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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Grazie Saverio, ma sempre esagerato negli elogi non così meritati...
  2. thesimon

    Sends

    Ciao Stefanus, l'utilizzo dei sends in logic è un argomento di importanza centrale. Sul tutorial numero 5 se non ricordo male ne ho parlato sommariamente, tuttavia tra tre lezioni ne parlaremo in modo esteso. In particolare nella prossima lezione parleremo di registrazione di tracce MIDI in quella ancora successiva parleremo degli effetti inseribili negli inserts e subito dopo quella parleremo finalmente dei sends. Ti anticipo il discorso ma mi dilungherò maggiormente nel videocorso dove farò vedere il loro utilizzo. In questa prima immagine possiamo vedere un utilizzo esterno del bus. Ovvero possiamo redirettare un segnale in ingresso all'entrata della scheda audio all'uscita stereo ed una copia del segnale inviandola un BUS che la rediretta verso un'altra uscita alla quale colleghiamo ad esempio una cuffia oppure una cassa monitor. Questo può essere utile quando dobbiamo far ascoltare ai musicisti dei segnali di altri strumenti utilizzando appunto un bus per redirettarli in diverse uscite. In questa seconda immagine vediamo invece l'utilizzo del bus all'interno del programma. Quando dico all'interno intendo che l'ingresso del bus e l'uscita dello stesso rimane in ambito software ovvero interno al programma. Nel primo caso invece il segnale del bus entrava in software ma usciva in hardware. Come puoi vedere in questa seconda immagine una parte del segnale viene inviata tramite bus ad un altro channel strip in cui ci sono degli inserts, viene dunque processato ed alla fine viene riunito all'originale prima dello stereo out. Pertanto si conserva il segnale originale ma si modifica una sua parte per poi essere riunito prima dell'uscita alle casse. Se hai altre domande, non esitare a chiedere.
  3. Grazie ad entrambi per l'intervento. La ballata n° 4 di Chopin non si finisce mai di scoprire. Trovo molto utile registrarmi mentre studio perché riascoltandomi ho sempre modo di scoprire cose nuove oppure modificare alcune cellule interpretative che non mi convincono. Grande scoperta la tecnologia ! Non vedo l'ora di finire lo spolveramento, non mi stanco mai di studiarla e di suonarla, secondo me uno dei brani più belli che Chopin abbia mai composto. Onore al grande maestro che non avrebbe mai dovuto morire...
  4. Ciao Marmelodies, fissato il budget hai diverse possibilità. Dunque il Roland di Paolo l'ho provato e mi è piaciuto molto, suono progressivo, tastiera molto buona e poco rumorosa anche e soprattutto sul ritorno dal momento che le tastiere digitali solitamente il rumore lo fanno specialmente sul ritorno del tasto. Tuttavia l'FP7, oggi trovabile il nuovo modello FP7F costa 1700 euro ed oltretutto è un pianoforte digitale da palco quindi pensato per serate live più che per essere uno strumento di casa. Penso che ci siano anche altre soluzioni, specialmente se a te quello che interessa è solo il suono del pianoforte, pertanto alla fine il discorso verte tutto sulla portabilità che deve avere questo strumento. Ovvero quante volte hai intenzione di spostarlo. Ci sono strumenti digitali più portabili e meno portabili ovvero che richiedono più tempo, per smontare i vari mobili e quindi essere trasportati oppure addirittura strumenti digitali che simulano il pianoforte anche nella forma, ovviamente in modo molto ridotto ma che possono permettersi una tastiera il più possibile vicino all'acustico. Per questi ultimi ovviamente non c'è bisogno di una ditta di trasporto in quanto pesano forse 1/10 del pianoforte acustico ma occupano comunque un bello spazio, per farla breve in una classica macchina non c'entrano, ci sarebbe bisogno almeno di una station wagon. Veniamo ai nomi ed alle cifre. Per prima categoria parliamo dei pianoforti digitali da palco: KAWAI MP6 - Costo circa 1400 euro. ROLAND FP7F-WH o FP7F-BK uno è in bianco e l'altro in nero - Costo circa 1700 euro. Ora passiamo ai pianoforti digitali stand alone ovvero venduti con mobile abbinato. (Ti ricordo che i mobili possono essere comprati anche per i pianoforti digitali da palco anche se non sono strutturati bene come questi). KAWAI CA18 - Costo circa 1450 euro. YAMAHA CLP340 - Costo circa 1700 euro. ROLAND DP990SB - Costo circa 1750 euro. Per ultima la categoria pianoforti digitali copia. Sui 1700 euro trovi questo, non ha tutti i suoni degli altri pianoforti digitali di cui abbiamo parlato ma ha sicuramente una tastiera migliore, studiata, progettata e realizzata per essere il più possibile vicina a quella del pianoforte acustico. Si chiama Clavinpiano GRAND ONE 210 il costo come già detto è sui 1700 euro, può essere comunque trasportato dal momento che le varie parti si smontano ma c'è bisogno di una macchina molto spaziosa per trasportarlo. Come vedi di scelte ce ne sono molte ma dipendono tutte dalla frequenza di trasporto. Spero di esserti stato utile, per qualsiasi ulteriore chiarimento siamo qui. Un saluto
