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Piano Concerto - Forum pianoforte

DrJellyfish

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Tutto postato da DrJellyfish

  1. Riallacciandomi al post iniziale e ai vari (anche un po' ripetitivi) sulla musica contemporanea, il punto non è se l'arte contemporanea sia arte, sia bella o brutta e via dicendo, ma si collega alla utopica definizione del concetto di "arte", credo che sia per questo che non se ne viene a capo. In altri periodi storici l'arte aveva una forte componente "artigianale": chiamavi Giotto perché effettivamente nessun altro era in grado di dipingere nella stessa identica maniera. Ora con la tecnologia chiunque può riprodurre qualsiasi cosa, di conseguenza l'arte ha raggiunto un tale livello di concettualità che l'oggetto d'arte va oltre l'arte stessa. La stessa opera "Il silenzio delle sedie" :-) potrebbe essere esposta in un padiglione sulla scultura, sulla musica, sulla multimedialità o, molto più verosimilmente, nella mia cucina 2X3 mt. E' solo il filtro del fruitore che stabilisce quale forma d'arte (o se è arte), l'oggetto in sé è sempre lo stesso. Devo ammettere che questo fatto mi crea non poche perplessità.
  2. Da quello che ho letto, l'intenzione di Cage era quella di dimostrare che il silenzio assoluto è un'utopia, non so poi se abbia considerato la possibilità dell'esecuzione in luoghi diversi da una sala da concerto. Un'altra lettura del brano sarebbe la constatazione che nell'ascolto di 4'33" percepiamo tutti quei suoni che normalmente trascuriamo ma che probabilmente influenzano inconsciamente la percezione della musica. Naturalmente il mio post era un po' provocatorio: l'ascolto di 4'33" presuppone una volontà parte dell'ascoltatore. Tuttavia mi piace l'idea che Cage avesse almeno intuito il concetto che esprimevo poc'anzi ed abbia portato appunto l'astrazione dell'arte alle estreme conseguenze: una musica priva di "musica", di fatto, che si avverte solo se l'ascoltatore decide di farlo.
  3. Per portare il concetto alle estreme conseguenze avrei potuto dire che si trattava della partitura del brano "Il silenzio delle sedie". Da eseguirsi mettendo una sedia sul palco e osservandola in silenzio sinché se ne ha piacere. :-)
  4. Durante l'ascolto (...) riflettevo su un servizio del TG del 1989: a Napoli un venditore ambulante mise in vendita dei frammenti del muro di Berlino, i pezzi andarono a ruba. Un acquirente soddisfatto che portava a casa il suo calcinaccio fu intervistato dal TG "Ma lei crede veramente che si tratti di un pezzo autentico?" "Certo che no!". Non saprei spiegarvi esattamente il processo mentale ma trovo questo episodio emblematico dei nostri tempi, anche in relazione alla nozione di "arte". Mi rivolgo, tra gli altri, a Thallo, le cui argomentazioni ho sempre trovato interessanti e basate su una solida preparazione (anche in quanto musicologo): se venissi a casa mia e, nel momento in cui ti invitassi a sederti, ti dicessi "No, non su quella sedia, quella è una mia opera d'arte intitolata Sedia di casa mia", tu stesso, anche se avessi divorato tutti i libri di storia dell'arte, non saresti in grado di distinguere l'oggetto di uso comune dall'oggetto d'arte. Questo per dire che oggi una parte delle opere d'arte trova la sua essenza esclusivamente nella percezione di chi ne fruisce, fuori dalla forma d'arte stessa. Si potrebbe parlare di meta-arte...
  5. Vi siete resi conto di aver ascoltato per tutta la vostra vita 4.33 di Cage? O, se preferite, le mie Variazioni su 4.33, in 5/4. O tutt'e due insieme. Volenti o nolenti.
  6. sul Mac sono così: Ø = maiusc + alt + o, oppure alt + o; ∆ = alt + h. credo che anche su pc ci siano delle combinazioni che danno questi simboli.
  7. Per turnaround (a volte chiamato anche turnback), letteralmente "girare intorno", si intende una sequenza di accordi che risolve sull'accordo di tonica o un suo sostituto e può essere ripetuto ciclicamente. Si usa generalmente come coda del brano ma si può trovare anche nell'introduzione o alla fine del chorus. La forma più tipica è I VI II V (es: C∆ A-7 D-7 G7); se fossimo ad un'arrostita in spiaggia potremmo anche sentirlo chiamare "giro di Do" (indipendentemente dalla tonalità... ). è suscettibile di tutte le sostituzioni a cui accennavo nell'altro thread e si può trovare in brani in tonalità maggiore o minore (es: A-7 F#Ø BØ E7). Ne trovi un bell'esempio nelle versioni di All of me di Miles Davis tratte da Miles Davis in Europe e My Funny Valentine in cui la band, dopo un paio di chorus di improvvisazione sulla struttura del brano, ripete un turnaround sinché il solista non suona una frase che segnala la fine del solo.
