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Piano Concerto - Forum pianoforte

ttw

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Tutto postato da ttw

  1. ttw

    B. Smetana

    ... hai la certezza che esista per pf solo?
  2. Che voi sappiate esiste la giornata mondiale della musica classica?
  3. Relativamente alla performance, effetivamente la cosa che spicca maggiormente all'orecchio è una poco differenziazione della dinamica e una scarsa gestione dell'agogica. Probabilmente un'esecuzione diversa valorizzerebbe meglio anche la composizione. In bocca al lupo
  4. Sono concorde con l'autore del brano, e musica costruita su questi aspetti .. altrimenti si perde il bello
  5. Penso che sia meglio studiare i passaggi a rallentatore senza cadere nella tentazione di ampliare i movimenti quando siamo nella fase "studio lento".
  6. Segnalo che il “Progetto Martha Argerich” di Lugano può essere seguito in videostreaming i giorni 8, 11, 13, 16, 20, 23, 25 giugno da questa pagina web: http://retedue.rsi.ch/auditorio/ Questo il programma: http://www.rsi.ch/argerich/
  7. ...pensa che lo pensavano pure quelli che hanno stilato i programmi ministeriali, praticamente ti potevi diplomare pure senza suonare niente di Chopin ... poi i risultati si sentono
  8. http://www.pianocity...mma/12-05-2012/ trovo Ludovico Einaudi e Antonio Ballista al http://www.pianocity...mma/13-05-2012/ ho individuato un Bruno Canino.
  9. Stasera alle 21.55 si replica con Mozart http://www.wr6.rai.it/dl/webradio/site/wr6/guidaProgrammi.html
  10. Stasera dalle 21.55 c'era su WR6: http://www.rai.tv/dl...radio.html?v=09 21:55:36 CONCERTO IN SOL MIN N 4 PER PF E ORCH OP 40 22:20:35 TOTENTANZ - PARAFRASI SUL TEMA GREGORIANO DEL DIES IRAE PER PF ...magari qualcuno recupera le registrazioni
  11. ...era chiaro sin dall'inizio chi fosse il troll, mi spiace.
  12. Che dire, mi avranno copiato...sono banalmente presi dai miei appunti (nanche esisteva internet quando li ho scritti) ...pure belli datati. Mi spiace mister so tutto io . Magari il sito è mio e non lo sai ... che dire, concentrati sul tuo topic che è meglio. E a prescindere dalla fonte, Righini è un autorità (mi spiace), quello che conta è che la tua prima perla è una mezza verità
  13. Poi non sai neanche leggere...altrimenti capiresti che non è OT, anzi Al posto di perdere tempo a cercare le mie fonti (pure sbagliate), rileggiti l'intervento ... che è meglio.
  14. ... il bue (il superbo) dice all'asino (l'umile) che ha le corna ...va beh! In realtà dillo ai tuoi amici che gestiscono quel sito, evidentemente la fonte è il Righini anche per loro...almeno è certa rispetto alla tua ... per me contano solo i libri! ... a cercare su google sono buoni tutti
  15. Riporto un mio precedente intervento, speso su un altro topic. Il “tocco” nel pianoforte La modalità di percussione del martelletto sulla corda può essere suddivisa in 4 tempi: · Corsa del martelletto in seguito alla percussione del tasto · Contatto del feltro con la corda · Compressione del feltro, espansione e distacco dalla corda · Ritorno verso la posizione di riposo Il timbro è ampiamente influenzato dall’efficacia della legge di Young che dipende da: · Durata del contatto · Valore della spinta che il martelletto esercita sulla corda Per completezza, una sola nota non è in grado di mettere in luce la preziosità del tocco (che entro certi limiti, inflisce sul timbro); così come una sola emissione vocale, o una sola nota di tromba, di violino, di chitarra, etc. Per fare un oculata valutazione serve la continuità del discorso musicale nella quale ogni nota può essere realizzata toccando il tasto come l’artista sente di fare, ed è in questa consecutività che armonia e melodia possono rivelare con ampiezza di effetto il valore inestimabile delle differenziazioni timbriche dipendenti dal tocco.
  16. http://www.google.it...%3Divnsb&itbs=1 Mi spiace Probabilmente invece il pianista deve tornare a fare un po' di tecnica di base, suonare è la cosa più naturale del mondo ... non c'è nessuna fatica. Il lavoro è di precisione e non di forza. Chi usa la forza è perchè non ha tecnica ... mi spiace.
  17. Non è vero che "nelle dita non ci sono muscoli" Ci sono e si chiamano "lombricali", come giustamente dice il video non servono a flettere ed estendere le dita (perché sono i muscoli flessori dell'avambraccio a farlo) ma le falangi e - ancora più importante - servono a tenere costantemente in assetto il dito con la leva formata dal dorso della mano e l'avambraccio. Tenere le dita "molli" può essere un difetto dell'esecutore, che magari è bravissimo nella parte iniziale del gesto ma poi proprio dallo scarso inutilizzo di questi muscoli il lavoro generale può essere vanificato o produrre un suono poco desiderabile.
  18. Un metodo progressivo di studi che andrebbero affrontati in ordine; in realtà quelli che meritano veramente tanto sono gli ultimi 3… ed in particolare l’ultimo che molto bello.
  19. A me non è mai capitato di imbattermi in ex-chitarristi che volessero fare i pianisti...salvo disfunzioni, mi sembra un po' strano che uno non possa trovare una corretta postura della mano. In fin dei conti suonare il piano è la cosa più naturale del mondo. Io insisterei sulla tecnica di base
  20. Beh, Bollani ha una formazione classica. All'esame di diploma ha portato la Sonata in si minore di Liszt e l'op.110 di Beethoven...per altro quel pezzo forse richiede un pò di studio supplementare. Il fatto che il concerto sia stato eseguito da un certo numero di mostri sacri ... non facilita le cose e secondo me è grande anche l'esecuzione di Samson Francois e dal punto di vista dell'interpretazione forse non inferiore al controllatissimo Michelangeli, che sotto il profilo del controllo puramente strumentale resta il massimo.
  21. ...più che tocco, suono, quindi risultato del presunto tocco... In questo il pianista ci mette poco di suo e che suoni Pollini o io non c'è nessuna differenza in questi termini perchè il tocco non è rivelante per assenza di meccanica.
  22. Il “tocco” nel pianoforte La modalità di percussione del martelletto sulla corda può essere suddivisa in 4 tempi: · Corsa del martelletto in seguito alla percussione del tasto · Contatto del feltro con la corda · Compressione del feltro, espansione e distacco dalla corda · Ritorno verso la posizione di riposo Il timbro è ampiamente influenzato dall’efficacia della legge di Young che dipende da: · Durata del contatto · Valore della spinta che il martelletto esercita sulla corda Per completezza, una sola nota non è in grado di mettere in luce la preziosità del tocco (che entro certi limiti, inflisce sul timbro); così come una sola emissione vocale, o una sola nota di tromba, di violino, di chitarra, etc. Per fare un oculata valutazione serve la continuità del discorso musicale nella quale ogni nota può essere realizzata toccando il tasto come l’artista sente di fare, ed è in questa consecutività che armonia e melodia possono rivelare con ampiezza di effetto il valore inestimabile delle differenziazioni timbriche dipendenti dal tocco. Penso che al digitale manchino un po' di cosucce necessarie per formare un buon pianista e con un tocco personale e riconoscibile.
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