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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Riesci ad aggiungere (e passare) qualcosa?
  2. Mi ero perso questo topic Fiori dei Fiori è il primo brano di 5 lavori per orchestra (progetto intitolato Five Organs), ognuno dedicato ad un organo europeo. Il totale dei 5 brani dovrebbe durare intorno ai 70/80 minuti. Fiori dei Fiori prende spunto dai Fiori Musicali di Frescobaldi, Filidei in questa occasione ha raccolto tanto di quel materiale che da dal progetto iniziale di un brano unico, è passato a 5. In sintesi estrema e semplificata il suo obiettivo è di lavorare sul suono organistico, non dal punto di vista tradizionale ma partendo dall’interno dell’organo, Il suo intento è di trasfigurare il suono sino a riprodurre tutto quello che è legato alla meccanica. E per lui non sarebbe una novità, soprattutto in “gioventù” ha lavorato sulla sottrazione del suono ovvero togliere quello che è suono lasciando quanto è più vicino alla gestualità e la fisicità dello strumento; a tal proposito si può approfondire danza macabra per organo, composizione esclusivamente fatta dai rumori dell’organo. Similmente puoi trovare questo approccio in Guero di Helmut Lachenmann, brano del 1970, definito dall’autore come uno studio per piano. I suoni che si possono ascoltare non hanno niente a che fare con il pianoforte a cui si è abituati ad ascoltare(praticamente non si sente nemmeno una nota), ma assomigliano piuttosto a quelli dell’omonimo strumento a percussione, il guiro (nella dizione originale). Lachenmann inoltre non utilizza nemmeno tutta quella serie di sonorità pianistiche che fanno parte dei “rumori pedalizzati” basata su pizzicati o percussioni che creano risonanze sostenute dal pedale, già utilizzata nella letteratura pianistica contemporanea. Tornando a Filidei sembra non conoscesse questo lavoro (bella “fregatura”, brano noto di un compositore noto) e analogamente a Lachenmann lui propose toccata per pianoforte. Tornando a Fiori dei Fiori, coerentemente alla sua estetica, Filidei sviluppa il brano su una scala cromatica discendente, ad ogni nota del basso sviluppa una sorta di spettro “elementare” che poi serializza. Alcuni momenti sono costruiti sfruttando linee discendenti anche esse ricavate da questa cromaticità. Questo in brevissimo, considera che il brano è del 2012, primo di 5, troppo presto (almeno per me), andare oltre quanto ho scritto.
  3. ...ma dai, io ho ascoltato a occhi chiusi
  4. Quello di Cage era un lavoro filosofico, la sua importanza risiedeva nelle idee e non nel risultato musicale di queste idee. Il suo lavoro era orientato a rivedere la percezione musicale. Inoltre 4' 33' era un'operazione teatrale ... più che musicale. Sotto questa luce andrebbe valutata quell'opera di Cage, qualcuno si chiederà perchè se ne parla in un forum di musicisti...probabilmente la percezione musicale è un aspetto da tenere ben presente, in tutti i sensi. Giusto perchè si è parlato di pittura, magari si potrebbe esplorare anche il lavoro di Robert Rauschenberg.
  5. Ascoltiamo un gigante della storia della musica, immaginate se foss epossibile sentire un intervista a Beethoven? Day at Night: Aaron Copland, composer
  6. http://www.musicaprogetto.org/2014/06/concorso-internazionale-di-composizione_25.html 13 dicembre 2014: il termine per le iscrizioni è il 20 novembre 2014 Nato da un’idea di Stefano Ottomano il Concorso Internazionale di Composizione “Terra di Puglia” giunge alla sua IIa edizione dopo aver ottenuto, l’anno scorso, un importante successo in termini di partecipazione e di riscontro di critica e di pubblico. In particolare, molto apprezzate sono state due particolarità che caratterizzeranno anche l’edizione 2014: l’esecuzione dal vivo di tutte le composizioni presentate e l’istituzione di un premio particolare assegnato da una giuria popolare. Organizzato dall’Associazione Edgard Varèse di Casamassima e dall’Associazione HaMaDeuS di Bari, il Concorso si svolgerà, quest’anno, l’11,12 e 13 dicembre 2014 a Casamassima (Bari). Il termine per le iscrizioni è il 20 novembre 2014.
