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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. le molle hanno un certo diametro che deve esser rispettato. Devi smontare le viti e rimuovere i due pezzi dalla barra su cui sono fissati. Se rimuovi la parte superiore della meccanica , vedi subito dove devi svitare. Bisogna poi vedere come sono imperniate le molle. in genere girano su di un cordino passante che deve essere rimosso con un estrattore e ripassato. la cosa migliore è portare i due smontati in un laboratorio. se vuoi puoi anche spedirmeli...ci metto un attimo... vedi se c'è qualcuno che viene verso Roma sud . ....che però ritorna su.....Mandarli per corriere costa troppo....comunque puoi informarti. Conserva comunque le molle rotte. Servono per prendere i diametri. Vedi se riesci a risolvere . Altrimenti me li spedisci. Però come hanno fatto a rompersi????? e sono smorzatoi piatti o a cuneo?. Nel secondo caso devo fare attenzione a rimontarli correttamente...altrimenti non smorzeranno più fastidiosamente. P.S. controlla se sono semplicemente fuoriuscite dalla loro sede Saluti Paolo
  2. Non possiamo permetterci di giudicare a distanza e pubblicamente il lavoro e il compenso richiesto da questo tecnico. Questo Forum non può approvare o meno preventivi, che incontrano, peraltro, una valutazione personale. Ciò anche nel rispetto di chi propone ill lavoro. Ti ho inviato un messaggio privato
  3. sulla sezione messa a punto
  4. Naturalmente. Le differenze emergono per lo più confrontando le produzioni europee con quelle americane. Ma sempre minime
  5. Vedere il mio video tutorial fatto in giardino..... presento molti tipo di cavalletti e di stiletti. Quasi tutti identici nella loro funzione. Forse qualche cavalletto differisce nella molla e non tutti gli stiletti hanno la distanza perno-centro rullino identica e stesso diametro di rullino( dipende anche dalla larghezza della leva di ripetizione. legni: in genere carpino e acero. Nel verticale la noce differisce a volte i le asticciole possono essere in carpino , acero o mogano Insomma, essenzialmente tutte le meccaniche si uguagliano. Le geometrie del movimento vengono progettate dalla Casa.
  6. Può capitare specialmente nei bassi. Può dipendere anche dalla eccessiva carica della tavola di risonanza che provoca un "arrampicamento delle corde sul ponticello. In alcuni casi, si diminuisce tale carica, che può presentarsi eccessiva.Nei piccoli pianoforti verticali e nelle piccole code il fenomeno può essere più frequente a causa di una pochissima tolleranza di eccesso di calibro delle corde rispetto alla loro lunghezza. Il calcolo, seppur preciso, risente maggiormente degli equilibri delle tensioni, che non sono mai progressivi e uniformi. A volte, anche nei pianoforti da concerto, si ricalcolano i diametri, sia delle corde nude che di quelle filate, aumentandoli, per uniformare maggiormente la progressione delle trazioni e/o potenziare anche il suono. Ciò, però, aumenta il fattore di disarmonicità. Non e' facile stabilire queste proporzioni e le Case che, dalla seconda metà del '900, sono entrate in competizione per soddisfare l'ascolto del pianoforte in "luoghi della Musica" sempre più ampi, hanno cercato di potenziare sempre di più il suono, calcolando "al limite" il calibro delle corde e la carica sulla tavola di risonanza, rendendoli a volte quasi eccessivi. Spesso portiamo a casa uno strumento che è costruito per "cavarsela" in un grande ambiente e....non riusciamo a "domare" il suono. Ci sembra sempre troppo "eclatante" con grande difficolta realizzare il pianissimo e le "mezzetinte". Allora dobbiamo evitare di "accanirci" intonando, anzi impropriamente "ammorbidendo" , l'apice dei martelli, credendo di ottenere un suono più dolce. Il risultato definitivamente negativo può essere quello di rendere la martelliera sorda e inservibile. E' invece opportuno creare una seconda martelliera su stiletti, costruita con diverse compressioni, che ci possa soddisfare con un suono più "privato", "casalingo. La martelliera originale deve rimanere montata sui suoi stiletti e assolutamente conservata. Ne va la conservazione dell'identità del pianoforte e dei riferimenti delle misure di progetto originali.
