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Piano Concerto - Forum pianoforte

Beethoven "per Elisa": Qualche Consiglio


gianni69
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Ciao, per chi mi conosce sa che ho iniziato da pochissimo (31/01/2012) lo studio del pianoforte e già dal secondo mese ho iniziato lo studio di "Per Elisa", volevo studiare qualcosa che fosse musicale oltre a quello che mi da l'insegnante, e devo dire che anche se con un bel pò di fatica qualcosa inizia a funzionare, vorrei però confrontarmi con voi sulla soluzione tecnica più appropriata per risolvere le battute relative al primo intermezzo difficile dove lavorano molto le dita 1(2 in due occasioni) e 5 della mano dx, in modo alternato. La diteggiatura che sto seguendo è quella indicata nello spartito che ho allegato e non mi trovo male, e per affrontare il passaggio sto applicando quello che suggerisce Sandor in queste situazioni cioè l'uso della rotazione dell'avambraccio con la giusta partecpazione delle dita nella fase di slancio ma non in quella di caduta (quindi niente volontario avvicinamento al tasto da parte del dito), e sempre seguendo i consigli di Sandor cerco di applicare quei piccoli spostamenti orizzontali in modo che i muscoli delle dita siano allineati con l'avambraccio (questo l'ho fatto già con il tema principale del brano e direi che la cosa funziona bene). Le difficoltà maggiori che trovo, se tento un tempo vicino a quello ideale, sono nella prima quartina dove si passa da 2-5 a 1-5 e conseguente apertura della mano per raggiungere l'ottava (qui a volte faccio cilecca), e poi nell'ultima quartina nel passaggio da 1-5 a 2-5 prima della scaletta che chiude la sequenza di quartine, in questa situazione la mano comincia ad essere raccolta e la rotazione diventa più difficile (per me) quindi sposto leggermente il gomito in fuori e la mano va verso sx (guardando il pf) e quindi passo a 2-5, cosi mi sembra vada meglio e l'avambraccio e le dita sono più in linea,

problema è farlo in velocità!

Poi nella scaletta che segue le quartine il problema principale è che aumentando la velocità mi mangio dei tasti nella parte discendente in particolare nelle note che coinvolgono le dita 5-4 e 4-3, ma penso che questo sia dovuto a delle dita ancora poco sciolte e quindi va da se che è normale.

Questo intermezzo se fatto ad un tempo moderato funziona il problema è quando accelero.

Dopo questa esposizione spero abbastanza chiara (per quanto nel giro di qualche mese vorrei postare un video, cosi potete vedere che è + semplice che a parole) vi chiedo un vostro parere, se avete già affrontato questo brano o cmq se avete dei suggerimenti per affrontare meglio questi passaggi.

Grazie

Gianni

ps la mia insegnante mi ha consigliato di cambiare diteggiatura e di usare sempre 1-5, mentre per la scaletta nessun esercizio in particolare...solo andare lenti.

Per Elisa.pdf

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Ciao Gianni, quello di cui parli è il pezzo critico di "Per Elisa" per chi suona da poco. La scelta della diteggiatura è un fatto molto personale che dipende da mano a mano. Anche io mi trovai bene con la diteggiatura suggerita ! La scala discendente, la risolvi articolando bene. Il mio consiglio comunque è quello di rubare con gli occhi. Secondo me una delle migliori versioni di "Per elisa" su youtube è quella del nostro The Simon al link: http://www.youtube.com/watch?v=BQTYB9osOGw

Ho notato che ha una tecnica eccellente anche in altre sue interpretazioni. Buon furto. ;)

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Sapere cosa si sta studiando aiuta sempre ;)

 

http://www.musilosop...-per-elisa.html

 

 

Leggo:

Avvertenze sullo spartito di Per Elisa di Ludwig Van Beethoven

 

Fate attenzione che manca la diteggiatura e che alcune note che si devono suonare con la sinistra sono scritte in chiave di Violino. Buon lavoro e studiatela prima a mani separate poi a mani unite. Non correte e suonate soprattutto le parti difficili. Ciao buona suonata!

