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Piano Concerto - Forum pianoforte

La Storia è La Menzogna Comunemente Accettata


AbateFaria
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ci vuole un dottorato in filosofia per "provare" a dire qualcosa di sensato su questo argomento...

 

Probabilmente Voltaire ce l'aveva ;)

Scherzi a parte, la storia vera è vissuta dagli uomini, la storia che leggiamo invece è scritta da uomini...che non si muovono solo per onor del vero. Ci sono interessi che si muovono attono a questo e non è detto che giovi a trovare la verità

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ci vuole un dottorato in filosofia per "provare" a dire qualcosa di sensato su questo argomento...

 

aggiungo, per la storia della musica, che la mia opinione è che la "verità" non abbia niente a che vedere con la storia. E' un concetto limite a cui si può al massimo tendere, ma per quanto mi riguarda, anche no... questo non vuol dire che tutto quello che non è "verità" sia "menzogna". I concetti storici, quello di fatto, di testimonianza, di documento, sono lontani dalla "verità"

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ottima osservazione, Abate. L'idea che la storia sia una consapevole costruzione colta è errata anche per questo. La questione è complessa è pretende che si guardi ai modi in cui gli uomini capiscono, comunicano, apprendono. La storia è una riduzione automatica, veicolata dalle narrazioni, che sono, anch'esse, riduzioni. Ma that's the language, baby ;)

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Per andare alla storia della musica, e a scenari più complicati, pensa a Sibelius. In vita era osannato come un genio, soprattutto dal "mercato", e nei paesi anglosassoni + USA è stato suonato ininterrottamente dalle più grandi orchestre. Poi negli anni '50 Leibowitz scrive un saggio in cui lo definisce il peggior compositore di tutti i tempi, Boulez rincara la dose e un po' tutta l'avanguardia lo dimentica osannando compositori di poco successo come Webern. Ora, chi studiava storia della musica negli anni '90, per dirne una, probabilmente leggeva molto Boulez, molto Leibowitz e molto "post-Darmstadt", e magari avrebbe potuto tranquillamente affermare che Sibelius era un compositore poco importante. Con affermazioni del genere anche la realtà si cambia, perchè chi ha studiato in quel periodo magari oggi decide le stagioni dei grandi teatri. Berio ha insegnato alla Juilliard di New York e ha praticamente fatto da filtro per la ricezione della musica italiana contemporanea. Ha scelto cosa far ascoltare e la cosa si è fermata là... Come dire, anche senza i complotti internazionali, ci sono normali attività di pensiero, scelta, opinione, che cambiano di molto la percezione che abbiamo della storia

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