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Piano Concerto - Forum pianoforte

Musick

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Tutto postato da Musick

  1. Grazie. Per quanto riguarda l'accordatura l'ho appianato dov'è, cioè un tono sotto. Le caviglie sono dure a girare e tengono. Ho provato anche ad accordarne una a 4,35 direttamente ma si è rotta. Se salissi gradualmente ci sarebbe la possibilità di preservare sia corde che caviglie? Cosa converrebbe fare un questo caso?
  2. Grazie per la risposta, alla fine, complice la giovane età alla quale avevo comprato lo strumento, ho deciso di fermarmi qui con i tentativi e venderlo, perché mi sono reso conto che questo modello non mi piace e probabilmente non arriverei mai alla piena soddisfazione... Anche perché come dice non ho mai visto i martelli originali...
  3. Ciao a tutti, sono in possesso di un Pleyel a coda del 1869. (Corde dritte). Andando a misurare col calibro due delle corde del settore super acuto (grazie al fatto che erano rotte), risultano essere del n. 14 o 14 e 1/2 (in questo momento non ricordo esattamente). Invece vicino alle caviglie ci sono scritti dei numeri, e quelle stesse corde rotte dovrebbero essere, stando alle scritte a pennarello, del 13. Di quale delle due indicazioni bisogna fidarsi secondo voi in caso di ri-cordatura? Le corde sono comunque molto arrugginite, così come le caviglie, secondo me furono sostituite parecchi decenni fa... Che ne pensate? Per il momento ho limato i piombi dei tasti (erano ossidatissimi e bloccavano in toto la tastiera!), che é perfettamente funzionante e suonabile. Un miracolo... Mentre l'accordatura non c'é proprio, é un tono sotto e tutta sballata... Bisogna tentare di accordarlo. Prossimamente arricchiró il post con delle foto... Intanto grazie in anticipo!
  4. Ciao a tutti. Avrei bisogno di qualche consiglio. Il pianoforte, uno Schimmel 208 degli anni 90, all'acquisto montava una martelliera NON sua (abel, che conservo ancora) il cui suono e tocco non mi soddisfaceva indipendentemente dall'intonazione e dalla regolazione. Così ho ordinato dalla fabbrica Schimmel, tramite renner, la martelliera, che ha caratteristiche e forme differenti. Suono bello, dinamica equilibrata, ma... troppo attacco. Per curiosità ho anche suonato degli Schimmel 208 nuovi di fabbrica, e il tocco è quello, non c'è molto da fare. Con la martelliera che mi ha fornito la Schimmel sono fatti vari tentativi negli anni per ridurre l'attacco, intonazione, pesatura, aggiunta di molle, ma il suono, seppur poderoso e bello, a mio gusto personalissimo, manca qualcosa. A questo punto cosa é consigliabile fare? Su consiglio del rappresentante ho gettato l'attenzione su un'altra martelliera Renner ancora, di misura 5 (anziché 6), e con lo spessore dei martelli 10,5 (anziché 11). Potrebbe essere la soluzione giusta alle mie esigenze? Vi ringrazio anticipatamente.
  5. Sono andato a vedere il pianoforte di un amico... A quanto pare po' strumento ha circa 170 anni, coda di misura massima... Purtroppo ho dimenticato di fare foto alla meccanica, comunque l'abbiamo tirata fuori e ho guardato dentro. Ha una sola leva posta al di sotto dell'asta, ma è per conto suo, cioè non c'è nessun perno che collega questa leva all'asta del martello, ma si appoggia alla stessa dolcemente Questa leva di cui vi parlo, ha una sorta di larga asola dal lato superiore, da cui esce un ferretto che parte nella base... Non ne ho capito la funzione... L'asta del martello invece è senza rullino, e come dicevo poggia su questa leva ... Di che tipo di meccanica si tratta? Sul manuale di Pfeiffer (che elenca i vari tipi di meccaniche storiche di diversi costruttori) non mi pare che la vedo... Comunque la vedo più simile a una meccanica di tipo "a spinta"... Anche se non c'è esattamente uguale. Dal lato frontale del tasto, ci sono delle molle... Io ho l'impressione di suonare qualcosa di molto fine e delicato dal punto di vista del tocco... Purtroppo però è tutto da rifare. Non vorrei che su questo ferretto che sporge, inizialmente ci fosse stato qualcos altro. Che ne pensate ?
  6. Non è detto che gli Schimmel montano la molla di richiamo, o per lo meno non tutti. Vanno a periodo , a modello, da quello che vedo, spero di non sbagliarmi Gli Schimmel moderni non li conosco, forse alcuni di questi l'hanno integrata dopo la molla di richiamo Una curiosità Francesco, ma il tuo Pleyel-Schimmel di che anno è?
