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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Visto che molti sanno che non amo molto questo compositore, tanto per smentirmi, apro un topic a suo nome Grazie a TheSimon, condivido(iamo) questo video Buon ascolto
  2. Mi dovresti dare un area dove posso caricare avi o mpeg per almeno 40 mb
  3. Il video è interessante, non so se TheSimon può fare qualcosa ... sul tubo non è disponibile
  4. Siamo un po' OT, ma visto che a Stellina non interessa, o meglio gli interessa il discorso Thallo, dal punto di vista estetico, cosa ne pensi di "Gesang der Jünglinge" di Stockhausen?
  5. "La lotta della classe operaia" Sue precise parole
  6. ....certo che possa aiutare Una buona leggiucchiata a questo trafiletto tratto da "La musica elettroacustica" Testi scelti e commentati da Henri Pousseur - pagine 47-53 Buono studio! Testi di Berio Stockhausen Reich Boulez Pousseur-47-53pdf.pdf
  7. Condivido questo filmato di Nono, potete sentire da lui stesso cosa significava per lui fare musica, dal 56esimo secondo. Peccato che sia 34 Mb e il sistema non me lo faccia caricare, dice espressamente: Si basa sulla concezione culturale di Antonio Gramsci, no protesta come l'espressionismo, coscienza del proprio tempo, utilizzazione delle tecniche nuove non come asservimento alla tecnologia ma come strumento in funzione di un ideologia"
  8. A proposito di questo, hai avuto modo di guardare l'op 27 di Anton Weber? O la "Fuga enigmatica su un soggetto di Erik Satie" di Danilo Lorenzini? Giusto per spaziare un po' e provare a "salvare" un po' di tradizione
  9. Può essere che ci sia la possibilità che come diceva Thallo si potesse far fare di più o diversamente al clarinettista che quindi esce un po' "sacrificato"...intendo proprio come parte. Però secondo me siamo in una sfera soggettiva, tu hai scritto il brano, avevi un'aspettativa (che è quello che avevi nell'orecchio e in testa) io ascolto il risultato di un interprete e senza partitura Anzi, visto che ci sono, inviamela "Doloroso"...eh ... a me non ha colpito quella corda emotiva Ovvio, siamo tutti diversi ed ognuno vive l'ascolto in modo differente, chi sa gli altri...
  10. Frank

    Ciao A Tutti

    Ben venuto Denis... cosa combini di bello con la musica?
  11. Mi sono ascoltato più volte il brano, anche io in cuffia, e condivido diverse delle impressioni già raccontate. In prima battuta ti dico che anche Berg, che era di quel periodo, scriveva serie "ingentilite" . Per cui non rappresenta un problema perchè non sei Schoenberg, vivi oggi e non un secolo fa ... per cui prendi una serie e facci quello che ti pare. Dici che "Tra l'altro ho capito che quando la serie è buona... metà del lavoro è fatto." Non solo le scelta delle note (e degli intervalli, sorattutto. Implicito) è importante ma, come giustamente dice Thallo, anche la sua articolazione ritmica...che almeno deve arrivare nel suo sviluppo. Ma anche qui, quando una giornata d'inverno è veramente definita e articolata? Per spingerti oltre, il primo suggerimento utile che mi è venuto in mente è stato già speso da Thallo (che mi "ruba" sempre le risposte migliori )...comunque è proprio quello di masticare il buon Messiaen (Thallo siamo parenti? ) che a livello timbrico è uno dei maggiori fautori dello scorso secolo, se non il massimo esponente. A proposito degli interpreti, a me ha colpito di più la viola...anche se per definizione tutti se la prendono con lei. Io di solito mi fido dei buoni interpreti e spesso fanno nascere idee e buoni desideri, per cui la vera domanda è...come mai non ha assecondato il fff. Eppure non mi sembra di primo pelo. Ti confermo che il mio desiderio più grande è stato quello di sentire veramente silenzio quando c’era scritto ... peccato per il file audio, ma con una buona immaginazione Comunque lo reputo un buon pezzo soprattutto in base alla risposta che hai saputo dare alle difficoltà che ti sei posto di superare. Rendere attuale una serie, con un organico interessante ma difficile e spingendosi nella ricerca timbrica. Calcola che è più difficile far suonare 2 strumenti che un intera orchestra per cui io se fossi in te sarei soddisfatto in generale. Mi piace lo spazio sonoro che definirei “desolato”, un posto alla quale sono molto affezionato e se fossi un uomo della prima metà degli anni ’950 ne abuserei … intendo proprio di questa indicazione, anche se noto si sta riscoprendo la moda di usare nelle indicazioni di tempo termini descrittivi. Per cui questo ci scriverei … Mi complimento e al prossimo lavoro. Frank PS Sul discorso regole, condivido quanto scritto un po’ da tutti, è anche vero che si parla di regole di gusto, gusto di un certo periodo … tu ti costruirai col tempo il tuo dizionario che sarà a sua volta mosso dal gusto, il tuo gusto, e ti creerai un posticino "regoloso" o "regolamentato" dovei ti sentirai a casa e “rassicurato”
  12. Grazie Zedef ... mi stai dicendo che andrò in paradiso?
  13. Frank

