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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Matematica, risolto dopo 300 anni il problema del triangolo a 4 lati http://www.lercio.it/matematica-rislto-300-anni-il-problema-del-triangolo-4-lati/ So che sicuramente qualche forumista potrà dire la sua.
  2. Molto simpatica questa del Kit del flautista principiante
  3. Roberto Prosseda - Teo Tronico Intervista doppia
  4. Concordo su Bianca, non siamo OT e fra l'altro è una delle prime cose che ho scritto. Presentare una parttiura rifinita fa sicuramente pensare a delle scelte, magari discutibili ma a delle scelte. Questo non vuol dire automaticamente che un brano mediocre diventi un capolavoro, ma almeno ci sono i presupposti per un minimo di valutazione da parte di un interprete. In un laboratorio come questo uno cerca a prescindere di dare un contributo, ma sulla carta potrebbe in partenza non valerne la pena. I punti di vista sono diversi, un didatta tende a dare un suggerimento, un interprete a valutare se il brano gli interessa o meno e con quali inverstimenti per realizzarlo. Rinnovo la metafora del progetto copositivo, un impresario può pensare di realizzare un immobile solo dopo una serie di valutazioni che partono dalla carta.
  5. Dal mio punto di vista puoi anche dissentire completamente, l'importante è prendre le migliori pagine del repertorio è vedere come si presentano; meglio quelle dei grandi maestri, presenti e passati. Questo è sufficiente per sapere cosa c'è da fare.Per cui non fermatevi assolutamente alle mie parole. In effetti sono dettagliatissime pure le pagine aleatorie (sappiamo tutti cosa vuol dire?), basta prendere anche una partitura di Cage o Stockhausen. Per cui riflettiamo sull'argomento e poniamoci nell'ottica di apprendere da chi ha più esperienza di noi; e chi più di Schumann? (per dirne uno già citato?). Ma in cuor nostro siamo già tutti consapevoli che ovunque ci giriamo troveremo partiture curate nei minimi dettagli. Poi fra noi, se vogliamo, proviamo a raccontarcela.
  6. Dal mio punto di vista, considerate le risorse che ha a disposizione, Bianca sta facendo già un buon lavoro ma Red ha centrato un po' la questione. La musica nasce per essere ascoltata, bisogna scegliere il mezzo. Se sono previsti strumenti acustici ci sarà sempre almeno un interprete (ma anche un brano scritto in Max MSP dovrà prevedere interfacce utilizzabili) e scrivere qualcosa che richieda questa mediazione da un alto chiede uno sforzo aggiuntivo e dall'altra, con il contatto diretto, può diventare un ulteriore fonte di conoscenza. Resta il fatto che scrivere un brano senza consapevolezza delle implicazioni è sempre limitante. In effetti nel mio commento ho cercato da un lato di palesare le difficoltà interpretative e dall’altro i primi ambiti di miglioramento. Dopo un certo livello basta dire dove e non come, il come dovrà essere il compositore a trovarlo … ma già sapere dove una cosa è migliorabile non è malaccio. Qualcuno dirà “ambiti di miglioramento” in base a cosa? Bianca introduce il discorso Maestro/Allievo. Io dico che a parte la formazione di base, si parla di una relazione fra musicisti con più o mena esperienza, con più o meno gusto, con più o meno spiccata musicalità, più o meno capacità finalizzate ad un risultato musicale, etc. . Se vogliamo riassumere la relazione fra due musicisti dove uno è più “esperto” (per quanto appena detto) dell’altro diciamo pure allievo e maestro. Ma a tutti capita di imparare cose nuove (pure a Ivan Fedele, tanto per dirne una), c’è chi lo ammette e chi meno … che è leggermente diverso.
  7. Oggi è il giorno "x"? Sono con voi ragazzi, divertitevi! Bye Frank
  8. Se l'immagine non tradisce è l’organo più grande del mondo, mi riferisco a quello dell'Auditorium di Atlantic City (New Jersey) - 7 tastiere - 983 registri reali - 220 registri ausiliari - 1.250 registri a placchetta - 33.112 canne Quando saremo di fronte all'organista che improvvisa a quest organo (ovviamente immagino il Messiaen di turno) mettiamoci nell'ottica di considerarlo a pieno titolo "uno e trino" (o quasi): compositore, direttore d'orchestra e interprete
  9. L'organo più vecchio del mondo è quello della Chiesa di Notre-Dame del Valère a Sion (Svizzera); alcuni elementi di questo strumento (cassa e tre dei sette registri) risalgono al 1400 circa. L’estensione originale della tastiera era di 30 note (da Si/1 a Fa/4). Dico originale perchè nel 1718 gli è stata aggiunta la pedaliera e l’estensione della tastiera fu ampliata a 49 note (da Do/1 a Do/5). Per cui questo strumento non è totalmente originale, in quanto nel 1700 ha subìto modifiche di una certa rilevanza, che ne hanno alterato l’integrità costruttiva d’origine.