  8. in breve: ∆ = maj7 = ∆7 = Fondamentale, 3 maggiore, 5 giusta, 7 maggiore (es: Do, Mi, Sol, Si) = IV specie 7 [settima (di dominante)] = Fondamentale, 3 maggiore, 5 giusta, 7 minore (es: Do, Mi, Sol, Sib) = I specie -7 [minore settima] = Fondamentale, 3 minore, 5 giusta, 7 minore (es: Do, Mib, Sol, Sib) = II specie Ø = -7b5 = min7b5 etc. [semidiminuita] = Fondamentale, 3 minore, 5 diminuita, 7 minore (es: Do, Mib, Solb, Sib) = III specie o = o7 = dim7 etc. [diminuita] = Fondamentale, 3 minore, 5 diminuita, 7 diminuita (es: Do, Mib, Solb, Sibb) = V specie Le ho messe in quest'ordine perché è facile memorizzare ogni specie ricordando quale intervallo cambia rispetto alla precedente (in neretto). Se preferisci memorizzarle per specie suona un G7 sul piano e sposta la mano a destra sui tasti bianchi: G7 (I), A-7 (II), BØ (III), C∆ (IV); l'unica che avanza è la settima diminuita (V). P.S. qualcuno col solo simbolo "o" intende la triade diminuita e preferisce usare "o7" (in effetti più corretto) per indicare l'accordo di settima diminuita; di fatto, nei siglati, con "o" spesso nei siglati si intende l'accordo comprensivo della settima, perché la triade diminuita da sola è poco usata in quanto risulterebbe ambigua. Allo stesso modo è facile trovare una sigla formata dalla sola lettera (es: C), che non indica necessariamente la semplice triade maggiore ma anche un accordo ∆ (es: C∆) o 6 (es: C6). Ma questo è un altro discorso...
  9. e già... in effetti le troviamo tutte sul VII grado di diverse scale minori, tuttavia anch'io preferisco differenziarle perché la settima di II specie (Ø) si usa anche (e soprattutto) come II grado del modo minore (del resto anche la classificazione tradizionale le distingue).
  10. Partendo da I VI II V (C∆ A-7 D-7 G7) potremmo trasformare il VI e il II in dominanti secondarie (C∆ A7 D7 G7), sostituire il A7 con C#O (in pratica un A7b9 senza la fondamentale); poi fare una sostituzione di tritono di tutti gli accordi di dominante (C∆ Eb7 Ab7 Db7), e più o meno tutte le possibili combinazioni di questi accordi; capita anche di trovare C∆ Eb∆ Ab∆ Db∆ (vedi in Lady Bird) come variante della formula precedente, che si può pensare come una sostituzione di tritono particolare o un interscambio modale; se il turnaround si ripete potresti sostituire il I grado col III (es: E-7 al posto di C∆) o con la dominante del VI (es: E7 al posto di C∆) tranne, ovviamente, che nella cadenza finale.
  11. Credo che intendesse un accordo di settima diminuita (Do#-Mi-Sol-Sib); col termine semidiminuita penserei a una settima di III specie (Do#-Mi-Sol-Si): C#Ø. P.S. La# è a 4 toni dal Re ;-)
  12. Questa la vedo un po' strana, diciamo che non è una sostituzione degli accordi della successione che hai citato all'inizio; perlomeno non nel senso che si intende normalmente con "sostituzione", cioè sostituire appunto un accordo con un altro senza alterarne sostanzialmente la funzione armonica.
  13. Se per C+ intendi una triade di Do maggiore con la settima maggiore, sì: C#° è il VII di Re minore, ha una funzione analoga a A7, dominante secondaria (V del II). P.S. penso che sarebbe più opportuno per un accordo come Do-Mi-Sol-Si usare Cmaj7 o C∆, con C+ in genere si intende una triade aumentata (Do, Mi, Sol#).
  14. A quanto ho visto, per Nuoro le iscrizioni restano aperte sino all'inizio dei seminari.
  15. Oltre Siena, Perugia e Nuoro, qualcuno vuole segnalare altri seminari tra giugno e settembre? Avete intenzione di seguirne qualcuno?
  16. mmm... direi disposizione, almeno per quanto riguarda il tonale
  17. Proprio lui! Qualche anno fa ha fatto un cd con varie cover (Van Halen, Bon Jovi etc...) con una big band.
  18. Gli accordi disposti per quarte non seguono regole tanto diverse da quelli disposti per terze (intendo non solo quarte giuste), già alcuni voicings che avevo proposto sopra erano disposti per quarte. Se vogliamo mantenere l'identità armonica dell'accordo in linea di massima dovremmo avere la 3 e la 7 nelle voci inferiori. Es: C13(9): Sib, Mi, La, Re, Sol, Do (non è necessario usare tutte le voci superiori); C7alt: Mi, Sib, Mib, Lab, Reb, Solb; CØ: Solb, Do, Fa, Sib, Mib (in questo caso la terza si trova al canto e potrebbe essere anche omessa perché il colore di questo accordo può essere reso anche solo con fondamentale, quinta diminuita e settima minore), etc. In alcune disposizioni quartali tipiche del modale è concesso l'inserimento di una terza maggiore (immaginiamo una pentatonica in posizione lata), per esempio in So what: dal grave verso l'acuto: (Mi), La, Re, Sol, Si e (Re), Sol, Do, Fa, La, detti appunto "So what chords". Nel modale è possibile usare qualsiasi disposizione quartale della scala di riferimento.
  19. David Linx e Maria Pia De Vito hanno fatto dei lavori con delle big band.
  20. DrJellyfish

    Cos'e' Il Jazz

    Forse più uno stile interpretativo che un genere. E' comunque sempre un problema etichettare un genere musicale. Es: cos'è la musica classica?
  21. Avevo letto anche questa interpretazione. Generalmente distinguo tra sigle analitiche (Cm7b5) e sintetiche (CØ); le prime descrivono l'accordo nel dettaglio, le seconde possono consentire una maggiore velocità di lettura. Negli USA si discute la correttezza dell'uso di uno o dell'altro sistema, personalmente preferisco le seconde.
  22. Ancora da Roidinger, per esempio: da Do, Re, Mi, Sol, La ricavo: Do, Re, Mib, Sol, La; Do, Re, Mi, Sol, Lab; Do, Re, Mib, Solb, La e via dicendo.
  23. Sì, naturalmente, citavo Roidinger giusto per dire che anche in questo ambito regna un certo arbitrio...
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