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Piano Concerto - Forum pianoforte

Raccogliere "campioni"


Dante
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Non so se la sezione è quella giusta, spero di si.

 

Qual'è secondo voi il miglior modo di registrare campioni? Parlo di suoni non emessi da strumenti tradizionali e comunque non "amplificabili" per cui passando da un mixer.

 

Per fare un esempio estremo, se fossimo all'apeto...che ne so, un po' come registrare un concerto live, quale sarebbe il migliore modo?

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il mio ragazzo lavora moltissimo coi campioni, ma preferisce tagliarli da file già digitali. Normalmente va alla ricerca di video online di svariati tipi, e quando trova qualcosa che gli piace, scarica e taglia

 

Ok, però io ho il pallino per cose un po' più particolari...che ne so, il suono della cascata del torrente che passa dietro casa mia ;) ... difficile trovarlo sul tubo, no?

 

Per questo mi chiedevo quale fosse la strada migliore per arrivare ad avere i file digitali dai quali molti partono.

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Per registrare i suoni della natura si usano spesso microfoni direzionali. Molto validi possono essere ad esempio i Sennheiser, tipo MKE400, di misure compatte applicabile anche ad una videocamera...ci sono anche di altre marche con prezzi da 70-80 euro in su

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In giro si trova il suono campionato ormai di tutto, io ho una libreria dove ci sono anche rutti e peti, per cui cascate, piogge di vario tipo, acqua che scorre o che cade a goccia, uccelli, balene, elevatori, elettrodomestici, porte cigolanti, navi spaziali, impatti di vario tipo, strumenti suonati in modo non convenzionale, suonerie sono all'ordine del giorno, basta cercare.....

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I suoni sul web e su librerie varie li conoscono tutti, quindi ha assolutamente ragione Thallo: devi attrezzarti per fare un lavoro specifico, se vuoi ottenere qualcosa di originale. Anche molti anni fa esistevano riprese belle e pronte (su nastro 1/2 pollice e vinile) da usare in cinema e in teatro, ma chiunque abbia coltivato l'environmental music (Brian Eno in primis) non si è mai sognato di usarli.

Molti anni fa ho conosciuto un ragazzo, musicista, che ha investito quello che poteva solo in attrezzatura per riprese ambientali, ed è stato lui a farmi innamorare di questo discorso... Purtroppo non sono più in contatto, altrimenti gli chiederei tutte le informazioni che ti occorrono.

In ogni caso, al tuo posto penserei a chiedere a qualche tecnico audio che lavori sulle immagini (documentari e simili).

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E' un discorso affascinante e immagino che la musica del futuro tornerà senz'altro a queste esperienze "veritée", quando si sarà stancata del campione d'ultimo grido a 24 bit e 96 Khz... Te lo dice uno che, nell'acquisto di campioni e nella possibilità di gestirli, ha appena speso più di quello che poteva... Ma quello di cui parli è enormemente affascinante e colmo di contenuti ancora tutti da esplorare sul piano artistico. Questa è la mia opinione, almeno.

 

In bocca al lupo, insomma... ;)

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Nulla da togliere alla ricerca e alla sperimentazione, all'approfondimento sui vari microfoni e riprese, per carità...solo che alla fine potrebbe capitare che spendi un botto di soldi per la mia migliore ripresa possibile poi arriva un pivello qualsiasi con una libreria e il suo campione di zufolo australiano suona meglio del tuo che sei andato fino in Australia per fartelo suonare da un indigeno: chi fa questi campionamenti non è un fesso, non si tratta dei "campioni all'ultima moda a 24 bit...", c'è questo e quello, provare ad esplorare ciò che esiste già è d'obbligo per non scoprire l'acqua calda....

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Non discuto che non si debba provare a lavorare con i campionamenti di FX che si trovano sul web in gran quantità (anche se spesso di qualità scadente), ma il discorso è che se si vogliono elaborare i suoni di ambiente in modo artistico penso che il discorso sia diverso, perché non si può fare a meno di documentare l'esistente, visto che le correnti artistiche che hanno usato i suoni ambientali hanno fatto proprio questo: documentare suoni da contestii reali per rielaborarli in logiche artistiche. Questo è quello che è stato fatto fino ad ora, almeno.