  5. Ciao Marmelodies, anche io come te devo sostenere il diploma in questa sessione estiva e mi trovo anche io all'università quindi sono nella tua stessa medesima situazione. Oltretutto viste anche le vergognose riforme dei conservatori che dal prossimo anno negheranno l'accesso ai privatisti si dovrà per forza di cose finire entro quest'anno che Dio ce la mandi buona... Veniamo al tuo problema. Prima di tutto mi sento di consigliarti di non vendere il tuo pianoforte acustico. E' una cosa che secondo me ti porterà a mangiarti i gomiti un domani. Al di là del fatto che non troverai MAI un pianoforte digitale all'altezza del pianoforte acustico (Suono a parte, parlo anche della meccanica) credo che per te sia anche parte della tua vita spesa su quel pianoforte. Io non mi separerei mai dai miei: un krauss tedesco verticale con il quale ho iniziato gli studi ed un coda Kawai KG-2S. La scelta di un pianoforte digitale dipende molto dal budget. Esistono pianoforte digitali molto ben fatti, suoni polifonici campionati a 24bit 96KHz e meccanica che simula quella del pianoforte, pertanto non solo la tastiera bilanciata con i classici pesetti. Alcune tastiere simulano addirittura il diverso peso dei tasti che avvicinandosi alla regione dei bassi aumenta. Questi pianoforti digitali hanno un costo che si aggira intorno ai 3000 euro. Se vuoi risparmiare qualche cosa devi andare sui modelli con la pesatura classica. Ti consiglio di dare un'occhiata anche ai pianoforti digitali di Yamaha e Korg. In ogni caso se ci dai un'idea del tuo budget ti posso consigliare qualche modello dal momento che anche io prima di farmi il mio pianoforte digitale ne ho provati molti. Un saluto. PS. Grazie dei complimenti per la piattaforma.
  6. Certo ! Le citazioni esterne purché siano linkate ci fanno senz'altro bene. Per lo scambio di link invece va considerato l'aspetto click altrimenti può diventare deleterio. Diciamo che porta un certo giovamento dai 100 click in su. C'è però un'errata corrige: "La videolezione è stata messa a disposizione del sito Pianoconcerto.it , sito creato dal pianista e tecnico Paolo Ferrarelli" - "Sito creato dall'informatico/pianista Simone Renzi, videocorso a cura del pianista e tecnico Paolo Ferrarelli", tanto per non creare confuzione di immagini. Un saluto... Simone
  7. Ma era chiaro Saverio, mi sembrava troppo strano che Yamaha si sporcasse le mani per una sciocchezza del genere, da quello che vedo sembra un'azienda molto seria.
  8. Ciao Daniele, aspettiamo con piacere ed interesse la tua nuova interpretazione. Molto interessante il video di Rigacci che è notoriamente molto coinvolgente nelle sue spiegazioni colme di pathos. Alla prossima...
  9. Spostata nella giusta sezione... Ciao Giovanni, hai tutta la mia approvazione, infatti i pianisti sono l'unica classe di musicisti che a priori non conosce il proprio strumento e più che non conoscere l'accordatura (cosa molto complessa che non tutti hanno i requisiti fisici adatti per poterla effettuare) non conoscono la meccanica della tastiera, e non hanno la minima conoscenza di tutti quei perché che porterebbero il pianista a svolgere la propria performance con la piena consapevolezza delle sue capacità in relazione alle effettive capacità dello strumento. Se hai guardato i nostri videotutorial questa cosa abbiamo cercato di citarla più volte proprio perché secondo noi è un problema centrale. Arrivando al problema accordatura, io non sono un tecnico, lo è pianoexpert che non credo tarderà a rispondere alla tua domanda, non è certo possibile imparare ad accordare leggendo un libro o guardando dei video fatti su internet, queste cose possono darti delle basi teoriche ma la pratica per forza di cose va imparata con un professionista qualificato ovvero che abbia un certificato che ne attesti l'effettiva preparazione. C'è bisogno di qualcuno che ti segua perché accordare un pianoforte non significa solo girare una chiave sulle caviglie finché la nota non è accordata, ma significa avere un determinato approccio fisico con gli strumenti che servono ad effettuare l'accordatura. Mettersi al pianoforte senza conoscere l'impostazione nell'uso della chiave può procurare seri danni al somiere che è quell'organo di legno posto sotto al telaio in cui sono fissate le caviglie e credo non ci sia bisogno di spiegarti che cosa comporta creare danni al somiere. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare il meglio per dare a tutti gli utenti del sito un'idea di cosa significhi avere un pianoforte accordato e come controllare se l'accordatore ha fatto un buon lavoro. Al di là dei costi che ci sono per i materiali come il martello i feltri e tutti quegli utensili necessari all'accordatura c'è dunque un problema molto più profondo ovvero il sapere come relazionarsi con gli utensili che per ovvie ragioni non può essere imparato su un libro. In sostanza non è come accordare una chitarra dove ci sono 6 (nella peggiore delle ipotesi 12) corde dove basta girare un perno per accordare lo strumento senza problemi, nel caso di pianoforte ci sono centinaia di corde, senza poi dire che nella chitarra possono essere utilizzati i tuner dal momento che dobbiamo accordare solo 6 note ed ogni nota è composta da un'unica corda. Nel pianoforte oltre a dover realizzare i giusti rapporti armonici tra le varie note ci troviamo ad accordare anche gli unisoni ovvero tre corde per ogni nota senza farle battere. Insomma non è certamente cosa facile, credo ne sarai concorde. Sarebbe bello in ogni caso realizzare dei corsi e non so se pianoexpert ha mai pensato di farli. E' una persona molto disponibile ma che ha veramente pochissimo tempo a disposizione e se non potesse fare dei corsi non sarebbe certo per il "non voler tramandare l'arte dell'accordatura", dal momento che i nostri tutorial sono la dimostrazione di ciò... E' interessante comunque la tua discussione, e spero che anche altre persone si interessino a darti delle risposte ed esprimere i loro punti di vista. Continuerò a seguirla. Un saluto...
  10. Come sai non sono un tecnico, ma la logica mi dice che sia per mantenere gli stessi pesi del tasto a diversità di lunghezza di leva in particolare: più lunga tasti bianchi, più corta tasti neri, ma è solo una supposizione logica... Interessa anche a me questa cosa aspettiamo che passi Paolo a chiarirci le idee...
  11. thesimon

    Ciaooooooo!

    Ciao Alby72, sono felice che ti sia unito a noi. Un caro benvenuto dunque e l'augurio di trovare in questo forum le risposte e l'atmosfera famigliare che cercavi.
  12. Nessun parere negativo, le critiche sono sempre costruttive purché si resti nel rispetto della sensibilità degli altri ! Riguardo al Chiaro di Luna... Secondo me devi pensare veramente al chiaro di luna che riempie la notte e che la illumina con quella luce soffusa mentre suoni. Lo spirito di questo magnifico tempo della Sonata Op. 27 n°2 è appunto molto soffuso. Devi alleggerire molto la mano destra e distinguere il canto dal resto. Le terzine devono appunto essere molto soffuse come il chiaro di luna e ciò che deve uscire fuori è il canto. Anche il canto non deve essere mai sgraziato, devi solo pensarlo, spesso pensare il canto lo fa uscire naturalmente senza doverlo appesantire. Verso la fine sali su un forte che in questa sonata non è contemplato, anche se c'è scritto forte sullo spartito non è mai un vero forte, è più un sentito. Usa anche il pedale ovviamente senza imbrattare cambiandolo ad ogni cambio armonico. Il tempo va bene, io non la farei più veloce di così e non slenterei troppo, in fin dei conti stiamo parlando di Beethoven non di Chopin. Comunque stai andando bene, continua così. Studia e vedrai che la musica ti darà grandi soddisfazioni. Per quanto riguarda Tu si na cosa grande... Un paio di anni fa circa, forse 3 non ricordo accompagnai al pianoforte un ragazzo che la doveva cantare in un concerto di beneficienza. Se ti interessa e la ritrovo te la mando. Un saluto, vai avanti così !!
  13. Forse Saverio ti riferivi ad un intervento che hai visto su Youtube e non un'intervento eseguito sul tuo pianoforte...
  14. L'unica cosa che posso dirti è di provare a richiamare Yamaha dicendo che non si è fatto sentire nessuno. Mi sembra strano che un'azienda come Yamaha sporchi la sua reputazione per una cosa del genere... Buona Pasqua anche a te e famiglia...