  7. Questo mio pianoforte Schimmel sono quasi sicuro in origine fosse senza molle, (le scanalature per ospitare il cordoncino non c'erano, le ho fatte io) e quasi certo che il martello più grosso ma leggero appartenesse al set originale che doveva esserci. Una seconda conferma del mio sospetto l'ho avuta per il fatto che il martello "grosso" che c'è sul primo basso è così leggero che se ci metti la molla il tasto resta abbassato... nonostante togli il piombo nel tasto. Sembra proprio il tipo di martello perfetto per questo pianoforte. Tra l'altro sembra che utilizzassero, nel periodo in cui hanno costruito il mio pianoforte, martelli senza rivetto, e per di più meno spessi (10 millimetri anziché 11) altra caratteristica che rende quel martello più leggero, oltre a una minore compressione. Insomma sarei portato un domani a montare un nuovo set, quando ne avrò la possibilità . Più o meno immagino un buon risultato
  8. Sì infatti c'è molta confusione, il post è molto vecchio , siamo due persone diverse . Francesco l'ha tirato su a Gennaio per chiedere delucidazioni sugli argomenti che avevamo trattato, ma io me ne sono accorto solo ora . Non mi è chiaro se ha anche lui uno Schimmel (?) Fra l'altro Francesco aveva risposto anche ad una seconda discussione vecchia se non erro, quella in cui sostituivo i martelli. Quindi sa tutto. Per le molle Mi riferivo alla foto che ho pubblicato in passato sul cavalletto , che non tanto si vede bene, volevo dire a Francesco che non montava molle di richiamo alla forcola. Ma oggi le monta e lo preferisco. Lo possiedo ancora ma ho il sospetto che suonerebbe meglio con una martelli era più leggera, magari senza molle.
  9. Scusate il ritardo ma la discussione mi era sfuggita! Come mai a volte non mi arrivano le notifiche? Sì questi piombini peggioravano il tocco parecchio. Il peso eccessivo faceva in modo che il tocco fosse "puntato sul forte" e mi impediva di arrivarci con gradualità. Dice benissimo Pianoexpert. Comunque vi colpirà sapere che quel martello del primo basso grosso, diverso dagli altri, in realtà pesava meno... (Confrontato con quello accanto e tolti i piombini ad entrambi). È anche più sottile di diametro e sicuramente meno compresso... Segno che l'apparenza con i martelli inganna. Nella foto che vedete il piano Non montava neanche le molle di richiamo alla Forcola. E questo è per quel che riguarda la vecchia meccanica --------------------------- I nuovi martelli, invece, ordinati alla Schimmel tramite la Renner, e montati successivamente, oltre a pesare meno di quelli che vedete in foto mi sono arrivati appuntiti, cioè "assottigliati anche sui fianchi". Il legno mi sembra sempre mogano, e pesano meno. Nonostante già pesasse meno, ho sentito l'esigenza di mettere le molle di richiamo alla Forcola, per migliorare il tocco e renderlo ancora più sfaccettato. E in effetti mi piace molto di più, è meno diretto. Al momento, oltre ad avere le molle di richiamo la tastiera non ha alcun piombo dentro i tasti , viceversa era meno agevole, sempre un po' puntata sul forte Stavo pensando che forse suonerebbe ancora meglio con un altro set di martelli più leggero ma siccome non ho esperienza non saprei scegliere. La risposta potrebbe essere nel "primo basso". Non ne ho idea.
  10. Direi proprio di sì, il lavoro fatto te lo ritroverai completamente ... E lo filtrerai con il tuo modo di sentire la musica di adesso... Probabilmente non ti piacerà più e quindi suderai per ottenere versioni interpretative sicuramente più sofisticate di allora. Il tempo ci cambia anche se ci stacchiamo dalle nostre attitudini. Concordo pienamente con Paolo sul da farsi, buono studio !
  11. "Chi più spende meno spende" è un concetto molto ma moooolto relativo con i pianoforti.... Potrebbe essere il preciso opposto....
  12. Puoi postare un audio poi? Chissà che bel suono! I broadwood mi piacciono molto
  13. Guarda qui .... Credo tu abbia ottimi gusti!!
  14. Non immagini quanto vorrei provarne uno degli STEINWAY con la scritta in stampatello....
  15. È un argomento molto complicato, con una parola è difficile capire cosa si intende, un pianoforte pronto potrebbe essere qualsiasi pianoforte con la meccanica originale , oppure che monta pezzi identici agli originali e ben regolati. Il punto è regolati come? Se per pronta si intende una tastiera che scorre particolarmente sui pianissimo con la sensazione di "pochissima resistenza", allora probabilmente è una regolazione con gli scappamenti molto vicini alla corda. Sulle "regolazioni personalizzate "c'è un bellissimo video/spiegazione di Paolo, dovresti vederlo attentamente. È grazie a questo che ti dico quanto sopra. Spero di averlo espresso correttamente, anche se sicuramente in modo molto ma molto approssimativo... non saprei come spiegarlo. Spero che mi scuserete per questo.
  16. È raro diventare ipocondriaci per un pianoforte. Se ci lamentiamo è perché esiste il problema.
