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Piano Concerto - Forum pianoforte

Ascolti del XXI secolo


Frank
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Ringraziamo Simone per aver aperto nel forum questa nuova sezione intitolata “Ascolti del XXI secolo” che io, il buon RedScharlach (e speriamo anche altri) cercheremo di animare al meglio.

 

Si tratta di segnalare opere scritte/pubblicate nel XXI secolo sul quale si hanno curiosità, dubbi, interesse, etc.

 

Per cui buona musica

 

Frank e RedScharlach

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Mi sto timidamente accostando a questa sezione del forum sono un po' disorientato in quanto per la maggior parte dei casi sono seriamente e imbarazzatamente in difficoltà...un po' come se i brani violassero la mia idea di sonorità...provo a perseverare....

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Ciao Jack, mi hai fatto venire in mente questo scritto di Messiaen...il punto cardine è la "pigrizia" ... spesa in un altro contesto ma penso renda bene l'idea ;)

 

In questo scritto del 1939 si riferiva in modo aspro al neoclassicismo...più o meno condivisibile ma :

 

«Questo secolo febbricitante, questo secolo sconvolto, non è che un secolo di pigri. Pigri i compositori che producono troppo senza prendersi il tempo di riflettere, di maturare le loro concezioni affrettate. Pigri gli artigiani dello pseudo-Fauré, della pseudo-Ravel. Pigri i maniaci del falso Couperin, i fabbricanti di rigaudon e di pavanes. Pigri gli odiosi contrappuntisti del ritorno a Bach che ci offrono, senza rimorsi, delle linee secche e incolori, avvelenate da una sembianza di atonalismo. Pigri i vili adulatori dell’abitudine e del “lasciar correre” che disprezzano qualsiasi slancio ritmico, qualsiasi varietà, qualsiasi respiro, qualsiasi alternanza nell’arte così difficile della divisione musicale. Ci servono, sul piatto illusorio del moto perpetuo, dei vaghi tempi ternari, dei tempi quaternari ancora più vaghi, indegni del più volgare dei balli pubblici, della meno trascinante delle marce militari. E cosa dire del pubblico abituale delle nostre sale da concerto? Il loro astio per il cambiamento è veramente inaudito! Un buon numero di essi non ammette ancora dei nomi già archiviati come Stravinskij, Berg, Bartok, Milhaud. Se ascoltassero del canto gregoriano puro, autentici râga indù forse fischierebbero? Il loro cervello ottenebrato non registra che alcune combinazioni sonore, escludendo tutte le altre. Contro una tale categoria di pigri, il genio necessario, il grande liberatore della musica dell’avvenire, quali tuoni, quali tesori di grandine furiosi o di dolce neve invierà?»

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Mi sto timidamente accostando a questa sezione del forum sono un po' disorientato in quanto per la maggior parte dei casi sono seriamente e imbarazzatamente in difficoltà...un po' come se i brani violassero la mia idea di sonorità...provo a perseverare....

Una curiosità: tutti i brani ti mettono in difficoltà nello stesso modo, oppure ce n'è qualcuno più ostico e qualche altro più accessibile?

Grazie... RedS

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Red, diciamo che i due estremi sono brani proposti da Frank, da un lato non faccio alcuna fatica ad ascoltare il brano di Negri, dall’altra per me Billone è una montagna.

 

Questo è una delle cose belle di questa sezione, la dimostrazione di come è variegata la musica oggi e quante sfumature può contenere. Di sicuro fra tutti ho faticato meno con Bertrand, anche se ho i miei limiti.

Parlo di fatica, per cui la “metafora” Messeniana proposta da Frank sulla pigrizia ci sta, ma il punto è che per uscire dalla pigrizia deve esserci qualcosa che deve spingerti, invogliarti, interessarti, incentivarti al punto di accettare di faticare per arrivare appunto alla cima e fare la scalata. Solo che se sulla cima ci fosse una bella donna, ok…ma se non ci fosse nulla di particolarmente attrattivo (ovvio, per me)...

 

E perché parlo di donna, essendo etero e maschietto, da un lato riconosco che non esiste una sola forma di sensualità ma svariate…se così non fosse eravamo tutti qui a picchiarci per la stessa donna…ma dall’altra, se la scintilla non scatta…non scatta.

