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Piano Concerto - Forum pianoforte

Davide80

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  1. Grazie Paolo Ho esaminato con cura i tasti, non trovo segni dei vecchi perni che aveva la bluthner patent, anche i supporti della meccanica sono completamente diversi. La conversione era sempre una schifezza, penso che anche le leve dei tasti fossero più corte delle attuali. La bluthner stessa mi aveva detto che spesso viene sostituita la tastiera ed a volte abbassato il piano della tastiera perché la vecchia meccanica era piu bassa in altezza e bisogna piallare l'interno dello strumento. Poi ovviamente qualcuno ha fatto dei lavori orrendi ed il risultato è ingestibile. Gli inglesi ed i tedeschi hanno molti più bluthner di noi e tutte le info che ho trovato vengono da loro e dai loro lavori. Faccio anche fatica a trovare qualcuno che se ne intenda purtroppo. Non ho trovato le misure dei componenti di produzione odierna. Qualcuno le ha? Per valutare le distanze dovrei acquistare 1 pezzo di ogni cosa e provare quale funziona meglio. Il cavalletto è uguale a quelli usati su steinway ma la flangia è diversa, non ha il profilo classico steinway, ma chissà, era uno dei primi modelli usciti. Leggevo che sui pianoforti da 230 e 270cm montavano le prime meccaniche moderne già dagli anni 10, per questo probabilmente monta tutto ciò. Allego 2 foto in più. Quella specie di abbozzo di rullino sporge di 10mm, che fa ben sperare per una sostituzione con equivalente rullino. Come faccio a pesare un martello che è sicuramente consumato? Probabilmente è stato anche rasato nei suoi decenni di vita. Le guarnizioni della tastiera sono di pelle invece che feltro, molto durature ma non infinite... Grazie mille Per paragone una è la bluthner patent l'altra quella a rullino con aste e martelli nuovi. Non sono miei, è solo x capire la differenza. Il cavalletto è il mio invece.
  2. buongiorno a tutti vorrei chiedere un parere a voi tutti, ho un bluthner 3/4 di coda del 1910, uno dei primi con meccanica "simil" rullino moderna che ha prodotto la bluthner. Una volta estratta la meccanica la situazione che mi si pone davanti è quella che allego. I cavalletti sono quasi uguali a quelli steinway senza regolazione della molla. Pare tutto completamente originale, almeno per quanto vedo sembra tutto coevo. La distanza tra centro flangia e spingitore è circa 98mm. Non ho analoghi (anziani intendo) termini di paragone, ma ho sempre visto i cavalletti quasi se non del tutto orizzontali col tasto a riposo, potreste aiutarmi a capire perchè il cavalletto è inclinato verso il basso? Se alzo il capstan sotto il tallone si alza troppo il martello dalla sua sede poggia martello, di 1,5 /2 cm. C'è qualcosa che non quadra in questa meccanica o sono fatte proprio così ? sto controllando alcuni manuali, ne ho 3, ma non mi dicono quasi nulla sulla meccanica fatta così. Cambiando aste martelli e martelli ovviamente al giorno d'oggi vengono fabbricate tutti con rullini classici, per ora sto facendo tutti i rilievi delle misure per capire che compatibilità ci può esser con i pezzi moderni, pesi etc. devo controllare bene in che punto del martelletto batte sulla corda, sulla parte bassa sembra leggermente spostato dietro il martello, come se appunto non battesse sulla cima. Può benissimo esser che siano consumati e basta e quindi battano nel punto errato. So che Paolo ha avuto esperienza sui bluthner d'epoca, chiedo venia se dico castronerie... Grazie a tutti
