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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Puoi far usare Audacity che è un software gratuito. C'è la funzione Change Tempo se non sbaglio che non ha effetto sul pitch.
  2. Benvenuto Michele. La sezione corretta per la tua domanda è raggiungibile al seguente link: https://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/forum/12-tecnologia-del-pianoforte/
  3. Mi hai anticipato di un soffio Frank!! Auguri a tutti gli iscritti del Forum e rispettive famiglie!
  4. Ciao Giuseppe, che bello Alberobello. Ci sono stato di passaggio due estati di fila tornando dal Salento. Non potevo non andare a vedere i trulli!! Credo che in questo forum troverai tante informazione che cerchi e sicuramente potrai aprire le tue discussioni per chiedere consigli ai tecnici che lo frequentano. Benvenuto!
  5. Io credo che la cosa sia molto individuale e fisiologica. Ho provato diverse volte a scaldare le mani con borse dell'acqua calda o immergerle nell'acqua calda. Sicuramente è molto meglio che suonarle a freddo, ma personalmente l'unica cosa che realmente mi permette di pensare e suonare quello che penso è scaldarmi bene al pianoforte. Un riscaldamento come si deve per la mia fisiologia può durare anche un'oretta.
  6. Ma infatti il discorso che facevo nel mio precedente messaggio si riferiva soprattutto a questo. A me, personalmente, il suono secco del pianoforte non piace affatto, ma non piace neanche eccessivamente riverberato. Ci dev'essere un giusto compromesso. Non a caso le più belle hall da concerto del mondo sono famose perché in quel contesto acustico il suono degli strumenti risuona in un modo molto gradevole all'orecchio (cosa non semplice da ottenere in stanze dalle grandi dimensioni) perché ci sono una serie di fenomeni di latenza dovuti al ritardo nelle prime riflessioni che invece danno fastidio. Estremizzando, suonare in una camera anecoica ti farebbe venir voglia di uscire al più presto, perché sentiresti il suono del pianoforte molto diverso da come sei abituata a sentirlo. Idem suonandolo dentro una caverna. In medium stat virtus dicevano i latini! ? Buona serata e buona musica...
  7. Ti ha già risposto il collega... L'isolamento acustico è una cosa, la normalizzazione acustica di una stanza è tutt'altra cosa... In isolamento si utilizzano materiali pesanti e/o porosi in accoppiata. L'accoppiata di queste tipologie di materiale serve a dissipare l'energia vibrante dell'onda sonora. Per quello che concerne l'acustica interna della sala, e qui entriamo nel campo della normalizzazione acustica, tra un muro in cartongesso e un muro in roccia cambia poco. Nel senso che il tempo di riverbero dipende dal coefficiente di Sabine (ovvero dal coefficiente di riflessione delle pareti) che fa fede unicamente al materiale sul quale l'onda sonora impatta. A livello di densità superficiale non cambia molto tra un muro realizzato con i forati e un muro in cartongesso. Se poi vuoi risolvere i problemi acustici della sala allora ci sono altre strategie da intraprendere che comprendono: trappole per bassi, pannelli vibranti, fonoassorbenti, diffusori di schroeder 2D e 3D ecc. ecc. Chiaramente l'uso di queste soluzioni dipende dai problemi da risolvere. Quindi per fare lo cose come si deve la stanza deve essere misurata con un segnale impulsivo che contiene tutte le frequenze che simuli quello che in gergo si chiama Delta di Dirac e da lì si analizzano tutte le componenti spettrali che generano problemi che possono essere: i filtri comb, anche chiamati filtri a pettine che sono a loro volta dovuti alle onde stazionare che si creano lungo le tre dimensioni della stanza ed anche il tempo di riverbero. A seconda delle frequenze in gioco si opta per alcune soluzioni che però ripeto devono essere scelte accuratamente da personale competente. Ovviamente non credo tu debba realizzare una sala regia, quindi non credo che tu abbia la necessità di spendere un mucchio di soldi per poter ottenere un ascolto quanto più piatto possibile, quindi per risolvere eventuali problemi di echoing puoi optare per soluzioni fai da te molto più semplici, ad esempio mettendo un bel tappeto pesante e grande nella stanza, Se c'entra un divano, se ci sono delle finestre puoi inserire delle tende realizzate con velluto molto pesante che funzionano benissimo. Chiaramente aggiungi un pezzo alla volta fin quando non otterrai l'eco che preferisci. Tieni conto che inserire tutte queste cose in una soluzione potrebbe generare un ascolto troppo secco che poco si sposa con il suono del pianoforte. Nella precedente risposta andavo un po' di fretta, spero di essere stato un pochino più preciso in questa.
