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Piano Concerto - Forum pianoforte

Il freddo virtuosismo di Yuja Wang è solo tecnica e cosce al vento


Crazypiano
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Per me chi ha scritto l'articolo è un incompetente!

 

Non sarai d'accordo col suo giudizio sulla Wang, ma un imcompetente non mi sembra

 

Mario Leone

Nato nel 1981 a Gravina in Puglia. Da quando ha coscienza non ricorda una giornata senza musica: suonata, studiata, ascoltata o scritta. Il pianoforte e il coro gli studi di tutta la vita.  L'insegnamento una divertentissima sfida. Cerca di seguire le regole di vita musicale del compianto Schumann e intanto scrive anche per il Corrieremusicale. La musica o è bella o è brutta. Questa è l'unica distinzione. L'Urbe l'ha adottato. Hélène Grimaud l'ideale di donna. Milanista “from the cradle to the grave”. [da "ilfoglio"]
 
Insomma!... Le opinioni sono sempre discutibili, alcune anche molto discutibili (magari argomentando). 
Ma per beccarsi dell'incompetente bisogno affermare delle inesattezze. Come, per esempio, affermare che Bach ha composto la Grande fuga
 
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certamente è una pianista che fa parlare molto di se oltre che del suo pianismo.

si era già detto di lei.

a me piace come suona....ad avercelo il suo virtuosismo!

certamente in alcune situazioni "sembra" strumentalizzare alcune sue doti non solo fisiche ma anche di tecnica pianistica (e questo può suscitare polemiche) per accentuare l'attenzione su di se....darle torto???

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Io non sono d'accordo che la Wang sia un'altro Lang Lang in versione femminile...

Vi invito a sentire questa selezione di Scriabin, in particolare il preludio in Sol diesis minore (lo trovate a 3:09). 

Si può dire che sia tutto tranne un preludio virtuoso. La frase emerge sempre con un suono molto bello. Ci sono sicuramente interpreti che mi piacciono di più ma davvero non si può dire della Wang quello che ho letto sull'articolo. 

 

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Qualcuno potrebbe per cortesia recapitare a questo signore parte di  questo video (preludio)sperando che si ravveda,e cambi opinione.Se poi il sig. Mario Leone è disturbato dagli abiti succinti della Wang, è sufficiente che chiuda gli occhi, e ascolti solo la musica. ;) 

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  • 1 year later...
Guest eusebio72
On 4/11/2017 at 11:46 PM, Crazypiano said:

Il freddo virtuosismo di Yuja Wang è solo tecnica e cosce al vento

http://www.ilfoglio.it/musica/2017/04/11/news/il-freddo-virtuosismo-di-yuja-wang-e-solo-tecnica-e-cosce-al-vento-129846/

 

Per me chi ha scritto l'articolo è un incompetente!

Ciao,

anche io appoggio quanto scritto nell'articolo. Mi riferisco ovviamente al freddo virtuosismo. Di virtuosismo la Wang è ben dotata, ma nulla più. Trovo alquanto statiche le sue interpretazioni.

Quello degli abiti succinti è un modo per distrarre l'ascoltatore. Si parla della Wang, ma posso citare sulla medesima scia Khatia Buniatishvili o Lola Astanova.Tutte bellissime e semivestite durante le loro interpretazioni, ma tutte con lo stesso "difetto": mancanza di interpretazione e grande virtuosismo.

Un'altra bella pianista, ma che sicuramente ha virtuosismo, grande interpretazione e...vestiti (!!) è Helene Grimaud

 

Ciao

Giorgio B.

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Non mi stancherò mai di dire che l'arte di fare una cosa o dire delle cose tramite questa non è né virtuosismo, né bella mostra, ne tecnica e altri mille ne...l'arte è un connubio di intuizioni, cuore, amore che una singola persona dona al mondo realizzando se stesso. Credo che arrivi ai cuori di chi vede, legge o ascolta. Ci sono cose che arrivano al cuore ed altre no, non potrà deciderlo nessuno, tanto meno l'interprete. Certo la tecnica è importante ma quando il fuoco finirà di emettere il suo calore e la sua luce allora è tra le ceneri che  vedremo la vera sostanza delle cose. La storia farà ed ha sempre fatto chiarezza e giustizia di tutti coloro che servendo l'umanità, loro malgrado, le hanno donato qualcosa a cui ogni uomo di buona sesnibilita, darà per sempre valore.

Ne sono fermamente convinto.

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  • 7 months later...

L'articolo centra il problema ma è troppo unilaterale, non riconosce l'espressività  di cui la Wang è talvolta (non sempre) capace. Corretto il paragone con Lang Lang, salvo il fatto che, sul piano espressivo, la Wang sa andare, all'occasione, ben al di là di quanto Lang Lang sia in grado di fare. E lasciamo perdere la Khatia Buniatishvili, che non regge il confronto ed è totalmente dedita allo spettacolo. Ho assistito a un concerto della Wang al Lingotto di Torino. Nella prima parte ho ascoltato una virtuosa dalle bellissime gambe, e sarei stato tentato di dare ragion all'articolista. Ma nella seconda parte ha dato vita a una ottava sonata di Prokofiev di livello assoluto: mai  sentita così viva, emozionante, commovente. La bella ragazza dalle dita d'acciaio si era trasformata, nell'occasione, in una pianista  di assoluta  qualità, da paragonare ai grandi. E l'ottava sonata è la più difficile  non tanto sul piano tecnico, quanto proprio sul piano interpretativo. Invito dunque a (cercare di) ignorare le gambe e ascoltare senza pregiudizi. Si possono avere sorprese

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  • 1 month later...