  15. Ciao Saverio, fa sempre piacere sentirti qui sul forum e siamo noi che ti ringraziamo per questa tua assidua partecipazione. Ti parlo da "iniziato" al mondo dell'accordatura dato che non sono un accordatore né un tecnico, ma sono uno che segue i preziosi consigli del mio amico Paolo. Dunque, provai anche io ad accordare il pianoforte una volta con questi strumenti digitali. Ci sono due problematiche, una oggettiva ed una soggettiva. La prima (quello oggettiva) è che questi strumenti non tengono conto dell'inarmonicità o disarmonicità del pianoforte, pertanto non si riuscirà mai ad accordare in modo soddisfacente un pianoforte con questi strumenti, tanto è vero che non ne rimasi mai soddisfatto. L'unica volta che ne sono rimasto quasi soddisfatto è quando la feci ad orecchio (tra le altre cose inesperto) quindi immagina quanto possono essere utili questi strumenti. I tuner sono buoni solo per dirti se hai accordato bene il LA ahahaha, proprio perchè è il riferimento da cui si parte con il diapason. La seconda (quella soggettiva) è che il suono di un pianoforte accordato con quegli strumenti riesce a non dar fastidio solo ad un sordo, quindi più che parlare di problema soggettivo si parla di problema pseudo-soggettivo. Alcuni accordatori, per quello che ho visto io, non è che non sappiano accordare ad orecchio, semplicemente devono sbrigarsi perché accordare un pianoforte in 2 ore come fa Paolo ad orecchio ti permette di guadagnare 300 euro al giorno se riesci a farne almeno 2 (cosa non garantita in quanto un pianoforte a seconda dello stato generale potrebbe toglierti anche mezza giornata), mentre accordare con questi apparecchi in mezz'ora ti permette di guadagnare anche 1000 euro al giorno. Alla fine quindi più che una scelta tecnica di accordatura per il buon risultato sullo strumento si tratta di una scelta economica. Questi signori però non capiscono che chi ha un briciolo di orecchio musicale non resterà mai soddisfatto della loro accordatura e si rivolgerà altrove (esattamente quello che è successo quando ho conosciuto Paolo avendo provato almeno 10 accordatori prima di lui che non mi hanno mai soddisfatto e che quando venivano ad accordare facevano la toccata e fuga). Alcuni accordatori lo fanno per negligenza e superficialità, altri, come si dice a Roma, per prescia... . Altri ancora perché si improvvisano accordatori di pianoforti. Io in ogni caso, essendo senza modestia una persona SERIA e CORRETTA ho sempre manifestato a questi individui la mia insoddisfazione per il lavoro fatto o meglio fatto male. Il problema è che, almeno personalmente, quando mi metto seduto al pianoforte non è che sento l'accordatura eseguita in modo superficiale, mi da proprio fastidio all'orecchio ed alla testa il mancato raggiungimento di alcuni rapporti armonici che negli accordi si sentono benissimo (vedi la lezione sull'accordatura n°4 sui rapporti armonici di 3^a maggiore, 4^a e 5^a, 8^a e 10^a). In sostanza, l'accordatore deve avere passione per il suo lavoro ma soprattutto passione per il pianoforte. Io questa passione la vedo in Paolo che oltretutto è pianista (questo forse rafforza il concetto di passione per lo strumento). In ogni caso, la motivazione che ci ha spinto inizialmente ad aprire un sito con un forum è stata proprio questa, ovvero chiarire che non è l'accordatore che deve scegliere il suono che deve avere il tuo pianoforte, ma l'accordatore deve essere il traduttore del tuo linguaggio di insoddisfazione per cercare di tirar fuori dallo strumento il suono che tu hai in mente e non quello che ha lui (ovviamente in relazione alla qualità del pianoforte, non puoi far certo suonare uno Yamaha B1, che è comunque un buon pianoforte da studio, come uno Steinway Gran Coda !). E la motivazione dei nostri tutorial è proprio questa, ovvero dare una base dei concetti primitivi sul pianoforte per fare in modo di poter dialogare consapevolmente con l'accordatore che viene ad accordare il pianoforte a casa. Quando Paolo mi accorda il pianoforte può darmi dei consigli sull'acustica e su altre cose importanti, ma all'atto dell'intonazione dei martelli sono io a dirgli: "vorrei il suono più così o più così" perché cerco di inseguire la mia immagine del suono pianistico e lui fa di tutto per aiutarmi a trovarla ma non mi impone la sua. Ovviamente poi uno può avere dei gusti sonori vicini ed infatti molte volte ci troviamo. Per quanto concerne invece i tiri mancini delle varie case, come si suol dire tra cani non si mozzicano. Io sono sempre stato dell'idea che bisogna cercare di fare tutto per la soddisfazione dei clienti, sia quello che compra il concert grand da 130000 euro sia quello che compra un pianoforte da studio verticale e quindi hai tutto il mio appoggio e tutta la mia indignazione per l'accaduto. Più che essere colpa di Yamaha credo sia colpa del rivenditore, Yamaha ha sempre fabbricato buoni prodotti. Un saluto, a presto...
  16. 40 minuti tra accordare e sincerarsi del problema ?? Un liquido con una siringa sui martelli ???????? Io non mi pronuncio. Aspettiamo che arrivi Paolo e senti che ti dice lui... Nel frattempo cerca di registrare il rumore alla buona e vediamo se Paolo riesce a capire dal rumore di cosa si tratta, anche se è molto difficile in quanto potrebbe essere dipeso da diversi fattori. Attendiamo la tua registrazione, un saluto.