 

... può essere utile

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Leggo:

Avvertenze sullo spartito di Per Elisa di Ludwig Van Beethoven

 

Fate attenzione che manca la diteggiatura e che alcune note che si devono suonare con la sinistra sono scritte in chiave di Violino. Buon lavoro e studiatela prima a mani separate poi a mani unite. Non correte e suonate soprattutto le parti difficili. Ciao buona suonata!

 

... può essere utile

 

Era uno scherzo ? :P

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Ciao a tutti, scusate ma non capisco il senso delle risposte di Marta23, Gianni22 e Crazypiano, forse non sono stato chiaro io, cmq il brano l'ho letto attentamente e non mi sono sfuggiti aspetti come quelli indicati nel sito (che cmq avevo già letto tempo addietro), e aggiungo che nessuno mette in discussione il valore di Beethoven io lo adoro e se cosi si potesse dire "ho consumato il mio disco fisso" a forza di sentire Arrau che esegue le 32 sonate.

Il mio topic nasce dall'esigenza di avere un confronto sulla soluzione tecnica di quel/i passaggi, vorrei capire se ho intrapreso una soluzione che può condurre a buoni risultati e se esistono soluzioni alternative magari migliori. Tutto qui.

Ciao

Gianni

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Nel mio caso è semplice, sapere com'è costruita la melodia del brano evita di pensare per forza nota dopo nota ma avere una visione più ad alto livello che aiuta pure a scrivere una diteggiatura più efficace.

 

Il fatto che già lo conoscevi quel link a me era sconosiuto ... resta il fatto che prima di scrivere la diteggiatura dovresti forse farti un idea di come vorresti eseguire il fraseggio...il resto è "relativamente" una conseguenza.

 

Spero di essere stata più chiara ;)

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Era uno scherzo ? :P

 

Però questo è un suggerimento utile

"studiatela prima a mani separate poi a mani unite"

 

In aggiunta a: "la mia insegnante mi ha consigliato di cambiare diteggiatura e di usare sempre 1-5, mentre per la scaletta nessun esercizio in particolare...solo andare lenti."

 

... andare lenti non è tutto ;)

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Io non ho scritto nessuna diteggiatura (ancora) ho preso quella che c'è e cmq mi sembra funzioni, il problema non è la diteggiatura ma la/e soluzione tecnica per risolvere il passaggio, la soluzione tecnica non è detto che si strettamente correlata al fraseggio, l'importante è quello che tiriamo fuori comerisultato.

Cmq grazie.

Gianni

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Ciao Frank, sicuramente è un pò ardita ma come dicevo il lavoro comincia a dare i suoi risultati in fondo sono due mesi che la studio assieme ad altro materiale + di tipo didattico, e poi tenendo presente che studio un ora al giorno ci sta che mi ci vorrà del tempo...ma io non ho fretta, cmq il passaggio in questione come dicevo diventa ostico aumentando la velocità e tendendo a quella ideale, cioè a quella che rende la frase come dovrebbe.

Le varianti non le conosco o almeno non so associare a questo termine esercizi specifici, però sto usando oltre ai consigli di Sandor anche la tecnica dell'attacco ad accordo e gli insiemi paralleli suggeriti da Chang per la scaletta che chiude le quartine, e dei risultati ci sono, però mi piacerebbe un confronto con chi studia da anni e magari ha anche suonato "Per Elisa".

Ciao

Gianni

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Caro Gianni, sono stato un po' preso con le pubblicazioni del LAB sul pezzo per pf ... per cui non ho guardato la tua proposta in pdf.

 

Detto questo:

 

Le varianti non le conosco

Sono un buono strumento per chi ha difficoltà tecniche, fatte decentemente aiutano a svegliare le dita.

Nel caso specifico basetrebbero quelle ritmiche, applicando al passaggio incriminato banalmente uno schema alla francese e poi alla lombarda.

Questa è base base, indica il numero delle battute critiche, che vediamo cosa si può fare.

 

i consigli di Sandor

Ormai un po' datato ma un buon testo.

