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Piano Concerto - Forum pianoforte

Arrangiamento al pianoforte


pianistamaggiorenneDi38
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www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3414-armonizzare-un-basso-dato

 

 

ok capito, infatti era solo per spiegarmi, non certo per dire delle cose che sapevi gia'. Io, studiando sia armonia classica che musica popolare (anzi e' da un po' che mi interesso proprio di quello che hai accennato, cioe' di arrangiare dalle sigle/ linee guida) mi ritrovo un po' in entrambi i mondi.

 

Secondo me comunque il continuismo ha un fascino tutto suo, magari fossi anche io un continuista.

 

A proposito, che tu sappia, conosci qualche libro sull'arrangiamento per pianoforte, che sia di orientamento classico? Ne ho trovati alcuni per organo ma per pianoforte nulla. Grazie

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A proposito, che tu sappia, conosci qualche libro sull'arrangiamento per pianoforte, che sia di orientamento classico? Ne ho trovati alcuni per organo ma per pianoforte nulla. Grazie

Per l'arrangiamento forse conviene aprire un topic ad hoc, dove magari puoi spiegare meglio cosa intendi. Ti do volentieri il mio parere sulla questione, non affatto banale.

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Dal mio punto di vista l'arrangiamento non dipende dallo strumento e dal genere, lo strumento pianoforte è solo uno dei colori. Il fatto che sia polifonico (come organo e altri strumenti tipo dove un minimo di polifonia sta in piedi titpo vibrafono, chitarra, etc.) e con una grande estensione, ci costringe a consocere questa peculiarità (ma penso al pari degli altri). Ma in fin dei conti si tratta di strumentazione.

 

Non so che obiettivi ti eri posto, ma il primo suggerimento è quello di ascoltare e analzizare molti arrangiamenti per pf sofo già fatti da altri e che ti piacciono, in modo da coglierne gli aspetti salienti e fare tua questa arte...che ovviament e non si può fermare alla sintassi o allo strumento.

 

Che tipo di arrangiamento avevi in mente?

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Per l'arrangiamento forse conviene aprire un topic ad hoc, dove magari puoi spiegare meglio cosa intendi. Ti do volentieri il mio parere sulla questione, non affatto banale.

 

indubbiamente e' una questione molto vasta, ma mi chiedevo perche' non si trovano libri su come arrangiare una melodia in stile classico (supponendo che l'arrangiatore naturalmente abbia gia' una buona conoscenza dell'armonia classica e che sappia armonizzare bene una melodia).

 

I libri sull'arrangiamento pianistico che ho sono per la musica leggera. Interessanti ma a volte un po' banali, quello che alla lunga stanca e' che l'arrangiamento e' visto come una serie di 'patterns' da mettere sotto una melodia. Nella musica classica l'arrangiamento si 'fonde' con il tema, quasi come se fosse un arrangiamento particolare creato apposta per quella melodia. Ho cercato in lungo e in largo ma mi sembra strano che siano stati scritti trattati interi di orchestrazione e nulla sull'arrangiamento al piano.

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Dal mio punto di vista l'arrangiamento non dipende dallo strumento e dal genere, lo strumento pianoforte è solo uno dei colori. Il fatto che sia polifonico (come organo e altri strumenti tipo dove un minimo di polifonia sta in piedi titpo vibrafono, chitarra, etc.) e con una grande estensione, ci costringe a consocere questa peculiarità (ma penso al pari degli altri). Ma in fin dei conti si tratta di strumentazione.

 

Non so che obiettivi ti eri posto, ma il primo suggerimento è quello di ascoltare e analzizare molti arrangiamenti per pf sofo già fatti da altri e che ti piacciono, in modo da coglierne gli aspetti salienti e fare tua questa arte...che ovviament e non si può fermare alla sintassi o allo strumento.

 

Che tipo di arrangiamento avevi in mente?

 

 

Io personalmente cerco di imparare qualcosa dallo stile classico perche' e' il tipo di armonia che ho studiato e capisco. Clementi per me ha uno stile interessante perche' le parti di accompagnamento hanno della polifonia ma non sono del tutto contrappuntistiche. In Mozart o Czerny sembra che l'accompagnamento sia piu' semplice, ad esempio con il basso albertino, che so usare bene e di cui onestamente mi sono stancato :)

 

Per 'arrangiamento' comunque io non intendo solo una questione di  strumentazione, ma anche come usare il concetto di variazione, ad esempio ripetendo un tema cambiando dinamiche, ecc, o anche di cambiare la struttura stessa, ad esempio allungando o accorciando delle frasi. 