 

E devo essere onesto, ma non offensivo (credetemi), se il primo brano di Billone non l’aveste proposto voi, in questa sezione e in questo forum…per capirci, se l’avessi rintracciato sul web da solo, mi sarei chiesto se fosse uno scherzo. Nelle battute iniziali trovo anche buffa la visione la performance di Billone, sembra che cerchi di fare dei movimenti in un modo che ricorda chiunque abbia delle difficoltà nel compierli, nel domare quell’arnese che governa in mano.

Poi chiaramente nei secondi a seguire si capisce che siamo nell’ambito musicale ed eventualmente quelli sono solo gesti alla ricerca di non so cosa e quali sonorità.

 

Spero che sia più chiaro il mio punto di vista, comunque seguirò perché sono curioso di scoprire quali altre possibilità offrono i compositori di questo secolo…

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Ah, un'altra cosa. Scusa se attingo dal topic su Billone.

 

Comunque è uno dei compositori che attualmente mi interessano di più, per il lavoro intelligente e sensibile sugli strumenti, e per la "fisicità" del suo approccio al suono.

 

Forse quanto elogi e più sullo strumento in se che che sullo strumento al fine di fare musica...in fin dei conti il suono poi non dovrebbe diventare musica? Certo, sul confine fra suono è musica si potrebbe parlare per ore...però se restasse solo il suono...?...dove sarebbe la musica?

 

Spero di essermi spiegato...

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E perché parlo di donna, essendo etero e maschietto, da un lato riconosco che non esiste una sola forma di sensualità ma svariate…se così non fosse eravamo tutti qui a picchiarci per la stessa donna…ma dall’altra, se la scintilla non scatta…non scatta.

Guarda, secondo me il tuo atteggiamento è quello giusto... sottoscrivo ogni parola!

 

Un compositore che ammiro molto, e di cui magari prima o poi parlerò, durante una conferenza rispose una cosa molto significativa all'intervistatore che continuava a insistere sulla tecnica. Gli disse: "La prima cosa, per me, è la fascinazione. Se la musica non ti affascina, allora non serve a nulla" (applausi della platea).

 

Magari Billone continuerà a non piacerti, o magari fra un po' di tempo e dopo altri ascolti comincerà a interessarti... L'importante è non perdere la curiosità!

 

Riguardo al rapporto fra suono e musica, non so bene come risponderti, anche perché si tratta di parole talmente "ampie" da poter accogliere significati diversi e perfino contrastanti. In questo contesto, il suono lo intendo proprio come "sound", come potrebbe essere il "sound" dei Beatles, che è molto diverso dal "sound" dei Beach Boys... Allo stesso modo, potrei dire che Sciarrino (fra parentesi, insegnante di Billone) ha un suono che riconosci subito, dopo tre secondi, un po' per le tecniche strumentali che usa, un po' proprio per il modo di costruire il discorso musicale. Ma anche Donatoni ha un suo suono riconoscibilissimo, dopo che hai sentito quattro o cinque dei suoi brani. Potrei anche parlare della "musica" di Sciarrino, di Donatoni, dei Beatles e dei Beach Boys... ma mi sembra che "sound" sia più calzante! Cosa ne pensi?

 

Insomma, a me piace il suono di Sciarrino, di Donatoni, dei Beatles, dei Beach Boys e di Billone... e ovviamente mi piace anche la loro musica!

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Red, il problema nasce se la scintilla non scatta mai ... o quasi ... restando nella metafora è vero che ci sono Omosessuali, Bisex, etc. ... ma vuol dire, uscendo dalla metafora, non accedere ad un certo tipo di musica

 

Per questo penso che sicuramente la musica non può essere universale...

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Per questo penso che sicuramente la musica non può essere universale...

Senz'altro...

 

Mi piacerebbe però sapere...

Di sicuro fra tutti ho faticato meno con Bertrand, anche se ho i miei limiti.

Secondo te, perché hai avuto meno problemi con Bertrand? Riusciresti a spiegare cosa c'è di più accessibile nel suo brano? (se vuoi, prosegui pure la discussione nel thread a lui dedicato...)

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Forse è riferito alla mia "pigrizia"

 

ma no dài...

semplicemente leggendo la citazione di Messiaen mi è venuto in mente questo pezzo di Tarkovskij, soprattutto quando dice che il (presunto) processo creativo può diventare una "occupazione eccentrica" a cui si dedicano personalità che affermano il valore intrinseco di "qualunque atto personalizzato".

