Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Quando Ritorno Al Piano Dopo Un Lungo Periodo Di Tempo Suono Senza Dubbio Meglio Che In Qualsiasi Altro Momento [...]


stradivari
 Share

Recommended Posts

Forse dopo tanto tempo di lontananza,desideri talmente la Musica, che ti affidi solo a lei. Allora ogni sforzo e ogni giudizio diventa assente. In quel momento non sei in corsa con il livello della tua prestazione. Approfitta di questa esperienza per capire quanto la Musica ti possa suggerire l'esecuzione. Scoprirari che devi accettare qualche imprecisione e qualche errore. Concentrarti invece sulle "scoperte" che la Musica ti suggerisce è molto vantaggioso. Troverai presto anche le soluzioni"tecniche" dei passaggi più difficili, accettando, all'inizio, di scoprire il "gesto", senza ostinarti a lottare contro le difficltà, apparentemente insormontabili.

 

P.S. E' evidente che suonare bene dopo molto tempo che non si ripassa vuol dire aver assimilato il pezzo e aver superato le difficoltà tecniche attraverso la comprensione profonda e soprattutto "definitiva".

Link to comment
Condividi su altri siti

Credo che si debba fare una differenziazione tra ciò che diceva Gould e ciò che capita a noi comuni mortali. Notoriamente Gould diceva di non aver bisogno di esercitarsi al pianoforte (era, però, vero a metà: fino ai diciott'anni studiò moltissimo la tecnica. Quando affermava che «esercitarsi al pianoforte è completamente inutile» diceva una mezza verità: è inutile quando e se si abbia assimilato una tecnica tale che consenta di non esercitarsi più. Inutile soprattutto se ci si chiama Glenn Gould ;) ). Inoltre lui parlava di risultati musicali e non tecnici: riteneva che il rapporto troppo stretto con lo strumento compromettesse l'autenticità delle soluzioni musicali, che sarebbero irrimediabilmente state viziate da necessità di tipo tattile. Stando lontani dal pianoforte la mente poteva immaginare soluzioni musicali non filtrate attraverso particolari legati alla meccanica dello strumento.

Quanto al fatto che capita ad esempio a Sergio, credo si possa spiegare anche (non solo, certo) con una condizione psicologica che, al rimettersi al pianoforte dopo lungo tempo, è quasi del tutto priva di aspettative. E sappiamo bene che con la mente libera si suona meglio (tant'è che da bambini si fanno cose e si prendono a volte rischi sullo strumento che magari da grandi non si ha più il coraggio di prendere, se non dopo un lungo, attento, snervante periodo di studio).

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Credo che non suonare il pianoforte per un lungo periodo di tempo non porti affatto benefici, anzi... Parlo per esperienza personale dal momento che in passato sono stato quasi un anno senza più mettere mano sul pianoforte per impegni universitari, se non per fare un po' di tecnica una volta ogni tanto (ma parliamo di 20 minuti si e no una volta alla settimana). Tornare sul pianoforte con la pretesa di mettersi a suonare i brani che si suonavano prima di mollare è semplicemente impossibile. Ci si rende subito conto di non avere più quella forza e quell'elasticità necessaria a svolgere particolari passaggi tecnici. Il tutto è molto sporco e poco lucido, alla minima difficoltà si avvertono tensioni muscolari nell'avambraccio e dolore che è il campanello di allarme per dirci che se non ci si ferma possiamo incorrere in seri danni, insomma, un'esperienza deludente. Nei brani cantabili è vero, li si gode maggiormente, anche perché non si lavora molto di tecnica, ma ritengo che più che suonare meglio questa soddisfazione sia in realtà solo un'impressione di natura psicologica. Per chi mangia da un anno gallette di riso, mangiare una volta un cornetto con la nutella lo fa sembrare la leccornia più buona del mondo, eppure è solo un cornetto con la nutella, buono ma nulla di più. Nella frase che ha detto Gould c'è anche da considerare cosa sia per lui un (lungo periodo di tempo). Per chi fa il pianista ad altissimi livelli un lungo periodo di tempo potrebbero essere 5 giorni. Effettivamente in questo lasso di tempo non si rischia di diminuire le proprie capacità tecniche e si ha il giusto tempo per digerire quello che si è studiato rendendolo più godibile. Insomma la verità è nel mezzo. Certamente per chi non suona da un anno l'iter non è prendere come primo brano una ballata di Chopin ma riprendere lentamente e pazientemente la tecnica per riportarsi in condizioni di poter suonare senza il rischio di gravi danni ai muscoli ed ai tendini. E' anche vero che riprendendo a suonare le doti tecniche perse si recuperano in poco tempo con uno studio attento e responsabile.

A confutazione di quanto detto da Gould però vi riporto una frase sullo stesso tema citata da Paganini: "Se non studio un giorno me ne accorgo io, se non studio una settimana se ne accorgono gli esperti, se non studio un mese se ne accorgono tutti !".

Link to comment
Condividi su altri siti

  • 7 years later...

Sono d'accordo con Thesimon! Ci sono passato anch'io....,avevo studiato fino all'8°anno poi ho avuto un fermo di 23 anni, ho ripreso adesso e sono passati 4 mesi e devo dire che ho fatto un po' fatica mi sentivo arrugginito sopratutto sulla velocità ma pian piano riprendendo i 23 studi di Clementi sono riuscito a riprendere come suonavo prima, l'unica cosa che non mi soddisfa è che quando mi metto al pianoforte devo sempre iniziare con delle scale tipo N° 16-17 del Clementi dal Gradus ad Parnassum per sciogliere le dita.......,forse è una mia fissa al cervello....non so' può darsi. Faccio un'esempio: dovessi suonare tipo lo studio di Chopin n*2 op.25 (è un presto)non potrei mai iniziarlo appena mi siedo al pianoforte ma sento di dover iniziare prima qualche pezzo più lento per cominciare a sciogliere le dita

Link to comment
Condividi su altri siti

D'accordo con Simone!!! 

Però, personalmente, il discorso è valido sul singolo brano (quindi non abbandonando in assoluto di suonare). Capita mai di iniziare a leggere un brano, di accantonarlo, di riprenderlo dopo mesi od anni e "magicamente" esce? Ecco, credo che il nostro cervello inconsciamente continui a lavorare. Se non possiamo suonare, coltiviamo la musica in altro modo, anche solo nel nostro cuore: riprendendo, l'unico ostacolo sarà "solo" di natura tecnica. 

Link to comment
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...