 

In questo senso, per 'arrangiamento' intendo piu' il significato moderno di esso, che non l'orchestrazione.

 

Quello che hai suggerito, cioe' di esaminare molti arrangiamenti che mi piacciono, non l'ho fatto ancora a sufficienza, ma a pensarci bene hai ragione :)

 

ma se qualcuno e' a conoscenza di libri ecc che sono stati scritti a proposito, non esitate a farmelo sapere, grazie....mi sembra un po' strano che nessuno l'abbia fatto

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Messa giù così Lidevosvuoaretutti27, penso proprio che ti serva un corso di composizione. Non a caso i grandi arrangiatori sono prima di tutto compositori.

 

Ci sono libri che parlano di armonia, contrappunto, orchestrazione, etc.; purtroppo temo di non aver compreso appieno il senso di arrangiamento pianistico CLASSICO. Se ho capito bene, ma penso proprio di no, vorresti prendere una melodia e scrivere un accompagnamento "a la maniere de"? (nel caso specifico Clementi).

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Non voglio semplicemente mettere un accompagnamento a una melodia, questo lo so gia' fare bene.

 

credo che la composizione abbia ben poco a che fare con l'arrangiamento, avere un buon tema e saperlo armonizzare e saper mettere insieme il tutto in una struttura musicale coerente non significa saper arrangiare......

 

la composizione riguarda la melodia, l'armonia e la struttura di base. L'arrangiamento consiste in come presenti il tuo pezzo. Puoi avere la stessa melodia, stessa armonia, stessa struttura, e fare 12 versioni completamente diverse del tuo pezzo, anche se sono tutte in stile classico.

 

 

Ci sono libri che parlano di armonia, contrappunto, orchestrazione, etc.;

 

ho gia' studiato armonia e anche del contrappunto, sebbene con l'ultimo la questione non e' ancora terminata

 

purtroppo temo di non aver compreso appieno il senso di arrangiamento pianistico CLASSICO

 

mah, non so cos'altro dire.... :)

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comunque mi rendo conto che 'nello stile di Clementi' puo' non essere per nulla chiaro.....come 'stile di Clementi' mi riferisco a un tipo di accompagnamento che ad esempio non e' ne' completamente contrappunto, ne' accordi in blocco, ne' arpeggi,  ma una via di mezzo, ad esempio si nota nella sonatina n. 36.  Mi ha sempre interessato quel tipo di accompagnamento a nota singola ma molto meno prevedibile di altri tipi di accompagnamento. Mi sa che devo riprendere con il contrappunto, cosa che comunque dovevo fare comunque

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Se ho capito bene sei rimasto colpito da una delle texture che utilizza Clementi, la strada migliore è fare un approfondimento di quello stile. Resta il fatto che il tessuto armonico di Clementi è poco attuale.

 

si' penso che hai trovato la parola giusta, 'texture'. Qual'e' la parola analoga in italiano? 'Tessitura' e' qualcosa che ha a che fare con la voce, una cosa diversa, ma la parola inglese 'texture' definisce quello che voglio dire io, la maniera in cui il pezzo e' 'vestito'

 

In quanto all'attualita' di Clementi, e' solo un'opinione altrui quindi la cosa non mi preoccupa per nulla, semplicemente suono e compongo cio' che mi piace :) se e' per questo nemmeno Bach o Beethoven o Scott Joplin sono 'attuali' eppure i loro lavori vengono suonati :)

 

Poi non ho mai capito perche' le sonate di Mozart sono cosi' osannate e quelle di Clementi sono 'antiquate', visto che non pochi hanno  detto che Clementi suonava anche meglio di Mozart. Non per togliere nulla a Mozart, per carita', ma il purismo non lo sopporto. E' quella la cosa antiquata. Anche Beethoven disse che di Mozart gli piacevano le sinfonie, non le sonate, e che considerava Clementi un grande maestro.