  17. Beh, conoscere le scali maggiori e minori armoniche e melodiche non è assolutamente sufficiente per comporre. Ci sono molti libri di armonia su cui puoi apprendere le nozioni fondamentali per la composizione o meglio per evitare i classici errori armonici e melodici che si commettono tuttavia anche questo non farà di te un compositore. Se vuoi potrò consigliarti sui libri da studiare. In ogni caso, specialmente per lo studio del biennio di composizione i libri non bastano, devi per forza di cose essere affiancato da un maestro di composizione che ti corregga i bassi e ti spieghi le strategie adatte alle varie situazioni che si creano quando si armonizza un basso. Il rischio di comporre a "gusto" dell'orecchio è che si faccia una melodia orecchiabile ma dal punto di vista formale totalmente scorretta. Per questo motivo il tutto passerebbe inosservato agli inesperti ma non agli esperti... Non a caso se il diploma in composizione richiede 10 anni di preparazione una motivazione ci sarà. Quindi se sei interessato alla composizione il mio consiglio è di dedicarti prima al pianoforte cercando di portare a termine i tuoi studi nel minor tempo possibile e poi magari iscriverti al corso di composizione. Non so se all'interno dei conservatori sia possibile seguire le due strade in parallelo dovresti chiedere direttamente al conservatorio. Tutto questo non è per scoraggiarti, è solo per dirti che se vuoi comporre musica leggera o pop come quella che senti ogni giorno nella radio non c'è di certo bisogno di diventare compositore ma se l'interesse è quello di comporre brani classici, beh allora penso proprio che dovresti iscriverti al corso di composizione. Per linea armonica e linea melodica intendo questo: Come vedi nel pentagramma che spetta al basso è rappresentata la voce maschile di basso, alcuni utilizzano sia il basso che il tenore alla chiave di basso ma è perfettamente analogo. Mentre alla chiave di violino abbiamo il tenore e le due voci femminili Contralto e Soprano. Una linea armonica è costituita da un accordo dunque dall'unione delle note di ciascuna delle voci, in questo caso quattro. Dunque ogni accordo costituisce una linea armonica (Verticale). Possiamo però seguire anche l'andamento delle singole voci. Prendendo ad esempio il soprano (La voce estrema), vediamo che si muove in questo modo: Sol# - Do - Si beq - DO. Questo moto orizzontale o linea orizzontale costituisce la linea melodica del Soprano. Esistono regole sull'andamento della linea melodica, ovvero intervalli permessi e non permessi, come esistono regole per la linea armonica. Lo studio dell'armonia complementare tratta appunto queste regole per non farti incorrere negli errori armonici (linea verticale) e melodici (linea orizzontale), ovviamente ci sono molti altri argomenti come la modulazione a toni vicini e lontani e le varie metodologie per la modulazione, le progressioni, le pregressioni con imitazioni o progressioni imitate e tanti altri argomenti che contribuiscono a darti una preparazione base per poter affrontare in modo approfondito il vasto campo della composizione. Spesso si pensa che la musica sia cosa semplice. Sono sette note ! Che ci vuole ? In realtà la musica presenta moltissime sfaccettature ognuna delle quali richiede mesi o anni per poter essere compresa e riutilizzata. Per quanto riguarda il software se usi un pc windows dubito fortemente che riuscirai ad ottenere il software che utilizziamo per la tua piattaforma dal momento che è solo per MAC OSx, in ogni caso puoi prendere un software analogo come Cubase per Windows ad esempio che non si discosta molto, eccetto per alcune funzioni dall'utilizzo di Logic. In ogni modo spero di esserti stato utile, per qualsiasi ulteriore domanda mi trovi qui, Un saluto,
  18. thesimon

    Restauro?!?