    Un Saluto

    Ben venuto, cosa fai di bello nella vita?...a livello musicale cosa ci racconti?
  14. Era una vita che non la riascoltavo, grazie Che dire, un giorno (molto lontano) lo scoprirò Però una volta trovai una massima che diceva "Probabilmente quando gli angeli nel loro consesso glorificano Dio suonano Bach. Ma sono certo che nella loro intimità suonano Mozart." (Karl Barth) e un amico mi ricordò che ... "Dio lo sa" ... purtroppo per me io sono uno di quelli che vota Bach, ma mi pentirò
  15. Mi ero dimenticato di questo topic Una cosa che mi piace molto è che a livello tipografico puoi cambiare i colori delle note (anche singolarmente) senza usare software di terze parti. Cosa tipica che capita ad esempio con Finale
  16. Dimenticavo di citare il Jazzisti, gli unici che hanno trovato il modo di restare legati alla tradizione, portandola avanti e codificando tutto con un sistema che trovo anche più efficace di quello usato dai continuisti. Francamente mi sembra comunque un ambiente che è arrivato a saturazione, ci si “nasconde” dietro l’arrangiamento ma il succo è che anche li servirebbe una bella botta di vita. Trovo invece molto aperto l’ambito della musica da film e la fusione fra i mezzi tradizionali e l’elettronica. Un ambito dove sicuramente, oggi come oggi, occorre inverstire…
  17. Bel topic, tanti spunti, posso solo aggiungere visto il riferimento di Xenakis ai compositori che in realtà negli ultimi 30 anni al conservatorio (mi riferisco ai corsi superiori) “sembra” si siano dimenticati che c'è la strada dell'istinto musicale che non può essere imbrigliato in un progetto che ha delle forti correlazioni ad ambienti extramusicali. Però dico “sembra” perché sotto un certo punto di vista può essere giusto che sia così perché a scuola puoi approfondire quello che è già successo e quindi, tornando indietro nel recente passato, questo è un genere di musica che viene approfondito. Insomma, i corsi sono pervasi dal post-strutturalismo Premesso questo, un compositore deve dire la sua e non quella degli altri, per cui è giusto che conosca tutto quello che è successo ma poi si esprima nella sua contemporaneità, fatta di altro. Oggi questo genere di musica, ma anche cose alla Fedele (per citarne uno), suonano parecchio vecchie … si è riscoperto il filo diretto con l’istinto musicale, con la sfera della percezione, per cui la composizione deve tenere conto dell’orecchio. Questo non significa che oggi uno deve tornare a scrive tonale, ma con il proprio approccio e il proprio stile dire qualcosa. Le composizioni di Xenakis sono a volte estreme, Donatoni parlava di macchina…ovvero automatismi che portano a generare musica. Quando però la macchina è la propria mente, esce il proprio stile e forse si dice qualcosa. Seppur con un approccio “progettuale”, il compositore deve lasciarsi aperta la possibilità di scegliere qualcosa…come faceva il buon Berio. Griglie su griglie, ma poi quale riga della tabella usare lo decideva lui Questo sicuramente comporta uno sforzo maggiore, sostenere un progetto che ha dinamiche extramusicali, tenendo conto dell’orecchio non è facile. Perché l’orecchio è governato magari da altre leggi…per cui, si arduo il compito, ma che ha spostato completamente l’approccio e per cui i modi e le tecniche per produrre musica. Non si butta via niente, non nascondo che ho scritto brani basati sul calcolo combinatorio, ma le combinazioni di elementi arrivavano quando dicevo io e non a caso…per cui i brani stanno in piedi anche musicalmente e sono al limite dell’ascoltabile. Una cosa che, sottolineo, a scuola ti dicono di dimenticare…per fortuna dura solo 3 anni La classica frase è: "non importa come suona" ... deve essere coerente e figo "graficamente" ... Io trovo che Herma sia interessante, oltre il limite dell’ascoltabile, mi piace non tanto per una soddisfazione dell’ascolto ma per una soddisfazione intellettuale. Due tipi di piaceri diversi, oggi bisogna trovare la quadra… un po’ come una volta si è dovuto trovare la quadra fra contrappunto e armonia. … adesso potete massacrarmi
  18. Quoto, è uno dei motivi per la quale sono iscritto qui.
  19. Frank

    Una Domanda

    A parte Hanon, mi sembra strano non ti faccia fare qualche scala, arpeggio e qualche studio. Al buon Clementi affiancherei almeno qualcosa di Bach. Sulla carta, studiare solo un brano mi sembra un po’ riduttivo…
  20. Frank