  3. Di persona non ho mai visto telai crepati, forse in America la cosa è più comune, magari anche perchè, come dici tu, purtroppo gli interventi ed i restauri non vengono sempre fatti a regola d'arte. La fatica, a far una porcata o un lavoro buono, è simile, la competenza no... Il mio piano era in origine sicuramente noce, poi probabilmente per coprire piccoli o grandi graffi e graffietti in epoca ignota è stato sovraverniciato di nero, sembra gommalacca nera perchè basta che senta odore di alcol e viene via. In alcuni punti , per usura, sui bordi e sul leggio, si è scrostata lasciando vedere il noce scuro, in un angolo interno si sono proprio dimenticati del nero, me ne sono accorto così che sotto sicuramente non era nero di base, ma lucidato su noce italiano. Purtroppo avendo loro dato gommalacca tinta nera penso che anche facendo rimuovere lo strato superficiale non tornerebbe mai com'era in origine perchè ha tinto in parte anche il legno fondendosi con gli strati sottostanti. Magari lo hanno fatto 80 anni fa per "svecchiare" il classico pianoforte color legno. Almeno mi hanno lasciato lira, leggio e gambe originali. Su piccole parti senza rimuovere si può riprendere la lucidatura nera, ma devo trovar la ricetta giusta per il nero. Il pregio della gommalacca è che se sbagli, o non è lucida come vorresti, puoi toglierla facilmente e ripassarla senza nessun danno, o aggiungere uno strato in più di 1 decimo di mm. Tra l'altro, i tasti neri d'ebano o ebanizzati, erano lucidati a gommalacca pure loro ? Ho visto un Bechstein nero opaco alla gommalacca, bello, ma se lo pulisci per bene rischia di fare aloni lucidi, un casino eheh grazie!
  4. dicevo i Bechstein fino agli anni 20 circa, da più fonti leggevo che avevano avuto problemi in forgeria, forse avevano sotto dimensionato il telaio, MA solo alcuni avevano avuto crepe e rotture. Se cerchi bechstein cracked iron frame te ne fai un'idea. Dopo la seconda guerra la fabbrica di bluthner era stata borbardata, ma hanno condiviso la fabbrica con bechstein fino a che lo stato non ha dato i fondi per rimettere in piedi la propria. Purtroppo ho letto che appunto per via della chiusura della DDR molti esemplari non erano più all'altezza del loro nome, fino a quando, dopo la caduta del muro, la famiglia Bluthner è riuscita a tornare a dirigere l'azienda come voleva. Ma ovviamente riporto le notizie che ho letto nel tempo. Infatti i pianoforti dell'epoca d'oro erano quelli pre-crisi del 29, dove le case non badavano a spese pur di raggiungere la qualità, pochi compromessi insomma... Perchè dici che il tuo Bechstein non ha valore ?! ce ne fossero di più in giro! Se in buone condizioni hanno più anima di moltissimi anonimi pianoforti nuovi... C'è poco da fare, se è vero che la tavola armonica col tempo può perdere un pò di carica, è anche vero che nessun pianoforte moderno avrà mai una tavola stagionata di 100 anni... Domanda che magari esula per un attimo : mi è capitato di usare la gommalacca sui mobili, ma era solo trasparente, al limite ambrata. Come fate il nero da pianoforte? Qualcuno tinge il legno, poi dà il trasparente, ma non viene nero profondo. Altri non tingono il legno, se scuro di suo, tingono la gommalacca con anilina nera all'alcol, ma poi escono riflessi blu-verdi. Una volta si usava il nerofumo, ma non so se si aggiunge un goccio di rosso, poi l'ultima passata è trasparente. Ho trovato la gommalacca pronta da pianoforti, ma non specifica la composizione nè soprattutto la concentrazione (20% ?) Ce l'ha anche FTP. Farò qualche esperimento su una tavoletta di compensato prima di ritoccare altro. ciao a tutti
  5. E' proprio questo il bello del confronto, ogni persona lavora in modo diverso. I tecnici come sappiamo tutti non sono molti, il mercato non ha così tanta richiesta. Qui dalle mie parti ce ne era uno abbastanza rinomato quando ero più giovane che aveva fatto servizi al conservatorio ed anche sul mio pianoforte, oltre alla regolare accordatura. Qualche tempo fa cercando uno strumento d'epoca che comunque avesse "speranze" per il futuro mi sono imbattuto in un baldwin mezzacoda anni 30, con 3 pedali. L'ho aperto ed ho notato subito la ruggine, tanta, le corde erano tutte marroni, così anche le caviglie. L'ho suonato, tutta la parte bassa era (ancora oggi, è in vendita) morta, sustain assente sui bassi, si smorzavano da soli. Il signore che lo aveva