  7. meravigliosa regione. A volte ci vado...e anche d'Estate, in vacanza!!!
  8. E' successo che molto probabilmente è intervenuto sull'apice offuscando il suon oopp. è intervenuto con una impropria intonazione. Ci deve essere una proporzione tra la durezza dell'apice e le spalle del martello, altrimenti il suono diviene opaco e non ha più "escursione" tra il piano e il forte. Mandami, se vuoi, un audio WattSapp sul numero 3393395980 con foto dei martelli. Che modello è? Verticale? Coda? Bisogna cercare di non alterare troppo l'intonazione voluta dalla Casa. La martelliera non si rasa. Quando i solchi sono troppo profondi, la martelliera si cambia.Casomai in presenza di solchi molto duri e pronunciati, si interviene dolcemente alla fine di ogni solco, senza andare in profondità e ascoltando campioni in ogni zona. Quello di intonazione è un intervento delicato e irreversibile. Un eccessivo "ammorbidimento" ( e non "intonazione, che tiene conto di altre cose!) può compromettere per sempre la martelliera. Non è detto che sia il tuo caso, ma bisogna sempre valutare a quale fase della vita si trovano i martelli e valutare cosa fare ( anche nulla o pochissimo). Infatti quando la martelliera( ma non so se sia il tuo caso) ha solchi molto profondi e/o è addirittura appiattita sull'apice, non è opportuno intervenire, pensando, contro ogni buon senso, di poterla "arrotondare", facendo scomparire i solchi o usare impropriamente l'intonatole per ammorbidire l'apice. Tutti e due gli insani interventi peggiorano il suono, subito o dopo poco tempo. L'eccessiva rasatura, peraltro con forma disastrosamente " tondeggiante"comporta anche l'alterazione della "geometria" della meccanica( alterazione delle distanze e delle specifiche dettate dalla Casa) e, cosa importantissima, del giusto "punto di battuta" sulle corde. Quest'ultimo, specie sulla zona del "cantabile" e degli acuti è di fondamentale importanza. Tutto da vedere e verificare Attendo se vuoi tue immagini Se riesci, postale anche sul Forum ( io a volte non riesco ad aprirle) (ma forse per altri iscritti possono essere utili e interessanti) P.S.A volte è sufficiente una precisa accordatura, prima dell'intonazione. Una spartizione non equabile e un non buon livello degli unisoni e delle ottave può generare un suono sgradevole. A volte qualcuno pensa do "coprire " o "mascherare" queste imprecisioni con un "ammorbidimento" del suono. Niente di più contrario al buon senso. Fammi Sapere Paolo Ferrarelli
  9. se la temperatura non scende molto il range dell'umidità va bene. devi però verificare lo stato del pianoforte che vai ad acquistare. Anche pianoforti nuovi possono aver preso umidità ed avere i perni di centro pigri da generate eccessivi pesi di abbassamento. Le tue misurazioni sono giuste e c'è proporzione tra peso di abbassamento e peso di ritorno....solo che tutto è abbastanza alto. Dipende, secondo me, proprio dal progetto della meccanica che esige valori alti per poter funzionare bene. nell'acustico è diverso. La meccanica e soprattutto la leva del tasto ha una certa lunghezza e quindi, se ben pesata, rende più raffinato il movimento. Una mezzacoda di discreta marca può avere pesi di abbassamento che vanno da 53 a 48 con ritorno di 23-26. Steinway arriva a 47 gr. con un ritorno 22-28. Il grancoda e alcuni modelli B sono pesati da 53 a 47 con ritorno variabile ma mai minore di 20gr. La pesatura più opportuna dipende dalla lunghezza della leva del tasto. Quindi nel digitale, dove tutto è più corto, la pesatura potrebbe necessariamente essere maggiore.
