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Piano Concerto - Forum pianoforte

giangi

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Tutto postato da giangi

  1. Sì è vero concordo con Francesco.........,ma io intendevo un altra cosa che ora mi spiegherò più dettagliatamente, faccio un'esempio sullo studio di Chopin op 25 n° 2 è un presto (velocissimo) dovessi sedermi al piano e suonarlo come primo pezzo l'esecuzione sarebbe non bella pulita con un tocco bello brillante e leggero, ma se lo dovessi suonare do po aver fatto qualche brano prima oppure anche delle scale mi risulterebbe molto più sciolto e con un tocco molto più bello.......E DICO è UN FATTORE DI TESTA?
  2. Sono d'accordo con Thesimon! Ci sono passato anch'io....,avevo studiato fino all'8°anno poi ho avuto un fermo di 23 anni, ho ripreso adesso e sono passati 4 mesi e devo dire che ho fatto un po' fatica mi sentivo arrugginito sopratutto sulla velocità ma pian piano riprendendo i 23 studi di Clementi sono riuscito a riprendere come suonavo prima, l'unica cosa che non mi soddisfa è che quando mi metto al pianoforte devo sempre iniziare con delle scale tipo N° 16-17 del Clementi dal Gradus ad Parnassum per sciogliere le dita.......,forse è una mia fissa al cervello....non so' può darsi. Faccio un'esempio: dovessi suonare tipo lo studio di Chopin n*2 op.25 (è un presto)non potrei mai iniziarlo appena mi siedo al pianoforte ma sento di dover iniziare prima qualche pezzo più lento per cominciare a sciogliere le dita
  3. Io sono d'accordo con Simone,....capita anche a me che appena mi siedo al pianoforte ho bisogno di un piccolo riscaldamento( non intendo per le mani fredde!)a me bastano 5 minuti di scale per poi iniziare con dei pezzi veloci in effetti la mano poi prende l'elasticità e la scioltezza e il tocco molto più pulito forse è una mia fissazione ma di solito inizio sempre così infatti questo è il mio problema se devo far sentire dei pezzi veloci così di botto mi prende quell'ansia di non eseguire al meglio.
  4. Grazie Paolo...se ti posso dare del tu...., accetterò il tuo consiglio! Ti chiedevo un'aiuto sullo studio. Come avevo già detto in questo forum che ho ripreso a suonare il pianoforte dopo un fermo di 23 anni e volevo un tuo consiglio come dividere nei giorni tutto il mio programma di studio visto che lavorando posso solo dedicare 2 ore al giorno, il mio livello di 23 anni fa' era sull'esame dell'8° anno. Ora giornalmente suono: Scherzo di Martucci, Children's Corner (Debussy) Chopin studio n° 2 op.25 Clementi 23 studi dal Gradus ad parnassum (ripresi il numero 16 e 17 (scale destra e sinistra) numero 2 e n.5) per ora ho ripreso questi studi e pian piano aggiungerò i successivi che mi porteranno via tempo per la prima lettura, tutto questo al giorno mi porta via un tempo di 3 ore e 15 min. senza mai alzarmi dallo sgabello perché se mi dovessi alzare a fare qualche pausa penso che arriverei a 4 ore , mi consiglieresti come dividere il tutto in modo che riesco a suonare per 2 ore? Non avendo più un'insegnante non saprei come possa essere utile saper dividere in modo giusto lo studio. grazie
  5. Ciao a tutti, ho appena finito di studiare lo studio di Chopin il n° 2 dall'opera 25 (è un presto) l'ho studiato come da regola molto lentamente alcune volte mi prende la voglia di velocizzarlo subito ma so' che è sbagliato come metodo......, secondo voi è giusto andare gradatamente con l'uso del metronomo (in questo caso non è per tenere il tempo) aumentando la velocità una tacca poco per volta? In che modo posso aumentare dopo averlo ripetuto più volte oppure con il passare dei giorni? Questo è anche un mio difetto di dover provare subito e pasticciare quindi penso che sia utile anche su qualsiasi altro studio o sonata che sia.....Voi che ne dite?
  6. Una domanda a pianoexpert. A grandi linee è più pesante una tastiera di un pianoforte digitale del tipo Yamaha arius idp 144 o un classico pianoforte acustico? Ho guardato il video in questo forum sulla pesatura del tasto fatto con delle monete da 5 e 2 centesimi e ho provato sulla mia tastiera digitale ma è possibile che a me risulta che il tasto scende con un peso di 100gr? Non avendo sottomano un pianoforte acustico non posso neanche sentire la differenza suonando, io come ben ricordo avevo studiato con un pianoforte acustico (Petrof) e se ben ricordo la tastiera non mi sembrava così dura come questo pianoforte digitale.
  7. Avevate ragione!!!! Sono passati ca. 2 mesi devo dire che con gli studi Cramer e clementi (studi già fatti allora) sono tornato come un tempo fa' mi mancava proprio l'allenamento! Mi esercito un paio di ore al giorno con esercizi di tecnica (Pischna, Cramer e gli studi di Clementi poi aggiungo delle Sonate Beethoven n°21 op.53 Debussy Children's corner e lo scherzo di Martucci) Direi che mi ritengo soddisfatto in quanto alla rigidità e sforzando con il braccio ora non mi capita più mancavo proprio di esercizio avendo ora più scioltezza la mano e il braccio si rilassano in modo naturale. Avrei un dubbio! Sto' studiando su un pianoforte digitale YAMAHA Arius IDP 144 ovviamente con tasti pesati e leggendo su questo forum ho trovato un vostro articolo che parlava della pesatura dei tasti....molto interessante! Ho provato con il metodo delle monete da 5 e 2 centesimi come ho visto su questo forum per poter verificare il peso di questa tastiera ma addirittura il tasto si abbassa a 75gr. ciò che in un pianoforte acustico dovrebbe abbassarsi massimo con un peso di 55gr.......,(o sbaglio?)la mia domanda è: non avendo a disposizione un pianoforte acustico sto' studiando su una tastiera eccessivamente dura? Non ho più idea ora se il tasto di un pianoforte con meccanica sia sempre più leggero di quello digitale Grazie
  8. Ciao a tutti, sono un nuovo utente su questo forum e cercherò di spiegare la mia storia il più sinteticamente possibile: Ho iniziato lo studio del pianoforte all’età di 8 anni come privatista, nel corso degli anni ho conseguito gli esami Teoria e Solfeggio, 5° di pianoforte (compimento inferiore) Storia della Musica, Armonia Complementare e 8° di pianoforte (compimento medio) e per una disgrazia famigliare all’età di 23 anni ho dovuto smettere vendendo pure il mio pianoforte (TANTISSIMO DISPIACERE!!!!)Ora all’età di 46 anni mi sarebbe piaciuto riprendere certo senza pretendere di finire gli studi data l’età e il lavoro che attualmente sono occupato, ormai sono 23 anni che non ho toccato più un pianoforte e per puro caso mi sono trovato ora in casa di amici e mettendo le mani sulla tastiera mi sono SBALORDITO!!! Le mie mani e il mio cervello meccanicamente ricordavano ancora tanti passaggi di una sonata di Beethoven che avevo portato all’esame dell’8° ma purtroppo con tristezza non avevo più quell’elasticità di allora e in più la rigidità dei polsi, ma è normale che perdendo l'allenamento si sforzi di più a spingere con il braccio?. Vi chiedo un vostro consiglio: da dove posso ripartire per riprendere l’allenamento? Potrò mai riprendere l’elasticità nelle mani come prima? Grazie
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