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Tutto postato da DrJellyfish
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sì, lì ci vedo una dominante secondaria (costruita sul VI di Fa): V del II.
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yesss, io l'avrei interpretato così, come un interscambio modale: IV preso "in prestito" dalla scala parallela (termine che peraltro non ho mai amato particolarmente).
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quella era giusto per individuare gli accordi che inequivocabilmente appartengono alla tonalità di Fa maggiore, sono certo che tu non abbia problemi a individuarli; come dicevo, quelli sfiziosi sono gli altri ;-)
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Ah Frank, a (s)proposito, mi sono sempre chiesto se i numeri romani sia più corretto scriverli uniti dalle stanghette (inferiore o superiore) o separati...
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L'idea era quella di non influenzare il giudizio altrui e vedere cosa veniva fuori. Ora provo a postare un'ipotesi di analisi. Poi mi dici che ne pensi.
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Spero di non aver preso troppi pali mettendo i numeri romani, sono cieco come una talpa.
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E' difficile parlare di tonalità di Do maggiore se già manca la sensibile. Se viceversa parliamo di modalità, potremmo individuare tanti centri tonali quanti sono gli accordi. Partendo dal presupposto che il centro tonale sia Do maggiore abbiamo: -riga 1: IV | ? | VI | ? -riga 2: ? | ? | ? | ? -riga 3: VI| II| ? | ? -riga 4: III VI | II ? | ? | ? -riga 5: IV | ? | VI | ? -riga 6: ? | ? | ? | ? -riga 7: VI | II | ? | ? -riga 8: VI II | ? ? | IV | ? ? laddove i punti interrogativi indicano accordi non appartenenti alla tonalità di Do maggiore; ben più di tre. Propenderei per un Fa maggiore: -riga 1: I | ? | III | ? -riga 2: II | II | ? | ? -riga 3: III | VI| II | V -riga 4: III VI | II ? | II | V -riga 5: I | ? | III | ? -riga 6: II | II | ? | ? -riga 7: III | VI | ? | ? -riga 8: III VI | II V | I | II V in tal modo gli accordi "misteriosi" si riducono notevolmente, e appaiono delle chiare cadenze della tonalità di Fa maggiore.
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mmm... certo, qualsiasi brano potrebbe essere interpretato in maniera "modale", applicando a ogni accordo una scala compatibile con esso, senza tener conto di cosa c'è prima e dopo l'accordo. Discorso che varrebbe anche per una sonata di Bach. Qui però direi che il brano è decisamente tonale e non si sposta mai dalla tonalità di Fa maggiore. Gli accordi "estranei" sono sostituzioni e non portano mai realmente a una modulazione. Quello che mi interessa è appunto uno scambio di opinioni sulla definizione di questi accordi.
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Avevo dovuto mettere un fuso strano. Ora è ok.
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no, ora è a posto.
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Thnx. Fatto, ma per avere l'ora esatta ho dovuto metterlo GMT+2. Praticamente ora mi trovo in Sudafrica.
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e, soprattutto, perché i messaggi risultano inviati un'ora prima? ;-)
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Ma, insomma, esistono dei parametri di valutazione dell'arte contemporanea?
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Mah, ognuno è libero di farla come preferisce; io in genere metto i gradi della scala e magari qualche indicazione se si tratta di una sostituzione, di un interscambio modale e via dicendo. Lo scopo è anche quello di determinare quali possano essere le scale e le tensioni più adatte a quell'accordo in quel contesto.
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Voi come fareste l'analisi armonica di questo mezzo? (nel senso di attribuire ad ogni accordo una funzione armonica) The days of wine and roses.pdf
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Ah giusto! Peccato che da sheetmusictrade non si possa più scaricare online.
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Non so come faccia, magari si può programmare una quantizzazione.
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e da quello che ho letto su internet pare che lui lo usi...
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http://www.seventhstring.co.uk/fbindex.html The Fake Book Index: se volete sapere in quale real book potete trovare un brano. Altri link qui: http://www.taringa.net/posts/musica/1930481/Dr_Jellyfish-links.html
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http://en.wikipedia.org/wiki/Disklavier è un pianoforte acustico della Yamaha con un particolare sistema che consente di registrare in midi tutto quello che si suona e farlo eseguire al pianoforte (da solo) o da un' altra tastiera o pc o stampare la partitura. Pensavo a quello perché trascrivere tutto quello che suona nota per nota (o scriverlo e poi eseguirlo) sarebbe un lavoro un po' lungo...
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Ottimo! Lo passo ai miei allievi. thnx P.S. avrà usato un disklavier?
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Sono d'accordo con te. Tra l'altro trovo che 4'33'' abbia delle implicazioni geniali. Tuttavia penso che sia un terreno abbastanza sdrucciolevole, lo stesso esempio che hai fatto del piatto di pasta è significativo: tu puoi trovare il "bello" in qualsiasi cosa, ma questo fa di qualsiasi cosa un oggetto d'arte? Sicuramente ci sono dei parametri di valutazione anche per l'arte concettuale ma sono molto mobili.
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Lo ha fatto anche Sting a Londra, stesso risultato (!). Però nel caso di Joshua Bell ho qualche dubbio: tu, sentendo uno che suona così, non ti saresti fermato?
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Invece una mia critica personale ad alcune musiche contemporanee sta nel fatto che a volte queste si basano sull'effettistica o sulla concezione che originalità sia equivalente di creatività o ancora sul puro piacere intellettuale. Ho visto compositori che non sarebbero mai stati in grado di dire se il loro brano con i quarti di tono o con sovrapposizioni di 13 su 5 a 200 di metronomo fossero stati eseguiti correttamente...