  10. Puoi usare le rosette per livellare. Per la meccanica, non la toccherei, perché non è tutto simile ad una meccanica tradizionale. potrebbero essere i perni se lo strumento ha subìto umidità. Comunque spetta all'assistenza della Casa intervenire. Le parti sono in plastica o carbonio e i perni non si comportano come nei fori legno+guarnizione cachemire. Se però la durezza è contenuta e c'è una proporzione tra peso di abbassamento ( magari 60gr) e peso di ritorno ( magari 25-28) allora non lo farei toccare.Se invece il peso di abbassamento è eccessivo a fronte di un peso di ritorno assai scarso, allora gli attriti impediscono troppo e la tastiera non risulta più "pronta" per superare passaggi veloci, note ribattute ecc... In questo caso bisogna arrivare all'assistenza Kawai e affidarla a persona che si prende la responsabilità della Casa ad eseguire la riparazione
  11. Bisogna vedere che cosa è stato fatto e come. Un intervento sugli apici, per di più senza estrarre la meccanica è cosa di "fortuna"! Non si deve fare! Per evitare ulteriori danni basta NON continuare ad intervenire in questo modo. Ora bisogna vedere il risultato della rasatura alla quale sono contrario per una serie numerosa di ragioni già esposte in altri post, sui tutorial e che posso circostanziare a voce. Solo quando i martelli sono nuovi e viene fatta l'intonazione di base, allora si possono ripassare dolcemente i nuovi martelli per uniformare le punzecchiatura( senza assolutamente perdere o alterare la forma dei martelli). Ma ciò è previsto in sede di montaggio perché si è avuta cura di lasciare un piccolo margine di maggior distanza tra la foratura e l'apice. Invece rasando, e magari non in modo opportuno, durante la vita avanzata della martelliera, si alterano molte cose, non ultimo il punto di battuta, specie nel cantabile e negli acuti ( ciò perché se si sente la necessità di una rasatura, vuol dire che i martelli sono molto segnati e quindi diviene necessario asportare una certa quantità di feltro per far scomparire i solchi) ( in quel caso bisogna valutare se lasciare così e attendere di decidere la sostituzione dei martelli, quando sarà proprio indispensabile). Comunque tutto da vedere. Fammi sapere. Per maggiori dettagli puoi chiamarmi gratuitamente al n. 3393395980 . Su questo numero, su WhatsApp puoi mandarmi le foto dei martelli rasati ( specie quelli critici). Vorrei vederli, se vuoi.Consiglio, per ora di "rimandare "l'intervento di intonazione e altri ulteriori interventi. Saluti Paolo
  12. Non sappiamo quale meccanica "interna" sia montata. Per quello che mi dici puoi usare il teflon, ma credo che il problema possa essere anche all'interno della simulazione del meccanismo ( abbastanza strano. il K 58 ha una buona risposta....) Non riesco comunque a vedere le foto
  13. sono personalmente contrario alla rasatura. tutto cambia, perché cambia la geometria della meccanica e il bilanciamento cioè la proporzione tra peso di abbassamento e peso di ritorno dei tasti( ho già trattato l'argomento su molti post e anche sui tutorial). Inoltre se non viene fatta rispettando la forma dei martelli ( specie nel cantabile e negli acuti dove i martelli non devono essere assolutamente arrotondati), presto il suono diverrà impreciso. Inoltre la superficie del martello deve colpire simultaneamente le tre corde. Quindi bisogna controllare il contatto di ciascuno di essi quando il suono è impuro. L'intonazione va praticata con cautela rispettando quella impostata dalla Casa. Questo intervento è irreversibile, perché andando troppo avanti il martello potrebbe divenire "inservibile". Il pedale sinistro attenua il fenomeno di non simultaneità perché esclude una corda e quindi diminuisce il confronto di una parte del martello rispetto a tutte e tre. Guardarsi attentamente dall'insistere a praticare l'intonazione sull'apice del martello!!!!
