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Piano Concerto - Forum pianoforte

Mozart: Sonata K545 In Do Maggiore


sisifo1987
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Ciao a tutti.

Ho cominciato a studiare questa sonata di Mozart scaricando lo spartito dal sito New Mozart Edition e anche se ho letto che è la più grande biblioteca digitale delle opere dell'autore, noto la mancanza delle indicazioni agogiche, dinamiche e delle legature di portamento nello spartito.

 

Come è possibile un fatto del genere!?! Sicuramente ci sarà una spiegazione che non conosco e per questo chiedo aiuto a voi :D

 

 

Una altra cosa che volevo domandarvi era riguardante la realizzazione degli abbellimenti di Mozart. Seppure so che ci sono libri dedicati a questo argomento non potreste indicarmi un modo alternativo per risolvere il problema?

 

Grazie.

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Ok, grazie per gli spunti!!

 

Posso capire che i dati omessi sono da ricercare con lo studio non solo al pianoforte. Quello che non ho capito anche leggendo il topic,che Carletto mi ha gentilmente segnalato, come faccio a risolvere il mio problema.

 

Quando realizzo un abbellimento mi domando: ma devo attenermi alla teoria o Mozart intendeva scrivere un'altra cosa?...non avendo un maestro mi è difficile rispondere a questa domanda senza prendere percorsi troppo lunghi.

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Una altra cosa che volevo domandarvi era riguardante la realizzazione degli abbellimenti di Mozart. Seppure so che ci sono libri dedicati a questo argomento non potreste indicarmi un modo alternativo per risolvere il problema?

 

Intendi come "sviluppare" l'abbellimento? Cioè conoscere le note da eseguire?

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Posso capire che i dati omessi sono da ricercare con lo studio non solo al pianoforte.

 

I dati non sono "omessi". Mozart ha scritto esattamente quello che tu trovi sulla Neue Mozart Ausgabe. Nelle altre edizioni sono aggiunti da un revisore ;) c'è una bella differenza.

 

Quando realizzo un abbellimento mi domando: ma devo attenermi alla teoria o Mozart intendeva scrivere un'altra cosa?...non avendo un maestro mi è difficile rispondere a questa domanda senza prendere percorsi troppo lunghi.

 

Dipende. Quali abbellimenti ti mettono in difficoltà? In ogno caso... ricordi quando ti dicevo, dall'altra parte, che l'unica strada è «studiare, studiare, studiare»? Ecco: non ci sono grandi scorciatoie, però potresti provare ad ascoltare almeno due pianisti che senz'altro sanno il fatto loro, ovvero Brendel e Uchida. Potrebbe essere un buon terreno di partenza. :)

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In Mozart specialmente ritroviamo lunghi trilli alla mano destra che accompagnano il classico "basso albertino". Il trillo deve essere libero ma la chiusura deve essere chiara e bilanciata. Mi rendo conto che sui pianoforti commerciali la cosa diventa difficile anche per colpa delle tastiere un pochino troppo pastose. Io consiglio sempre di studiare il trillo dalla fine tornando verso l'inizio. E' una prassi che aiuta molto... Studiare prima l'ultimo quarto dove il trillo risolve, poi studiare gli ultimi due quarti fino a tornare all'intera battuta. Negli abbellimenti come in un nessun altra cosa è di vitale importanza la diteggiatura che va provata inizialmente e non ricambiata, altrimenti potrebbero generarsi dubbi al momento dell'esecuzione. Se c'è qualcosa di univoco questo è proprio la diteggiatura degli abbellimenti. Non esiste una diteggiatura definitiva. Molti pianisti sui tasti bianchi trillano con 1-3 o con 2-3 oppure con la diteggiatura Tausig 1-3-2-3. Ogni mano deve trovare la diteggiatura che maggiormente naturalizza l'abbellimento e lo rende fluido e libero. Ascoltando i grandi risulta chiaro come gli abbellimenti siano così naturali. Nei gruppetti del tipo sup. reale. inf. reale, anche questi molto frequenti, in Mozart consiglio di far cadere le dita e non pigiare il tasto c'è una grande differenza. Pigiando il tasto è facile sbagliare, facendo cadere le dita nei gruppetti si ascolterà un suono molto pulito. Un esempio classico è nel primo tempo della sonata K. 330 oppure anche nel primo tempo della k. 279 o nella fantasia in Do minore ed in moltissime altre sonate di Mozart.

Insomma come ben dice Carlos... Studiare studiare studiare

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Ho detto impropriamente "omessi" riferendomi a quello che ha scritto Mozart.

 

Dipende. Quali abbellimenti ti mettono in difficoltà? In ogno caso... ricordi quando ti dicevo, dall'altra parte, che l'unica strada è «studiare, studiare, studiare»? Ecco: non ci sono grandi scorciatoie, però potresti provare ad ascoltare almeno due pianisti che senz'altro sanno il fatto loro, ovvero Brendel e Uchida. Potrebbe essere un buon terreno di partenza. :)

Capisco che la strada è quella ma allontanandomi troppo ho paura di perdermi.

Uchida la trovo eccezionale ha un suono bellissimo. Quando l'ascolto mi rendo conto quanto sto lontano :)

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Dice bene Sisifo...ho paura di perdermi. Da un lato abbiamo l'esecuzione dei Grandi come esempio e dall'altro c'è l'allievo. In mezzo ci sono migliaia di considerazioni e suggerimenti che solo un Maestro può suggerire. Noi, osservando suonare, anche un Grande, vediamo il risultato finale che ci sembra semplice, senza alcuna difficoltà. La strada che Lui ha percorso ci è sconosciuta. Quale dobbiamo percorrere noi? Ognuno di noi ha la sua strada, a ridosso però, di regole e insegnamenti di base sperimentati che il MAestro che ci è vicino ci suggerisce con vigile controllo sui nostri progressi. Quindi, continuando ad alimentare lo scambio di idee che qui vedo vivissimo, consiglio sempre di affiancarsi ad un Maestro di guida....

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