ScalaQuaranta Postato Giugno 26, 2012 Report Share Postato Giugno 26, 2012 quello che segue è l'incipit del I movimento - quartetto d'archi N° 3 di Bartòk: qualcuno di voi (violoncellisti e/o compositori più esperti di me) saprebbe chiarirmi la scrittura del violoncello? A me sembra che sia un bicordo, di cui la nota più grave (il do#) è un suono 'normale', mentre il secondo dovrebbe essere il re (alto, taglio in gola, fuori dal rigo in alto), scritto in piccolo che dovrebbe indicare il suono d'effetto; mentre il rombino sul terzo rigo indica la corda sulla quale si deve realizzare l'armonico. Quindi deduco che così com'è scritto, si tratta di un ARMONICO NATURALE: la corda interessata dovrebbe essere la IIa; mentre il numero IV dovrebbe far riferimento al do# che si dovrà appunto realizzare sulla IVa corda. Ho tradotto bene o c'è da rettificare? Grazie Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
ScalaQuaranta Postato Giugno 26, 2012 Autore Report Share Postato Giugno 26, 2012 ho copiato e incollato lo stralcio; forse non è stato visualizzato. quì c'è l'allegato in pdf violoncello armonici.pdf Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Oracolo Postato Giugno 26, 2012 Report Share Postato Giugno 26, 2012 Da come poni la questione è di sicuro un armonico, domani sento il mio maestro e ti do conferma 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
AbateFaria Postato Giugno 26, 2012 Report Share Postato Giugno 26, 2012 http://www.fabiograsso.eu/vecons_armonici.pdf Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ludovica Postato Giugno 26, 2012 Report Share Postato Giugno 26, 2012 Allora, gli armonici sfruttabili dagli archi sono i primi 6, in realtà gli apprezzabili per il vc sono solo i primi 5...il sesto è sostanzialmente inefficace. In successione abbiamo: - 1: fondamentale - 2: ottava - 3: quinta - 4: ottava Quindi nel caso specifico: re re la re Sulla partitura c'è scritto di sfiorare la corda vuota di re ma non c'è specificato in quale determinato punto. Però ci sono un paio di grafie, il rombo sulla corda e tra parentesi la nota da emettere oppure il rombo e il numero di armonico. La cosa "strana" (ma strana non è) è che qui il numero è scritto in numeri romani, per cui di solito si intende il numero della corda. Allora riassumento, il IV indica di suonare il do# con la quarta corda (che potrebbe essere pure eseguito dalla terza, ma Bartòk evidentemente preferiva altre sonorità) C'è un armonico naturale da ricavare sfiorando la seonda corda (re) ... il re dell'ottava centrale dovrebbe essere il risultato dell'armonico (2) che però dovrebbe figurare tra parentesi. Ignoranza mia, magari Bartòk le segnava così, senza parentesi Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
ScalaQuaranta Postato Giugno 26, 2012 Autore Report Share Postato Giugno 26, 2012 la mia interpretazione è quindi come la tua, Ludovica....quindi la mia perplessità sta proprio in questo: se il do# si fa sulla IVa corda....e il re sulla IIa corda..... è possibile realizzare un bicordo del genere su due corde non contigue? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
AbateFaria Postato Giugno 26, 2012 Report Share Postato Giugno 26, 2012 la mia interpretazione è quindi come la tua, Ludovica....quindi la mia perplessità sta proprio in questo: se il do# si fa sulla IVa corda....e il re sulla IIa corda..... è possibile realizzare un bicordo del genere su due corde non contigue? Mi sembra una domanda retorica: l'ha scritta Bartòk, il quartetto è eseguito ... penso proprio che sia fattibile. Ma sul Casella non ci dovrebbero essere le posizioni? Mia curiosità? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
AbateFaria Postato Giugno 26, 2012 Report Share Postato Giugno 26, 2012 In effetti sto verificando. Il do# sulla quarta corda lo si può fare in sesta posizione al pari del re sulla seconda corda. Per cui essendo la stessa posizione, dovrebbe essere abbastanza agevole. Poi considera che sei verso la parte alta dello strumento, dove le corde sono più strette. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
ScalaQuaranta Postato Giugno 26, 2012 Autore Report Share Postato Giugno 26, 2012 sì, ma si tratta sempre di 2 corde non contigue....e si tratta di un bicordo con suoni lunghi che perdurano per circa 6 misure.... e non si parla di pizzicati.....come fa l'arco a sfregare due corde non contigue? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
ScalaQuaranta Postato Giugno 26, 2012 Autore Report Share Postato Giugno 26, 2012 è vero: bartok l'ha scritto e il quartetto è stato eseguito; allora se così è, ho interpretato male la scrittura in partitura; ma ludovica la pensa come me....allora dove sta l'inghippo? io e ludovica abbiamo interpretato male la scrittura di bartok? oppure Bartok si è avvalso di un violoncellista geneticamente modificato? ;-P Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
AbateFaria Postato Giugno 27, 2012 Report Share Postato Giugno 27, 2012 Hai ragione ScalaQuaranta, sono una minch.a. Mi informo e ti faccio sapere Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Giugno 27, 2012 Report Share Postato Giugno 27, 2012 La butto lì: se l'armonico invece di farlo sul re lo facessimo sul sol sarebbe comunque un armonico naturale (si produce sfiorando il re sul sol vuoto) e questo consentirebbe di suonare il do# sulla 4. corda e l'armonico sulla terza... quello che spiazza è che Bartok non sembra usare in questo caso la grafia convenzionale per gli armonici, che consisterebbe nell'indicare, in nero, la nota "corda vuota" sulla quale va prodotto l'armonico, con la losanga la nota da "premere" e infine in piccolo la nota risultante. Qui manca l'indicazione in nero della corda vuota, ma c'è quel IV in numeri romani sotto al do#: non ci sono molti dubbi su dove si debba produrre l'armonico, perché non si può saltare una corda per suonare quel passaggio. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
ScalaQuaranta Postato Giugno 27, 2012 Autore Report Share Postato Giugno 27, 2012 il suggerimento di carlos funziona. quindi tu dici: il do# si realizza sulla IVa corda; il re alto si realizza sulla IIIa corda: ---> che tipo di armonico è? naturale o artificiale? in virtù di quanto detto finora mi verrebbe da dire ARMONICO NATURALE, sfiorando la IIIa corda 1/3 o a 2/3 (non sono violinista, per cui presumo che la frazione reale sia quella che fisicamente è più agevole considerando il do# da realizzarsi sulla IVa corda. dico bene? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ludovica Postato Giugno 27, 2012 Report Share Postato Giugno 27, 2012 Buono il suggerimento di Carlos, effettivamente come sospettavo Bartòk usa un altra grafia. Praticamente sfiorando la terza corda (sol) e producendo il terzo armonico naturale Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ludovica Postato Giugno 27, 2012 Report Share Postato Giugno 27, 2012 Strana però la grafia...chi sa perchè usare tale sistema, forse perchè "sottinteso"?. O c'è stata un evoluzione del modo di scrivere gli armonici? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Oracolo Postato Giugno 27, 2012 Report Share Postato Giugno 27, 2012 Bella l'ipotesi di Carlos, anche molto probabile. Se non ricordo male, la signora Zedef è violoncellista professionista ... magari se Federico gli facesse una breve intervista Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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