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Piano Concerto - Forum pianoforte

CromaDiBrera

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Tutto postato da CromaDiBrera

  1. Veramente c'è scritto che il video è stato rimosso dall'utente. In ogni caso, è vietato caricare un video il cui contenuto sia protetto da un copyright altrui, a meno di determinate condizioni; su questo, il regolamento di Youtube è molto chiaro. Questa è una trasmissione televisiva, quindi... Non mi sorprende che possa essere stato rimosso.
  2. Ma non è che occorra per forza venire a Roma...! Si può anche mandare una mail alla segreteria della Siae (sam.segreteria@siae.it); male che vada, risponderanno indicando l'ufficio giusto, al quale chiedere codeste informazioni. Generalmente rispondono con cortesia e in tempi brevi. Comunque, in linea generale, ribadisco un concetto che è questo: tutto il repertorio di un associato (persino quello non depositato) è soggetto all'intermediazione della Siae tra l'autore e/o editore ed il pubblico. Diversamente da altre società di autori ed editori, la Siae svolge (o, meglio, dovrebbe svolgere) anche servizi diversi dal semplice deposito a tutela della paternità dell'opera e dalla redistribuzione delle royalties. Se ti iscrivi alla BMI, per dire, non hai alcuna assistenza legale, né di promozione (del resto, è gratuita per gli autori e lo è anche il deposito); e, per quanto riguarda la mediazione con i fruitori della tua musica, la BMI (come l'Ascap o la Sesac, sempre statunitensi) si muove in regime di libera contrattazione, perché l'ambito nel quale opera è molto meno istituzionalizzato del nostro: basti dire che non c'è il monopolio finora vigente in Italia. Un altro esempio, per rendere l'idea: la BMI deposita (virtualmente, in realtà) i brani degli associati presso un'enorme biblioteca che, tra le altre cose, offre anche questo servizio; la Siae, invece, li deposita presso sé stessa e, anche fisicamente, li possiede e li gestisce direttamente. Infatti ha un archivio cartaceo pazzesco... Ancora: le major negli Usa hanno recentemente messo in discussione la mediazione con BMI ed Ascap, facendo un po' come se le grandi aziende si rifiutassero di aprire trattative con i sindacati; una cosa del genere, da noi, sarebbe impensabile...! Infine, a proposito di autopromozione: gli accordi tra Siae e Creative Commons sono molto recenti e ancora controversi, mentre la gran parte delle società straniere non ha mai trovato nulla da ridire sulla possibilità di integrare queste licenze con le proprie competenze, e il motivo è semplice: gestire la risorsa dei repertori di ciascun associato non rientra (come invece per Siae) tra i loro compiti. In pratica: se uno ha bisogno solo di depositare il proprio lavoro e di darsi da fare per farlo conoscere, la Siae è uno strumento obsoleto, inutilmente costoso e forse anche controproducente, visto che non sei libero di fare quello che vuoi con la tua musica. Naturalmente è solo una mia opinione, ma ormai ci sono cose come Safecreative che, combinate con le Creative Commons, consentono di muoversi senza bollini, bollettini, bollette et similia. Comunque, al tuo posto non mi porrei troppi problemi: tra costruire il repertorio, fare il sito, magari cercare un editore (se è il caso), promuoversi nel modo giusto ecc., la questione della Siae mi sembra proprio l'ultimo dei problemi. Anch'io sono (ancora per poco, penso) iscritto alla Siae, ma se voglio mettere una cosa su Youtube ce la metto, con o senza bollini. Sennò stiamo freschi, come si dice dalle mie parti...
  3. P.S. Il sito deve comunque avere il logo della Siae con il numero della licenza.
  4. Credo che il caso non sia previsto semplicemente perché il solo ascolto non comporta compensi, però la sostanza non cambia visto che è obbligatoria l'intermediazione della Siae per tutte le autorizzazioni oggetto di mandato; in pratica l'associato non può autorizzare direttamente o stabilire condizioni d'uso del proprio repertorio.