Poi ciascuno ci può leggere quello che vuole ;)

 

Per quanto riguarda la pigrizia, non credo che sia la causa principale di quanto stigmatizza Messiaen, certamente secondaria lo è.

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E devo essere onesto, ma non offensivo (credetemi), se il primo brano di Billone non l’aveste proposto voi, in questa sezione e in questo forum…per capirci, se l’avessi rintracciato sul web da solo, mi sarei chiesto se fosse uno scherzo.

 

Il punto è questo infatti. E non è una questione di opinioni, ma di numeri. L’accesso di un’opera al pubblico avviene per necessità solo tramite mediazione, o per caso. Oggi, per una questione di grandi numeri in gioco, questo vale ancora molto più che in passato. Per tale motivo i mediatori hanno un’enorme responsabilità morale, e devono a loro volta essere educati a questa consapevolezza e a questa responsabilità. Il tuo esempio è lampante in proposito. La tua attenzione verso una certa opera è stata canalizzata, in qualche modo forzata, da una forma di attività di mediazione. Se tu non percepissi il mediatore come “autorevole” o “autorizzato” non produrresti un sforzo ulteriore di comprensione e, come dici, in questo caso avresti addirittura pensato ad uno scherzo. Ovviamente vale anche il contrario, nel senso che un’opera che magari a te potrebbe sembrare pregevole, se denigrata, o semplicemente non supportata da una mediazione autorevole, rischia di perdere valore e di essere trascurata.

Ovviamente alla lunga, sempre per una questione di numeri e di probabilità, le cose possono anche cambiare. Un autore con una forte mediazione alle spalle che però non abbia in effetti granché da dire, rischia di venire riassorbito, anche se non è sempre detto. Il contrario invece accade con più difficoltà, ma accade.

Mi piacerebbe poter dire che ci si può svincolare da questo meccanismo semplicemente coltivando la propria consapevolezza e la propria personalità. Ma purtroppo non è così o almeno lo è solo in parte. Nel senso che se a me non piace o piace qualcosa, dopo aver raggiunto una sicura consapevolezza delle mie capacità teoriche, potrò anche stabilirlo da me, ma purtroppo le cose che mi vengono sottoposte continueranno a rimanere sempre invischiate nel meccanismo della mediazione e del filtro, oppure del caso. Anche i mediatori sono a loro volta "discepoli" di mediatori.

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La tua attenzione verso una certa opera è stata canalizzata, in qualche modo forzata, da una forma di attività di mediazione. Se tu non percepissi il mediatore come “autorevole” o “autorizzato” non produrresti un sforzo ulteriore di comprensione e, come dici, in questo caso avresti addirittura pensato ad uno scherzo.

Se capisco il tuo discorso, io (oppure Frank, per quanto riguarda il caso di Billone, ma fa lo stesso) sarei un "mediatore". Benissimo... Ma da dove viene questa "autorevolezza" di cui parli, e che non credo di aver invocato in alcun mio intervento?

 

Per tale motivo i mediatori hanno un’enorme responsabilità morale, e devono a loro volta essere educati a questa consapevolezza e a questa responsabilità.

Potresti spiegare meglio questo punto? Cosa dovrei o non dovrei fare, proprio in merito alla mia responsabilità morale, quando parlo della musica che mi piace o mi interessa?

 

Mi piacerebbe poter dire che ci si può svincolare da questo meccanismo semplicemente coltivando la propria consapevolezza e la propria personalità..

A me piacerebbe invece che entrassi nel merito della questione: qual è la tua valutazione qualitativa dei brani che abbiamo proposto? Quali secondo te i punti deboli e i punti forti? Quali i motivi di interesse o di mancanza di interesse?

 

PS per quanto riguarda la citazione di Tarkovskij, temo sia un po' troppo facile uscirsene con un "ciascuno ci può leggere quello che vuole"...

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Se capisco il tuo discorso, io (oppure Frank, per quanto riguarda il caso di Billone, ma fa lo stesso) sarei un "mediatore". Benissimo... Ma da dove viene questa "autorevolezza" di cui parli, e che non credo di aver invocato in alcun mio intervento?

