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Piano Concerto - Forum pianoforte

Melita

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  1. Però forse il fatto di intendere la storia della musica come "storia dei compositori" è inevitabile, anche se riduttivo...dovendo scegliere un modo per dare ordine al discorso, non credo sia meglio organizzarla come una storia dell'organologia piuttosto che come evoluzione dell'armonia o altro. Forse da un punto di vista didattico è più agevole agganciarla a un punto di vista più storico in senso stretto (esempio: prima studio la storia medievale e poi riesco a capire meglio la musica del periodo)...e a questo punto ti risponderei che la storia della musica va scritta da musicologi in collaborazione con gli storici, anche se diventerebbe un discorso di lana caprina. Ci tengo a precisare che il mio è il punto di vista di chi ha fatto il conservatorio col vecchio ordinamento proseguendo poi con studi che non c'entrano né con la musica né con le discipline umanistiche, se tu ti riferisci al fatto di scrivere un manuale di storia della musica per facoltà umanistiche non saprei davvero cosa dire, perché sicuramente la storia della musica è inserita in un piano di studi con esami di storia, filosofia, letterature...
  2. Complimenti per la musica e il video, beati i gatti che sono sempre così fotogenici...
  3. Mi associo agli auguri di un sereno Natale e di un anno nuovo pieno di belle cose, anche se ho dovuto interrompere gli studi musicali e vi seguo poco.
  4. Qua non mi trovi d'accordo. A mio avviso bisogna evitare di toccare tutte le materie perché si rischia di cadere nel banale o di fare un lavoro da tuttologo difficile da sostenere. Tra l'altro è meglio portare solo le materie in cui ci si sente sicuri...tornando all'esempio del bel paragrafo sulla fisica se non vai bene in fisica: se il commissario è intelligente funziona come dice Thallo, prende la tesina come argomento a piacere ed eviterà di tormentarti...ma puoi anche incentivare il professore a ampliare il discorso e farti domandine random. Insomma, come in tutte le cose, tanto dipende dalla testa di chi ha l'incarico di valutarti. La letteratura greca e latina effettivamente ti dà poche opportunità di collegamenti con la musica. Non so quale argomento musicale deciderai di portare...però puoi considerare: Se affronti un autore che ha composto musica sacra, può essere una buona idea riportare i testi latini e parlare della loro origine. Diverse opere si richiamano alla mitologia e alla storia dell'antichità classica, oltre che alle tragedie. Magari i collegamenti possosno non essere così espliciti (es. l'ironia tragica si trova in Sofocle e nell'Otello di Shakespeare, e il collegamento con l'Otello di Verdi casca a fagiolo), però possono essere interessanti.
  5. Ho fatto il liceo classico anch'io...e ho preso la maturità 2 anni fa. Un paio di dritte: Evita di mescolare materie scientifiche ed umanistiche, rischi di cadere nel banale. Tra l'altro non so fino a che punto è il caso di affrontare materie scientifiche al classico se non hai avuto un professore strepitoso o il tuo liceo non ha aderito a sperimentazioni in cui si fanno ore supplementari (questo non demonizza il liceo classico, io stessa dopo il liceo ho intrapreso studi scientifici all'università...questo discorso è solo per evitare di fare voli pindarici rischiando di fare una tesina banale o "tuttologica"). Come accennava Thallo, restringi l'argomento. Fai collegamenti tematici o cronologici con materie non musicali. Piuttosto che "la musica" in generale, puoi collegarla ad altri discorsi...dipende da quali sono i tuoi interessi extra-musicali.
  6. Grazie mille Simon! Cercando un po' di informazioni vedo che sono tratti da una raccolta di brani per trailer... (ah in ritardissimo: grazie a Frank per l'apprezzamento!!!)
  7. Anch'io ho fatto il classico ma adesso sono iscritta a una facoltà scientifica. Comunque non seguo tanto il tuo ragionamento (e non vedo cosa ci sia di destra). Se le classi alte sono quelle che danno importanza alla cultura siamo d'accordo col fatto che queste non coincidano necessariamente con quelle più ricche (anche se è ovvio che per pensare alla cultura è indispensabile un certo benessere economico). Perchè secondo te non hanno una formazione umanistica?
  8. Premetto che non amo Wagner...però è un autore monumentale come compositore e come pensiero. Dire che "i musicisti ebrei non ne hanno bisogno" è assurdo...allora non hanno bisogno neanche di Perotinus, Monteverdi, Bach, Beethoven..?!?!?!?! Conosco Meyerbeer, l'astio di Wagner nei suoi confronti non è affatto una storia nel cassetto, anche i muri la sanno. Se vogliamo parlare di autori geniali poco eseguiti ci sarebbe spazio per un Umberto Giordano, per un Luigi Dallapiccola, giusto per fare un paio di esempi...e l'ebraicità qui non c'entra niente (oddio...la moglie di Dallapiccola è ebrea, ma non credo che ciò sia in qualche modo correlato con le poche esecuzioni e poche registrazioni). E comunque si stava parlando del tabù dell'eseguire Wagner in Israele, e del fatto che queste posizioni non portano mai bene.
  9. I Corsi Integrati credo di sì, mi riferivo ai moduli che li compongono.
  10. Assolutamente sì. Magari potevi sviluppare un po' di più il concetto della simbologia dei vari cibi (es. a un certo punti dici che "si parla più di vino che di salsicce"). Quanto all'articolo sull'analfabetismo musicale...beh, faccio parte di quell'84% che non segue corsi di laurea umanistici, però credo che non sia un problema dell'università. Se metti un modulo da 1 credito di storia della musica in un corso di laurea credimi che la cultura dei laureati non aumenta (lo dico per esperienza: degli esamini da 1 o 2 crediti che ho dovuto sostenere non ho capito un emerito niente, ho dimenticato tutto il giorno dopo l'esame...). Bisognerebbe partire dal basso a dare un'educazione musicale seria (quindi medie e licei). Mica solo gli umanisti devono essere messi nella condizione di conoscere e apprezzare la musica colta...
  11. Ma Barenboim non è ancora riuscito a rompere nemmeno un po' il tabù di Wagner in Israele? Dire che è "il peggiore antisemita" è davvero ingeneroso...
  12. Grazie...ma non conosco questi autori. Nessuno ha un'idea più precisa, intendo dire da quale opera è tratta? Ascoltando il testo mi sembra musica sacra...
  13. Salve a tutti, non so se qualcuno ha già toccato l'argomento (in tal caso chiedo scusa ai moderatori). Ho visto che all'Arena di Verona verrà rappresentato il Don Giovanni diretto da Daniel Oren. Fermo restando che conto di andare ad assistere alla rappresentazione...così, su due piedi, avrei un paio di perplessità: 1) all'Arena il Don Giovanni non è un po' fuori dal contesto? L'acustica gli renderà giustizia? 2) Oren è il direttore più adatto all'opera mozartiana? Mi pare che renda al massimo con Puccini, già le sue interpretazioni di Verdi talvolta non sono così pulite...ma MOZART? Voi cosa ne pensate?
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