Pianoforti ibridi (Kawai Novus - Yamaha Avantgrand - ecc.)

[DavidVoci]

Buonasera, scrivo qui perché è uno dei pochi forum di cui ho stima e seguo sempre.

Sono un pianista compositore, in questo periodo lavoro e vivo in Francia, qui per fortuna riesco a vivere di musica. Di recente ho bisogno di rifarmi un pianoforte. La prima cosa a cui devo fare riferimento è la qualità e prezzo. E mi sono imbattuto in questi pianoforti ibridi. Mai provati. Anticipo che ho sempre avuto dei pianofoti acustici fin dall'infanzia e che per passione e per esigenza da venti anni me li accordo e intono da solo, non mi reputo un eccellenza in materia ma so quello che voglio e che cerco, anche per questo seguo i vostri tutorial di tecnica e meccanica con ammirazione. In questo momento dato che sono all'estero anche la portabilità ( causa trasloco/i) da un certo peso alla scelta. Qui trasportare un piano è carissimo... E un conto sono 100kg in un furgone e un altro 400 kg con una ditta specializzata.. Ho pensato che se valesse la pena potrei fare un pensierino su questi ibridi dato che anche per registrare, che è parte del mio lavoro ed essendo digitali, avrei meno stress... Ma ho paura di pentirmene amaramente. Quindi...

Faranno parte del futuro sicuramente, ma vorrei chiedere a chi più ne sa di valutare questi strumenti forse utili più del necessario o meno inutili di quanto si pensa.

I prezzi vanno dalle 8000 ai 13000.

Qualche domanda per iniziare:

Un pianoforte acustico se buono e trattato bene può arrivare a 100 anni questi ibridi per quanto tempo saranno affidabili?

Dentro hanno una meccanica tradizionale in legno alcuni come il Kawai in carbonio, da alcuni video si notano per esempio che hanno i rullini, feltri, perni di centro... Sono sostituibili da un normale tecnico?

Il motore sonoro che in parte conosciamo con l'amplicazione a misura rende quanto un acustico o quasi?

Il suono a che frequenta e bit è digitalizzato generalmente?

La vibrazione e percepita o rimane una tastiera fredda di lusso?

Ci si può cimentare ad uno studio/lavoro professionale?

Per chi li ha provati o ne possiede uno le sue impressioni?

Grazie ancora per il vostro contributo sempre professionale e passionale.

David

[pianoexpert]

L'ultima volta che sono andato alla Musikmesse di Francoforte ho provato degli ibridi veramente buoni, ma circa la gestione sono un po' scettico. Tutto sta a vedere se dove stai tu, puoi fare affidamento su di un Tecnico veramente competente opportuno....o forse su te stesso ....imparare ad aprire lo strumento ed intervenire nel tempo. Tutto ciò che è simile all'acustico( rullini, feltri perni...)è sostituibile, ma sull'ibrido.... è più difficile. Si pensi ad un perno che sta in una guarnizione di cachemire che a sua volta sta in un foro di un elemento in carbonio. Alesare e sostituire non è facile e molto spesso, come nelle forcole in plastica, la guarnizione fuoriesce durante l'alesaggio. Quindi tutto da vedere. Forse potresti diventare tu uno dei rari tecnici in Francia che sanno mettere mano sugli ibridi. Riguardo all'affidabilità nel tempo, direi che sono troppo giovani per poter valutare. Poi c'è da dire che ci stiamo abituando sempre di più ad un suono "confezionato" che non ci fa vivere, se non attraverso la simulazione, e non in modo naturale, l'energia che parte dalle nostre dita e arriva alle corde. L'acustico ha anche il pregio di poter modificare molto facilmente le regolazioni e le intonazioni. Anche l'accordatura è "confezionata". Insomma, tutti abbiamo un digitale, per la comodità di studio, ma poi dobbiamo forse cercare il suono su di uno strumento acustico. Questo penso