Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Leaderboard

Popular Content

Showing content with the highest reputation on 13/11/2020 in all areas

  1. I fascicoli di rossomandi non vanno studiati in contemporanea attento! ho detto che le sezioni all' interno di ogni singolo fascicolo rossomandi consiglia di lavorare in contemporanea perchè ognuna è dedicata ad un tipo di tecnica diversa. Riguardo gli studi affronterei prima 849 di Czerny che è piu elementare insieme con quelli di heller, poi l' op 299 e dopo ancora il Gradus. Detto ciò studiare da autodidatta è un terno al lotto.. rischi di incappare in difetti, in errori di vario tipo musicali e di impostazione allo strumento che poi è difficile togliersi.... vero è che tante volte poi, pure studiare con qualcuno è un terno al lotto... se non hai la fortuna di incontrare un insegnante competente e che si armonizza con la tua personalità... in bocca la lupo!
    1 point
  2. sono d'accordo con Pierpier! Rossomandi è un ottimo corso. L'importante è COME usare il libro di tecnica. Non si deve fraintendere l'obiettivo che dovrebbe essere quello di individuare e risolvere le difficoltà tecniche come si usasse un manuale. Una volta risolta la formula, la si deve possedere una volta per tutte, cercando di acquisire i gesti fondamentali necessari ( articolazione, rotazione ecc...) e i micromovimenti che, per la propria mano, risolvono il passaggio. L'importante è anche osservare e risolvere la difficoltà sia lentamente ( o meglio a rallentatore) che in velocità. Tutto in velocità cambia. Gli accenti prima di tutto e anche i piccoli appoggi e riferimenti che la mano crea per risolvere il passaggio. La risoluzione tecnica non deve essere scevra dal contesto musicale. La si deve inserire subito nella Musica. C'è una profonda differenza nell'eseguire scale per ottava e per decima in sol minore ed eseguire le ultime scale della ballata in sol minore di Chopin. Quindi attualizzare tutto ciò che viene preparato e risolto in sede di "studio tecnico" . Ricordo sempre che in Greco "Techné" significa Arte, arte del fare. La tecnica è la Musica e spesso quest'ultima ci suggerisce la soluzione di alcuni passaggi.Ricordo, in prossimità del mio diploma, stavo studiando l'Appassionata di Beethoven, che avrei portato all'esame come primo gruppo. Non riuscivo a risolvere quel passaggio del terzo tempo dove le mani si rincorrono a canone per poi suonare finalmente all'ottava. Ancora oggi conservo lo spartito "martoriato" da numerose cancellature. Ero in autobus ascoltavo dentro di me quel passaggio. Non ci crederete, ma improvvisamente mi venne la giusta idea. Strana diteggiatura che però fa incontrare le mani, almeno le mie, sincronicamente bene, in velocità, ( anche se "allegro ma non troppo") sugli accenti forti. Avevo un pezzo di carta in tasca e subito mi presi un appunto alla meglio, scarabocchiando....Sollevai lo sguardo e vidi un signore accanto a me con lo sguardo un po' impaurito.....io suo stupore aumentò quando mi vide correre per scendere ad una fermata...già molto successiva alla mia....
    1 point
  3. Molto interessanti sono i volumi di Florestano Rossomandi, dovrebbero ancora trovarsi, ogni fascicolo viene suddiviso in cinque parti che trattano dei vari aspetti della tecnica e che l' autore consiglia di lavorare contemporaneamente, sono accompagnati da didascalie e note che chiarificano il pensiero dell' autore e danno utili suggerimenti per come approcciare lo studio.
    1 point
×
×
  • Crea nuovo...