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http://www.edizionicurci.it/printed-music/scheda.asp?id=2371#ancora_top

 

Concetti fondamentali di armonia moderna

 

Dick GROVE

Armonia, arrangiamento, improvvisazione, composizione e direzione d'orchestra

 

 

grazie ma gli argomenti trattati nei libri di dick grove li conosco gia' come le tabelline... inoltre non sto parlando di stili di musica popolare

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La gestione delle texture è oggetto del corso inferiore di composizione, non serve un manuale di arrangiamento ma tanta anlisi dei brani d'autore.

 

Sul discorso dell'attualità o meno della sintassi di Clementi, ma sarebbe uguale se si parlasse di Bach, Mozart, Beetoven, Brahms, Franck, etc. sono concorde con Faria e non è neanche un parere soggettivo. Quando loro scrivevano prendevano la texture di turno ma i contenuti erano propri e attuali (fioriture, sintassi, articolazioni, etc.). Per capirci non erano dei passatisti.

 

Ad esempio si può comporre nella tonalità senza ricadere in stilemi passati, estetiche distanti da noi. E' solo un problema di credibilità, se devo scegliere fra Clementi e la sua brutta copia, per forza scelgo Clementi. Per questo si esegue (e ascolta) ancora.

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nemmeno Bach o Beethoven o Scott Joplin sono 'attuali' eppure i loro lavori vengono suonati :)

 

Oggi no ma ai loro tempo si :). Tu sei un compositore che scrive oggi, è come se Bach avesse scritto come Perotinos giustificandosi dicendo che erano eseguiti. Sono 2 cose diverse.

 

 

 

 

 

Poi non ho mai capito perche' le sonate di Mozart sono cosi' osannate e quelle di Clementi sono 'antiquate', visto che non pochi hanno  detto che Clementi suonava anche meglio di Mozart. Non per togliere nulla a Mozart, per carita', ma il purismo non lo sopporto. E' quella la cosa antiquata. Anche Beethoven disse che di Mozart gli piacevano le sinfonie, non le sonate, e che considerava Clementi un grande maestro.

 

Chi l'ha detto? Onestamente mi sembra che fai troppa confusione fra gli aspetti interpretativi e quelli compositivi. In generale se uno suona bene non è detto che scriva bene altrettando e viceversa.

 

Tornando al prima,  Faria diceva "sintassi poco attuale di Clementi" non tanto rispetto a Mozart ma rispetto ad un compositore che scrive nel 2014 :)

 

Le beghe fra Mozart e Clementi (amesso che ce ne siano) sono un altro capitolo.

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grazie ma gli argomenti trattati nei libri di dick grove li conosco gia' come le tabelline... inoltre non sto parlando di stili di musica popolare

Come ti è stato già suggerito, probabilmente può venirti utile seguire un corso di composizione. Il pezzo per pf è una delle prime cose che si affronta, compresi i differenti moduli pianisti. Se sei portato per il contrappunto vedrai che non sarà complciato inserire delle linee contrappuntistiche all'interno dell'accompagnamento...come facevano tutti (compreso Mozart, dipende dall'opera, vedi il numero di catalogo, e la finalità dell'opera stessa; presente lo stile galante e i suoi scopi?).

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Per capirci non erano dei passatisti.

Fra l'altro un termine di moda ...oggi. Qualsiasi artista, tramite le proprie opere, riflette la relatà in cui vive. Il classicismo è legato a "fenomeni" storici e situazioni non più attuali. Si può reinterpretare qualsiasi cosa del passato, ma non replciarla ...pari pari. Poi ricostruzioni storiche ed esercizi di stile se ne fanno.

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Lidevosvuotare, in questo laboratorio può essere che emergano spunti interessanti per questa tua richiesta

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3532-partendo-da-una-melodia-2014/

 

Potresti realizzare un brano pianistico partendo da quella melodia e giocarti le texture, per poi confrontarle con gli altri partecipanti del laboratorio.

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La gestione delle texture è oggetto del corso inferiore di composizione, non serve un manuale di arrangiamento ma tanta anlisi dei brani d'autore.

 

Sul discorso dell'attualità o meno della sintassi di Clementi, ma sarebbe uguale se si parlasse di Bach, Mozart, Beetoven, Brahms, Franck, etc. sono concorde con Faria e non è neanche un parere soggettivo. Quando loro scrivevano prendevano la texture di turno ma i contenuti erano propri e attuali (fioriture, sintassi, articolazioni, etc.). Per capirci non erano dei passatisti.

