Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

Super Moderatore
  • Posts

    3838
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    216

Tutto postato da Frank

  1. Come al solito Bianca ha ragione, ragazzi...ascoltate bene. Non centra nulla il tema con quello proposto, mi scuso pubblicamente con Bianca per non aver verificato direttamente subito. Ero in giro con il telefono e non volevo che la cosa si ingigantisse...tanto più che adesso scopro che manco il tema ci azzeccava nulla. Sono in debito con Bianca. Mi spiace molto per l'equivoco.
  2. Non è strano, pensa che ho anche modificato un basso a Rachmaninov . Ognuno ha i suoi gusti, non ho scritto che è sbagliato. Visto che si parlava di soggettività/oggettività in altri topic, tanto per chiarire. Non avendo molto tempo non ho neanche verificato accuratamente il link (poi ti dirò perchè)...visto il tuo dubbio, ripassamelo privatamente.
  3. Io sull'argomento ho almeno 4 idee, sarà impossibile realizzarle tutte e sicuramente svilupperò quella più veloce
  4. Certo Piccinesco, sta alla nostra sensibilità valorizzarla al meglio. Se ho capito bene RStrauss sta pensando ad una Romanza, ma chi può dire che sia l'unica soluzione? Personalmente a me non piace la chiusa che torna a sib, ma è una questione di gusto.
  5. ... più libero e scarno di così
  6. Mi sembra molto strano, comunque sia i tuoi post risultano perfettamente leggibili
  7. Io riassumo tutta la faccenda in una parola: "credibilità". Secondo me uno è veramente un compositore se è credibile. La credibilità è data da una serie troppo variegata di fattori che non può essere riconducibile ad uno. La cosa positiva è che, con le dovute sfumature, è una questione oggettiva e che una partitura è perfettamente in grado di raccontare senza troppi giri di parole. Anche per questo i laboratori di composizione sono mezzi per raccontare di se e mostrare il proprio punto di vista (che è leggermente diverso da raccontarlo a parole).
  8. @Bianca Ecco le mie considerazioni, sono come sempre alcune riflessioni che prendono spunto dal tuo lavoro. Indicazione di tempo Procurati la partitura di Donatoni: Argot. I 2 pezzi per violino (1979) dove il compositore prescrive “Il più veloce possibile”, non indica un metro e presenta una scrittura dove chiaramente questa indicazione ha un senso. (Una critica però gliela faccio, ad un certo punto non ha senso che scriva “presto” tra parentesi; se siamo già nel più “presto possibile”, a cosa serve scrivere “Presto”?) Ma in effetti tu prescrivi “Il più in fretta possibile”, senza indicazione di tempo secondo me è equivocabile con veloce …. Inoltre, a differenza di quella di Donatoni, nel tuo caso il contesto va ad equivocare; per questo io metterei almeno fra parentesi il metronomo che (poi) hai indicato nei post (quello del playback) alludendo alla frettolosità e non alla fretta. Questo dovrebbe contribuire ad evocare un gesto frettoloso che però va gestito, nella tua partitura questo concetto è tradito dalle articolazioni. Appunto, dove sono? Articolazioni A me la partitura appare poco curata, c’è solo una legatura su una parte di soggetto riproposta senza criterio, o meglio, qual è il criterio? Lo chiedo perché non essendoci una prassi esecutiva eseguirei tutto portato a parte nei 3 o 4 punti dove indichi la legatura anche se quella a 28 mi sembra poco coerente. Siamo sul soggetto, però come in altri punti. Tornando al frettoloso, io avrei caratterizzato i momenti della fuga almeno con delle articolazioni. L’idea di fare una fuga Funky è ottima, ma a parte le note chiaramente orientate ad un certo scopo, tutto il resto tradisce le aspettative. Se lo scopo è la frettolosità, inizia con un accelerando scritto e man mano che la velocità aumenta il legato può cedere il posto al portato, poi allo staccato e al picchettato. Questo contribuirebbe anche all’eseguibilità della pedaliera. Bach & C. potevano permettersi partiture senza troppi