Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

maverick

Membro
  • Posts

    11
  • Joined

  • Last visited

Risposte postato da maverick

  1. E' una discussione piuttosto vecchia ma voglio lo stesso dare il mio contributo magari per i futuri lettori.

    Da mia esperienza, ma funziona egregiamente solo se il pianoforte è accostato ad un muro, puoi provare così. Costruisciti un pannello fonoassorbente (io ho usato la lana di roccia) rivestito di TNT da frapporre tra la cassa armonica ed il muro stesso. Io ho riscontrato un enorme beneficio! Se è vero che non otterrai mai l'isolamento acustico completo "abbatterai" il volume notevolmente.

    Alla fine queste questioni non sono mai "bianco" o "nero", detto in soldoni se in una scala da 0 a 100  "rompi le scatole" a tuoi vicini/familiari 80 , in questo modo puoi tranquillamente scendere a 40-50.

  2. Ciao Simon, grazie per la risposta!

    Penso di aver ottenuto un più che buono risultato mettendo dei pannelli fonoassorbenti di poliestere sulla porta della stanza e, soprattutto, posizionando un pannello di lana di roccia (che mi sono auto-costruito su misura) tra la cassa armonica ed il muro. E' davvero impressionante quanto volume si riesce a ridurre, sembra quasi ci sia una "mezza" sordina inserita! Questo accade se si lascia anche chiuso il coperchio in alto ed in effetti in questo caso si va ad inficiare un bel po' la qualità del suono.

    Se però lo apro (l'apertura a mezzo libretto), dando quindi modo al suono di propagarsi davanti, l'effetto è estremamente gradevole!

    A questo punto penso non sia neanche necessario posizionare le bass trap negli angoli.... 

  3. Buongiorno,
    ho da poco acquistato un pianoforte Yamaha verticale U1 degli anni '80.
    Sono molto soddisfatto dell'acquisto se non altro perché venivo da un vecchio Roesler (109 cm) degli anni '60 su cui avrei dovuto spendere un po' di soldi per revisionare la meccanica.
    Unica cosa che non avevo considerato è la resa acustica di un pianoforte di quell'altezza nella stanza dove l'ho posizionato.
    Parliamo di un salottino seminterrato di circa 30-35mq (circa 7mtx5mt). L'altezza del soffitto è piuttosto bassa: 270 cm dove ho posizionato il pianoforte (contro una parete) in una piccola area ma per il resto della stanza è solo 230 cm (allego una foto). Nel salotto sono presenti: un divano molto grande, un tavolino con TV 55'', diversi quadri, una piccola libreria momento piuttosto vuota di libri (posizionata attaccata alla parete opposta), un tapis roulant.
    Ci tengo a precisare che quello che mi interessa non è tanto limitare la diffusione del suono oltre la stanza perché fortunatamente vivo in un villino quasi indipendente, ma provare a migliorare l'acustica all'interno della sala stessa dove viene suonato il pianoforte. Diciamo che la sensazione che si prova è una sorta di rimbombo soprattutto (e ovviamente) se il pianoforte viene suonato ad alto volume.
    Non ho grosse pretese anche perché non vorrei né stravolgere l'arredamento del salotto né spendere troppi soldi.
    Ho notato che posizionando dietro il pianoforte un piumone si abbatte di un buon 30% l'emissione sonora però resterebbe una soluzione provvisoria che non mi soddisfa molto esteticamente. Mi chiedevo pertanto se tramite qualche piccolo intervento fosse possibile migliorare un po' la situazione.
    Ad esempio se posizionassi sul muro, dietro la tavola armonica del pianoforte quei pannelli grigi fonoassorbenti in modo che poi quando riaccosto il pianoforte gli stessi risultano quasi invisibili, otterrei un beneficio tangibile? Ho visto pure che esistono dei quadri/stampe di materiale fonoassorbente che potrei posizionare al posto dei quadri. Ma anche qui, il gioco vale la candela visto che non è che te li regalano proprio?
    Qualsiasi consiglio è ben accetto.
    Grazie anticipatamente.

    piano.jpeg

  4. 23 ore fa, thesimon ha detto:

    Quel battimento che senti è una sorta di portante generata dalle medie dei battimenti tra corde unisone. Quando la scordatura è così evidente siamo ben oltre la soglia di battimento utile udibile. 

