Questi sono comandi midi, non audio, che servono per avere meglio sotto controllo i vari parametri del suono che stai usando. Due parametri molto semplici sono il cc7 (volume) e il cc10 (pan o posizionamento stereofonico, in pratica se il suono sta a destra o a sinistra o al centro). Accanto a questi parametri di base, ce ne sono altri che, in alcuni suoni di alcune librerie, possono determinare delle variazioni nel suono, ad esempio un crescendo o un cambio di timbro. Nelle librerie East West il controller che regola il volume dello strumento è il cc11 (expression), diverso dal cc7 (che è il volume del canale midi complessivo), nelle Garritan è cc1. Lo stesso cc1 (modulation) nella EW regola il dynamic cross fade nei suoni che ne sono provvisti e può determinare dei cambiamenti di timbro o altri effetti di ottimo risultato, ad esempio nei violini può regolare il vibrato o l'attacco, nelle voci il livello di vibrato o l'intensità sonora. Questi controlli possono essere realizzati in tempo reale se hai una tastiera collegata al pc oppure li puoi regolare in fase di editing come faccio io che uso Finale.
Puoi trovare una lista dei vari controller midi, sono uguali per tutti le librerie, sono GM diciamo, condivisi da tutte le marche, ma in ogni marca di vst possono determinare effetti diversi.
Sul file audio si può intervenire in fase di mastering, ma è meglio secondo me intervenire direttamente sul suono originario per sfruttare al massimo le potenzialità dei campioni; in effetti, se leggi il manuale della Choir da qualche parte c'è scritto di giocare molto con il cc1 per avere maggiore realismo, perchè nessun cantante canta con lo stesso volume sempre, un po' come per gli strumentisti. Per avere maggior realismo si aggiungono un po' di "imperfezioni" umane. In Finale c'è anche un comando che permette di randomizzare i vari parametri midi proprio per rendere l'esecuzione meno robotica, penso ci sia qualcosa di simile anche in Cubase.