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Piano Concerto - Forum pianoforte

campanella700

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  1. L'indicazione dell'andamento è relativo come pure quello metronometrico. Ovviamente possono essere considerate, come detto, indicazioni, difatti il quesito riguarda tra "l'unione" della "velocità di esecuzione" e "l'indicazione di tempo", indicando i miei dubbi tra "esecuzione & indicazioni" Cercherò di leggere il testo del Casella che hai indicato
  2. Salve a tutti ragazzi, potete consigliarmi qualche opera per il pianoforte in cui ci sono esercizi/studi progressivi degni da seguire, in modo da rendere questa loro "progressione" tecnica realmente funzionale? Conosciamo tutti moltissime opere basate sugli "studi" per lo strumento, ma sono curioso di sapere se ci sono opere "progressive" che voi stessi consigliate, come dei percorsi didattici che valga la pena seguire, indipendentemente dalla difficoltà iniziale che essi presentano (che è soggettiva ma che comunque credo possa essere "inquadrata" rispetto al pre-accademico o accademico...)
  3. Visto che sino ad ora per quanto riguarda le materie complementari, oltre ad altri, ho comprato molti testi di Nerina Poltronieri, avete avuto modo di leggere le sue "Lezioni per il corso di armonia complementare"? Se si lo consigliereste?
  4. @danielescarpetti "se vuoi un'interpretazione fedele allo spartito, puoi suonarla tu e mandare il link così vediamo l'effetto che fa!" E' proprio questa la mia paura, "scollegarmi" da ciò che la musica vorrebbe o dovrebbe trasmettere... Aldilà di tutto (e per chiudere), cercherò di essere ancora più netto ed ovviamente chiedo il vostro parere in merito... Dovete solfeggiare un brano... L'andamento è "adagio cantabile"; la frazione metrica è un 2/4... Nella prime battute ci sono solo due figure musicali; 2 semiminime per battuta: in quanti BPM "battete" queste semiminime etc? Non voglio insistere o essere pignoso e quindi fossilizzarmi sul metronomo, però questa indicazione da una parte la scrivo e dall'altra la chiedo in modo di ricevere un giudizio "unicovo" Ancora grazie
  5. @danielescarpetti "Ma anche i pianoforti oggi incoraggiano un tempo più lento perché alle orecchie dell'ascoltatore lo rendono di gran lunga più affascinante rispetto a quelli dei tempi di Beethoven che non erano certamente adatti per una sala di grandissima ampiezza ricettiva." Giusto, quindi questo vuol dire che noi "pianisti" possiamo adottare questo ragionamento? "Ok, questo brano è stato composto "in questo modo", però noi abbiamo strumenti che ci permettono di rendere di gran lunga un tempo lento più affascinante alle orecchie dell'ascoltare; suoniamolo in quest'altro modo " "Domandarsi se oggi lo farebbe o meno non ha alcuna importanza ed è una domanda inutile" Mi scuso per la domanda stessa, se in alcuni casi quest'ultima può non avere alcuna importanza ed è inutile "Vedere come una musica che viene dal passato, tramite interpreti sempre nuovi, possa, di generazione in generazione, rendersi sempre attuale e immortale." D'accordo su questo, ma io ho scritto che ho ascoltato molto interpreti, ovviamente ognuno ha le sue sfumature, le sue caratteristiche, i suoi dettagli, ma sono tali, l'attualità o il ricambio generazionale ahimè non sono stati trovati nelle esecuzioni che ho ascoltato, in quanto, come detto, dettagli di interpretazioni, assolutamente naturali trattandosi di diversi pianisti, ma complessivamente epoche diverse non hanno stravolto il tutto, anzi (Allacciandomi al quesito inziale: molti pianisti che suonano, a mio parere, un adagio cantabile, troppo lento ed ho espresso questa perplessità proprio creando questo post ) E dunque, qui veniamo a quello che è il ruolo centrale dell'interprete che è e resterà imprescindibile per fa si che la musica del passato non diventi mai un pezzo da museo ma resti musica viva" Appunto, inviami qualche link di qualche interpretazione che in questo caso possa veramente far rivivere questa musica, inviami un'interpretazione fedele allo spartito che veramente fa la differenza; Gould in Bach escluso