  14. certamente. Nel coda i martelli non devono poggiare sulla barra di riposo ( o sui cuscinetti di riposo se trattasi di Yamaha o Steinway). Questo perché, lavorando la meccanica del coda per gravità, è richiesta la massima aderenza della leva di ripetizione al rullino. Se ciò così non fosse, verrebbe alterato il peso di abbassamento e falsato anche quello di ritorno. La Casa stabilisce i pesi e le dinamiche e dal progetto della geometria tasto-cavalletto- martello viene realizzata una "prontezza" della meccanica sotto le dita del pianista. La barra di arresto dei martelli deve stare a circa 3-4 mm dalla stiletto, in modo da parare il colpo fortissimo, senza che questo impegni totalmente il rullino, che verrebbe ad appiattirsi in breve tempo
  15. Gent. Lucao Mi sembra di capire che è un verticale? Comunque o verticale o coda le osservazioni sono due: l'attrito o le poca docilità avvertita dai tasti dipende dai perni ( in questo caso dal perno del montante di scappamento o del martello). Magari su questo tasto lo avverti di più perché il fenomeno di eccessivo attrito è al limite...forse anche su molti altri il processo è avanti, cioè i perni non hanno il giusto coefficiente di scorrevolezza, pur conservando la fermezza della rotazione( comunque mi sembra di capire che hai controllato tali attriti...). Secondo : bisogna controllare il giusto affondo dei tasti in rapporto alla distanza martello-corda. Un rapporto sbagliato fa sì che il montante non compia correttamente la fase di scappamento. Tutto questo può sicuramente portare ad una riduzione della dinamica. Insomma, la meccanica va controllata nel suo insieme e se è solo questione di regolazione, il pianoforte tornerà a suonare bene. Un bravo tecnico deve saper risolvere il problema. Da escludere qualsiasi lubrificante!!!! ...se non un poco di grafite strofinata della pelle della noce o del rullino ( del verticale o del coda). Una ultima cosa: i tasti neri devono avere un giusto rapporto di affondo rispetto ai bianchi e devono essere uniformemente elevati rispetto a questi di 12-12,5 mm. Quello che tu constati è l'afterthouch ovvero quella piccola distanza a vuoto che il tasto deve avere ad avvenuto scappamento. Questa distanza di circa mm 1,00- 1,2-1,5( sul tasto) dovrebbe essere quasi uguale se non uguale sia sui bianche che sui neri. C'è un modo tecnico per poterlo misurare con precisione. Non vedo foto . Le puoi postare qui per i nostri iscritti e puoi, però, inviarmele su wattsapp al n. 3393395980 ( ultimamente sul forum non riesco ad aprirle...) Fammi sapere Paolo Ferrarelli P.S. Riferisciti anche ai miei video tutorial che illustrano la regolazione
  16. Che cosa dice il tuo Maestro? All'inizio tutto deve essere tenuto sotto controllo da una persona esperta che vigila da vicino. Le tensioni e le rigidezze portano fuori strada nello studio e creano non pochi problemi fisici. Quindi affidarsi al Maestro, che ti darà gli opportuni consigli
  17. Mi sembra che tu sia a Roma. Se vuoi mandami video su wattsapp al 3393395980. Questi non riesco a vederli. Ciao Paolo Ferrarelli
  18. Non riesco a vedere i video, comunque da quello che mi dici devi ricontrollare tutti i perni della meccanica. Probabilmente sono bloccati. Ci vuole un tecnico esperto
  19. perché il rullino deve poggiare sulla leva di ripetizione senza vuoto.
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