comprato se lo era fatto consigliare da un tecnico, ma non usandolo aveva deciso di venderlo. Così lo ho chiamato di persona, scoprendo che era sempre il (ormai un pò anziano) tecnico di 20 anni fa, che si ricordava bene anche del mio pianoforte. Ho spiegato che secondo me le corde erano tutte da buttare, piene di ruggine " no no ma si puliscono" mi ha risposto sia il venditore che il tecnico. Per sua curiosità è tornato a vedere il pianoforte. Responso : "va bene, ma se uno vuol esser pignolo si possono cambiare le corde dei bassi. " Io non sarò un esperto, ma di pianoforti centenari ne ho sentiti parecchi, li c'erano altri problemi, forse il ponte era mezzo scollato, corde il cui suono muore dopo 3 secondi non ne ho mai sentite. "si ripulisce tutta la ruggine e via" Per non stare a discutere ho semplicemente detto che 3.000 euro in quello stato non erano l'affare giusto per me, anche se con 300-400 euro avrebbe cambiato 15 corde dei bassi. Non voglio avere ragione, ma non posso fidarmi ciecamente di quello che dicono, preferisco la sincerità disinteressata di un tecnico che magari non deve fare il lavoro. Anche perchè in questo caso, avrebbe potuto dirmi "guarda, è un buon strumento, tavola armonica perfetta, struttura sana, meccanica non da buttare, ma metti in conto x euro perchè c'è da fare questo e quello". Ho presente che molti vecchi bechstein avevano problemi al telaio, a volte disarmandoli crepavano del tutto... Si, certi lavori non me li sogno nemmeno, cioè in realtà non me li "incubo" (cioè non è un sogno un telaio crepato XD ) proprio: per carità tutto si aggiusta, ma a che prezzo ? Anche solo togliere le caviglie, se lo fai nel modo scorretto rovini il foro nel somiere. Vero, sono operazioni semplici a dirsi, ma solo se fatte nel modo giusto. Paragone automobilistico : togliere e rimettere una ruota,cosa semplice no ? ti do la pistola da gommista, stringi e strappi un bullone perchè regolata a 300Nm ? e mo.... ? Per questo mi limito ad analizzare e misurare tutto, può tornare utile a qualsiasi tecnico ci metta le mani anche in futuro. Io magari cambio un feltro solo per capire su una nota come cambia il comportamento della meccanica stessa, chiamiamola curiosità accademica. A bologna-ferrara ho sentito parlare di Frignani abbastanza bene, chissà... così sento anche il suo parere. Conoscete SAP in polonia ? se fosse per loro sarebbero già davanti casa col bilico per caricarlo hahaah insieme ad un assegno in bianco però
  6. Perdona la domanda, per curiosità, come hai appreso il mestiere se non è il tuo mestiere? Cioè per te è un hobby? È un bellissimo hobby ma come hai fatto ? Io sono un tecnico informatico per professione, anche io ho cominciato come hobby, non ci sono scuole per queste cose, sono frutto di esperienza, o meglio ancora dell'esperienza degli altri. Se mi chiedono come fare lo posso anche spiegare, poi posso aggiungere "se non te la senti ed hai paura di fare danni o perdere dati chiama un tecnico". Starà alla persona decidere come usare il sapere che è stato dato. I forum servono a questo. Nessuno spiega come usare una saga circolare, persone si fanno molto male ma le vendono comunque a tutti, con le dovute dritte ed attenzioni un utente medio può compiere piccoli lavori cercando di non farsi male. Ciò non vuol dire che si può costruire la casetta di legno, ma magari capisce meglio cosa fare e cosa non fare e può apprezzare meglio il lavoro di ha esperienza più di lui. È anche vero che se ci fate caso sono proprio le persone esperte a farsi più male proprio perché sono le più disattente, ormai lo hanno fatto tante volte. Io non capisco, messo al corrente di come stanno le cose, capisco da solo che certi lavori sono complessi, anzi, lo capisco maggiormente se mi vengono spiegati con cura. Ho un libro sul restauro dei pianoforti, ma appunto non mi son fidato a far nulla di ciò che è indicato, oltre ad una normale pulizia smontando le parti principali. Ma se un