    Comunque questo dipende solo dal non perfetto "allineamento" delle tre corde sottese alla nota, giusto?

  5. Allora, non posso che non essere d'accordo con la vostra accurata esposizione, che sicuramente si adatta perfettamente ad un pianoforte con corde e somiere in buono stato.
    Ciononostante permangono in me i seguenti dubbi dovuti alla vecchiaia dello strumento. 
    Partendo dall'assunto che in ogni caso una riaccordatura prevederebbe che ogni corda sia "alterata" di pochi centesimi percentuali di tono e che ricordo bene non era possibile (ci ho provato in tutti i modi) ottenere una granularità così minuziosa e, soprattutto, regolare e stabile, nel senso che su alcune corde si riusciva di più, su altre molto meno, immagino proprio per la "vecchiaia" del somiere e delle corde.

    Mi chiedo. Se io chiamassi un bravo accordatore:

    1) Sarebbe capace di impostare e bloccare quelle piccole variazioni di tensione delle corde?
    2) Ammesso che riesca. Un orecchio medio, come potrebbe essere il mio, riuscirà ad apprezzare le differenze?

    In ogni caso mi avete incuriosito non poco e non appena avrò un po' di tempo voglio riprendere quel discorso sul sw TuneLab, magari potrei ripostare la registrazione a valle della riaccordatura con Tunelab, e magari mi potreste aiutare a percepire le differenze....

    Grazie comunque molto per le vostre preziose informazioni!

    Vi ringrazio comunque molto per i vostri interventi e per il tempo che mi avete dedicato.

  6. Non dubito che un buon accordatore sia capace di fare quanto dici tu, quello di cui dubito è che io sia capace di percepire la differenza tra la sua accordatura e la mia "fai da te", per questo cerco qualcuno che mi aiuti a "percepire" le differenze, qualcuno che mi dica "prova a suonare questo intervallo qui e vedrai che lo senti troppo calante" e cose simili...
    In ogni caso c'è da dire che le differenze si possono percepire "armonicamente" ovvero suonando sequenze di accordi su intervalli anche estesi, dubito che tu possa aver sentito una scordatura sul bicordo iniziale! E' per questo che a volte ho l'impressione che ci si faccia influenzare da pregiudizi più che da un reale sensazione acustica. Ovvero se io avessi scritto: "Che ne dite dell'accordatura che mi ha realizzato l'accordatore più bravo della mia zona?", sei sicuro che avresti scritto che il piano lo percepivi come molto scordato?

    Per quanto riguarda la questione dello scappamento, non è una questione di sordina (che comunque in fase di studio giudico un strumento utile) ma deve essersi proprio consumata la noce del martello. Cioè se io provo ad avvicinare la regolazione dello scappamento ad un certo punto il martello si avvicina troppo e non scappa più!

    Quindi o sto a 2-3 cm o "non scappa"! ?

     

     

  7. Forse in questo caso è sufficiente accordare preventivamente a 440 Hz con un accordatore elettronico, misurare la disarmonicità col software e successivamente accordare di precisione

  8. Anzitutto grazie per la risposta!

    Allora, come ho già specificato nelle premesse, il pianoforte è piuttosto vecchio, non ha un problema solo di accordatura. 

    Andrebbero rivisti i martelli che sono molto "solcati", la regolazione dello scappamento non permette l'avvicinamento dei martelli ai famosi 3-4mm ma devo tenermi anche a 2-3 cm, andrebbero sostituito molti feltri, etc. Però non ritengo abbia molto senso spenderci 4-500 euro (accordature comprese).

    Tra le altre cose non penso di aver danneggiato i fori del somiere, ho eseguito tutte le istruzioni allo scopo (piccoli movimenti a scatti, etc.), non a caso l'accordatura che ho effettuato più di un mese fa sembra non essersi spostata minimamente.

