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Salve, dopo tanti anni in cui ho "trascurato" il mio vecchio amore, il pianoforte, mi piacerebbe riprendere e approfondire alcune questioni sia sulle tecniche pianistiche e sia sulle caratteristiche dei marchi e dei modelli a coda. Volendo cambiare il mio coda, guardando un poco cosa offre il mercato, escludo di avvicinarmi ad uno Steinway poiché anche quelli usati hanno prezzi molto alti, almeno per le mie tasche, e mi sto riferendo ai modelli A188 e B211 (per questi modelli sull'usato risalente agli anni 70/80 si va dai 30.000 euro in su). E a dire il vero, come qualità di suono, non tutti gli Steinway meritano, ma forse questo dipende dalla loro "messa a punto". Più abbordabili mi sembrano i C.Bechstein (sempre delle stesse annate, personalmente più datati non mi interessano) dei quali sono stato sempre affascinato per la tipologia del loro suono caldo e "rotondo". Quelli degli anni 70/80 costruiti nella vecchia fabbrica di Berlino che ora non esiste più, montano una meccanica Renner, che già dovrebbe essere una garanzia. Il mio accordatore mi dice comunque che la Renner modificata per gli Steinway è ineguagliabile. Sarà pure vero, ma ripeto il prezzo che hanno raggiunto sia nell'usato che nel nuovo mi sembra un po' troppo esagerato. Ritornando ai C.Bechstein mi sono imbattuto in un B212 e in un C220 della fine anni 70 che non è più in produzione poiché ora esiste il C234. Mi chiedo se vale la pena prenderlo in considerazione (il C220) , nel senso se ha bisogno di qualche parte di ricambio avrei dei problemi? Inoltre un mio carissimo amico, anche lui musicista, mi ha detto di non trascurare nella ricerca anche i Bosendorfer, magari il modello 200, che sul mercato, sempre per le stesse annate che sopra ho citato, si aggira sugli stessi prezzi dei C.Bechstein. Ma purtroppo non ho mai potuto provare un Bosendorfer e mi chiedo che differenza possa avere con un C.Bechstein. Chiedo lumi !!! Grazie Marco