  5. Ho trovato davvero molto utile questo (lungo) video e spero ne gradiate la condivisione.
  6. Ciao, vi posto un interessante link segnalatomi da un amico. http://loscrignodidunn.blogspot.it/2012/11/siae-bye-bye.html?m=1
  7. Ciao Ale, e grazie . Tutti i suoni sono della libreria Goliath della EW, caricati e suonati in Garageband.
  8. Personalmente intendevo l'uso del Fender Rhodes, uno strumento di gran moda negli anni '70, anche se il mio è solo un ottimo campione della East West. Ma anche il genere è piuttosto "retrò" e, nelle mie intenzioni, dovrebbe ricordare i pezzi alla Wes Montgmomery.
  9. Dài, il problema non sono le catastrofi naturali... Il fatto è che la quota annuale è quasi raddoppiata, devi pagare se ti dai da fare per promuoverti (cosa che dovrebbero fare loro, pensa un po'...!!!) e ormai i diritti vengono pagati "a campione". Insomma, è un carrozzone inutile che raschia il barile dei poveri fessi che ci si sono iscritti (me compreso e per primo, s'intende). Io voglio cancellarmi e devo pure sbrigarmi, perché tocca farlo tre mesi prima della scadenza della quota.
  10. Mah... Il punto è che secondo me una cuffia è una cuffia. L'idea potrebbe teoricamente avere un senso se fosse mirata a sostituire le casse flat per il missaggio, ma questo è senz'altro un prodotto da ascolto. Insomma, secondo me costa troppo per un verso e sospetto offra troppo poco per essere altro. Chi vuole ascoltare la musica in cuffia non lo fa per ripiego rispetto ai normali diffusori, mentre ho idea che l'articolo resti inutile per chi cerca un'alternativa seria alle casse da missaggio. A questi prezzi, compri cuffie professionali Sennheiser con prestazioni eccellenti (almeno come monitor) e senza fronzoli "da salotto".
  11. Ho letto e ho molti dubbi... Innanzitutto, 399 euri con tutti quegli accessori sono decisamente pochi per una cuffia professionale; non credo ci si possa aspettare granché dai dati tecnici (spettro in Hz, distorsione, ecc.). Inoltre, credo che il "room feel" sia dato semplicemente dal fatto che gli auricolari sono posti più distanti del solito dalle orecchie, a giudicare dallo spessore dei padiglioni. Sembra un articolo in stile Bose (per le cuffie, intendo, che non sono il top ma ammiccano con design e comfort). Io tirerei diritto...
  12. http://www.youtube.com/watch?v=jXhRVkNdgS8 E' un bel po' che non frequento. Ciao a tutti
  13. A me sembra logico: perché una ragazza dovrebbe studiare in un settore dove per lei è più difficile lavorare? E l'opinione della famiglia...? Siamo tutti a braccia aperte se si tratta di chiacchierare su un forum, ma vorrei vedere se tua figlia ti dice che vuol fare il compositore...! Poco tempo fa ho conosciuto un ragazzo che voleva studiare l'arpa, ma i genitori (musicisti) lo hanno praticamente costretto a studiare il piano. Perciò figurati... Mi sembra chiaro che si iscrivono solo quelle spinte da una fortissima motivazione.