  17. Da profano mi sembra un lavoro molto difficile... Se dovessi cimentarmi in una cosa simile non lo farei subito sul pianoforte...
  18. Lo conosco a memoria anche io il tutorial! ... In linea generale direi di proprio di sì ... Tutto fa i conti poi con il tipo di pianoforte che hai sotto le mani, a mio parere personalissimo niente sostituisce la tua sensibilità quando tasti la dinamica dello strumento, faccio il paragone con i due pianoforti di un mio amico, abbiamo provato a fare un tentativo dato che sentiva il tocco troppo deciso, di renderlo un po' meno diretto. Sempre secondo il mio parere, ci sono pianoforti che danno una sensazione di maggiore scorrevolezza e altri che fanno percepire meno attrito, nonostante tutto sia a posto. Là è una tua decisione, entro un certo limite, su quanto puoi agire... Sicuramente oeró non allontanandosi troppo dallo standard delle indicazioni della casa.
  19. Sono aimè abbastanza esperto del problema, avendolo avuto in passato sul mio pianoforte. Probabilmente dipende dal fatto che non poggiano bene sui trii delle corde anche se a occhio sembrerebbe di si, potrebbero essere non del tutto, come dire, "appoggiati" perchè deformati nella loro lunghezza, lasciando quel leggero alone. Non è detto poi che dipenda dalla nota in questione, ma potrebbe dipendere da una altra corda di un altro trio che entra in risonanza per simpatia con il trio in questione. Si dovrebbe cercare di capire quali, peró se bisogna cambiare una conviene cambiarli tutti i feltro degli smorzi, almeno tutti quelli dello stesso genere/sezione, sennò poi si avvertirebbe la differenza tra vecchio e nuovo.
  20. Pianoexpert ti ha già detto tutto ? Per la mia modesta esperienza fai-da-te ed errori che personalmente ho commesso in passato, vorrei dirti di stare attento a muovere i ferri degli smorzi, se pieghi i ferri mentre lo fai devi stare attento che il feltro non tocchi con le corde, perché specialmente se è un tipo di feltro morbido si rovina e poi non smorza più come prima (anche se magari chiude e non lascia più l'alone. Se ci sono tanti smorzi che chiudono male è possibile che sia meglio cambiarli, facendosi montare dal tecnico una serie già tagliata di fabbrica su misura, senza modificare così la registrazione dei ferri fatta dall'operatore in fabbrica... (se no poi potrebbe essere difficile risalire.) Prima di pensare a tutto questo però, bisognerebbe forse controllare prima che il cattivo smorzamento non sia dovuto al fatto che anche guarnizioni di cachemire degli smorzi siano andate (del resto se, come mi pare di capire, siano consumate anche quelle dei tasti, è possibile lo siano anche quelle degli smorzi, anche se queste si consumano più raramente suppongo). Lo puoi verificare muovendo lateralmente le teste degli smorzi, con delicatezza a pedale abbassato... se si spostano tanto vuol dire che bisogna rifeltrare il buco.
  21. Buongiorno a tutti... volevo chiedervi conferma di quello che ho letto sul manuale Steinway. Se non ho capito male, il circolo di accordatura prevede che si parta dal "Mi" immediatamente sotto al consueto "LA" giusto? Quindi il MI "di partenza" andrebbe accordato indicativamente a quanti Hz? grazie in anticipo...
  22. Ciao Principale8, ma per caso senti questo crepitio anche quando abbassi il tasto molto lentamente senza suonarlo?
  23. Non riesco a suonare più come la settimana scorsa. Proprio non capisco. Non sto bene. E' il pianoforte che è cambiato con il caldo? Sono io che avendo subito il caldo e avendo fatto attività fisica ho perso qualche chilo? Mamma mia che ansia. Nella testa sento sensazioni diverse, il suono che ottengo non è lo stesso. Sarà un fatto psicologico, boh. Sono veramente confuso. Che ne pensate?
  24. L'intonazione è generalmente un segreto professionale per chi esercita questa professione. Ognuno ha i suoi metodi e il numero di colpi d'aghi, impregnazioni, che dà ai martelli in funzione di ciò che deve fare e della compressione del feltro stesso. Anche io ero molto curioso e feci delle ricerche. C'è un libro che nasce come divulgativo per pianisti oltre che come guida per tecnici, dedicato alle intonazioni. Il libro è di Andrèe Oorebek, the voicing of the piano. Lo trovi in diverse lingue tranne che in italiano (non è stato tradotto), e costa parecchio. Dà delle linee guida su come agire sui martelli e perché, ma è di pratico utilizzo per chi ha già lavorato in questo campo. C'è anche un dvd dove mostra come fa. Ma imparare così è pressocchè impossibile, bisognerebbe spendere un capitale in martelliere e fare tanti tentativi prima di arrivare alla propria personale "ricetta" e ad una comprensione profonda della materia. Una buona base, mi ha insegnato molte cose, ma sinceramente non è che le ho potute applicare, non essendo un tecnico. ?
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