 

Ad esempio si può comporre nella tonalità senza ricadere in stilemi passati, estetiche distanti da noi. E' solo un problema di credibilità, se devo scegliere fra Clementi e la sua brutta copia, per forza scelgo Clementi. Per questo si esegue (e ascolta) ancora.

 

La gestione delle texture è oggetto del corso inferiore di composizione

 

tu dici? chissa' perche' allora con tutti i libri di composizione che ho ammassato, infatti tutti quelli che ho trovato, tra i quali quelli di Schoenberg, Goetschius e molti altri, in nessuno infatti viene spiegato  proprio nulla della texture, ma si incentrano tutti sulla struttura. Forse tu ne possiedi alcuni di cui non sono a conoscenza. Fammi sapere quali che li prendo volentieri anche io.

 

Sul discorso dell'attualità o meno della sintassi di Clementi, ma sarebbe uguale se si parlasse di Bach, Mozart, Beetoven, Brahms, Franck, etc. sono concorde con Faria e non è neanche un parere soggettivo.

 

Guarda, saro' molto onesto: con tutto il rispetto, su questa questione, non me ne frega nulla ne' del tuo parere, ne' di quello di tizio e caio. 

Secondo me uno che fa scelte in base a parametri ridicoli come l' 'attualita', e' una mente debole, perche' significa che fa musica in base a cose che con la musica infatti non c'entrano nulla....e io questo problema, per fortuna, non ce l'ho. E non e' ignoranza , perche'  la storia della musica l'ho studiata anche io, e capisco benissimo la differenza, a livello tecnico-musicale (o 'sintassi' come la chiami tu), tra il periodo Classico e la musica del 20mo secolo o quello che vuoi. Ma la musica e' l'arte del suono, non l'arte dell'attualita'......se e' per questo ci sono gruppi che si specializzano in repertorio rinascimentale, perche' credi che c'e' gente che, io incluso, compra il loro CD, perche' la loro 'sintassi' e' attuale? 

 

I musicisti veri non se ne fregano nulla dell'attualita' e tutte queste preoccupazioni inutili.....seguono semplicemente il loro desiderio e la loro tendenza artistica, anche se agli altri sembra strana o fuori luogo....solo perche' tu non capisci perche' io sono attratto dallo stile di Clementi, non significa che hai infatti capito nulla. Se uno e' attratto dallo stile di Franck, o di chicchessia, dovrebbe studiarlo, e se non lo fa per motivi ridicoli come l' 'attualita' ', secondo me dovrebbe dare una bella testata al muro :)

 

per me non e' importante che cosa e' attuale, non sto cercando di entrare nelle classifiche di vattelappesca, o di piacere a qualcuno; forse il solo motivo per cui sono contento di non essere andato in conservatorio e' proprio quello di non essere stato influenzato da tutta la  pomposita', anche se ammetto che mi dispiace di non esserci andato per tutti gli altri motivi che ritengo utilissimi. 

 

 

 

Grande Clementi, a me piace molto :)

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Oggi no ma ai loro tempo si :). Tu sei un compositore che scrive oggi, è come se Bach avesse scritto come Perotinos giustificandosi dicendo che erano eseguiti. Sono 2 cose diverse.

 

 

 

 

 

Chi l'ha detto? Onestamente mi sembra che fai troppa confusione fra gli aspetti interpretativi e quelli compositivi. In generale se uno suona bene non è detto che scriva bene altrettando e viceversa.

 

Tornando al prima,  Faria diceva "sintassi poco attuale di Clementi" non tanto rispetto a Mozart ma rispetto ad un compositore che scrive nel 2014 :)

 

Le beghe fra Mozart e Clementi (amesso che ce ne siano) sono un altro capitolo.

 
 
Chi l'ha detto? Onestamente mi sembra che fai troppa confusione fra gli aspetti interpretativi e quelli compositivi. In generale se uno suona bene non è detto che scriva bene altrettando e viceversa.
 
Ma che stupidaggine. Primo, ci sono molti professionisti che scrivono ancora pezzi ragtime, e gente come me che compra i loro spartiti. Tu sai scrivere ragtime? Secondo,  sembra che tu abbia anche la facolta' di decidere che tipo di compositore dovrei essere io, e , niente di meno, anche di cosa avrebbe fatto Bach in un universo parallelo
 
Chi l'ha detto? 
 