  7. L'ultimo tema toccato da Red mi sembra importante e ci ragionavo con un collega nei giorni addietro. La vita media si è allungata e il tempo medio delle cose si è tremendamente accorciato. Per cui uno degli anni '930 che, forutuna per lui, arriva intonso ai giorni nostri, non può permettersi il lusso di dimenticarsi che nel frattempo sono successe diverse cose nel secolo che ha campato (ci fossero arrivati anche Chopin, Schubert o Mozart o che ne so ... ). Trovo più adeguato dire: "è un po' come se all'a fine dell'Ottocento qualche compositore si fosse attardato a scrivere un brano in stile galante" Ammesso e non concesso che non ci trovo nulla di male (tanto più se c'è una commissione), ognuno può esprimesi come meglio gli pare al mondo; basta esserne consapevoli.
  8. Discorso interessante Thallo, domande in libertà: > L'arte concettuale, infatti, è l'ultimo stadio sia della linea della rottura del controllo Il concetto non è figlio di una griglia di regole? Probabilmente funziona proprio per questo > sia della linea del controllo (mi sono imposto così tante regole che posso solo fare cose sbagliate). E' un assurdo, ma tante regole fanno lo stesso solo un concetto La musica diventa tale proprio quando riesce ad elevarsi dallo schema ... che ne dici?
  9. Ha vinto il giro: "Pensieri e parole in libertà". Per ora il topic mi da il senso di "svogo" a seguito di inquinamento acustico
  10. Una parte che ho omesso volutamente nel mio post (per non complicare ulteriormente il discorso) è relativa alle scelte del programma di un concerto. Tu dici, e sono pure d’accordo, ci mancherebbe altro: Qual è l’idea che c’è dietro un programma di concerto che accosta Lachenmann a Beethoven?
  11. Dove preferisci che la sposti Thallo? PS Dai, ogni tanto qualche sirena di ambulanza rievoca il tritono
  12. Sono emersi molti, troppi elementi che a volte faticano a stare insieme. Per prima cosa vorrei rispondere a Gino, che inizialmente si focalizza sulla fruibilità della Musica Contemporanea. Sappiamo bene che un brano di musica può avere diversi livelli di fruibilità, ogni livello avvicina un certo numero di ascoltatori. Volendo stare al gioco e semplificando da un estremo c’è la musica pop e dall’altro quella contemporanea. Ma c’è sempre un “mah!”. La storia ci ha insegnato che un brano può arrivare contemporaneamente a diversi target di ascoltatori, ce lo insegna ad esempio Beethoven con la quinta (forse meno con la grande fuga, visto che è stata citata), come Chopin in svariate opere ormai entrate nelle corde del più “rozzo” degli ascoltatori. (Vogliamo parlare di Mozart?) Secondo me fino a qui, il discorso può quadrare…scrive Gino, scrive Lachenmann e ognuno si sceglie il suo target di ascoltatori. Io suggerisco vivamente di cogliere questa occasione, Lachenmann fa fuggire gli ascoltatori dalle sale? Bene, quale migliore contesto per proporre quella musica che invece li farebbe tornare e restare? Questo è il miglior momento, fatevi avanti. Diciamo che fino a qui il discorso può ancora starci; è solo un problema di scelte ed opportunità che chiunque può cogliere. Ma subito dopo “purtroppo” sembra che la colpa sia “delle immagini sconnesse”, ecco che per perorare la causa, anche una “scarsa” tecnica può contribuisce assai, la questione è oggettiva, non si scappa: “le immagini proposte sono sconnesse”. Il punto è che le immagini potrebbero essere connesse e la platea non essere in grado di correlarle (come capita tipicamente per le opere più impegnate di Bach, tutta la musica fiamminga, tutta la musica dodecafonica, etc. … questo fa un po’ coppia con la domanda di Red, ovviamente senza risposta), per cui caro Daniele, ognuno resterà del proprio parere se ci si limiterà al gusto, ma se poi si va sul tecnico chi ha ragione salta sempre fuori, è un tecnicismo, una questione oggettiva, se le relazioni ci sono: Ci Sono! (se così non fosse il valore della musica dell’ultimo degli allievi sarebbe equiparabile a quella di Bach, ma sappiamo che non funziona così, Bach è una cosa e tutto il resto un'altra). Tornando a noi … … per cui se le immagini sono sconnesse, la gente scappa dalle sale, ma se le immagini sono connesse e la gente continua a scappare dalle sale? Si