giorno volessi prendere un vecchio piano da 2 soldi e smontarlo del tutto lo potrei fare, sapendo ciò a cui andrei incontro, anche buttando forse dei soldi. Non lo farei con uno steinway o anche un bluthner. Se non provassi mai nulla di nuovo sarei rimasto al primo anno al conservatorio dicendo lo faccio fare ad altri pianisti che sono più bravi. Ora nonostante io abbia 25 anni di studio alle spalle, certi concerti li lascio ad altre persone. Lo studio rende consci dei propri limiti. Poi ok qualcuno fa solo cagate, spero di non esser in questo caso, ma spero umilmente di far tesoro anche delle vostre nozioni, per me è un confronto, non voglio un manuale del restauro. Gli americani sono molto più fai da te di noi, scrivono manuali e condividono il mestiere, ma essendo molto easy beh... Non tutto forse è così curato come facciamo noi italiani. Sono molto per il cambia tutto e poi "più o meno vedrai che va..." . Per questo chiedo pareri a voi, non mi basta una sola voce e ci penso sempre un sacco prima di muovere un dito, forse anche troppo... Dai Giovanni non cazziarmi, magari anche tu a suo tempo avrai fatto domande come le mie ?
  7. Si, infatti chiedo tutto ciò per avere pareri da più tecnici, in tutta la provincia di Bologna e Ferrara forse ne trovo uno solo ed avere comunque la "voce" in più di persone competenti aiuta nella scelta finale del lavoro. Un accordatore qui vicino, quando ho chiesto "hai mai visto una meccanica viennese?" mi ha risposto "beh, non sono sempre state tutti uguali il pianoforte?" quindi il fatto di aver un buon orecchio nel suo caso non è andato di pari passo con le nozioni tecniche. Io magari mi limito ad un sacco di nozioni, ma non mi metterei mai a cambiare corde, martelli, caviglie o similari, sono conscio dei miei limiti, quei 1500-2000 euro sono un preventivo generico che mi hanno fatto quando ho acquistato il piano per sostituzione caviglie e corde, senza scender nel dettaglio (non erano comunque le persone giuste) dei lavori eventuali alla meccanica. Fa piacere parlare con persone che sanno ciò di cui parlo, quindi comunque vi ringrazio tutti! per aver un'idea della geometria che aveva in origine, è fattibile in qualche modo sapere qual'era lo spessore che avrebbero dovuto avere i feltri ? cioè, dato per buono il centro del tasto (da 1mm circa non penso si sia mosso o schiacciato più di tanto) dove si può misurare qualche altro riferimento? ad esempio l'inclinazione del tasto... non penso che bluthner abbia un archivio tecnico così preciso... grazie
  8. grazie Paolo, grazie Giovanni. Io suono pianoforte, ho fatto il conservatorio, ho avuto altri pianoforti a coda, che se ne sono andati nel corso del tempo per i traslochi vari... Ho provato tanti pianoforti ultimamente, anche pianoforti nuovi, la cosa che più mi ha colpito è stata l'inefficienza della meccanica, anche su pianoforti nuovi (che magari sono rimasti nello showroom 2 anni senza controllare umidità, caldo, freddo, accordature nulle) ed a quel punto ho preferito un grande strumento d'epoca da poter poi regolare o far regolare a piacimento. L'idea sarebbe quella di rimettere in ottima efficienza la parte meccanica. Mi sono stupito di trovare così "usabile" una meccanica di 100 anni, questo probabilmente conferma la bontà di progetto e che magari non è stato conservato in una cantina per decenni, era in una villa inutilizzato chissà da quanti anni. Accetto perciò ogni consiglio dagli esperti. Mi aiutate a capire se certe cose vanno ripristinate così come sono o è meglio cambiarle per qualcosa di più "usuale" e moderno? Io lo devo suonare, non è un'opera da museo comunque... Vado per ordine Sono un rompiscatole, lo so... ? 