 

Dal mio punto di vista "si respira", c'è gente che seguo da 7 anni e leggo ripetutamente interventi di livello, sentito brani, letto analisi, etc....io vi riconosco "autorevolezza" e il concetto traspare in modo evidente dal mio scritto :)

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Se capisco il tuo discorso, io (oppure Frank, per quanto riguarda il caso di Billone, ma fa lo stesso) sarei un "mediatore". Benissimo... Ma da dove viene questa "autorevolezza" di cui parli, e che non credo di aver invocato in alcun mio intervento?

 

 

Potresti spiegare meglio questo punto? Cosa dovrei o non dovrei fare, proprio in merito alla mia responsabilità morale, quando parlo della musica che mi piace o mi interessa?

 

 

A me piacerebbe invece che entrassi nel merito della questione: qual è la tua valutazione qualitativa dei brani che abbiamo proposto? Quali secondo te i punti deboli e i punti forti? Quali i motivi di interesse o di mancanza di interesse?

 

PS per quanto riguarda la citazione di Tarkovskij, temo sia un po' troppo facile uscirsene con un "ciascuno ci può leggere quello che vuole"...

 

Mi pare che jack abbia risposto e capito quello che intendevo.

Io certo non mi riferivo a RedScharlach, che magari per qualcuno può anche essere un mediatore. Cerchiamo di non trasportare sempre tutto sul piano personale, perché altrimenti si perde di vista il significato delle cose.

Così come non mi riferivo neppure ad alcun brano specifico qui proposto, ma semplicemente ad un aspetto antropologico e sociale della comunicazione, ben messo in evidenza da un post di un utente.

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Trovo interessante lo spunto di Bianca, a prescindere dalla stima che possa più o meno riconosce Jack (poi ci tornerò), in effetti c’è da dire che ad un certo punto della storia ci sono state le premesse affinchè qualsiasi cosa, anche di uso comune (la classica sedia o la ruota di una bicicletta, giusto per essere più esplicito) poteva e può diventare arte, se tutto il contesto nel quale è collocata rientra nei canoni di presentazione di un’opera “artistica”. Ecco che se in una mostra trovi in vista la famosa sedia, c’è un pubblico ad ammirarla …quella cosa che non ha la connotazione per essere arte, può diventarlo.

 

Che non è molto distante da quello che può essere successo in questa sezione, appunto una sala da concerto “virtuale”, dove quello che si sente si presuma sia arte o comunque che abbia questa ambizione.

 

Il punto però è che subentrano “filtri” e fiducia verso gli stessi da parte degli ascoltatori … il problema è sempre legato alla “genuinità” della fonte. E io non so fino a che punto posso essere “genuino”…o meglio:

ci sono numerosissimi giovani under trenta (o più grandi) degnissimi di attenzione, ma non hanno sicuramente il giro professionale dei nomi che sto cercando di proporre. Ci sono poi altri che magari al momento son molto eseguiti ma, siccome li ritengo dei bluff, non li segnalo neppure”

Ecco che già le mie scelte si basano su 2 parametri: quanto credo in quel musicista e non di meno il fatto che abbia più o meno un “mercato”.

Poi, visto che non penso di avere nessuna scienza infusa, ci infilo dentro musicisti tipo “Rytis Mazulis” dove il mio “giudizio” non è ancora definitivo o nitido come vorrei…devo ancora una risposta a MicaMahler…che prima o poi darò…

 

L’ultimo punto che condivido del post di Bianca è proprio sull’autonomia di “giudizio”… anche se in una sala da concerto ”autorevole” (citiamo non a caso il blue note Milano?) ci si aspetta arte, può capitare che la mia autonomia di giudizio mi faccia capire che non sempre siamo di fronte al Chick Corea…(e sappiamo tutti come per "sopravvivere" ... un palco importante possa scendere a "compromessi")

 

Per cui, io in questo mio post ho cercato di descrivere alcuni parametri delle mie scelte...che come tali, sono relativamente soggettivi...e in molti casi mossi dal gusto a dalla necessità di confornto ...

 

Ma con molto piacere arrivano segnalazioni di molti altri forumisti e, dal mio punto di vista, la varietà è sempre stato un punto di forza di ogni cultura :)

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Io in generale prendo le sollecitaizoni del forum al 360° come spunti per approfondire...per cui, consapevole del fatto che ricevo molto di più di quanto dò, incuriosito seguo anche questa sezione cercando d ifarmi una mia idea su qualcosa che ancora conosco troppo poco...