Te lo dico io, che ho letto biografie scritte da persone autorevoli sia musicalmente che storicamente, di cui tu probabilmente non conosci neppure l'esistenza, visto che non sono state tradotte e visto che probabilmente leggi libri in una sola lingua., a differenza di me.
 
Onestamente mi sembra che fai troppa confusione fra gli aspetti interpretativi e quelli compositivi. In generale se uno suona bene non è detto che scriva bene altrettando e viceversa.
 
Guarda, onestamente, hai la testa piena di sciocchezze , se mi stai dicendo che Clementi non scriveva bene, la tua situazione e' grave, Clementi a 13 anni aveva padroneggiato varie aree specializzate della musica, tra cui l'arte del contrappunto, e scriveva messe con considerevole abilita', e se tutta la storia che ha fatto dopo per te non conta nulla, e' ovvio che il conservatorio ti ha dato alla testa
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 Il pezzo per pf è una delle prime cose che si affronta, compresi i differenti moduli pianisti. 

 

ah ecco, quindi devo dedurre che tanti hanno scritto libri di composizione, ma nessuno per il pianoforte, men che meno nello stile di Clementi, perche' non e' attuale, e comunque se vuoi scrivere per il pianoforte o vai in conservatorio o nulla. Be' almeno finalmente ho capito , grazie per i chiarimenti

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Lidevosvuotare, in questo laboratorio può essere che emergano spunti interessanti per questa tua richiesta

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3532-partendo-da-una-melodia-2014/

 

Potresti realizzare un brano pianistico partendo da quella melodia e giocarti le texture, per poi confrontarle con gli altri partecipanti del laboratorio.

 

 

gia', l'avevo gia' vista ma ti ringrazio lo stesso per segnalarla . A dire il vero, ci avevo gia' pensato ma ora penso non sarebbe una buona idea per me e per tutti, farne parte... il problema e' che molte persone confondono i giudizi tecnici con giudizi soggettivi sullo stile ecc, ed e' una cosa molto comune specialmente con chi insegna, tempo fa ho anche preso delle lezioni private da un compositore, e dopo che mi ha detto che scrivo in una maniera antiquata (sorpresa), ho abbandonato le lezioni.

 

Per cui grazie lo stesso, ma non credo sia una cosa buona perche' chissa' che discussione ne nascerebbe....meglio di no

 

Comunque ti ringrazio lo stesso, Faria  :)

 

Colgo anche l'occasione per ringraziare Frank e Simone, che anche se non conosco personalmente, mi sembrano davvero delle ottime persone, molto democratiche e genuine. Non sto dicendo che gli altri siano miei nemici, no di certo, ognuno ha una sua opinione, ma francamente mi sembra che stiamo tutti perdendo tempo, purtroppo mi serve per la pratica, ho parecchio da recuperare, sto cercando di non scendere mai a meno di 3 ore al giorno, vorrei farne 6 ma con l'internet non ce la faro' mai, quindi devo eliminarlo quasi completamente.

 

Ringrazio di nuovo Frank e Simone e tutti quelli che mi hanno dato consigli positivi. :) Ciao 

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lidevosvuotare27, eri partito bene, e ti ora ti sei bruciato in un attimo.

Il problema non è nella sostanza ma nella forma, nel modo in cui hai espresso il tuo pensiero.

Chi mi conosce sa che non sono molto diplomatico, però quello che ti hanno scritto alcuni utenti non è poi così scandaloso, 

intendo soprattutto il far riferimento ad un modo di fare musica (comporre in questo caso) che si, può essere frainteso, e in questo mi trovi in parte d'accordo, definendolo come un "modello" sorpassato, prendendo come spunto di "riflessione" il fatto che al giorno d'oggi scrivere in un determinato stile (e se è a questo, ma in modo preciso e definito che si intendeva andare a parare, non hanno tutti i torti quelli che ti hanno risposto) è un pò sorpassato, se il risultato (non il fine che ci si propone) è quello di riproporre un modello che già conosciamo.