1) Mancava proprio uno smorzatore all'altezza del Do centrale, hanno rubato l'ultimo acuto (tagliando il feltrino dell'aliquot) pur di avere lo smorzatore (comunque troppo piccolo) nella zona centrale. Non so COME si possa perdere uno smorzatore! Sono larghi 7,3 mm, è una misura normale o sono più stretti dei moderni ? nella parte acuta, ci sono, lateralmente i feltrini aliquot, quindi mi viene da pensare che siano più stretti del normale. Tra l'altro conosco solo renner che fabbrica i mini feltrini sagomati per aliquot, non posso tagliarli a misura da quelli "standard" anche perchè hanno lo scasso laterale per far passare la barra dello smorzatore successivo. Tengo le teste degli smorzatori e ricostruisco la testa mancante...? 2) La barra di legno dove passano le barre degli smorzatori è senza feltri, questo però non penso sia normale ed andranno rimessi a posto (si può fare senza togliere le corde ?) 3)il mollettone retro tastiera meglio rifarlo a strati o una striscia unica come i moderni? (è circa 4,5 mm di spessore e 6 di larghezza) 4)secondo voi, che senso hanno quelle pile di rosette cartoncino/carta/mollettone/feltro blu sull'anteriore dei tasti? Sono circa 4 mm di cartoncino/carta + 4,5 di feltro + 2 di feltro/tessuto blu. Perchè c'è tanta carta? Come dice Paolo, l'effetto fisarmonica è assicurato. Cosa consigliate di fare ? si mette un mollettone verde più spesso e si toglie quasi tutta la carta? Avendo le rosette di centro di poco più di 1 mm non penso che tutto questo spessore sia dovuto a rialzi successivi, quindi perchè non hanno fatto la parte davanti già più alta di mezzo cm? è veramente tanta 4 o 5 mm di carta... 5)feltri fondo tasto posteriore : si cambiano i feltri a strati con un unico poi si aggiusta il porta smorzo come diceva Giovanni ? 6)Idem per quei feltri combinati bianchi/blu del poggia martelli (si chiama così? spero di essermi spiegato almeno...) Non ne ho visti altri oltre al vecchio bluthner in questione, ora sono tutti fatti con un unico pezzo di feltro bianco. 7) Martelli e stiletti : non conviene cambiarli completamente e metter i moderni con rullino e martello dello stesso peso? Tra l'altro...i martelli dei primi ...ehm 80 tasti ? non sembrano così messi male come gli ultimi acuti, il che, da pianista, non capisco, non vengono suonati più della parte bassa e media... poi ok...saranno da rivedere i feltrini dei perni di centro. E' vero, ci sono tante cose da mettere "in conto". Altre ditte che restaurano pianoforti penso cambino a piedi pari tutto, ne ho uno qui vicino che usano per alcuni concerti dove hanno montato una meccanica renner moderna, operazione nè facile nè economica... Non so se sia la scelta nè migliore musicalmente parlando nè economicamente nè filologicamente parlando (l'ultima pazienza, deve esser usato per concerti e quindi bisogna farci manutenzione più spesso che un piano di casa penso) Per le corde e le caviglie lo so...ci vogliono circa 2.000 euro, è l'unica cifra che ho già in mente come preventivo, ma appunto non si può far tutto insieme (almeno non per le mie tasche...) Grazie per ogni spiegazione!
  9. Grazie Giovanni, é un ottimo commento e mi dà buoni spunti di riflessione. Ho studiato ciò che ho trovato in rete sui bluthner del periodo d'oro, si fa quel che si può e ci si basa sulle esperienze che altri hanno accumulato prima di te. Esperienze = errori eheh. Si, ti confermo che i porta smorzi si muovono proprio con quello che gli inglesi chiamano vellum, la cartapecora... se si rompe deve esser una menata incredibile cambiarla. Mai capitato di veder un piano senza uno smorzatore? A me purtroppo si... qualcuno deve averne perso uno nella zona centrale e hanno tolto l'ultimo in alto pur di metterci qualcosa. Ora con sacrosanta pazienza dovrò ricostruirlo di legno, faggio o simile. Una scocciatura. Il mollettone retro testiera è fatto proprio così, di tessuto. Avevo letto un articolo sui rumori nelle tastiere e citava i vari sistemi adottati x smorzare i rumori tra cui bluthner con vari strati di panno nel retro tastiera, avendolo io fatto cosi non mi sono stupito per nulla, anzi. Vi faccio vedere cose singolari, ecco qui il retro tastiera, i sotto martelli, fine tasto... qui è tutto a strati !