  14. Basta prendere qualsiasi carriera maschile del passato per rendersi conto che ad una donna sarebbe stato impossibile svolgerla, se non in casi eccezionali. Oppure, basta leggere un po' di biografia dei compositori che ebbero una sorella musicista potenzialmente in grado di rivaleggiare con loro (almeno in partenza), come Mozart o Mendelssohn: la società del passato non ha mai consentito alle donne la libertà e l'intraprendenza necessaria ad un lavoro del genere. Essere compositore significava avventurarsi, stabilire relazioni, frequentare la vita di corte e trattare con i suoi funzionari (uomini), compiere viaggi estenuanti alla ricerca di committenze, difendersi da intrighi e pettegolezzi dei rivali, poter vendere i propri spartiti ad un editore... Tutte cose impossibili, visto che la funzione della donna è sempre stata quella di gestire la prole e la vita domestica. Rendiamoci conto che in passato, ad esempio, era decisamente sconveniente, per una donna, intraprendere un viaggio da sola... Ciononostante, le compositrici sono state moltissime (e forse più nel Barocco che nel Romanticismo, per varie ragioni), solo che non si conoscono perché non sono state in grado di influenzare il contesto nel quale operavano; e ciò non per una questione di bravura, ma perché il loro contesto è sempre rimasto molto chiuso, quasi mai favorito da viaggi e contatti: talvolta erano suore (come Isabella Leonarda), talvolta nobildonne di corte (come Élisabeth Jacquet de La Guerre), oppure cantanti liriche (e, in questo caso, le loro composizioni erano considerate piacevoli diversivi rispetto alla principale attività del canto). Oppure erano come Fanny Mendelssohn, che dovè attendere di andare in moglie ad un uomo comprensivo, per vedere pubblicate le proprie composizioni (contro il volere del padre e del famoso fratello). Quanto al '900 e ai giorni nostri, io credo che non sia affatto semplice, per una donna, lavorare con la composizione (né con la creazione in genere... Ad esempio, il mondo è pieno di donne architetto, eppure è rarissimo veder commissionati loro i grandi lavori di un Fuksas o di un Piano). E credo che questo nasca da un puro pregiudizio, cioè da una mentalità ancora molto diffusa. Non sarà un caso se le donne che fanno politica siano molte, ma quelle che occupano posti chiave siano pochissime... No? E' la stessa cosa.
  15. La butto lì: "arte s.f. Qls. forma di attività dell'uomo in quanto riprova o esaltazione del suo talento inventivo, e della sua capacità espressiva nel campo estetico". E' il dizionario del Devoto-Oli. Però... boh... La seconda parte mi convince più della prima: la "esaltazione del talento inventivo" mi sembra inquietante...
  16. Partendo dal presupposto che vale sempre la pena di leggere un libro, io sono molto contento che me lo abbiano regalato e di averlo quasi terminato. E' interessantissimo. Ma poi, scusate: è un tascabile Bompiani di quasi 900 pagine su questo argomento e costa più o meno come una pizza da "Er Caccola" (bevande escluse)...! Certo, che vale la pena.
  17. Eh, appunto dicevo: svolgere degli esercizi significa costringersi a fare quello che uno non fa di solito. E' come fare ginnastica: se uno si ferma non appena suda, è inutile. No?
  18. P.S. Visto che siamo in tema di invenzioni, una cosina scritta a due voci quando avevo l'insegnante (quindi con un po' più di cognizione) è in questa stessa sessione. Avevo messo anche lo spartito (e mi sa che io non ce l'ho più nel computer, invece...! ).
  19. Mah... E' stato già scritto tutto, io non mi fustigherei. Nel barocco trovi migliaia di volte la stessa identica progressione minore (I - IV - V del III - III....); anch'io correggo molto le mie cose, poi arriva il punto in cui capisci che una cosa può essere corretta all'infinito (un po' come a scacchi: non esiste "la mossa migliore", se non ad inizio partita). E che allora il trucco è sapere quando lasciare le cose come sono, altrimenti non si finisce più. E' come dover consegnare l compito a scuola Ma poi scusa, Maurizio: se avvverti l'esigenza di essere più "quadrato", perché non provi a seguire degli schemi armonici? Battute pari, gradi, rivolti... Tu le sai fare queste cose, avrai fatto tanti esercizi di armonia.
  20. Scusa ma, secondo me, se un pezzo è scritto bene, non può "suonare male" (timbro a parte, ovviamente). Al massimo, può essere noioso e pedante, ma questo è un altro discorso.
  21. La musica è l'arte dei suoni; siamo nel 2012 e, per me, se si mettono insieme il suono del phon e quello dell'aspirapolvere in modo artistico, che susciti emozioni, si può anche parlare di Musica (il genere esiste, si chiama "environmental music").
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