    Ciao Marco, se il pianoforte è degli anni 80 e non ci hai mai messo mano, sicuramente qualche problema di meccanica ci sarà. I problemi che nascono nella meccanica dipendono da come viene tenuto il pianoforte (Temperatura, sbalzi termici ed umidità relativa) oltre che dal tempo di utilizzo. Tuttavia non credo che nessuno qui possa prendersi la responsabilità di dirti se una meccanica necessita di una martelliera nuova o se addirittura va direttamente cambiata per intero (Cosa che da quanto so non accade quasi mai per pianoforti di appena 30 anni) leggendo un post. Per un consiglio del genere è necessaria una verifica sul posto che richede di visionare la tastiera e capire se il danno (o disturbo) è riparabile magari non spendendo una cifra enorme perché una nuova meccanica di trasmissione costa parecchi soldini ! Se non sei troppo lontano da Roma potresti accordarti con il nostro tecnico/pianista/musicologo il M° Paolo Ferrarelli (conosciuto per Pianoexpert) qui sulla piattaforma che una volta verificato l'effettivo stato della meccanica potrà poi dirti quello che bisogna fare ed in caso accordarti con lui per le eventuali riparazioni. Se non hai mai rasato i martelli la soluzione potrebbe essere proprio quella della rasatura (che ricordo deve essere eseguita da personale specializzato altrimenti si rischiano gravi danni !). E magari per il resto della meccanica potrebbe essere necessario solo la regolazione della stessa oppure il cambio del rullino dei martelli, la taratura della molla, il cambio dei perni di centro ed i panni delle mortase o dei mix di questi interventi. Insomma non si può rispondere senza aver preso visione della meccanica stessa. Per fare un'analogia nel mondo meccanico è come se avessi una macchina e ci dicessi: "la macchina non va bene. Sarà il caso di cambiare il motore ?". Magari cambiando un semplice tubo della turbina tutto tornerebbe nella norma. Sono certo che il nostro Pianoexpert potrà essere più preciso di me in questa risposta... Resta collegato per aggiornamenti... Un saluto,
  19. Mmmm non ho ben capito la tua descrizione comunque facciamo chiarezza... (Immagine trovata su google images) Il pianista premendo sulla leva (1) alza per mezzo del pilota (2) il cavalletto composto dalle leve (3), (5), (9). Quando il cavalletto si alza la leva di scappamento (5) alza la leva del martello (10) che batte sulla corda (16) proprio perché la leva di scappamento preme sul rullino (8). Arrivati ad una certa quota però, la leva di scappamento incontra un bottone feltrato (4) che ne limita la corsa, ed essendo imperniata nel suo perno di centro (3) si mette da parte togliendosi da sotto al rullino (8). Il martello che ha già colpito la corda nell frattempo è stato "parato" dall'organo di parata (11). Quando il pianista inizia il rilascio del tasto la leva di ripetizione (9) essendo carica da una molla rialza la leva del martello (10) per mezzo del rullino (8) e, la leva di scappamento, essendo anch'essa carica della stessa molla, inizia a lasciare il bottone feltrato e si riposiziona sotto al rullino per essere pronta per un nuovo colpo. E' da notare che la leva di scappamento riesce a riposizionarsi sotto al rullino proprio grazie alla leva di ripetizione che agendo sul rullino alza lo stesso quel tanto che basta a garantire lo spazio di reinserimento della stessa. Questo è quanto... Se hai ancora dubbi non esitare a chiederci.
  20. Salve a tutti, ho voluto aprire questa sezione "Le tue esibizioni" per chi ha voglia di condividere le sue imprese con tutti noi. E' una sezione che non esiste in nessun altro forum che tratta l'argomento musica e l'idea è nata per portare un po' di innovazione e per scostarci dallo standard. E' necessario però puntalizzare alcune cose... Ci tengo a precisare e SOTTOLINEO che non è una competizione e non voglio in alcun modo che qualcuno si prenda la briga di scrivere dei post che diano un'idea del genere, pena cartellino giallo e cancellazione del messaggio "incriminato" se l'errore verrà commesso nuovamente cartellino rosso e ban. Ho più volte sottolineato in molti post che questo non è il forum di Thesimon e Pianoexpert, questo è il NOSTRO forum. La musica è ciò che ci accomuna e la musica non conosce competizioni, è una colla che unisce persone che hanno culture diverse a prescindere dalle loro idee. In questo forum è possibile dare consigli ma sempre nel rispetto della sensibilità delle altre persone. Chiedo scusa per questo inciso che potrebbe sembrare una "paternale" e continuo con le informazioni per il caricamento dei media files... Noterete due sezioni: una sezione audio ed una sezione video. AUDIO Procedura semplice Nella sezione audio è possibile caricare dei files MP3 (Vi ricordo che la dimensione massima di caricamento è di 18 Mbyte). La procedura per il caricamente dei files è semplicissima. In basso sotto al box in cui scrivete è visibile la sezione allegati. Cliccate sul pulsante "Clicca per allegare dei files" e sfogliate le cartelle del vostro PC sino a raggiungere la cartella contenente il file da caricare. Selezionatello e confermate. Potrete aggiungere se volete di commenti all'allegato. Procedura complessa Un'alternativa può essere quella di creare uno streaming audio. Per fare questo dovrete caricare il vostro file in uno spazio web. Pertanto il vostro file dovrà avere un indirizzo del tipo: http://www.nomedomino.it/nomefile.mp3 Una volta che disponete dell'indirizzo al file cliccate sul pulsante Inserite l'indirizzo del file dove richiesto e confermate. VIDEO Per il caricamento di filmati nella sezione video la procedura è semplicissima. Caricate il vostro video su youtube. Una volta caricato andate nel vostro video e copiate l'indirizzo del tipo: http://www.youtube.it/watch?v=blablablabla Nel nuovo messaggio cliccate sul pulsante ed inserite l'indirizzo del vostro video. Se doveste avere qualsiasi problema contattatemi anche privatamente. Resto a vostra disposizione...