segni in quanto i brani venivano presentati in un contesto esecutivo dove tutto era implicito, persino la diteggiatura contribuiva a stabilire fraseggi, per cui era scontato non indicarla. Adesso non può essere così. Eseguibilità La pedaliera è eseguibile se in effetti il portato (seppur da ragionare per quanto prima) è voluto, fra l’altro il soggetto che ha la legatura è eseguibile alla pedaliera, per cui basta qualche pausa negli episodi per dare respiro allo strumentista. Scrittura Ci sono delle forti incongruenze sulla gestione delle alterazioni, ad esempio a battuta 11 al posto del primo mib sarebbe più opportuno un re#, sei in zona #, hai un mi nel basso. Cosa ci fa un mib li in mezzo? Idem a battuta 3, sol# e sol bequadro, battuta 15, battuta 27,battuta 32, etc.. Penso sia chiaro il concetto, se sei in zona # usa i diesis, se sei in zona “b”, usa i bemolli e tieni conto della verticalità. Se si può è meglio evitare mib, mi bequadro e magari mi# assieme. Valuterei l’idea di togliere i 2 diesis in chiave, ad un certo punto si formano delle situazioni tali nelle quali diventano solo una zavorra e già nella prima pagina ci sono ad esempio più fa bequadro che diesis, per cui la scelta mi sembra presto fatta. Situazioni tipo battuta 14 vanno snellite, non si capisce il disegno di orchestrazione. A parte gestire tutto andando in zona # e girando il gambo delle note lunghe, sfruttando le sonorità di 2 tastiere diverse si potevano applicare tante altre soluzioni; in fin dei conti cerchi lo scontro mi re# che si può ottenere con una scrittura molto più immediata e rendere eseguibile il brano anche a strumenti senza la doppia tastiera. Visto che dai commenti si evince che il brano è stato pensato per 2 tastiere, meglio indicare le parti assegnate a prima e seconda tastiera anche se in realtà non ho veramente capito se sfrutti questa possibilità timbrica, visto che non riporti i registri desiderati in partitura. Ti dirò di più, questa situazione (battuta 14), può essere anche interessante …. ma almeno andrebbe ripresa per evitare che arrivi un po’ buttata li, mi sembra fuori contesto. Dal mio punto di vista, presentare una partitura rifinita da maggiore credibilità alle scelte. Ma l’assenza di questo associato alla mancanza di una marcata caratterizzazione e ad elementi piazzati qui e la, secondo me non aiutano ad elevare il brano a quanto meriterebbe. L’idea è buona, l’armonia ha i suoi punti di interesse ma è un lavoro molto grezzo e questa condizione persiste al punto di stufare un po’, devi dosare meglio le tue risorse. Se dovessi dare dei suggerimenti per migliorare questo lavoro direi in prima battuta (le cose più urgenti): Scrittura in generale, tutto quello che snellisce la lettura. Visto che è possibile senza cambiare i contenuti, viene anche più voglia di suonarla Caratterizzazione: una delle possibilità per mantenere viva l’attenzione e rappresentare al meglio l’unica indicazione presente in partitura (ricordi la frettolosità). Questo centra anche con il dosare il materiale. Orchestrazione: se scegli un organico deve fare la differenza. Hai 2 tastiere, una pedaliera e tanti colori. Procurati la scheda tecnica di un organo che esiste veramente (in web ne è pieno) e poi cerchi di attenerti a quanto lo strumento ti offre veramente. Vedrai che diventerai molto esigente. Se c’è un ottavino e vuoi fare qualcosa di spiritoso con lo stesso, ecco che basta indicare far i registri l’ottavino e la tua idea sarà valorizzata al meglio. Pensa se in un frangente dove tu hai in mente la tromba ti metto un principale, saresti contenta? Sarei messo in grado di rispettare la tua idea? Il tuo disegno orchestrale? Io dico che c’è solo da perdere. So che scegliere porta ad aumentare la consapevolezza, ma secondo me sei ad un punto nel quale devi mirare a curare meglio i tuoi lavori sotto tanti aspetti diversi, cose che adesso tralasci ma che ti faranno fare sicuramente un salto di qualità.
  9. Frank

