maestrosfredda Postato Agosto 9, 2012 Report Share Postato Agosto 9, 2012 Una breve descrizione di un celebre pezzo sinfonico di Beethoven: http://suonarecantare.blogspot.it/2012/08/uno-scherzo-di-beethoven.html 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Agosto 9, 2012 Report Share Postato Agosto 9, 2012 "Ecco la mia risposta. Dici bene, caro studente: è indicato Menuetto (ossia Minuetto), ma di fatto è uno Scherzo, perché è un tempo ternario molto più veloce; questa è una delle novità strutturali di Beethoven rispetto alle Sinfonie del Settecento. Infatti si batte in uno, ossia: i movimenti per ogni battuta sono tre, ma la velocità del pezzo porta ad una sola scansione per ogni battuta." Una scorsa alle 32 sonate la darei, già li ci sono i primi segni di cambiamento... ...comunque nella prima sinfonia Beethoven è ancora vittima di Haydn, praticamente a non conoscerne a priori l'autore sarebbe facilmente ascrivibile al suo maestro. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Agosto 10, 2012 Report Share Postato Agosto 10, 2012 Una scorsa alle 32 sonate la darei, già li ci sono i primi segni di cambiamento... Beh, la Prima Sinfonia è op. 21, di Sonate per pianoforte, prima di quella Sinfonia, ne ha scritte solo dieci... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Agosto 10, 2012 Report Share Postato Agosto 10, 2012 Non so dove vuoi andare a parare Carlos, semplicemente invitato a guardare parallelamente le sonate alle sinfonie. Dato che penso che il pf è stato un banco di prova per Beethoven (ma non solo), è facile che (ovviamente non nella 32esima) ci sono tracce innovative in termini di scherto/Minuetto. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Agosto 10, 2012 Report Share Postato Agosto 10, 2012 Mi semba di capire che ci siamo focalizzati sul primo periodo di Beethoven, dal 1782 a 1802 Dagli anni di Bonn ai primi di Vienna figurano le seguenti composizioni: le prime due sinfonie, 20 sonate per pianoforte, sei quartetti per archi, trii per pianoforte, violino e violoncello, 8 sonate per violino e pianoforte e i primi 3 concerti per pianorote e orchestra. Premesso ciò, in questo periodo è evidente l’esigenza di espandere le strutture formali e l’ampliamento delle proporzioni compositive, egli sviluppa abilmente anche la composizione per violino al quale affida passaggi brillanti a corde doppie, triple, etc. e affida sia al pianoforte sia al violino la stessa importanza (vedi la sonata in fa magg. op. 24 “La primavera” per la sua vena lirico/sentimentale, la sonata in do min. op. 30 n. 2 per il tono cupo ed eroico). Lo sviluppo compositivo di Beethoven è straordinario come lo dimostrano le 32 sonate per pianoforte create dal 1795 al 1822 brani che presentano innovazioni espressive, compositive e tecniche favorite anche dal perfezionamento della meccanica dello strumento. Le prime sonate per pianoforte si accostano ai modelli formali di Haydn, Mozart e Clementi anche se già si avvertono sonorità ricche, brillanti e di grande espansione tematica con l’aggiunta del quarto movimento minuetto o scherzo. Qualcuno parlava di Haydn, i quartetti per archi e pianoforte op. 18, pubblicati nel 1801, risentono dell’influsso di Haydn anche se sono già presenti alcune soluzioni formali come i movimenti finali scritti in forma-sonata oppure in forma sonata rondò. La prima sinfonia in do maggiore op. 21 viene scritta a 30 anni e segue il modello formale già adottato da Haydn e Mozart anche se la novità che Beethoven introduce è data dallo sfruttamento delle risorse tecniche ed espressive i tutte le sezioni orchestrali e anche dallo stile spezzato della melodia che corre fra i diversi strumenti dell’orchestra. 3 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