  10. Paolo, sostanzialmente hai ragione, ho solo 2 perplessità. Purtroppo appunto quando cambi 1 cosa, spesso poi ne DEVI cambiare un'altra ed un'altra ancora, così via fino a cambiar o sistemare un N numero di cose, per questo è difficile "diluire" il lavoro nel tempo. Come dire "le corde sono vecchie, andrebbero cambiate". Vero, ma poi che fai, cambi anche le caviglie, ma già che devi disarmare il telaio sistemi la tavola armonica o la rivernici almeno, poi rivernici l'arpa stessa e cosi via ....? Alla fine purtroppo non puoi fare le cose un pò alla volta e già che le fai le fai per bene, non saprei come diluire nel tempo una spesa di qualche migliaia di euro per lavori che vanno fatti sostanzialmente insieme. L'unica cosa che è possibile separare è il lavoro della meccanica da quello delle corde/caviglie/somiere (spero di no) etc ed il ritocco del mobile esterno... Volevo solo cambiare i feltri mangiati senza cambiare le misure per non cambiare appunto la geometria, per partire da un punto migliore del "vecchio, sporco e mangiato" Quello che gli americani chiamano back rail cloth non so bene come tradurlo, anche perchè non hanno tutti i torti a chiamarlo cloth, cioè tessuto, perchè in effetti il mio sono 2 strati di tessuto verde sovrapposti ed uno più largo sopra incollato sia davanti che dietro. Non è un feltro come ho visto su steinway, yamaha e pianoforti recenti. Però mi hanno anche spiegato che con il feltro moderno, calibrato, è più facile raggiungere un livello equilibrato su tutta la larghezza rispetto ai vecchi feltri o tessuti. L'altro appunto è purtroppo trovare un professionista...ehm...difficile ? Faccio un esempio : guardando il mio mi son accorto che 2 smorzatori erano leggermente più alti degli altri, guardo meglio...hanno messo 2 feltri con sottofeltro rosso sopra il feltro blu originale...che fatica facevano a togliere quello blu x farli pari agli altri ?! magari si è spacciato da tecnico professionista anche quella persona che 50 anni fa ha fatto quel lavoro, un cane sicuramente. Indipendentemente dal fatto che il lavoro alla fine lo faccia un tecnico esperto, preferisco esser bene informato su tutto. POI magari per manualità od esperienza lo fa qualcun'altro ma lo tengo d'occhio da vicino eheh. Ho sentito troppe persone alle quali su vecchi pianoforti hanno cambiato la martelliera, per poi lamentarsi che (ovvio) la meccanica non rispondeva più bene...per forza, gli hanno messo martelli moderni da 5, 6 o 10 grammi in più lasciando inalterato il resto. Quante persone conoscete che conoscono bene i Bluthner d'epoca? Hanno un timbro tutto loro, un sistema costruttivo particolare, un tono storico. Ho studiato tutto ciò che ho trovato in giro su questi strumenti, mi hanno sempre affascinato, quando ne ho trovato uno messo "benino" con una meccanica "moderna" non me lo sono lasciato sfuggire. Ho sentito un bechstein e quel bluthner lo stesso giorno, il bluthner aveva un'anima che il bechstein della stessa epoca non aveva, seppur avessero cambiato corde, caviglie e martelli in tempi recenti. Diciamo che vorrei essere un utente molto evoluto che non sta a guardare e basta, ma ha elementi per capire cosa sta succedendo al suo pianoforte, nessuno nasce imparato alla fine... (Ho chiesto un pò in giro senza grossa fortuna, ma nella zona di Bologna, almeno x un consulto/preventivo, avete suggerimenti? ) scusate il papiro... Davide