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Però questo è un suggerimento utile

"studiatela prima a mani separate poi a mani unite"

 

Pensavo fosse uno scherzo, perché lo studio a mani separate mi sembra il minimo da fare anche per poter capire le giuste dinamiche. Se si suona a mani unite si pensa solo al canto e si tralascia la sinistra che invece il più delle volte nasconde anch'essa il canto o comunque elementi armonici di fondamentale importanza. Mi viene in mente praticamente tutta la musica di Mozart, di Chopin, per non parlare di Bach dove il dialogo tra la mano destra e sinistra è fondamentale. Come pensi sia possibile non studiare a mani separate ? Ecco perché la frase che hai citato mi sembrava molto palese per non dire proprio banale.

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Come pensi sia possibile non studiare a mani separate ?

 

Per uno che è al secondo mese di pf e che ardisce Per Elisa può non essere così banale...e soprattutto, chi ha detto che lo studio a mani separate è sempre necessario? Per una fetta di repertorio (che fra l'altro hai citato) è pressochè inutile se non dannosa ;)

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Per una fetta di repertorio (che fra l'altro hai citato) è pressochè inutile se non dannoso

Sono concorde e infatti

 

per non parlare di Bach dove il dialogo tra la mano destra e sinistra è fondamentale.

Il dialogo è fra le voci che "capita" che le mani si dividano parti una stessa voce. Per le fughe ad esempio prediligo lo studio per voce e loro combinazioni più che lo studio a mani separate, che al bisogno, può servire solo per risolvere problemi tecnici ... ma non musicali.

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Per uno che è al secondo mese di pf e che ardisce Per Elisa può non essere così banale...e soprattutto, chi ha detto che lo studio a mani separate è sempre necessario? Per una fetta di repertorio (che fra l'altro hai citato) è pressochè inutile se non dannosa ;)

 

Non sono d'accordo, lo studio a mani separate non è mai dannoso... Per quale motivo dovrebbe esserlo ?

Sono concorde e infatti

 

 

Il dialogo è fra le voci che "capita" che le mani si dividano parti una stessa voce. Per le fughe ad esempio prediligo lo studio per voce e loro combinazioni più che lo studio a mani separate, che al bisogno, può servire solo per risolvere problemi tecnici ... ma non musicali.

 

Concordo per Bach, ma non che lo studio a mani separate serva a risolvere solo problemi tecnici. I notturni di Chopin, le Ballate, le sonate di Mozart contengono alla sinistra elementi molto importanti che non si è portati a tenere in considerazione come si dovrebbe se non c'è uno studio scrupoloso a mani separate che fa la differenza. In un altro post si parlava degli studi di Chopin, anche in questi al di là delle difficoltà di natura tecnica c'è bisogno di fare uno studio sulla sinistra anche di tipo musicale.

 

Pensavo fosse uno scherzo, perché lo studio a mani separate mi sembra il minimo da fare anche per poter capire le giuste dinamiche. Se si suona a mani unite si pensa solo al canto e si tralascia la sinistra che invece il più delle volte nasconde anch'essa il canto o comunque elementi armonici di fondamentale importanza. Mi viene in mente praticamente tutta la musica di Mozart, di Chopin, per non parlare di Bach dove il dialogo tra la mano destra e sinistra è fondamentale. Come pensi sia possibile non studiare a mani separate ? Ecco perché la frase che hai citato mi sembrava molto palese per non dire proprio banale.

 

Diciamo che lo studio a mani separate non è proprio banale lo dimostra l'argomentazione di questo post. Alcune volte, quando è possibile se ne fa a meno anche per risparmiare tempo.

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No, scusate...ma io solo di Bach parlavo...rileggere meglio, prego. Infatti lo suggerivo ad esclusione di Bach, dove invece sembrava la manna discesa dal cielo...ma così non è, o meglio...dipende dai brani ma essendo pressochè tutti contrappuntistici quelli di Bach si incappa nei probelmi descritti da Frank. In realtà è grazie a un suo suggerimento (di Carlos e RStrauss, se non erro) in tal senso che il mio Bach è rinverdito, anche io non studiavo voce per voce all'inizio ... ma adesso....

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