  6. @Frank Come hai scritto tu stesso sei un compositore ed ovviamente, seguendo sempre ciò che hai scritto, attraverso il pentagramma e tutte le indicazioni che inserisci desideri che la tua musica venga suonata seguendo praticamente tutto ciò che tu stesso hai messo nero su bianco, no? Perlomeno, cerchi semplicemente di indicare, credo d'aver capito, come la musica che tu hai composto è stata pensata, creata etc... Metronomo o meno credo che storicamente il primo compositore ad usare questo strumento sia stato Beethoven, ma ho letto che ai suoi tempi alcuni imperfezioni potevano verificarsi ad esempio leggendo il metronomo "da seduti" o stando "in piedi", per cui anche se venivano scritte anche lì la relativa interpretazione è comunque ahimè da considerare... @TheSimon Appunto, vengono definite indicazioni e non obblighi, però il mio ragionamento è questo: 1) Ammesso che siamo tutti studenti 2) Ammesso che studiamo una materia (la musica classica/antica) che non è possibile riprodurre esattamente e/o fedelmente per come è stata concepita... 3) Ammesso che le indicazioni di tempo "allegro" "andante" etc ci permettono di "capire" la "velocità" del brano ma appunto essendo indicazioni quest'ultime possono e/o devono essere interpretate 4) Se tutti noi, in linea generale, vogliamo studiare e/o capire una materia, abbiamo bisogno di qualcuno che ce la insegni; questo sempre in linea generale 5) Se noi studiamo e ci insegnano che questi andamenti devono e possono essere rispettati io ho posto queste domande : 1) In linea generale è vero che un "adagio" è più veloce di "lento"? 2) Se la risposta è sì io dico questo: tu sei un ragazzo che mi suona un "adagio cantabile" in 2/4 con semiminima a 30 BPM, io dico "perfetto, bravissimo, mi sei piaciuto, ho apprezzato il tuo suonare" etc etc, ma poi chiederei "ora suonamelo "lento" per favore ": quanto "lento" può essere quel brano? La risposta può essere "è lento seguendo l'interpretazione di quel ragazzo e quindi non può essere totalmente o completamente contestabile" e su questo posso essere d'accordo ma in questo modo voi non credete che si lascia troppo spazio, appunto all'interpretazione? Non voglio imporre il mio pensiero, ma sono desideroso di riuscire a capire e togliermi i dubbi dalla testa
  7. @Frank "c'è da filtrare le interpretazioni che hai ascoltato tramite gli apporti della filologia che è una disciplina relativamente giovane." -> Le mie considerazioni e la conseguente creazione del post si sono sviluppate dopo aver osservato lo spartito di questo movimento ed ascoltando poi (o prima) i seguenti e numerosi interpreti proprio per avere più informazioni a riguardo: Kovacevich, Barenboim, Jussen, Yundi, Brendel, Kempff (che è quello che tende a suonarlo più veloce tra questi), Gould, Pollini, Ashkenazy, Gigles, Arrau... "Dimensione e potenza di suono degli strumenti, dimensione della sala e non di meno la memoria storica che ormai ci siamo costruiti duranti ascolti Beethoveniani che possono andare al di la dei parametri sopra descritti." -> Mi rendo conto che le indicazionioni, ad esempio di tempo/andamento hanno il loro limite nella loro natura e cioè sono delle "semplici" indicazioni e che gli interpreti stessi possono, non stravolgendone il significato, interpretare, appunto...Questo in linea generale... Tornando il mio post, come studente, mi pongo il problema e cerco di capire e di interpretare e suonare secondo i modelli creati e/o adottati dal compositore; io stesso ho difficoltà nel "rispettare" tutto questo ma lo considero come parte del gioco, sperando di migliorare col tempo e con l'esperienza la mia tecnica. Un dibattito sull'interpretazione credo si avvicini all'infinito e non è questo l'argomento, ringrazio @danielescarpetti per il testo che mi ha indicato, ma seguendo il post e rapportandolo a quello che si legge o che si studia faccio fatica a.........E' come quando si fa una torta; è come se la ricetta indichi non so, 50gr di zucchero e noi ne mettiamo 100gr; probabilmente la torta sarà più "buona", migliore, più dolce, più soffice etc ma non è quello indicato dalla ricetta... Su per giù io ad oggi la vedo in questo modo @Frank "Del resto in musica e soprattutto in un certo determinato repertorio conta soprattutto il fatto che vega rispettato il discorso tensivo che non può dipendere solo dal parametro "metronomo" -> Sono d'accordo, ma