    Una Domanda

    Io sulla questione Hanon sono combattuto da anni, faccio parte di quelli che in gioventù l'ha usato e in certi periodi l'ha fatto usare. Mi ritrovo nelle vostre parole, però mi capita di incontrare concertisti affermati che, in "intimità", lo usano. Parlo di musicisti che suonano da 50 anni e che nei ritagli di tempo non mancano di scorsi qualche esercizio. Mi sono sempre chiesto perchè, in quanto comunque sia, se proprio ci deve stare lo voglio collocare in età giovanile...trovo altri metodi di tecnica più adatti ad un professionista...però... tant'è che ci sono questi casi. Il secondo elemento che mi ha sempre aperto degli interrogativi è l'esistenza (e l'utilizzo) dell' Hanon Jazz...dico, proprio i jazzisti che mi fanno una cosa del genere .... eppure. A fronte di questi elementi penso che non esista una posizione definitiva sull’argomento e sulla tecnica (che sono una cosa molto personale), un approccio che vada bene per tutti, se il tuo Maestro preferisce fartelo usare penso che, seppur all'apparenza noioso, abbia valutato che possa darti valore... Ovviamente espresso in una condizione dove non conosco la persona alla quale sto parlando, valutando l’operato di un Maestro che non conosco ma che sulla carta mi sento si debba dare fiducia. Se così non fosse la risposta sarebbe semplice … cambiare Ma non tanto per l’Hanon. A proposito, a parte la noia, senti che ti da beneficio?
  21. ...per gli amanti del tedesco ... http://www.gitarreim...menttorbost.PDF http://www.gitarreha...ipMBentzien.pdf Qualche annetto fa una forumista mi diede una mano a capirci qualcosa...sembrava un ambito interessante, purtroppo non mi salvai la "traduzione" o i contenuti...la presi come sana "lettura".
  22. Mi ero interessato alla questione tempo addietro, lo trovo un ambito affascinante e coltivato in posti tipo in Germania Segnalo: Renate Klöppel Training mentale per il musicista Curci EC 11524 euro 19,00 Le edizioni Curci, particolarmente attente a diversi aspetti del fare musica (come l’apprendimento musicale e la didattica dei primi anni), pubblicano un interessante volume scritto da Renate Klöppel nel 2003 sul lavoro mentale del musicista. Nel volume emerge con chiarezza l’importanza dello studio mentale della musica, portato avanti con il cervello e con la massima concentrazione, non solo meccanico e ripetitivo. La rappresentazione mentale della musica è molto più importante di quello che si possa immaginare e la lettura di questo volume aiuta a prenderne coscienza; mentre chi ascolta “Fra’ Martino” sente solo dei suoni e le parole della famosa canzone, un musicista ha ormai assimilato le note do-re-mi-do. Un esempio lampante è l’episodio legato al Miserere a nove voci di Gregorio Allegri che Mozart ascoltò nella Cappella Sistina e trascrisse subito dopo. Il grande compositore aveva compreso perfettamente la struttura della composizione proprio perché ne aveva l’esatta conoscenza mentale. Per quale motivo allora non lavorare anche con lo strumento in questa direzione invece di trascorrere un numero eccessivo di ore con esercizi talvolta deleteri se fatti magari leggendo il giornale? Il volume è diviso in quattro capitoli: il primo sulla spiegazione del training mentale; il secondo su come applicarlo allo studio della musica; il terzo al metodo Orloff-Tschekorsky e il quarto alla paura del pubblico. Tatjana Orloff Tschekorsky, scomparsa prima della pubblicazione del volume, era docente alla Scuola Superiore di Musica di Trossingen. Il metodo della Tschekorsky, il training mentale nella formazione musicale (MTMA, Mentale Training in der Musicalischen Ausbildung), viene per la prima volta descritto in un libro. Il volume analizza con attenzione tutti gli aspetti correlati al suonare, dal rilassamento (RMP, rilassamento muscolare progressivo) alla coscienza dei movimenti del musicista, fino alla paura del pubblico, affrontata dal punto di vista fisico, mentale-emotivo e comportamentale. Delle vignette divertenti mostrano un omino che alla fine viene schiacciato da un enorme mattone della paura! L’autrice descrive anche i farmaci impiegati per combattere in modo artificiale la paura, dagli ansiolitici ai betabloccanti, con consigli preziosi e intelligenti. www.edizionicurci.it di Susanna Persichilli
  23. Secondo me una cosa interessante potrebbe essere quella di infilare nel discorso Webern
  24. Trovo azzeccato il suggerimento di Feldman, è importante sporcarsi le mani @Feldman Avevi intenzione di guardare un' altra sonatina o un altro tempo della prima?
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