Non conosco questo SIg. Mario Leone, ma , leggendo il suo articolo, mi da' l'impressione che emerga più il suo livore dell'invidia che una costruttiva critica. Non c'è una parola che circostanzi la sua demolizione della grande pianista. Che sia una bella ragazza non è cosa negativa. Se queste figure riescono ad interessare le nuove generazioni e non quelle dei "parrucconi", ben vengano. Inoltre sia la Wang che Lang sono due artisti eccellenti e a loro si perdona anche una marcia alla turca a 300 Km/h! Anche la Argerich, ricordate, era bellissima. Tutti l'aspettavamo che uscisse dalla quinta e rimanevamo estasiati dalla sua bellezza dietro i capelli corvini. Quando si metteva alla tastiera, i suoni uscivano facili e precisi e le frasi piene di espressione e pathos. 

Vorrei dire a questo signore, il cui curriculum  mi sembra alquanto "fumoso", che bisogna donare delle critiche più costruttive e circostanziate senza abbandonarsi a consueti e gigioneschi sberleffi "dall'alto del monte". Il video postato da Simone ci da' le risposte! Scusate, ma non approvo!

P.S. secondo me, e l'ho affermato in altri post, è errato separare la Tecnica dalla Musica. La Tecnica è la Musica. La tecnica non è puro meccanismo...ma Arte al servizio della Musica ( Techné = Arte del fare). A volte la Musica stessa suggerisce come risolvere l'aspetto tecnico. Nei grandi pianisti, tutto ci sembra facile perchè la "difficoltà", quella che chiamiamo "problema tecnico" è superato, sublimato,....non esiste..tanto grande  è l'aspetto musicale! Quest'ultimo prevale su tutto e si tratta solo di raggiungere la scelta, esserne convinti. Colui che ci guida nell'ascolto della sua Musica senza  continuamente sottolineare quello che sta facendo è, secondo me, un ottimo musicista, che sa comunicare la sua Arte. Quindi, quando ascoltiamo i Grandi della tastiera e non solo, non chiediamoci "ma come fa?"...ascoltiamo invece "quello che fa" e ci dice e interiorizziamolo. L' ascolto  consapevole è un grande Maestro. Ascoltiamo anche noi, studiando, le nostre frasi, l'espressione, i primi piani e gli sfondi sonori..che forse ci suggeriranno veramente le "miracolose"soluzioni tecniche. Questo penso

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  • 1 month later...

Salve a tutti e scusate l'intromissione, dico subito che invidia non è.  Prima di entrare nel discorso scivoloso sull'invidia, ecco le mie impressioni: a me non dà fastidio la schiena nuda di Yuja, forse all'inizio sì. Il fatto è che non mi sembra che usi i vestiti come strumento per ottenere fama, ma al contrario, visto che la fama ce l'ha già, riesce a vestirsi come vuole, ignorando le critiche. I solisti sono o molto umili o estremamente egocentrici, lei è egocentrica ma non come chi vuole sedurre, ma come quelle persone che fanno allenamenti in palestra e poi vogliono mostrarsi. Tutto il suo corpo è atletico, non si tratta solo di essere magra e carina; quindi esibisce il suo lavoro.

Non riuscirei mai ad abituarmi all'irritante Lola Astanova - questa sì - per sfondare fa leva su vestiti luccicanti (forse per aiutare anche gli ipovedenti), con movimenti studiati ad hoc (a 50 avrà la schiena di un culturista o dolori atroci) e le sue dichiarazioni: «mi vesto "bene" perché il pubblico ha pagato»; insinuando che le altre si vestano male...

Detto ciò, nelle discussioni di questo tipo su youtube (qui un po' meno) c'è sempre prima o poi l'utente che dice che è tutta invidia (pur non essendolo, chi può dimostrare di NON essere invidioso?). Lo hanno detto anche qui, ma io non credo sia invidia. Non invidia ma paura, timore.

Timore di essere detronizzati, di essere sorpassati da un esercito di cinesi. I giapponesi non facevano tanta paura, erano abbastanza ma non tantissimi. In Cina tutto avviene con numeri spropositati, milioni di studenti di pianoforte, dei quali molti lasciano, molti sono mediocri e un minimo gruppo emerge, ma comunque tantissimi, nel paese che ha 1/3 della popolazione mondiale. Noi vediamo solo questi ultimi, inviati a legioni intere ai concorsi. Un timore comprensibile, alimentato anche da certi commenti su Youtube di utenti che giudicano il pianista in base alla velocità. E la Wang, con le sue braccia leggere è una delle più veloci, o almeno una quelli che la velocità la mettono più in mostra.

Per mandar via il timore si deve guardare a cosa abbiamo "noi" non cinesi. Loro lavorano duramente? Anche i nostri! Abbiamo virtuosi in ogni parte del mondo. In Italia non ne mancano... E quando c'è una novità, un autore riscoperto, ecco che non c'è un cinese: ritorna alla moda il piano con pedaliera? Ecco un Prosseda e non un Wang che lo suona. Loro sono più fermi al repertorio sicuro: Chopin e gli altri romantici, Mozart ed i russi.

Però, facendo come il giornalista dell'articolo sopra citato e cioè minimizzando se non azzerando(!!) i meriti che anche i cinesi hanno, si fa la figura di chi, per pregiudizio non è in grado di giudicare.

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