  21. Ciao Daniele, Il peso di discesa è il peso che serve a far cadere il tasto dalla posizione iniziale (a riposo) nella sua posizione finale ovvero il suo fine corsa. Questo peso nei pianoforti a coda va dai 47 ai 58 grammi circa a seconda della qualità della meccanica ed ovviamente a patto che la meccanica non sia rovinata, invecchiata o mai regolata. Il peso di ritorno invece è il peso che il tasto esercita sul dito del pianista quando dalla sua posizione finale deve tornare alla posizione di riposo. Il peso di ritorno è inferiore a quello di discesa per un discorso legato innanzitutto alla gravità. Nella discesa infatti il pianista esercita una forza che deve far sì di vincere gli attriti statici della meccanica e tutti i suoi organi interni che sono stati spiegati da Pianoexpert e la forza peso, nella fase di ritorno del tasto invece la gravità aiuta ed alcuni organi come ad esempio la leva di scappamento si sono posizionati in modo che non provochino attrito durante il loro ritorno in posizione. Quindi, il peso del martello, il peso del cavalletto (Quell'insieme di leve di forma triangolare) ecc. aiutano a far tornare il tasto in posizione. Per misurare il peso di abbassamento bisogna mettere, con il tasto nella posizione di riposo dei piombi di cui conosciamo il peso aumentandoli fin quando il tasto non scende da solo. Si procede di grammo in grammo. Appena aggiunto il grammo che fa in modo che il tasto si abbassi quello è il peso di abbassamento della tua tastiera quindi immagina che più peso ci vuole per abbassare il tasto più il pianista avvertirà una tastiera dura viceversa ovviamente meno peso equivale ad una tastiera più morbida e maneggevole. Per verificare che la tua tastiera sia omogenea si deve pesare ogni tasto ed i pesi devono essere posizionati alla stessa altezza per tutti tasti. Si concede solitamente qualche grammo di errore, penso un errore di circa 2 grammi ma per sapere la cifra giusta dovrebbe risponderti Pianoexpert. Per il peso di ritorno invece si procede al contrario. Si preme il tasto di cui vogliamo misurare il peso di ritorno e ci si mette un bel peso già da subito perchè questa volta andremo a scalare. Scaliamo grammo dopo grammo fin quando il tasto non tornerà nella sua posizione finale. Il totale di peso presente sul tasto al momento della risalita equivale al peso di ritorno. Riguardo alle differenze tra pianoforti verticali ed a coda ce ne sono molte, alcune di queste le ha già mensionate Pianoexpert nei suoi videotutorial ma non si è dilungato perchè dobbiamo fare dei tutorial anche sulla meccanica del verticale quindi ne spiegherà maggiormente le differenze quando parleremo del verticale. Sommariamente ecco le differenze: Lunghezza delle corde: Maggiore nei pianoforti a coda -> Questo determina un'assottigliamento delle corde nei coda quindi meno errori armonici e dunque più pulizia, rotondità e pienezza del suono. Tavola armonica: Molto più grande e strutturata nei coda -> La tavola armonica nei coda è studiata affinché un suono sia propagato su tutta l'area della tavola ed essendo più grande ritroviamo una maggiore amplificazione e concentrazione del suono. Meccanica di trasmissione: Il posizionamento su piano orizzontale delle corde rendono la meccanica del coda meno complessa del verticale in quando è la stessa forza di gravità che svolge un lavoro importante nel coda evitando ulteriori componenti della meccanica per il riposizionamento della stesso nella posizione di riposo. Meccanica meno complessa significa meno attriti, tastiera più pronta e più "veloce" rispetto al verticale. Attendiamo comunque una risposta di Pianoexpert ai tuoi questiti che saprà senz'altro approfondire la risposta.