  8. Ciao Silvia. Ti hanno consigliato bene di realizzare una muratura in cartongesso intramezzata da lana di roccia. La lana di roccia viene posizionata tra il muro esistente e quello in cartongesso pertanto non contribuisce a rendere l'ambiente più secco, ma a fonoisolare l'ambiente dall'esterno, ovvero limitare i rumori percepiti al di fuori della stanza.
  9. Ciao Antonio, scusa la latenza nella risposta... Guarda, l'isolamento della stanza ha dei costi non indifferenti perché purtroppo l'isolamento tiene conto di alcuni accorgimenti ingegneristici che complicano di molto i lavori. Tanto per intenderci isolare una stanza non è come tirar su un muretto con i blocchetti. Innanzitutto bisogna capire che genere di abbattimento stai cercando, avere un'idea della pressione sonora prodotta dal pianoforte. Se uno volesse fare le cose come vanno fatte, andrebbe misurata la pressione sonora a un metro dal pianoforte e la pressione sonora nell'abitazione del tuo vicino. Da lì uno si può regolare per capire di quanto assorbimento c'è bisogno. Tieni anche conto che isolare completamente è quasi impossibile perché parte dell'energia acustica viene distribuita agli altri piani tramite le colonne portanti del palazzo e quindi tramite la sua struttura. Per isolare va creata una stanza in una stanza. La costruzione della stessa dipende dall'indice di abbattimento (RW) che si vuole avere, ecco perché torna importante capire quanto assorbono già le pareti dei piani per avere un'idea dell'indice di abbattimento da avere. Tieni conto poi che una struttura isolata deve avere il pavimento flottante, ovvero disaccoppiato dalla struttura del palazzo, così come il soffitto sospeso. Per darti un'idea su quanto si può abbattere e in che modo ti dico, avendo fatto dei conti per uno studio che stiamo costruendo al lavoro, che una struttura realizzata con doppio strato di cartongesso, 10 centimetri di lana di roccia con densità di 80 Kg per metro cubo e di nuovo doppio strato di cartongesso produce un indice di abbattimento nell'ordine dei 48/50 dB. Ovviamente anche eventuali porte e finestre devono avere lo stesso indice di assorbimento. Una finestra che assorbe 48/50 dB dev'essere realizzata con triplo vetro 6/7 - 30 - 6/7. Per le porte ci sono ditte specializzate che realizzano porte fonoisolanti con la stessa tecnologia vista nelle finestrature. Ovviamente dev'essere un sistema chiuso altrimenti le onde sonore, se trovano anche solo un piccolo buchino si riproducono all'esterno della struttura (certamente in modo meno energico) ma potrebbe andare a limitare l'indice di assorbimento appena descritto. Capisci bene che non si tratta di tirar su una struttura semplice con telaio e cartongesso, vanno utilizzati molti più accorgimenti e molto più materiale e tutto questo ha un costo. Una finestra come ti ho descritto per esempio costa circa 800 euro al metro quadro. Dal momento che non sai ancora cosa deciderà di fare tuo figlio, da quanto ho capito, allora io opterei per una soluzione sicuramente più economica. Proverei a comprargli un pianoforte digitale che può suonare in cuffia quando preferisce senza il rischio di disturbare nessuno, oppure, in alternativa, anche se lo sconsiglio, montare un sistema SIlent sul pianoforte. Se vorrà proseguire gli studi, solo allora si potrà optare per una soluzione di insonorizzazione che, anche se la stanza è piccola, tra materiali e lavori, credo che non costi meno di 10000 euro. Saluti
  10. Se ti riferisci alle barriere fisiologiche, credo che al di fuori di morfologie della mano, si possa sempre migliorare. La tecnica ha mille sfaccettature ed è molto difficile riuscire a padroneggiare tutti i rudimenti.
  11. Se non mi ricordo male, puoi impostare la frequenza di riferimento facendo uno swipe sul display della fase (quello dove ci sono i quadratini che si muovono fin quando la frequenza della nota ascoltata non è uguale a quella del riferimento).