allora a questo punto perchè un compositore dovrebbe inserirle? Perchè dovrebbero essere rispettate? A questo punto risulterebbero quasi inutili no? Non voglio dilungarmi o risultare "duro" in ciò che scrivo, più suono, più studio e più "cerco" di capire, però credetemi, i dubbi rimangono: ascoltando le interpretazioni e leggendo cioè che può essere scritto a riguardo significa probabilmente che "tutto è interpretabile" è ciò può essere giusto, però io credo che rispettare ciò che un compositore ha scritto sia d'obbligo (e lo scrivo io che avvolte non lo faccio proprio) altrimenti (e chiudo) più che interpretare al pianoforte bisognerebbe comporre al pianoforte (ed è cio a cui ambisco); solo in questo modo le interpretazioni (io credo) saranno "uniche" ed univoche (cosicché quelli come me non avranno niente da criticare, come in questo caso )
  8. Dante, grazie mille per il link... Sono seguito da un insegnamento di pianoforte, ma, per curiosità, ho creato il post per conoscere il parere di qualche altro studente o semplicemente ricevere qualche suggerimento da altre persrone frequentanti il forum
  9. Per quanto riguarda Storia della musica non è previsto un esame ma comnque lo studio della materia... Comunque sia andrò a studiarla "in solitaria" cioè, è prevista in un percorso pre-accademico ma io non sto frequentando al momento questo percorso ma vorrei cercare di "seguirlo" anche se non risulto diciamo come studente
  10. Salve a tutti, una domanda Secondo movimento della patetica di Beethoven, adagio cantabile, 2/4... 1) Io ho 2 testi di teoria musicale, entrambi "fissano" (solo per una comprensione generale degli andamenti) il "Lento" a 40 BPM; autori diversi ma che scrivono praticamente le stesse indicazioni... 2) Teoricamente un "adagio", anche se cantabile, è più veloce/mosso di un "Lento"; giusto? 3) Più o meno, contando 2 semiminime per battuta, nelle principali esecuzioni che ho a disposizione ogni semiminima viene suonata dopo 30 BPM dall'altra (cioè semiminima = 30)... 4) Se viene considerato "Lento" un 40 BPM (se generalmente accettato) una semiminima in 2/4 (per cui 1 dei due tempi) a 30 BPM io non credo possa coincidere con un "adagio cantabile"; semplicemente per porre delle indicazioni CREDO (e vorrei essere corretto se questo è un errore ) che un "adagio cantabile" vada eseguito intorno ai 45-50 BPM o SICURAMENTE (correggetemi se sbaglio) oltre i 40 BPM... Ringrazio chi risponderà su alcune domande sopra numerate, questo "dubbio" nell'esecuzione è sorto quando ho letto l'indicazione di tempo e l'ho "trasportato" alle interpretazioni di celebri pianisti; semplicemente secondo me le intepretazioni sono troppo lente, ma io mentalmente, questo movimento, ce l'ho ben...... Diciamo "mi piace/lo amo" ascoltarlo e suonarlo, appunto, 2/4 = seminimina = 30 BPM ed è proprio questo secondo me il "problema"... Mi scuso di scrivere tutte queste cifre e/o numeri, ma lo faccio semplimente perchè così voi stessi possiate avere un riscontro su quello che scrivo; fornendo dei suggerimenti di andamento sicuramente è molto più facile per voi capire cosa intendo e cosa ho in mente e a cosa mi riferisco
  11. Salve a tutti, mi scuso ma non riesco a trovare una sezione "adatta" per postare la domanda... Per lo studio di due materie complementari quali "Armonia e contrappunto" e "Storia della musica" quali testi suggerite di leggere per una migliore comprensione delle stesse? Considerando che la prima materia concerne alcuni esami durante il suo studio, ringrazio in anticipo chi potrà suggerirmi dei buoni libri specialmente a riguardo di questo argomento
  12. Salve a tutti, una domanda... Tra gli obiettivi che sono indicati per un miglior apprendimento dello strumento, vengono spesso menzionate le "tecniche di memorizzazione", ovviamente da applicare nello studio e quindi maturare e consolidare nel e col tempo... Nello specifico, cosa sono e come possono essere applicate allo strumento queste tecniche? Ci sono vostre esperienze sull'argomento che avete voglia di condividere? Grazie a tutti
  13. Salve a tutti, qualcuno di voi si è esercitato negli studi di Carl Czerny? Se avete suonato varie sue opere di questo tipo potete scrivermi le raccolte dalle più facili alle più complesse?