  10. Certo Piccinesco, esistono i toni di grigio. Da un lato non si può essere pedanti come Ferneyhough (anche se so che sto usando un iperbole e la sua scrittura è parte della sua estetica) ma dall'altro non si può indicare niente. Il fatto è che se un brano si basa fondamentalmente sulla caratterizzazione e la stessa non è descritta e contestualizzata, francamente resta un idea che non è concretizzata. Certo che se mi scrivi una romanza ottocentesca, alcune cose (come scrivevo) sono implicite. E in effetti sono passati anche 2 secoli, ma togli tutti i segni da una partitura di Filidei, o torniamo un po' indietro, da una di Messiaen? Come faresti a capire cosa è opportuno fare? Che strumenti avrebbe l'interprete?
  11. Dal mio punto di vista RStrauss è un alibi, abbiamo tutti dato un occhiata al brano di Schumann ( http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3543-analisi-armonica-e-melodica/ ). E' inifinitesimale in quello che si deve fare e parliamo di un linguaggio che oggi appare praticamente autodescritto. E' nonostante all'epoca ci fosse una parassi, lui ti indica il pedale battuta per battuta, legature, agogica, etc. Nonostante tutto resta un canovaccio, se togliamo anche queste indicazioni cosa resta? Stiamo dicendo che Beethoven dovrebbe lasciare libero l'interprete di scegliere la dinamica (e l'agogica) per cui io la quinta sinfonia la posso eseguire come voglio? Potrebbe addirittura non risultare più Beethoven, lo sappiamo tutti vero? E' come suonare Bach con il rubato di Chopin. Quindi siamo bravissimi quando si tratta di opere altrui, ma con le nostre chiunque può fare qualsiasi cosa. Mi sa che non regge troppo come discorso. Posso solo riconoscere che scegliendo di scrivere in un contesto musicale "comune" alcune esigenze si affievoliscono (comunque le opere tonali sono sotto i nostri occhi, possiamo osservare cosa indicano o hanno indicato i compositori in partitura), ma cosa? I tratti cadenzali? Da che mondo è mondo il compositore è un piccolo "tiranno" dove demanda il meno possibile a suffragio della propria causa, della propria idea musicale (ovvio, se uno ce l'ha). Tanto meno dopo Debussy e Ravel, dubito che qualcuno appaia credibile senza indicare nulla in partitura.
  12. Piccinesco ha centrato il discorso. Bianca, la partitura è lo specchio di quello che si dovrebbe sentire. La cura non è intesa solo in senso strettamente grafico. L'assenza di indicazioni mostra l'assenza di molte cose che contribuiscono a rendere più o meno interessante un passaggio e di riflesso, nell'insieme, tutta la composizione. Dal mio punto di vista quando dici: "mi dedicherei in prima istanza ad altri aspetti" sei consapevole che sei appunto “in prima istanza”. Ok, l'armonia sta in piedi, hai scelto un assetto formale, l' "itinerario" d'ascolto è pressochè definito, ma nonostante questo, dal mio punto di vista (ci mancherebbe altro), mostri chiaramene che hai delle capacità e poni le premesse per proporre un brano che può diventare molto interessante. Per esperienza capita sempre che quando una sezione di un brano migliora di conseguenza si evidenziano maggiormente le pecche di un'altra sezione che magari sopravvive proprio perché il resto non è ancora al meglio. In questa fase capita che si cambi leggermente l’itinerario d’ascolto, addirittura l’assetto formale, il tutto per un risultato più efficace. Non vorrei ricitarmi ma ti propongo un paio di parallelismi in aggiunta. Leggendo una tua partitura è come se ci si trovasse di fronte ad un orchestra d’archi che per 5’ suona sempre sciolta, senza differenziazione di dinamica, sempre nello stesso registro. Chi non si stuferebbe? Considera che già solo l’arcata può essere la discriminante per differenziare 2 frammenti melodici identici…pensa al fatto che hai un sacco di altre risorse e senza toccare la dinamica. Allarghiamo il campo, così ci avviciniamo anche all’organo, e come se uno si trovasse di fronte ad un’ orchestra e la stessa suonasse con un solo timbro, senza differenziazione di dinamica, stesso gesto strumentale, sempre nello stesso registro, etc. . Chi non si stuferebbe? Premesso che non toccherei molte note della tua fuga, se non quanto già indicato più qualcosina, farei delle scelte chiare e cercherei di onorarle. In primis sull’organico, sul tempo, sul carattere. Il resto vedrai che sarà una conseguenza, inizierai a mettere in campo gesti strumentali, timbri, a volte basterebbe banalmente trasportare su o già delle note per creare situazioni che renderebbero più interessante l’ascolto e contribuirebbero alla riuscita del brano. Sappiamo che l’organo non è in grado di gestire la dinamica (un vicolo che di per se è già parecchio limitante), ha dalla sua la varietà timbrica. Ignorare questa risorsa al pari del della gestualità strumentale e sufficiente per affievolire una composizione. Secondo me manca veramente poco, ma se vuoi facciamo un esperimento…prendiamo la migliore composizione di Mozart e giochiamo a peggiorarla mantenendo invariate le note. Vedrai che sarà facilissimo pasticciarla e difficilissimo migliorarla (chiaro che in questo caso probabilmente è quasi impossibile cambiarla in meglio, come capita sempre con quelle che sono le migliori composizioni). A volte basta togliere un piano improvviso a Beethoven per togliere efficacia ad un brano. Questa è una riflessione che dovremmo fare tutti, io per primo, ovvio. Anzi, ti ringrazio per darci la possibilità di parlarne liberamente senza risentirti … non hai idea della permalosità dei compositori. Come sempre però ricordo che queste sono solo mie considerazioni, le scrivo solo perché ritengo che possano essere utili a qualcuno. Il fatto che le scriva non include automaticamente che siano “mandatorie”, ci mancherebbe altro.