  11. salve a tutti, il bluthner è 230cm, anno 1913. Versione con telaio jubileo, sistema Aliquot. La tavola armonica sembra praticamente integra, solo qualche accenno di distacco tra 1 paio di tavole, ma visibili solo guardando molto bene. Il somiere è ancora il suo originale verniciato di nero, devo verificare quanto tengono le caviglie, le corde sono le sue originali e probabilmente vanno comunque cambiate. Non sono esperto in materia, diciamo che mi piace imparare ma non voglio fare danni. E' anche vero che nella mia zona fatico veramente tanto a trovare qualcuno bravo (bologna) e non voglio spendere un patrimonio tutto insieme, per questo cerco di fare le cose un pò alla volta. quei martelli andrebbero sostituiti tutti interi con stilo e rullino ? (quello esistente è una vecchissima versione del rullino) Scusate l'ignoranza, ma oltre i feltri e martelli cosa si cambia per rimettere a posto una meccanica? Ho smontato tutti i tasti per ripulire 1 secolo di polvere e sporcizia varia, poi pulirò i perni di centro e quelli davanti. il feltro dietro è fatto di 3 o 4 strati di tessuto. C'è un sostituto ? larghezza 6 cm non trovo nulla da FTP ... grazie
  12. buongiorno a tutti! dato che i feltrini del mio amato Bluthner anno 1913 sono un pò (ehm..decisamente) consumati... (i tasti erano tutti numerati e con pazienza li ho rimossi, messi in ordine, e ripuliti per bene uno alla volta. E' una delle prime meccaniche "moderne" della bluthner, senza il classico rullino ma per il resto è in discrete condizioni (almeno mi sembra...) Quelle macchie sui tasti devono esser dovute a qualche tecnico (è un'offesa al genere chiamarlo tecnico) che deve aver messo un pò di liquido per caviglie senza rimuovere la meccanica da sotto, per fortuna è solo superficiale e non ha intaccato nulla. I feltri sotto tastiera sono diametro 20mm e ne trovo quasi solo da 22 in giro, sono un "panino" di 4 mm di rondelle di cartone e carta e circa altri 4 di mollettone verde più un disco di panno morbido da circa 2mm. Perchè tanta carta? I feltri nei perni di centro tasto sono 2 sottilissimi di carta ed uno di panno da 1,2 mm circa. l feltro, che in realtà è un pacchetto di vari strati di tessuto, dove poggiano sul retro i tasti, è meglio rifarlo uguale o con unico strato di feltro? Che sistema si può usare per stabilire le altezze dei feltri? Essendo molto consumati non so quanto fidarmi misurando quelli esistenti... Qualcuno ha consigli? Ho un paio di manuali sulla regolazione "di fino" di una tastiera, ma nessuno mi spiega come partire da una buona "base" se i feltri sono schiacciati e consumati. Dopo 100 anni posso migliorare qualche combinazione feltro-carta-tessuto ? Lo so che comunque poi andrà regolare bene bene da un tecnico, vorrei solo render il tutto una regolazione invece che un rifacimento totale senza far danni... Grazie mille ù
  13. Buongiorno a tutti sono Davide, diplomato in pianoforte a Bologna, ma mi son sempre interessato al funzionamento di tutti gli strumenti musicali, dagli organi alle chitarre elettriche. Ora ho acquistato un vecchio, glorioso Bluthner a coda e sto cercando nel mio piccolo di trovare ogni informazione utile a sistemare piccole pecche di vecchiaia, senza fare danni. Ho avuto la fortuna di incontrare un raro pianoforte in versione anniversario del quale probabilmente ne sono stati costruiti solo una manciata e me ne sono innamorato E' facile incontrare persone che ti dicono "lascia fare ai professionisti" oppure "è vecchio, buttalo non ne vale la pena" il che in qualche caso può esser vero, ma ci sono tanti piccoli lavori che magari con le dritte giuste è possibile fare da soli. Un grazie a chiunque mi potrà dare consigli
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