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Piano Concerto - Forum pianoforte

Scrivere L'accompagnamento Ad Una Melodia


Gennarino
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Le prime cose da imparare sono quelle di saper armonizzare un basso e scrivere l'accompagnamento ad una melodia.

 

Prendendo spunto da questo suggerimento di Ludovica, mi piacerebbe approfondire l'argomento ... effettivamente l'ho sempre trascurato.

 

Cosa suggerite? Idee, testi, metodi, etc.

 

Grazie in anticipo

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Posso darti dei suggerimenti pratici:

- Cercare la migliore linea del basso che suoni bene con la melodia (un po' come se scrivessi a 2 parti)

- Cercare un buon controcanto e, dove c'è la possibilità, fare dialogare lo strumenti che suona la melodia con l'organico che accompagna

- Sviluppare gli accordi, nel caso di accompagnamento pianistico, magari scegliendo un modulo di accompagnamento sviluppandolo.

 

Io testi specifici teorici non ne ho usati, mi sono appoggiato a delle raccolte di melodie...e agli insegnamenti del mio maestro. Altri saranno più precisi ;)

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mi sono appoggiato a delle raccolte di melodie

 

Una buona raccolta è quella di Napoli, secondo volume. Contiene pure dei temi didattici per romanza.

 

Utili possono essere le 32 lezioni pratiche sull'armonizzazione del canto dato di A. Longo, dedicate all'argomento....ma come suggerisce fra le righe il buon Abate Faria, il maestro spesso ci mette di proprio per trasmettere quest arte all'allievo.

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Io ti suggerisco, parlando di «testi specifici» di prendere una ventina di lieder di Schubert, altrettanti di Brahms, altrettanti di Schumann, perché no qualcuno di Hugo Wolf e farne una bella analisi, che significa osservare non solo il trattamento armonico della melodia, ma anche cercare di «classificare» le scritture pianistiche utilizzate: vedrai che individui per ogni autore delle costanti. Scrivere l'accompagnamento per un canto dato consiste in due cose assolutamente fondamentali: armonizzarlo (allo stesso modo che se fosse la melodia di un corale, ovvero trovare per ogni frase della melodia un'armonia «naturale») e dare poi a quell'armonia una veste pianistica credibile. Lo studio dei grandi maestri è, a mio parere, un percorso imprescindibile. Non è detto che sia più semplice dello studio di un testo dove l'autore ha già fatto al posto tuo la classificazione di cui parlavo sopra, ma secondo me è più divertente e, a conti fatti, è un tipo di lavoro che si sedimenta meglio.

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Come spiegavo a Opeth nell'altro topic, trovo utilissimo analizzare il repertorio...però allo stesso tempo trovo difficile che uno si crei da solo un manuale o individui tutti i tratti stilistici.

 

Si può fare ma almeno supportati da una guida, il rischio è di prendere fischi per fiaschi...poi c'è chi è particolarmente dotato che può riuscire da solo...ma come fa uno da solo a scoprirlo?

I libri, il maestro, il repertorio sono tutti supporti...più uno ne usa e maggiormente ha possibilità di cogliere l'essenza delle cose.

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