maestrosfredda Postato Agosto 11, 2012 Autore Report Share Postato Agosto 11, 2012 Non so dove vuoi andare a parare Carlos, semplicemente invitato a guardare parallelamente le sonate alle sinfonie. Dato che penso che il pf è stato un banco di prova per Beethoven (ma non solo), è facile che (ovviamente non nella 32esima) ci sono tracce innovative in termini di scherto/Minuetto. Sicuramente il pianoforte è stato il banco di prova per Beethoven; le Sinfonie presuppongono l'esperienza delle Sonate, in tutto il suo arco creativo. Sono d'accordo anche nell'evidenziare il fondamentale contributo di Haydn alla formazione del compositore. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Agosto 12, 2012 Report Share Postato Agosto 12, 2012 Non so dove vuoi andare a parare Carlos, semplicemente invitato a guardare parallelamente le sonate alle sinfonie. Dato che penso che il pf è stato un banco di prova per Beethoven (ma non solo), è facile che (ovviamente non nella 32esima) ci sono tracce innovative in termini di scherto/Minuetto. Mah, io non credo che il pianoforte sia stato il "banco di prova" per Beethoven, considerando che tra le cose più straordinariamente innovative della sua produzione ci sono la Nona Sinfonia e gli ultimi quartetti per archi... Beethoven non era Brahms, per il quale, certamente, il pianoforte ha sempre rappresentato un passaggio obbligato prima di qualsiasi altra esperienza compositiva. In ogni caso, volevo semplicemente "andare a parare" sul fatto che il tuo consiglio di dare «una scorsa alle 32 sonate», perché «già li ci sono i primi segni di cambiamento...» mi sembrava espresso male. Avrei detto che anche nelle prime sonate (come nei Quartetti dell'op. 18, peraltro) ci sono questi segni di cambiamento. A quello si doveva la mia precisazione sul numero d'opera... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dino Postato Agosto 12, 2012 Report Share Postato Agosto 12, 2012 Concordo con Carlos, come ha spiegato bene Frank il pf era uno strumento a sua volta ancora da collaudare...e B. e Clementi ci hanno dato dentro di brutto. Ciò non toglie che la sonata Op 14 n. 1 del 1798-99 presenta ad es. un allegretto con le dinamiche del Minuetto Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Agosto 12, 2012 Report Share Postato Agosto 12, 2012 Ciò non toglie che la sonata Op 14 n. 1 del 1798-99 presenta ad es. un allegretto con le dinamiche del Minuetto Finalmente qualcuno che è andato a prendersi ste sonate...Dino, banco di prova non in senso "timbrico" ma come mezzo per provare e dimostrare le sue idee che inevitabilmente si ritrovano anche nelle sinfonie. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Agosto 12, 2012 Report Share Postato Agosto 12, 2012 tra le cose più straordinariamente innovative della sua produzione ci sono la Nona Sinfonia e gli ultimi quartetti per archi... e le ultime sonate, l'aver superato la forma sonata, la grande fuga....... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Agosto 13, 2012 Report Share Postato Agosto 13, 2012 Finalmente qualcuno che è andato a prendersi ste sonate... Ah perché secondo te qui nessuno le conosce a parte te? e le ultime sonate, l'aver superato la forma sonata, la grande fuga... Cerchiamo di capire l'italiano: io ho detto che «tra» le cose più innovative ci sono la Nona e gli ultimi Quartetti (che secondo me sono il vero terreno dove Beethoven sperimentava... tutti, non solo gli ultimi). Ma se vuoi che ti dia ragione, te la dò, a me non importa poi tanto... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Agosto 13, 2012 Report Share Postato Agosto 13, 2012 Ma se vuoi che ti dia ragione, te la dò, a me non importa poi tanto... ... più che altro era per "giustificarmi" Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Shark Postato Ottobre 3, 2012 Report Share Postato Ottobre 3, 2012 Sono d'accordo anche nell'evidenziare il fondamentale contributo di Haydn alla formazione del compositore. ...e Salieri...? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Zaccaria Postato Ottobre 4, 2012 Report Share Postato Ottobre 4, 2012 ...e Salieri...? Io penso che un maestro come Salieri, che ha avuto tanti prestigiosi allievi, un minimo abbia influenzato...è vero che parliamo di allievi che sono stati grandi menti artistiche, però mi sembra incredibile pensare il contrario. Insomma, difficile non tenere conto di quanto ti viene insegnato ... poi si cammina con le proprie gambe, ma le gambe poggiano sullo strato di formazione che abbiamo/hanno (appunto) ricevuto da qualcuno. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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