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Così come non mi riferivo neppure ad alcun brano specifico qui proposto, ma semplicemente ad un aspetto antropologico e sociale della comunicazione, ben messo in evidenza da un post di un utente.

Capisco... mi rimane però la curiosità sulla questione della responsabilità morale del mediatore. Si tratta di un argomento che trovo interessante. Mettiamo che una persona (senza alcun riferimento in particolare) assuma un ruolo di mediatore, anche solo per il fatto che parla di un brano o di un autore che gli piace o che trova interessante: in quali termini è moralmente responsabile del proprio discorso? Anche tenendo presente che in un contesto del tipo "forum" gli utenti, in linea di principio, sono tutti uguali, e l'unica autorevolezza può venire - credo - dalle argomentazioni?

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Interessante la domanda RedS...ma facciamo un altro esempio facendo nomi e congnomi (ma decontestualizzando), giusto per capirci.

 

Se Zedef (da non neoiscritto al forum), giusto per cambiare nome, dice che in un contesto tonale secondo può andare a quinto, non c'è bisogno che mi indichi la pagina del manuale dove l'ha studiato perchè mi sono, volontariamente o involontariamente, creato un mio parere sull'affidabilità di quanto sostiene a prescindere dall'argomentazione, alla quale si può ricorre in caso di divergenza o "conflitto".

 

Se uno è credibile, perchè non fidarsi?

 

Certo che se un neo iscritto sotiene la stessa cosa: "II va tipicamente a V in un contesto tonale" e io non ho autonomia per capire se è vero e non conosco il neo iscritto, penso sia naturale pensare: "Sarà vero?"...magari allora chiedo la pagina di un manuale...

 

Io penso che sia del tutto "naturale"...è un problema di conoscienza dell'altro e l'mbito forse è strettamente sociologico...inutile far finta che non siamo in una comunità dove alla fine ci si può conoscere a prescindere da "filtri" di varia natura...

 

Che poi è un po' la logica dei curriculum e delle referenze...uno non conosce una nuova persona ma legge che ha 3 diplomi, a fatto 30 dischi, è straeseguito...beh, magari quando parla provo almeno ad ascoltarlo, no?

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Capisco... mi rimane però la curiosità sulla questione della responsabilità morale del mediatore. Si tratta di un argomento che trovo interessante. Mettiamo che una persona (senza alcun riferimento in particolare) assuma un ruolo di mediatore, anche solo per il fatto che parla di un brano o di un autore che gli piace o che trova interessante: in quali termini è moralmente responsabile del proprio discorso? Anche tenendo presente che in un contesto del tipo "forum" gli utenti, in linea di principio, sono tutti uguali, e l'unica autorevolezza può venire - credo - dalle argomentazioni?

 

Io credo che ciascuno sia sempre responsabile di quello che dice. Diventa moralmente (o eticamente, a seconda di cosa sottintendi con i termini) responsabile quando il suo discorso è rivolto ad una comunità e ha come contenuto un qualunque valore, a maggior ragione "formativo". Poi ci sta intorno un'ampia corona di specificazioni e di eccezioni... ma il senso, a mio parere, grosso modo è quello.

Il fatto stesso che qualcuno si accorga o non si accorga da sé di avere una responsabilità morale, è oltremodo indicativo.

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Io credo che ciascuno sia sempre responsabile di quello che dice. Diventa moralmente (o eticamente, a seconda di cosa sottintendi con i termini) responsabile quando il suo discorso è rivolto ad una comunità e ha come contenuto un qualunque valore, a maggior ragione "formativo".

Questo mi era chiaro, e ovviamente condivido! Mi interessava sapere cosa intendi dire con "moralmente responsabile" nel nostro contesto. Dal mio punto di vista, si tratta di parlare di un argomento importante (che può essere la composizione in generale, o la composizione degli ultimi anni in particolare) mettendo in campo tutte le proprie competenze, senza pretendere di fare la lezione a nessuno, ma sperando (magari!) di creare un minimo di interesse in qualcuno che questo argomento lo conosce poco o nulla. Ma forse tu intendi qualcosa di diverso...

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