono suoni impetuosi, terribili, dolci, carezzevoli.... molti e molto diversi tra loro. Sono come idee confuse. Tra tutte queste idee ce n'è una che lo attira di più. Allora cerca di concentrarsi su questa. Si concentra solo su quei suoni e lascia perdere tutti gli altri (agli altri, magari, penserà una prossima volta). E ci lavora ci lavora finchè quell'idea fatta di suoni - composizione - risuona precisa nella sua testa. Allora ne scrive le note sul pentagramma, così tutti possono suonarla e ascoltarla Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Marzo 24, 2013 Report Share Postato Marzo 24, 2013 In linea di principio sono d'accordo con Carlos, a proposito della diffusa ignoranza del lavoro che c'è dietro il mestiere della composizione (aggiungo un'osservazione: com'è che al Liceo si studia Storia dell'arte, e quindi si conoscono bene o male pittori, scultori, periodi, movimenti artistici, tecniche, ecc.ecc., mentre non si studia Storia della musica?). D'altra parte, fin dall'asilo si mettono in mano ai bambini carta e pennarelli, e si insegna loro a disegnare. Per cui, non mi è mai capitato di sentire un bambino che chiede "cos'è un disegno?": ne ha esperienza diretta, lo ha realizzato lui stesso (aggiungerei anche: ha utilizzato il disegno come mezzo di espressione). Per analogia, fin da piccoli i bambini avranno imparato qualche canzoncina. Quella canzoncina, per quanto semplice, è una composizione. Alla domanda "cos'è una composizione?", risponderei quindi non con una definizione, ma in modo puramente esemplificativo, a partire dall'esperienza diretta del mio piccolo interlocutore, e direi "una composizione è, ad esempio, la canzoncina xyz". 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
LucaCavaliere Postato Marzo 24, 2013 Report Share Postato Marzo 24, 2013 Caro RedScharlach, tu metti il dito in una piaga davvero grossa: «com'è che al Liceo si studia Storia dell'arte (...) mentre non si studia Storia della musica?» il perchè io non lo so. So che è una gran pena, una gran tristezza. Da due settimane però so da quando le cose stanno così. Sono andato, lo scorso sabato 9, a Milano a sentire Quirino Principe che presentava la prossima ri-pubblicazione del suo saggio sui quartetti di Beethoven (non semplice ripubblicazione, ma rivisitazione: a quanto ne ha detto). Ebbene, tra le cose che ha detto, prima di entrare nel vivo, parlando di cultura musicale, diffusione della musica, situazione del Paese Italia . . . egli ha affermato che è dall'unità d'Italia che la musica è stata estromessa dalle "scuole normali" (io ho inteso "scuole normali" come scuole dell'obbligo, quindi siamo parlando di livello ben più in basso dei licei). Che dire . . . "evviva!". Ci hanno fatto del male e . . . andiamo avanti (nelle scuole) a non farci del bene. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
lory Postato Marzo 27, 2013 Report Share Postato Marzo 27, 2013 Scrivo per rispondere a Carlos. Penso che tu scriva questo perché sei figlio di un tempo, sicuramente sei una persona che era dotata anche in tenera età e magari hai avuto la fortuna di conoscere questo genere di musica molto presto, e crescere con questo tipo di musica dentro le orecchie ti fa evolvere diversamente. Ti assicuro che oggi come oggi i bambini sono totalmente disinteressati a qualsiasi tipo di stimolo di tipo cognitivo-culturale. Pensano solo a giocare dal momento che la società stessa ha fatto cadere i genitori nel vortice TV. I genitori prendono i bambini e li mettono davanti alla TV perché hanno da fare. Gli comprano la Playstation perché devono uscire a fare spesa oppure devono andare al lavoro. Li lasciano alla nonna che li mette davanti alla TV. Io ho 33 anni, ricordo molto bene quando da piccola i miei nonni mi portavano al parco a giocare, oppure andavo in bicicletta o giocavo con le bambole con le altre bambine. Oggi c'è solo ipad, playstation, xbox e tutte queste diavolerie. Bambini che pensano solo ad attività di tipo ludico si addormentano non appena provi a parlargli di qualsiasi genere di regola o costrutto musicale. Le parole li annoiano, ed in men che non si dica mentre tu parli loro si distraggono e giocano. Ho avuto bambini di 7 anni a lezione, credo di non avere neanche più la voglia di prenderli. I dotati ed interessati sono veramente pochi. In un'aula di scuola Elementare con 30 bambini se si è fortunati se ne trova uno incline alla musica. Gli altri sono tutti rimbambiti dalla TV e dai videogames. Se non trovi un modo anche non perfettamente rigoroso di insegnargli qualcosa sei out, non ti seguiranno mai. Al nulla preferisco lasciargli qualcosa, anche se non formalmente corretto al 100%, così facendo posso almeno definire un contorno, andando avanti col tempo è sempre possibile aggiungere ulteriori dettagli. Se posso fare un'analogia, credo che alle elementari a tutti i bambini si insegnino le divisioni, solo alle medie poi gli si mostra come le divisioni possano essere viste come frazioni che possono usare per svolgere conti più difficili. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dino Postato Marzo 27, 2013 Report Share Postato Marzo 27, 2013 Sarà pur vero, eppure il numero degli iscritti al conservatorio è in costante crescita da 10 anni a questa parte. Come vi spiegate questo fenomeno? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
lory Postato Marzo 27, 2013 Report Share Postato Marzo 27, 2013 Non conosco le statistiche che stai dicendo ma se il numero di quelli che si diplomano a parità di iscritti è in calo una spiegazione io potrei averla. Se mi confermi questo dato ti rispondo. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dino Postato Marzo 28, 2013 Report Share Postato Marzo 28, 2013 No, le statistiche sono sui diplomati...praticamente c'è sempre più gente che sceglie la musica. Puoi fare delle ricerche per anno e fare 4 rapidi caloli.... http://statistica.miur.it/normal.aspx?link=datiafam Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Marzo 28, 2013 Report Share Postato Marzo 28, 2013 Sarà pur vero, eppure il numero degli iscritti al conservatorio è in costante crescita da 10 anni a questa parte. Come vi spiegate questo fenomeno? Hmm, io proverei a verificare quanti sono bambini e quanti sono ex allievi che si iscrivono ai tanto vituperati bienni... Capisco il discorso di Lory e in parte lo condivido: la necessità è di coinvolgere e sono d'accordo: quello su cui non sono d'accordo è sul dargli informazioni sbagliate, tutto lì. PD Lory, sì, sono "figlio di un tempo", ma ho 38 anni, non 112! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Eagle Postato Marzo 28, 2013 Report Share Postato Marzo 28, 2013 io proverei a verificare quanti sono bambini e quanti sono ex allievi che si iscrivono ai tanto vituperati bienni... ... in effetti Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Marzo 28, 2013 Report Share Postato Marzo 28, 2013 Effettivamente anche a me queste statistiche suonano un po' male. Quando mi sono diplomato c'era solo un interno. All'ottavo anno nessun interno. A storia della musica una 15ina. Ad Armonia complementare circa 5 o 6 interni... Insomma tutto questo aumento onestamente io non l'ho notato. Anzi io direi che da 10 anni a questa parte le cose sono andate peggiorando. Un eventuale incremento di iscrizioni ai corsi può essere stato determinato dall'introduzione del nuovo ordinamento con annullamento delle possibilità di diplomarsi da privatisti. In questo senso chi vuole suonare deve iscriversi. Bisognerebbe confrontarlo con il numero di ragazzi che si prenota agli esami (privatisti e interni) oggi e 10 anni fa. A naso credo che sia calato di molto. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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