  13. Io farei un topic per ogni esercizio, altrimenti il rischio è che leggendo i post poi si perda il filo del discorso
  14. Se non erro c'era anche, dal menù "Page Layout", l'opzione Optimize Staff System http://www.finalemusic.com/UserManuals/Finale2011win/Content/Finale/Tutorial_5__Working_with_Scores_and_Parts7.htm
  15. Sbaglio o si scorge anche un bambino nel video?
  16. In prima battuta terrei presente il fatto che a differenza degli strumentisti dell’orchestra, i coristi non hanno le parti ma la partitura. Per cui più è intricata la partitura è più sarà difficoltosa un eventuale sua lettura. Un accordo diviso su 3 voci non ha mai ucciso nessuno, tanto meno nel pp; inoltre nell'esempino di Bianca nessuno sa se canteranno da soli (sti 3 bassi) o dovranno sorreggere altre 9 voci. Più che altro bisogna capire invece un eventuale ff su quale nota arriva. Per capirci un mib 2 ottave sotto il do centrale ce l’ha un basso su 100 e non può cantare f. Esiste la cooperazione fra reparti, se il soprano non ha da manuale un si, li si può affiancare ai contralti (idem tenori con bassi), etc. L’importante è rispettare gli equilibri Tornando alla partitura, ci possono essere anche esigenze grafiche, per le quali uno opta al rigo aggiuntivo nonostante un divisi potrebbe aiutare. Come ricorda Faria, per ridurre al massimo il “volume” c’è il ppp del solo. 3 soli nel ppp forano un accordo nel ppp. Si può fare? Certo, se sono da soli si Se il testo richiede questa sonorità si, per cui è un effetto voluto e realizzabile, si. Etc. Detto questo, seguire delle linee generali va sempre bene, ma una regola precisa che vale sempre non ci può essere. Parlare di dinamica è già un piccolo passo verso l’ottenimento di una partitura più curata, contribuisce a chiarire il disegno musicale .
  17. Da finale 2012 si fa tramite Strumenti, Rigo Musicale, Nascondi i righi vuoti. Puoi anche selezionare una parte di partitura ed applicare questa impostazione solo in quel frangente. Nelle versioni precedenti a 2012 si faceva diversamente
  18. Domanda retorica, la conseguente considerazione sarebbe se quel "dire" sarebbe corrispondente o meno alla realtà dei fatti.
  19. Serve esperienza e pratica, ma in generale in base al periodo nel quale il brano è stato scritto alcuni percorsi diventano più o meno plausibili. Ad esempio, persino riferendoci alla musica romantica, rispetto alla tonalità d'impianto è veramente difficile trovare modulazioni ai toni lontani. Ad esempio Scriabin si è avventurato in questo, ma poi sappiamo tutti cosa è successo (pantonalità ed "evoluzioni") ma tornando a noi, se pensi al rapporto fra mi minore e la maggiore, ti rendi subito conto che ci sono 2 circoli delle quinte....per cui è poco plausibile in un autore come Schumann (o coevi) un comportamento del genere. L'accordo si può trovare, ma contestualizzato come ben descritto dai colleghi.
  20. In effetti chi non vuole essere influenzato e teme quanto ascolterà può banalmente astenersi da ascoltare. Giusto per completezza, neanche una regola esplicita per i laboratori (del tipo non postare link della composizione originale dal quale è tratto il tema) vi proteggerebbe. Del resto il tema è tratto da un opera diversa da quella proposta da Bianca (bisogna ascoltare bene). Per cui basta conoscere i propri limiti e comportarsi di conseguenza. Io conosco la connotazione originale del brano, anche se non avrò tempo, parteciperò al laboratorio. Il proprio stile è la strada per evitare condizionamenti. A questo punto non posso e voglio tirarmi indietro
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