  12. La popolazione è sicuramente cresciuta tantissimo ma credo che il discorso dei "piccoli termosifoni" sia assolutamente ininfluente se confrontato con i numeri del globo. Ma questo aumento di popolazione ha sicuramente generato un fabbisogno energetico superiore che in qualche modo dev'essere compensato. Purtoppo fino a pochi anni fa non si avevano le tecnologie per produrre energia pulita su larga scala ma ora, grazie anche ad una politica in ambito edile, ogni nuova costruzione dev'essere dotata di impianto fotovoltaico. Questo alleggerisce sicuramente il carico dei combustibili fossili che sono ancora insostituibili per la produzione di energia ma che sicuramente andranno sempre diminuendo negli anni a venire. La terra ha sicuramente nelle piante un meccanismo di autodifesa, pertanto già riducendo il carico di lavoro alle piante sicuramente i benefici si faranno vedere. Dobbiamo sempre tener conto che le azioni di oggi, viste su scala globale, produrranno i loro effetti solo dopo decenni. L'importante è che si cominci a virare sulle tecnologie delle fonti rinnovabili che ci assicurano energia pulita garantendo lunga vita a questo nostro habitat insostituibile.
  13. Grazie Marcus e benvenuto. Purtroppo per il momento non sono in programma altri videocorsi. Il tempo stringe, ho tanti impegni lavorativi, ma sono sicuro che frequentando il forum potrai trovare tantissime altre informazioni. A presto!
  14. Non mi è chiaro se la tua è un'affermazione o una domanda... In ogni caso per me la tecnica è solamente un veicolo; è quel veicolo che ti permette di trasportare le idee musicali e le tue emozioni sullo strumento nel modo in cui le vorresti far uscire. Tutti noi abbiamo un'idea musicale in testa quando ci troviamo alle prese con un brano. Molti però non riescono a mettere in pratica ciò che pensano di fare. Il responsabile di questo è una scarsa tecnica pianistica. Il punto è che l'unico modo che ha l'ascoltatore per comprendere le tue intenzioni è tramite la musica che suoni e che riesce a sentire. Se tecnicamente non sei in grado di riprodurre ciò che hai in testa, automaticamente non riuscirai a far arrivare all'ascoltatore il tuo pensiero musicale.
  15. Ma certo, io credo che il discorso si sia già abbastanza esaurito nei post precedenti. Alla fine quello che comanda è la passione... Se hai la passione per lo strumento e devi affrontare un percorso di studi tanto vale farlo anche per prendere un bel pezzo di carta che comunque ti rende sempre un laureato. Per il resto, restano validi i discorsi già espressi.
  16. Ti consiglio di tener d'occhio i masterclass di Massimiliano Ferrati, brillante e oramai famoso pianista, dal quale ho appreso questa tecnica. Di solito tiene masterclass in diverse zone d'Italia. Io l'ho seguito anche fuori regione, a Ravenna in un master di 4 giorni che tenne qualche anno fa ed in altri masterclass. Non solo la tecnica ma anche il suono è cambiato da quando applico la scuola di tecnica che mi ha tramandato. Non soffro più di dolori, contratture muscolari e suono finalmente in grande scioltezza godendo a pieno della musica oltre ad aver decimato letteralmente i tempi di apprendimento. Io sono sempre dell'opinione che certe cose si imparano dai concertisti che hanno testato sul campo le loro conoscenze ed hanno potuto apprezzare i consigli utili da quelli che non lo sono. Se cerchi su internet e su youtube ci sono centinaia di suoi video. Ormai è richiestissimo, e suona in tutto il mondo. Un'esperienza sicuramente importante per chi vuole diventare un puro sangue.
  17. Secondo me in questo contesto torna forte l'importanza della capacità tecnica, ovvero la conoscenza mentale e corporea di quei movimenti e rudimenti base che ti permettono di affrontare qualsiasi passaggio in scioltezza. Chi possiede una buona tecnica non necessita di ripetere 1000 volte un passaggio per farlo venire bene, gliene bastano 10 ed è lì che non si perde mai la voglia di suonare ed imparare. Ho cominciato a godere veramente della musica da quando sono stato 'iniziato' alla tecnica russa. Mi ha permesso di mettere su tanti brani importanti di repertorio in tempi che prima non avrei mai immaginato e te lo fa fare con grande sicurezza e facilità. Ho registrato tutto il concerto per pianoforte e orchestra K. 488 di Mozart in neanche un mese con questo sistema (inclusi i tempi di registrazione e post produzione), suonando solamente la sera quando tornavo, già abbastanza stanco, da lavoro.