Anche io non sono d'accordo sul fatto che si usa fin troppo spesso questa frase "se poi uno compone in un modo tale che i lavori sono la brutta copia di quello che faceva Mozart ecc...", tanto per fare un esempio, perchè non è detto, uno può anche comporre senza prendere (anche se in parte può esserne influenzato o meno, poco o tanto) uno o più compositori a modello, e fare comunque quello che gli piace e si sente soprattutto, senza per questo definirsi (quando accade) uno che ha uno stile personale che non fa riferimento a qualcuno in particolare, perchè è comunque difficile, non è impossibile, ma è difficile essere immuni da tutto, anche inconsciamente. Detto questo, pensa cosa sarebbe successo se qualcuno ti avesse risposto come hanno risposto a me alcuni in un altro forum qualche anno fa, dicendo anche che quello che scrivevo (e tutt'ora scrivo penso) non aveva senso, che nella scala gerarchica di chi lo ha detto è all'ultimo posto dopo la musica (da lui definita) bella e brutta.

E' inevitabile che ora qualcuno (laboratori a parte) ti chiederà di far ascoltare qualcosa, perchè quando si parte da alcuni presupposti, la diplomazia scema leggermente e subentra un pò di "insofferenza".

Ripeto, non lo dico per giustificare te, ma neanche gli altri, ognuno ha i suoi motivi per affermare certe cose, però la domanda principale che potrebbe essere posta ora è, per quale motivo vengono chiesti dei consigli, magari approcciando in modo empatico e tranquillo, se poi appena qualcuno inizia, non ad offendere, ma a dire la sua senza che questa sia legge o l'unica modalità per vedere e comrpendere le cose, entra in gioco questa insofferenza e in parte si nota, nervosismo? Allora o si parte subito incazzati e si affermano cose nelle quali si crede, anche se ci si scontra con tutti, oppure non "conviene" partire in modo "docile" e poi rivelare una presa di posizione cosi ferrea.

Io fino a qualche anno fa non avevo molta simpatia per le regole, questo è stato dovuto anche a persone che ho incontrato nel mio "esilissimo" percorso, che in realtà non è neanche un percorso musicale, 

persone che, a differenza di altre che hanno mostrato passione e mancanza di pregiudizi, o comunque idee troppo radicate e personali, si sono basate, un pò come dici tu, su alcune nozioni e niente di più, magari parlando in base a qualcosa che è stato loro insegnato ma non hanno approfondito, rimanendo convinti di tali affermazioni, idee, preconcetti, idealismi, ecc..Poi anche dopo alcune mazzate, ho sentito sempre più il bisogno di capire, cosa sempre più difficile perchè il momento giusto è andato, e te lo senti, però non è che per questo motivo non scriva come mi senta di fare, lo faccio avendo però l'accortezza di cercare di contemplare il bisogno personale con un minimo di concretezza tecnica, per quello che posso.

Guarda, a me non interessa se mi viene detto che è triste scrivere in un modo che altri compositori hanno già portato ai massimi livelli, si vede che oltre ora o per sempre, non posso e non potrò fare, questo non vuol dire che uno si accontenta, ma che questo sente di fare, per cui capisco quello che intendi, e quello che intendono in molti, solo che in alcune persone prevale il raziocinio, in altre l'istinto 8che a molte sta sulle scatole), poi c'è il vissuto personale, il proprio percorso di vita, e queste sono cose che influenzano tutto quello che si pensa, si dice e si fa.

Per quanto mi riguarda la cosa più difficile, anche se alcune cose forse non si sapranno mai, perchè se per tanti motivi, non puoi migliorare, non potrai sapere se una cosa saresti stato in grado di farla o meno, farla bene o meno, farne un capolavoro o meno, è accettare i propri limiti, io sono uno che li ha accettatti a forfait, e questo significa che come dicevo poco fa, non saprò mai dove sarei potuto arrivare, l'unica consapevolezza che ho è che non riesco a studiare come vorrei, e il tempo si dilata in modo impressionante rispetto a chi riesce e può, la mia non è una lamentela, è un dato di fatto perchè io vivo la mia vita e so come è, gli altri hanno la loro.

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ah, comunque un paio di ultime cose, Dante:

 

Per capirci non erano dei passatisti.