    presentazione

    Ben venuto Massimiliano
  10. In effetti il video che ho postato io è un estratto del video postato da Ettore
  11. La vita sconosciuta di Otto Klemperer Otto Klemperer fu uno dei più grandi direttori classici del ventesimo secolo. Meno noto è che era ossessionato da un misterioso “Cane Nero” che gli ha portò sfortuna per tutta la vita. Il primo incontro di Otto giovane con la sua nemesi occorse nel 1889, quando aveva appena quattro anni. Stava camminando con i suoi genitori nella sua città natale di Wrocław (ora in Polonia, ma che allora faceva parte della Germania), quando un grosso cane nero apparve dal nulla e saltò sulle spalle. Ricordando l'incidente, Klemperer disse: "Da allora, ho sempre avuto paura dei cani. Ancora e ancora, in varie forme, ho visto questo “Cane Nero”, o uno molto simile, poco prima della catastrofe che ha colpito me e la mia vita privata e professionale." I successivi “disastri” accaddero più di quaranta anni dopo quell'incontro nella prima infanzia, proprio nel momento in cui Klemperer aveva ottenuto una reputazione come uno dei direttori più importanti della Germania. Era il 1930, quando la Germania stava diventando un luogo pericoloso per gli ebrei, come lo era Klemperer. Tuttavia, questo disastro particolare non era il risultato di una persecuzione umana, ma un altro incontro con un misterioso “Cane Nero”! Durante una prova in una sala da concerto di Lipsia, un enorme “Cane Nero” vagava in sala. Pochi istanti dopo Klemperer cadde dal podio che era posto a un notevole dislivello. Il direttore rimase incosciente per alcuni minuti e accusò una commozione cerebrale. Il danno cerebrale conseguente causò mal di testa strazianti e ciò che Klemperer ha descritto come "spaventosi disturbi di equilibrio". L'operazione fu necessaria, ma non eseguita fino al 1939, dopo che Klemperer e la sua famiglia dovettero abbandonare la Germania per trasferirsi in America. L'operazione lo lasciò parzialmente paralizzato, con un lato del suo viso contorto in un permanente "brutto cipiglio". Il terzo incontro si verificò a Montreal nel 1951, mentre stava per imbarcarsi su un aereo per l'Europa. Un “Cane Nero” corse sulla pista dritto verso di lui. Preoccupato, Klemperer scivolò e cadde, rompendosi un’anca. Fu costretto a trascorrere i successivi otto mesi in ospedale in Canada, attendendo altri quattro anni prima di essere in grado di dirigere in piedi. L’ennesimo disastro avvenne nel 1959, quando Klemperer si trovava in un albergo a Zurigo. Era a letto e stava fumando, quando si assopì e fu assalito da un sogno incredibilmente vivido su ... un grosso cane nero! Si svegliò di soprassalto, per scoprire che la sigaretta accesa aveva incendiato le lenzuola. Afferrò immediatamente ciò che pensava fosse una bottiglia d'acqua e la gettò sul fuoco. Nel panico, non si accorse che la bottiglia raccolta non era acqua, bensì un liquido altamente infiammabile, lo spirito di canfora. Klempere subì gravi ustioni, restando tra la vita e la morte per mesi. Poco dopo avere recuperato, mentre stava camminando in pubblico, vide il quinto “Cane Nero” ... e subito cadde rompendosi l'anca di nuovo! Dopo essersi ripreso da quell’incidente, Klemperer si trasferì a Londra per assumere una nuova posizione di "direttore a vita" con la Philharmonia Orchestra. Visse fino al 1973, ma per fortuna non ebbe più altri incontri con la sua nemesi, il grosso cane nero! Punto di vista raccontato da Gilberto Serembe
  12. Nel topic indicato ho postato l'organico usato da Respighi, comunque di passo un estratto della partitura così ti sarà più chiaro il mio post
  13. Questo è un piccolo estratto dall'esecuzione del Concerto N. 5 "Imperatore" di Beethoven. Questa storica registrazione effettuata a Berlino nel 1944 in un bunker sotterraneo contiene un frammento documentale curioso: oltre alla pregevole esecuzione (rimasterizzata in digitale e quindi ripulita) si potranno ascoltare concentrando bene le orecchie gli scoppi e i boati sordi dell'artiglieria Russa che in quel momento bombardava Berlino. Al minuto 2,30 e al minuto 5,40. La Guerra in "diretta"... Beethoven (1944, Stereo): Allegro from Concerto for piano and orchestra No.5 - Gieseking/RO Berlin
  14. Per chi ne avesse la possibilità, c'è un bel corso su FINALE tenuto da Giorgio Bussolin (nostro forumista) rivolto a utenti principianti e di medio livello. C'è la possibilità, a richiesta, di attivare un corso per utenti avanzati. In allegato il programma, per le informazioni http://www.ischiamusica.com/ videoscrittura_2014.pdf
  15. http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/05/25/news/quindicenne_sparito_in_valle_d_ossola_il_figlio_del_compositore_vacchi-87179647/ Il quindicenne, figlio del musicista bolognese Vacchi, era sparito sabato. Ritrovato a Gallarate dove ha riabbracciato i genitori Deve essere una notizia tremenda da ricevere, fortuna che si è concluso tutto pe il meglio .Molti conosceranno Vacchi.
  16. Ecco la scelta di Gassy http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3532-partendo-da-una-melodia-2014/
  17. Ciao, a gentile richiesta ecco la melodia scelta da Gassy. Facciamone quello che vogliamo, nessun limite di organico, durata, forma, etc. Scadenza 18 agosto 2014
  18. Non so se ce l'hai ma darei una letturina a Giancarlo Gazzani WorkBook Composizione e arrangiamento per JAZZ ORCHESTRA
  19. In una settima maggiore ci sta di tutto, prova a pensare questo. Quanti accordi scriveresti fra un do e un si bequadro? Questi saranno i colori. Inoltre puoi "scavalcare" le note dello standard durante l'arrangiamento senza tralasciare che il batterista può "inquinare" il basso. Ma la domanda principe è: "perchè il basso deve essere un vincolo in un arrangiamento?"
  20. Quinte diminuite ed eccedenti, settime maggiori sono insufficienti ad ascrivere un brano al genere jazzistico, per dirne una basta che ti senti l' Ave Maria che ho scritto per il LAB della musica corale, praticamente la settima maggiore è omniprensente ma il brano è tutto tranne che jazzistico In sintesi, un accordo non è mai classico o jazzistico, il voicing può fare la differenza, serve il carattere improvvisativo e soprattutto lo swing. Se hai questi 3 ingredienti ed usi accordi pure più poveri ...fai "risultato"
×
×
  • Crea nuovo...