thesimon Postato Settembre 10, 2015 Report Share Postato Settembre 10, 2015 SOMMARIO In seguito ad un allagamento dei locali sotterranei della mia abitazione (cosa che succede ogni qual volta si verifica una pioggia di quelle simili ad un uragano) ho dovuto questa volta cestinare gran parte dell'attrezzatura da studio, cavi e outboard. Per questo motivo ho deciso finalmente di realizzare opere di coibentazione, insonorizzazione e ripristino dello studio. Siccome sto raccogliendo materiale fotografico di tutte le operazioni, pensavo che alla fine tutto questo potesse essere utile a chi decide di creare il proprio home studio creando una sorta di documentario/manuale che, anche grazie al materiale audio/video e foto, analizzi tutte le fasi per la creazione di uno studio trattando i seguenti argomenti: - Dimensionamento delle mura in base allo spazio disponibile e calcolo delle normali delle onde stazionarie associate alle tre dimensioni - Realizzazione di una struttura in idrolastra coibentata ed insonorizzata con materiale silicato amorfo (lana di roccia) che conferisce isolamento termico, isolamento acustico, drenaggio e ignifugità. - Realizzazione dell'impianto elettrico e dei cablaggi per il segnale audio su linee separate e distanti al fine di annullare i fenomeni d'interferenza elettromagnetica. - Cablaggio degli elementi principali dello studio: mac pro, dual monitor, video proiettore, linee d'ingresso microfonico, patch bay (se prevista) ecc. - Posizionamento dei monitor di sala e dei near field - Misurazione acustica con microfono di misura per l'analisi delle problematiche acustiche della sala - Risoluzione delle problematiche acustiche previo l'uso di pannelli fonoassorbenti piramidali, bass trap e diffusori di Schroeder - Misurazione esterna con fonometro per la valutazione dell'abbattimento acustico post-insonorizzazione. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Settembre 10, 2015 Autore Report Share Postato Settembre 10, 2015 1. Gli strumenti per l'audio non vanno d'accordo con l'umidità La prima cosa, quando ci si trova a che fare con il mondo dell'audio, è valutare l'ambiente in cui far lavorare la nostra attrezzatura. La strumentazione elettronica in generale non va mai d'accordo con l'umidità ma gli strumenti per l'audio ci vanno d'accordo ancora meno. I microfoni a condensatore devono essere conservati in ambienti privi di umidità altrimenti si faranno i conti con le capsule rovinate che perderanno tutte le caratteristiche di risposta in frequenza e non ci restituiranno il suono caratteristico di quel particolare microfono. Stesso dicasi per gli outboard come i preamplificatori valvolari ecc. Il mio garage, dove ho costruito il mio primo home studio è un ambiente molto umido, pertanto, in un piccolo locale insonorizzato, un tempo utilizzato da mio padre per suonare la batteria senza scocciare troppo i timpani ai vicini, ho realizzato il primo abbozzo di home studio cercando di lottare contro l'umidità utilizzando un deumidificatore. Essendo un locale interrato, su due dei 4 lati, al di là dei muri è presente un terrapieno. Quando si verificano forti e lunghe piogge la terra non riesce a "digerire" tutta l'acqua e spesso il muro, impregnandosi comincia a traboccare acqua che scendendo dalla parete, inevitabilmente, finisce sul pavimento ed arricchisce la presenza di muffe. Il primo step è quindi quello di risolvere il problema dell'acqua e quindi delle muffe. Dovendo costruire uno studio insonorizzato la prima cosa da fare è creare una stanza dentro una stanza. Questo ci da modo di ingegnarsi e cercare di risolvere anche il problema dell'acqua in un modo abbastanza smart. Sulle perimetrali, dove l'acqua è solita infiltrarsi abbiamo scavato della tracce ed inserito delle griglie di raccolta dell'acqua dandogli la pendenza per incanalare l'acqua all'interno di un discendente. In questo modo l'acqua che entrerà dal muro se ne uscirà semplicemente dal discendente. Onde evitare che l'acqua crei, a lungo andare dei problemi alle idrolastre (che verrano posizionate lasciando una piccola intercapedine tra muro e lastra) si è pensato di tappezzare le pareti con un doppio strato di pannelli di polistirolo. Successivamente, sopra al polistirolo, verranno applicati dei pannelli di lana di roccia che offre un'ulteriore coibentazione termica e acustica. Alla fine una volta posizionate e connesse le idrolastre si avrà un ambiente totalmente privo di umidità che sarà comunque possibile controllare con facilità previo l'uso di un deumidificatore. Ecco le foto dell'operazione. To be continued... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