  14. Laurearsi anche se ho quasi 30 anni e non sono ancora in grado (ma non lontanissimo) di sostenere un esame di ammissione? Tu stesso hai detto che in questo paese quel pezzo di carta mi servirà a poco e niente
  15. Vi ringrazio per le vostre risposte e per i vostri chiarimenti, chiedo scusa per la cruda domanda, ma quindi cosa mi consigliate?
  16. @TheSimon Non credo che per diventare un "musicista riconosciuto", come scrivi, sia obbligatorio frequentare il conservatorio; reputo, a oggi, questa regola, essenziale: aldilà di dove tu studi, se sei affiancato da degli ottimi insegnanti e dalla voglia di fare credo che una persona possa riuscire ad ottenere ciò che vuole da se stessa o dare il meglio di sè. Non credo che chi studia abbia la pretesa di diventare un musicista riconosciuto, bensì di diventare un musicista; il riconoscimento è una variabile, credo, astratta. Su tempo e voglia sono d'accordo, ma credo che chiunque possa diventare un musicista; il giudizio spetta semplicemente ad altri, chiunque può apprendere, dalle basi, la musica e mattone dopo mattone riuscire a costruire qualcosa di solido; chiunque, ma, appunto, con tempo e dedizione.
  17. Salve a tutti, una domanda; ho 28 anni e sto studiando pianoforte. Studio lo strumento da pochi anni e ad oggi non sono in grado di sostenere un' esame di ammissione; credo che il mio livello sia quello di un 5° anno del pre-accademico. Vorrei chiedervi, considerando la mia età, se è una buona idea cercare di entrare in conservatorio attraverso l'esame di ammissione; chiedo un vostro parere: vale la pena entrare in questo istituto intorno ai 30 anni? Voi lo fareste? Il conservatorio sembra essere il luogo “migliore” dove studiare musica ma ho letto in rete opinioni di alunni che criticano il nuovo ordinamento illustrando una situazione in cui, alle volte, si incontrano varie materie nel percorso accademico (con i loro relativi esami) che, da studenti, vengono definite avvolte come perdita di tempo (rispetto allo studio dello strumento) oppure non completamente inerenti al già complesso percorso di studi del pianoforte, affrontando quindi realtà in cui si hanno “molte” materie da studiare, dovendo per forza approfondirle non riuscendo quindi a dedicarsi completamente al pianoforte. La mia non è una critica, non conosco la realtà e vorrei conoscere la vostra opinione in merito, dal momento che sto cercando di studiare e di dedicarmi allo strumento quanto più possibile considerando la mia età rispetto al mio livello “scolastico”. Grazie mille
  18. Grazie mille per tutte le vostre risposte
  19. Salve a tutti. Ho davanti a me la sonata N.10 HOB XVI/1 di Haydn, 4 movimenti; allegro, andante, minuetto e trio. Riguardo alla "velocità" di esecuizione dei primi due movimenti la loro differenza mi è chiara (un allegro è più veloce di un andante), sul minuetto e sul trio non so come comportarmi: da adagio a prestissimo come inquadrate questi due andamenti? Grazie mille per qualsiasi risposta in merito
  20. Grazie mille, chiedo informazioni su Sibelius rispetto a Finale perchè ho avuto, in passato, esperienza proprio con questo programma e conoscendolo, in maniera basilare, vorrei ricominciare ad utilizzarlo dopo però aver letto ho visto relative guide in merito
  21. Salve a tutti, qualcuno può indicarmi delle pagine sul web o dei video tutorial che spieghino l'utilizzo di "Sibelius" ? Se potete, appunto, inviatemi pure qualche guida consultabile on line e/o altro, grazie mille per qualsiasi link in merito
  22. Ringrazio tutti per le vostre risposte. Ho avuto problemi nell' accedere al forum ma ora ci sono finalmente riuscito; meglio tardi che mai Grazie ancora a tutti.
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