I suoni d'ambiente, per chi li compone, non sono come (per fare un esempio) i campioni orchestrali; piuttosto, sono come i loop di frasi musicali bell'e fatti, con quelle note e quel modo di suonarle (ci sono loop di frasi di violino, per esempio, che io non comprerei mai...!); ecco perché è importante andare oltre quello che si trova e poter elaborare materiale sempre nuovo: la circostanza di ripresa costituisce un elemento troppo significativo di quello che si vuole andare ad esprimere, che è soprattutto fatto di estemporaneità. Perciò, se elaboro suoni d'ambiente preconfezionati, il lavoro può perdere gran parte della sua ragion d'essere, visto che il processo di autenticità (o verità, che dir si volgia) può essere molto più importante della qualità della ripresa.

Anche Luigi Nono si è cimentato in queste cose, senza curarsi troppo della qualità di ripresa... Poi può non piacere, certo, tantopiù che opggi siamo molto "viziati" dalla qualità di timbri e dinamiche.

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Cioè (scusa se insisto nel volermi spiegare meglio): se io voglio raccontare un villaggio di rom, o gli uccellini al mattino presto sul mio balcone, o il mio mercatino rionale preferito, o le giostre di un tal quartiere, e poi assemblare il tutto con altri suoni che ne sottolineino la suggestione particolare, magari abbinando anche altri suoni che ne evidenzino una contraddizione o un aspetto singolare, non posso proprio usare le tracce precostituite...! Con quelle posso allenarmi su qualche idea, ad esempio: prendo una track di suoni autostradali, poi ci metto su quella di un latrare di un cane, condisco con un suono più o meno musicale (basta una nota tenuta) e faccio subito il cane abbandonato che sta per essere travolto dai tir... Ma poi? E' sempre quel cane e quel tir, e poco dopo non basta più, così come i loop di violino di cui sopra non potresti usarli più di una volta ciascuno, in un disco... No? Ecco, spero di essermi spiegato bene.

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Da come parli, si evince che sei rimasto un po' indietro con i campionamenti, che hanno raggiunto un tale livello di specificità, settorialità e perfezione da permetterti di fare ore di assemblaggi senza che si ripeta un unico loop. Ci sono campioni di canti di uccelli organizzati per famiglie, generi e specie, in cui il singolo campione dura minuti, non secondi, senza loop. Lo stesso dicasi per le balene e cose simili. Poi lancio la provocazione dal lato opposto: secondo te un ascoltatore se sa che quel campione delle voci del mercato l'hai raccolto tu col tuo bel microfonino è più contento rispetto a un campionamento preesistente e meglio realizzato, senza troppi fastidi e interferenze di fondo?

Io penso che attualmente la qualità dei campioni sia importante, per cui bisogna valutare la soluzione migliore, il "fai da te" non è necessariamente migliore a priori di un campione precostituito in virtù del fatto che l'ho cercato e campionato personalmente, così come un'esecuzione live non è necessariamente sempre meglio di una con suoni campionati. Mi ricordo che a un laboratorio un partecipante fece suonare dal vivo a un quartetto di fiati il suo brano, ma erano così stonati che francamente preferivo la mia esecuzione computerizzata...

Attualmente con la perfezione raggiunta dai vst, nel bilancio costi/benefici, comodità/scomodità, vale quasi la pena di usare un ottimo pianoforte campionato che uno vero, per registrare il quale ci vogliono le attrezzature e le competenze adatte.