è banalmente scritto dell’ottima musica con un livello di fruizione talmente alto da rendere il brano proponibile solo ad una platea di esperti (Caro Gino). Che non è un male, è solo una scelta del compositore. Ognuno ha il pubblico che si Merita e oggi come oggi chiunque si può far conoscere se vuole, per cui ci vuole un attimo a fare le scarpe a Lachenmann, ad averne le capacità. A seguito del mio video, che ho postato proprio perché secondo me il centro del discorso non è la complessità ma i livelli di fruizione, è partito un altro discorso, sul come scrivere oggi. Secondo me l’analisi migliore l’ha fatta Penderecki, ricorderete http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2935-intervista-esclusiva-al-maestro-krzysztof-penderecki-in-occasione-dei-suoi-80-anni/ Mi sono sempre chiesto perché i sui ultimi minuti di intervista non abbiano suscitato reazioni, e mentre io non mi sento di dire assolutamente nulla (Shark) al Penderecki di turno, in quanto sono stati parte congenita dell’avanguardia, anzi, hanno creato l’avanguardia e quella è la loro musica, il loro stile! E lo può essere fino alla fine dei loro giorni. Non tutti i compositori cambiano stile come Stockhausen, altri restano fedeli a se stessi come Mozart. Francamente a me ultimamente inizio a non capire troppo i passatisti (che "casualmente" arrivano sempre dopo) perchè sono anche quasi peggio degli anacronisti; questi ultimi almeno sono consapevoli di quello che sono. Negli anni ’80 c’è stato l’avvento di Internet, oggi tutti sono connessi, le masse di ogni parte del mondo possono tranquillamente raggiungere con un click qualsiasi cosa di qualsiasi parte del mondo. Questo è un dato di fatto, il compositore non può più continuare a permettersi il lusso di pensare la musica per un solo target di ascoltatori. O meglio, lo può fare perché fortunatamente c’è ancora la libertà, ma mostra uno scarsa sensibilità verso la realtà di oggi. Oggi molta musica rimane interessante, per cui gli si può perdonare tutto…ma il mio punto di vista è che il compositore deve almeno vivere nel presente, e certa musica per me (e non solo per me) fa parte del passato….con la penale che interessa veramente a troppe poche persone. Già vedo i sorrisini, fate uno sforzo è scrivete un opera interessante che arrivi anche a persone diverse da una piccola parte di compositori e interpreti dediti alla causa, perché il mondo oggi è diverso. E in effetti anche chi l’ha creata e ha contribuito al suo prodigare nel tempo se ne rende conto e da grandi artisti quali sono, oltre ad ammettere questo fatto, alcuni hanno adattato il proprio stile alle esigenze dei tempi. Sono certo che molti dissenteranno, ma ai miei occhi ci sono troppi segni da non ignorare: quando una cosa si insegna in conservatorio, esistono corsi come “Prassi esecutiva della musica contemporanea”, etc. … molto probabilmente tutta questa "contemporaneità" non c’è più e come sempre, ascoltate i discorsi di quelli che sono considerati ancora i più grandi compositori viventi. Qualcuno allora mi dirà, ma allora cosa fare? Intanto tirare fuori gli attributi di Adamo ed essere se stessi. Penderecki alla fine del suo video dice frasi del tipo, uno oggi non può … non può … non può. Non è detto. E' proprio oggi che uno può fare quello che gli pare. E in effetti, come ricorda qualcuno, è abbastanza in crisi. Come tutti i grandi artisti che capiscono quando è il momento di cambiare. Chiudo ricordando a Gino questo topic, sicuramente gli fornirà altri elementi di riflessione http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2017-il-fatto-che-simili-opere-restino-inaccessibili-alla-massa-e-forse-una-necessita
  13. Leggo ora le evoluzioni di questa discussione, prima di dire la mia sull'argomento (che spero di fare a breve) vorrei sottoporre quanto segue Helmut Lachenmann: il mio percorso esistenziale e musicale Sembra proprio che Lachenmann abbia una grande onestà intellettuale. Quanti compositori oggi vivono ancora nel passato e non riescono ad ammettere ciò che egli dice con profonda naturalezza? Prima di saltare a conclusioni, si parla del rapporto della musica contemporanea con il mondo della fruizione che, dice Lachenmann, è totalmente fallito.