    Ciononostante volevo capire bene da cosa desumi l'evidente scordatura, non per polemica intendiamoci, ma perché voglio capire meglio io.

    Ad esempio tu dici che già le prime due note risultano scordate, immagino ti riferisci al bicordo iniziale G#2 - G#3.

    Ora se vado a verificare le due frequenze trovo rispettivamente (all'incirca):

    G#2 103,6 Hz
    G#3 206,9 Hz

    Frequenze che ribattono tra l'altro quelle che ho individuato sul digitale Kawai Es7 (temperamento equal/piano)

    Forse tu hai percepito una dissonanza proprio sugli unisoni (ossia non ho allineato bene le singole corde) ? Questo sarebbe possibile perché non l'ho verificato...

    Oppure intendi altro?

  9. Buongiorno a tutti!

    Sono nuovo del forum. Mi definisco un pianista dilettante/autodidatta, nel senso che pur avendo preso da piccolo lezioni private non ho mai affrontato un reale percorso accademico. Ciononostante adesso, in un'età diciamo più "matura", ho cominciato a suonare nonché provare a studiare nei ritagli di tempo che un lavoro a tempo pieno, moglie e figlia adolescente mi possono permettere.

    Possiedo un pianoforte digitale Kawai Es7 ed un vecchio verticale Roesler degli anni '60, prelevato da casa dei miei genitori, pianoforte che negli ultimi tempi ho provato a "rimettere in sesto" leggendo consigli in rete.
    Sia ben chiaro, non ha la presunzione di credere sia possibile sostituirsi ad un tecnico/accordatore, ma non mi sembrava il caso di investire troppi soldi in un pianoforte che penso valga poche centinaia di euro. Ovvio che se un domani decidessi di acquistare qualcosa di nuovo o comunque un usato decente non mi azzarderei a toccarlo.

    Premesso che ho visionato diverso materiale del maestro Ferrarelli e dal gentilissimo nonché preparatissimo Maestro/Ing. Renzi (tra l'altro sono ing. anch'io!),  mi sono cimetato nell'"arte" dell'accordatura.
    Inizialmente ho provato ad eseguire un'accordatura ad orecchio ma visto che faccio una fatica enorme a percepire i battimenti (che non siano quelli generati negli  unisoni), ho subito rinunciato.
    Ho scaricato quindi TuneLab ed ho iniziato a studiarlo ma poi mi sono chiesto se avesse senso investire tutto quel tempo/energia in qualcosa che forse, dato il mio livello (e quello del mio pianoforte!), nonché il fatto che alla fine stiamo parlando di quello che per me è un hobby, tempo che potevo utilizzare nello studio vero e proprio dello strumento.

    Vi dico quindi i passi che ho seguito.
    Poiché il pianoforte non veniva accordato da oltre vent'anni ho eseguito un'accordatura grossolana portando le note a circa +10 cents / +20 cents.
    Successivamente mi sono segnato tutte le frequenze del suono di "GrandPiano" del mio kawai es7 con temperamento Equabile/Piano, tale temperamento tiene conto della disarmonicità di un pianoforte, immagino quello usato nel campionamento, gran coda. Ovvio che la disarmonicità del mio verticale sarà diversa ma mi sembrava un compromesso sufficiente.
    A questo punto, circa una settimana dopo, ho impostato tutte le caviglie cercando di avvicinarmi il più possibile a queste frequenze.

    Se devo essere onesto il risultato mi ha soddisfatto o forse no....
    E' proprio questo il punto. Vorrei il parere di qualche orecchio più sopraffino del mio che mi aiuti a capire la differenza qualitativa che un professionista potrebbe raggiungere anche con un pianoforte datato come il mio.
    Vi allego quindi questa registrazione sperando che l'audio si percepisca sufficientemente bene (magari ascoltatelo in cuffia).
    Ho eseguito le prime 40 battute dell'Improvviso Op.66 di Chopin.
    Su vostra richiesta potrei anche registrarvi particolari sequenze melodiche/armoniche.

    Grazie anticipatamente a chiunque voglia dare il suo contributo!

×
×
  • Crea nuovo...