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Parzialmente d'accordo con tutti voi... Suoni/Rumori della natura: sono spontanei e l'unica differenza nella cattura è rappresentata dalla tipologia di attrezzatura utilizzata. Parlando di strumenti musicali il discorso secondo me è molto diverso e bisognerebbe scindere impressioni dell'ascoltatore dalle impressioni del musicista. Mettiamoci nel punto di vista dell'ascoltatore. Possiamo porre vero il fatto che sia veramente difficile riconoscere performance registrate tramite campioni digitali piuttosto che da riprese analogiche e questo é stato già dimostrato in un altro topic dove si è fatta una vera e propria sfida alla ricerca dell'analogico. La ricerca allora potrebbe spostarsi alla ricerca dell'imperfezione del suono o sulla possibile non perfetta intonazione della nota per scovare l'analogico. Vi dirò, quando posso scegliere un prodotto audio degli anni '40-'50 lo prefisco 100 volte ad un prodotto contemporaneo, proprio perchè perfetto non è detto che sia migliore. Oltretutto questa ARTIFICIOSA perfezione genera una grande confusione menale che disattende completamente le aspettative dell'ascoltatore nelle registrazioni live, dove ci può essere l'errore e dove può esserci una non perfetta resa del suono o anche data da fattori ambientali ad esempio umidità, specie per fiati ed archi, oppure assenza di riverbero e dunque secchezza sonora o magari, il contrario: troppo riverbero naturale. Gli ascoltatori non addetti ai lavori, abituati alle predette registrazioni sono quindi portati a giudicare negativamente un'esecuzione bellissima solo perchè c'è stata una stecca oppure per la appena citata "resa audio" . L'orecchio viene quindi plasmato a riconoscere buono solo ciò che è perfetto eppure se guardiamo bene i quadri di Michelangelo, avvicinandoci si vede bene che non è una fotografia. Ecco, l'arte è fatta dagli uomini non dal computer.

 

Parlando del punto di vista del musicista, personalmente mi adatto a suonare su pianoforti digitali, rendendomi comunque conto di dover rinunciare a parecchie cose. Una tra tante il pedale vibrato, gran parte di polifonia delle voci ed in genere tutto ciò che fa la diffenza nell'espressività.

 

 

Ritornando ad un discorso di tipo audio fidelity, allora c'è da dire che il campione può essere migliore dell'acustico finche la stima viene eseguita su una nota. Gia nel caso di bicordi il discorso cambia perchè, da un punto di vista prettamente matematico, la somma delle onde di due campioni es. Do - mi è diversa dalla somma delle onde dello stesso bicordo registrate da un acustico, perchè la prima somma non tiene conto dell'interazione tra i parziali. Ora non sono a casa ma questa sera vorrei farvi sentire la sarabanda dalla seconda partita di bach per violino. Sentirete con le vostre orecchie la differenza.

 

La registrazione è del violinista Alessandro Marino che se vorrà potrà intervenire dandoci i suoi punti di vista...

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Da come parli, si evince che sei rimasto un po' indietro con i campionamenti, che hanno raggiunto un tale livello di specificità, settorialità e perfezione da permetterti di fare ore di assemblaggi senza che si ripeta un unico loop. Ci sono campioni di canti di uccelli organizzati per famiglie, generi e specie, in cui il singolo campione dura minuti, non secondi, senza loop. Lo stesso dicasi per le balene e cose simili.

 

Lo so che durano minuti e che ce sono di eccellenti; ne ho già alcuni (forniti nel pacchetto Apple per Garageband) e volevo cercarne altri, ma non ne ho trovati molti. Magari, posso non essere stato bravo a cercarmeli...

 

Poi lancio la provocazione dal lato opposto: secondo te un ascoltatore se sa che quel campione delle voci del mercato l'hai raccolto tu col tuo bel microfonino è più contento rispetto a un campionamento preesistente e meglio realizzato, senza troppi fastidi e interferenze di fondo?

 

Io, veramente, ho fatto riferimento ad una corrente artistica, per la quale l'autenticità dell'esperienza rappresentava un contenuto imprescindibile. Temo che stiamo immaginando ambiti diversi, a proposito dell'uso di questi suoni.

 

Io penso che attualmente la qualità dei campioni sia importante, [...].

 

Figurati, lo dici a me che ho appena dato mille euri all'East West...!

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la mia voce campionata non c'è :) se fossi un compositore e anche solo volessi fare qualcosa con la mia voce, campionandola, dovrei registrarla... e non lo dico per giudicare nel merito, ma per dire che ognuno ha i suoi feticismi, e se Dante vuole registrare la sua vicina di casa, che lo faccia! :D

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Non capisco a cosa ti riferisci...

 

Mi riferisco al fatto che l'ascolto rende l'idea di quanto i pur ottimi campioni siano distanti dal suono reale, anche se... temo che tu possa esserti divertito a giocarci un bello scherzo, visto il confronto sui samples di piano. Non so se la Vienna o altre siano arrivate a tanto, ma questa non può certo essere nulla di EW; a me, comunque, questo sembra il suono inconfondibile di un violino e irriproducibile da un campione.

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