  14. Certo Antares, "volendo" si può spaziare...
  15. Ricordavo che Thallo non fossi un barocchista La musica antica è fatta anche da una serie di opere di autori "minori" che hanno regalato brani interessanti. Non so, Bernardo Pasquini ti dice nulla? Sicuramente nessuno l'accosterebbe ovviamente al monumento Bach, ma ci ha donato brani tipo questo B. PASQUINI - Toccata con lo Scherzo del Cucco (Live in Payerne 2013) Conta che i pianisti, a parte i "big" capita si misurino (chi sa come mai) con autori tipo Grieco, Pollaroli, Pescetti, Pasquini (Ercole)...ma senza far torto a nessuno si possono citare Türk, Neefe,Witthauer, Daquin, Leopold Mozart, Wilton, Hook, Kress,, etc. Ometto ovviamente Frescobaldi, Zipoli, etc. ... ma poi la mia domanda è sempre la stessa, al quinto come mai contemplano solo Scarlatti? Diciamo che ho la risposta....e forse avevo già raccontato una "vecchia storia" da Organista ... fuori dall'uscio ...
  16. Diciamo al 50%, nel senso che nella stessa sera mi hanno invitato anche ad un altro concerto in un altra zona e la mia presenza a Crema dipenderà da 2 o 3 fattori ... indipendendenti dal gusto (in primis verso le 20:00 in che zona sarò ). Se c'è la possibilità di essere presente, magari ti avviso. Comunque è un bel posto, ci ho anche ascoltato un altro paio di concerti. Non conosco il trio, ma conosco chi ha organizzato il concerto, per cui mi basta la sua "parola"
  17. Concerto Barocco GIOVEDI 26 GIUGNO 2014 ore 21 SALA MUSICALE GIARDINO Via Macallè 16 CREMA Strada per S.Michele, subito dietro l’ospedale a destra Alberto Chiari – Clavicembalo Marco Dell’Aquila – Violino Agnese Lecchi – Flauto PROGRAMMA G. Ph. Telemann (1681-1767) Trio sonata in La minore per flauto, Violino e cambalo TWV 42:a4 Largo, Vivace, Affettuoso, Allegro C. Ph. E. Bach (1714-1788) Dalla sonata in La minore per flauto solo Wq 132 Poco adagio G. Ph. Telemann (1681-1767) Dalle "12 fantasie" per violino solo Fantasia n.1in Si bemolle maggiore TWV 40:14 Adagio, Allegro, Adagio J. S. Bach (1685-1750) Fantasia cromatica e fuga BWV 903 per cembalo solo F. Geminiani (1687-1762) Da pièces de clavecin IV Rondeaux D. Scarlatti (1685-1756) Sonata in fa maggiore K. 44 Sonata in Re maggiore K. 119 J. J. Quantz (1697-1773) Trio sonata in Do minore per flauto violino e cembalo QV 2: Auh. 5 Andante, Allegro, Larghetto, Vivace Ingresso libero
  18. Io non rinuncerei all'opera 10 n. 1, ma è una questione di gusto personale. Ogni sontata ci permette di ottenere a suo modo qualcosa che ci manca, in tanti sensi.
  19. Mi spiace Gilda, ti sono solidale ma sarà una cosa molto lunga e penso che tu l'abbia già capito. Spesso la passione fa superare grandi limiti; costanza, perseveranza probabilmente saranno solo alcuni degli ingredienti per uscirne.
  20. Chopin & Liszt http://www.harkavagrant.com/index.php?id=302 Per non far "torto" a nessuno, posto qui
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