  22. Ciao a tutti, mi sono rimesso a vedere la Ballata n° 4 in Fa min che non facevo ormai da anni, l'ultima volta l'ho suonata in un concerto, mi sa che avevo 16 o 17 anni, vatti a ricordare. E' dura mettersi a rispolverare ! Veniamo al dunque, per questo diploma la ballata deve essere rispolverata assolutamente e questa volta non ci farò più posare polvere sopra perché ritengo che sia veramente lo Chopin maturo, un brano UNICO nel suo genere. Ne ho registrato un pezzo (quello che finora ho rispolverato) piano piano procederò, da qui a settembre c'è tempo per sistemarla come si deve, considerato che queste pagine che ho registrato le ho guardate in un'oretta circa. Intanto la incollo in questo post, chiunque volesse può intervenire e dare i suoi consigli e/o critiche che sono sempre ben accetti. Daltronde all'esame sarò pesantemente criticato quindi meglio raccogliere i pareri di tutti gli interessati. Qui c'è il formato in streaming. http://www.pianoconcerto.it/condivisione/ballata4.mp3 Qui il link per chi la volesse scaricare. Per scaricare (in windows) cliccare sul link con il tasto destro e selezionare Salva oggetto con nome... (in mac) ctrl + click e selezionare salva il documento collegato con il nome... Simone Renzi - Chopin, Ballade n°4 in F min (Part) Grazie a quanti vorranno commentare.
  23. Nella discussione Musica c'è il forum Armonia, forse dovrei rinominarlo Armonia e Composizione per togliere ogni dubbio. Ti rispondo e sposto la tua ben accolta discussione nella giusta sezione... Dunque, cosa bisogna conoscere per comporre. Necessario è senz'altro la conoscenza dell'armonia classica. Non so se hai già fatto l'esame di armonia biennale al conservatorio. Quell'esame ti da alcune indicazioni, o meglio ti corregge dagli errori armonici che si commettono comunemente quando si scrive musica; correzioni che si basano su linee melodiche (orizzontali) che devono rispettare alcuni intervalli concessi e linee armoniche (verticali) che devono rispettare i giusti rapporti armonici degli accordi. Errori a parte è il buon gusto e la linea poetica dell'artista a suggerire una composizione in stile classico. Per comporre non è necessario stare vicino al piano tanto è vero che gli esami di composizione ivi incluse anche il biennio di armonia complementare per pianisti e strumentisti non prevedono l'uso del pianoforte proprio perché si presume che un musicista che ha studiato le regole di composizione non abbia bisogno del pianoforte. Ovviamente disporre di un pianoforte aiuta quindi nessuno ti impedisce di "testare" all'orecchio quello che hai scritto. Per ultimo, per comporre si può procedere in modo tradizionale con carta pentagrammata e penna, tuttavia al giorno d'oggi la tecnologia ci mette a disposizione diversi strumenti per ridurre drasticamente i tempi ed avere un risultato da subito udibile, stiamo appunto facendo alcune lezioni su uno di questi software nello specifico di Logic 9. Se hai seguito almeno uno dei nostri tutorials video, l'intro di ogni video ha un sottofondo musicale del celeberrimo Clair de lune di Debussy; quella sigla è stata appunto creata con questo strumento registrando un pianoforte virtuale e successivamente aggiungendo gli archi, non previsti da Debussy, il tutto in appena 5 minuti di orologio. Questo tanto per darti un'idea della potenzialità di questi software. Se ti interessa comporre dunque ti consiglio di seguire i nostri tutorial su come utilizzare questi programmi. Mediamente riusciamo a creare un tutorial a settimana, un po come le raccolte in edicola... Per qualsiasi altra domanda siamo qui ! Un saluto,
  24. Ciao Daniele e ben venuto tra noi ! Grazie per i complimenti e per la fiducia che ci hai accordato. In effetti la nostra idea è quella di creare una "famiglia" concedimi questo termine piuttosto che il classico forum formale. Buona permanenza e buona musica !
  25. Ciao Paolo, grazie per il simpatico post. Effettivamente dare una definizione corretta di rumore è cosa assai difficile. L'ironico aneddoto che hai raccontato ne è infatti l'esempio eclatante. Come può classificarsi un quartetto di Mozart come rumore ? Pertanto dietro ad una definizione di rumore come "ciò che infastidisce l'orecchio", credo sarai d'accordo con me, c'è un significato molto fine, soggettivo, e se vogliamo varia a seconda "dell'onomatopeicità dell'orecchio". Credo infatti che più di ogni altra cosa sia l'orecchio a suggerirci ciò che è rumore e ciò che non lo è al di là di definizioni formalizzate. In sostanza è molto più sempice capire da soli ciò che è rumore piuttosto che descriverlo a parole, potremmo vederlo, tanto per fare un parallelo in ambito scientifico, come un concetto primitivo del quale non esiste una precisa definizione formale. Oltretutto è un concetto che si adatta in svariate situazioni. Nel campo dello studio recording esiste il rumore bianco ovvero quel fruscio non eliminabile di sottofondo che tramite apparecchiature costose e microfoni di alta qualità può essere ridotto al minimo ma che comunque c'è ! Nel pianoforte c'è il rumore della meccanica. Sono solo alcuni esempi di come il rumore sia praticamente sempre presente in ogni applicazione esistente dell'acustica e non solo, come variabile ineliminabile ma attenuabile previo accorgimenti, il più delle volte molto costosi...
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