giovannip Postato Settembre 11, 2015 Report Share Postato Settembre 11, 2015 Simone io penserei anche alla pavimentazione rialzata il cosiddetto " cassero a perdere per vespai" onde evitare risalite di umidità dal pavimento giusto per stare più tranquilli Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Settembre 11, 2015 Autore Report Share Postato Settembre 11, 2015 La pavimentazione in realtà non è rialzata ma coibentata con dei tappetini abbastanza alti (5 mm) di materiale plastico sui quali verranno adagiati dei listoni di parquet laminato. In ogni caso i tappetini sono pensati comunque per l'umidità. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
giovannip Postato Settembre 12, 2015 Report Share Postato Settembre 12, 2015 Dovresti essere a posto anche con quest'altra soluzione. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Settembre 16, 2015 Autore Report Share Postato Settembre 16, 2015 2. Coibentazione delle pareti ed insonorizzazione Ci eravamo lasciati con la realizzazione delle canalizzazioni per lo scolo dell'acqua... Passo successivo è stato quello della chiusura delle tracce contenti i tubi di scolo e la cementazione delle canaline per dare la pendenza desiderata. Segue la fase di posta dei telati su cui fissare le idrolastre. A questo scopo sono stati utilizzati dei telati ad H per l'inserimento di inserti di lana di roccia. Le lastre in lana di roccia sono spesse 4 centimetri. Essendo queste a celle aperte sono un ottimo isolante acustico, per maggiorare ancora la capacità fonoisolante sarebbe stato possibile inserire dietro alla lana di roccia anche una lastra di piombo, siccome comunque mi trovo dentro un interrato non corro grossi rischi di disturbare i vicini: il soffitto coincide con il solaio di una camera che i miei vicini utilizzano come soggiorno esterno all'abitazione (ricavata da un terrazzamento che da sul giardino), pertanto non dovrebbero soffrire alcun tipo di stress acustico, inoltre i volumi all'interno del mio studio, come etichetta vuole, devono stare nell'intorno dei 93 dB nel punto di ascolto per mix e mastering e non sono così proibitivi considerando che l'onda sonora dovrebbe attraversare idrolastra da 1,5 cm, lana di roccia da 4 cm, polistirolo da 3 cm e tutto il solaio; direi che a naso posso stare abbastanza tranquillo. Per conoscere bene i dB di attenuazione bisognerebbe conoscere il potere fonoisolante di questi materiali. Non avendo comunque grosse esigenze di isolamento acustico ho preferito andare a naso senza perdere troppo tempo in misurazioni e conti che invece dovrò fare al momento della normalizzazione acustica dell'ambiente. La lana di roccia... Come dicevo questa lana è stata poi inserita all'interno degli alloggiamenti del telaio in questo modo: e poi chiusa con dei pannelli aventi una lamina di alluminio (antiacqua e antiumidità): . Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Ottobre 7, 2015 Autore Report Share Postato Ottobre 7, 2015 3. Stuccatura, rasatura, verniciatura ed impianto elettrico Ci eravamo lasciati con la coibentazione. Una volta montati tutti i pannelli è il momento di effettuare la stuccatura dei giunti ed inserire gli angolari (lastrine di ferro piegate ad L e bucherellate per favorire la stuccatura). Per poi passare all'impianto elettrico... Nel quadro ho inserito un interruttore differenziale e tre magneto-termici. Dovendo realizzare due sale (una di mix e una di cattura) ho suddiviso i carichi in: - Forza motrice: sul magneto-termico da 16 Ampére - Luci: sul magneto-termico da 10 Ampére. - Sala cattura: su magneto-termico da 16 Ampére. Nella sala cattura non saranno collegati carichi eccessivamente elevati (al massimo l'alimentatore di un microfono valvolare o un deumidificatore) pertanto ho pensato che in questo caso poteva essere tutto raggruppato sotto un unico magneto-termico. Per quanto riguarda i fili, ho usato sia per le luci che per le prese fili da 2,5, nonostante per le luci sarebbe stato di lusso anche usare fili da 1,5 avendo come carico luci led che consumano circa 80W tutte insieme. Una volta stuccato, rasato e verniciato si procede a realizzare i collegamenti ed installare placche e frutti. Per ultimo si posiziona il pavimento, sotto al quale è stato inserito uno strato di guaina contro l'umidità di risalita, poi un tappetino per la posa del laminato e finalmente il laminato. In ultimo il battiscopa. La prossima tappa, quella più interessante, sarà la misurazione dell'acustica dell'ambiente, l'indice di isolamento e la normalizzazione. Stay tuned... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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