  18. A distanza di 5 anni dalla data di creazione del post torno a dire che se queste procedure esemplificate per accordare il pianoforte fossero state attuabili, i tecnici accordatori forse sarebbero stati i primi ad attuarle, soprattutto per risparmiare tempo e quindi per guadagnare di più. Ovviamente un conto è accordare 2 pianoforti al giorno, un altro conto accordarne 8 (ammesso che ci siano ancora questi volumi, e sono quasi convinto che non ci siano più). Ci sono anche altre variabili di cui non abbiamo parlato come tutti i discorsi psicoacustici. Con Paolo Ferrarelli ad esempio non ci troviamo mai d'accordo sugli estremi acuti che, come li sente lui me li accorda sempre troppo crescenti rispetto a come li sento io. Ma se li accordo io lui ovviamente li sente calanti. Il problema è che sopra e sotto certe frequenze subentra la soggettività psicoacustica che è anche funzione della pressione sonora. In particolare suonando più forte agli acuti si ha l'impressione di ascoltare un suono ancora più acuto di ciò che è realmente e diviene molto difficile accordarli, tanto è vero che l'accordatore per accordare gli ultimi tasti cerca più volte, rispetto alle ottave precedenti di rifarsi al suono dell'ottava più bassa. Per quanto concerne la disarmonicità invece, questa varia in funzione di molti parametri e basta un niente per modificare la spartizione dell'ottava (che è il punto di partenza) e dunque l'errore si propaga anche su tutte le note delle altre ottave. Argomento estremamente delicato quello dell'accordatura, ma ognuno ovviamente è liberissimo di sperimentare ciò che vuole sul suo strumento...
  19. Lo spostamento dalla posizione centrale avviene solamente quando si deve suonare a 4 mani con un altro pianista. Inoltre il valzer che citi non mi sembra un brano che sia decentrato verso la metà superiore dello strumento ma al contrario mi sembra molto ben bilanciato. Io credo invece, visto che manifesti affaticamento, che alla base ci siano problematiche di natura tecnica e/o di postura che andrebbero analizzate con grande serietà onde evitare che nel tempo determinino problemi fisici ben più gravi di un semplice affaticamento.
  20. Very Good Gino, purtroppo il 17 agosto capita di venerdì ed io sarò al lavoro (quest'anno mi lavoro tutto agosto), ma ti faccio gli auguri per questa tua esibizione. È gradito il video/audio se ce lo vuoi far vedere. Un abbraccio e buona musica
  21. Dipende dal modello di cellulare. Per alcuni è possibile acquistare anche microfoni a condensatore di media qualità, però torno a dire che le intenzioni si intuiscono anche con l'autogain. Se lo scopo dev'essere quello di riascoltarsi e vedersi, mi sembra un po' inutile andare a spendere soldi per un qualcosa che comunque ti garantirà un risultato sempre comunque mediocre.
  22. Ciao Joy. Io non sono un tecnico ma grazie a Paolo mi sono appassionato anche io un pochino alla meccanica del pianoforte ma soprattutto all'accordatura. Pensa che da studente di ingegneria portai anche una piccola tesina per un'esame di algoritmi proprio sugli algoritmi per l'accordatura del pianoforte. Purtroppo è difficile valutare i costi se non si ha lo strumento davanti. Si potrebbe andare da 150 euro a 1500/2000 euro se dovessi cambiare martelliera e parti della meccanica. Difficile dirlo. Chiamando un tecnico puoi farti fare un preventivo. Non è detto che debba chiederti dei soldi. Puoi farti fare magari un'accordatura e intanto chiedere quale sarebbe il costo per rimetterlo in sesto. Riguardo la tua storia mi dispiace molto. Io sono sempre dell'opinione che ci siano tante persone che avrebbero meritato più fortuna economica per poter raggiungere i propri traguardi. In ogni caso non demordere, tutto è possibile con la volontà. Il pianoforte adesso ce l'hai e pian piano riuscirai a riportarlo in vita per poterci suonare in modo dignitoso. Buono studio.
  23. thesimon

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