 

 

 

ma che stupidaggini, evidentemente tutto lo studio superficiale che hai fatto non ti ha insegnato che anche tutti i migliori compositori hanno imparato da altri e sono stati inspirati da altri, in seguito aggiungendoci le prorie idee e sviluppandole naturalmente. Molti lavori di Beethoven sono state influenzate sia da quelle di Mozart cha da quelle di Clementi, e ci sono tanti altri esempi di tanti compositori storici. Ma che andate raccontando?

 

Anche Mozart disse che chi pensa che la sua Arte sia venuta a lui facile, si sbaglia completamente, perche' non c'e' UN compositore influente che lui non abbia studiato. Forse tu sei comparabile a Mozart in quanto ti

 

La gestione delle texture è oggetto del corso inferiore di composizione

 

Mi spiego meglio, e per l'ultima volta, poi chiudiamo la cosa: ho gia' scritto pezzi di pianoforte, musicalmente mi soddisfano pienamente (cosa che non potevo dire della mia musica fino a qualche anno fa, perche' mi sono dato da fare)  e in gran parte li ho anche improvvisati e al tempo stesso sapevo esattamente cosa stavo facendo. Non ho detto che non so scrivere un pezzo per pianoforte, e Clementi l'ho menzionato per il suo stile nell'accompagnamento del pezzo in questione, ho scelto un esempio facile perche' non volevo complicare le cose nelle mie domande. I miei pezzi sono musicalmente e strutturalmente coerenti e musicali, perche' i miei studi me li sono fatti e ho allenato il mio orecchio in maniere che probabilmente non ti hanno nemmeno insegnato al conservatorio,  e ho ricevuto elogi e complimenti sul mio talento anche da  persone la quale esperienza e' indubbia: da un compositore e  insegnante di composizione, poi un  musicologo e insegnante di composizione , e non uno, ma tre concertisti con molta esperienza.  Tutti loro sono rimasti davvero sorpresi non solo perche' ho  le mie idee ma  il fatto che il 90 per cento di quello che so l'ho imparato da solo, e l'ho imparato bene. Nella mia discussione volevo  solo sapere se qualcuno ha scritto un libro sul comporre direttamente sul pianoforte, perche' no, visto che sono stati scritti centinaia di libri sul pianoforte per ogni tipo di cosa, dalla tecnica all'improvvisazione, all'accompagnamento ecc.

 

Non ho detto che non sapevo comporre, intendevo dire che voglio creare un accompagnamento piu' classico ma che sia abbastanza imprevedibile e piu' contrappuntistico, appunto una mistura fra armonie in blocco e contrappunto, e mi e' venuto in mente Clementi. Non ho detto che ascolto solo Clementi.

Guarda, non so come suoni e componi , spero solo che la tua musica non sia al livello assurdo delle baggianate che dici :)  Il problema che hai e' che hai una mentalita' da conservatorio dove la composizione pianistica e' 'oggetto del corso inferiore di pianoforte'. Ma che stupidaggine ridicola, la composizione pianistica va dalla cucaracha suonata con un dito solo, a tutte le difficilissime composizioni create da menti assurdamente tecniche. Conclusione: la gestione della texture e' oggetto del corso inferiore di composizione, materiale che io gia' conosco bene, e infatti parlavo dei livelli piu' avanzati, non di quelli inferiori.

 

Che perdita di tempo. Grazie per nulla :)

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Piccinesco, guarda, basta, non mi sono nemmeno letto quello che hai scritto, ne' leggero' eventuali future risposte,  mi sono stufato di perdere tempo, ieri ho perso ore sgolandomi con una stupida domanda che mi sembrava fosse chiara a semplice a sufficienza, ma sarebbe stato meglio osservare la carta da parati che si scolla dalla parete giorno per giorno :)

 

senza rancore, addio, la chiusa mentalita' da piccolo studente di conservatorio non fa per me, pensavo qui ci fossero musicisti, qualcuno c'e' ma vedo che molti di voi siete bloccati da una mentalita' zeppa di cazzate ridicole, come la 'confusione sull'interpretazione' (chissa' che cavolo significava? io non sto interpretando nulla, non sono un interprete, sto semplicemente scrivendo musica in uno stile che sto studiando perche' semplicemente mi interessa, mi piace per vari motivi e basta, chi se ne frega se tizio e caio al conservatorio, approvano? A me, proprio nulla).

 

Continuate pure cosi', addio :)

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