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Piano Concerto - Forum pianoforte

Arturo

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  1. Ho letto l'articolo del Corriere della sera su Debussy e mi ha fatto piacere per il semplice fatto che sono un patito di Debussy e considero comunque positivo il fatto che se ne parli. Certo l'articolo è forse un po' divulgativo/superficiale: per me sarebbe stato più interessante affrontare anche un discorso più musicologico (magari comprendendo un breve accenno tecnico su scale e modi), visto anche il rilievo che si vuol dare sulla citata influenza sulla musica jazz; influenza che non viene minimamente spiegata se non con una certa "simpatia" da parte di eminenti jazzisti verso il compositore francese...
  2. hai proprio ragione. Mi chiedevo... in generale non si potrebbe allungare lo smorzatore con un feltro più lungo in maniera che copra una parte maggiore delle corde ed essere meno soggetto alla criticità del posizionamento? Ho sentito che alcuni Steinway hanno un sistema del genere.
  3. Considerata anche la vostra cortesia con cui avete risposto in passato al mio quesito del primo post sulla risonanza sul tratto di corde del Mib al di sopra degli smorzatori, mi sembra giusto farvi sapere come è andata a finire. Fino ad oggi, come già detto, oltre a fare tutte le prove che mi sono state cortesemente consigliate, avevo trovato un compromesso riducendo le risonanze empiricamente con pezzi di carta gommata attaccati sulle corde interessate (cosa che però cambia in peggio il timbro sonoro). Oggi finalmente è venuto un accordatore, che ho trovato dopo varie ricerche nel tempo nei negozi di pianoforti dove ho esposto (quasi sempre inutilmente) il problema, che mi ha praticamente risolto questa risonanza. Infatti, dopo un'accurata accordatura ha ipotizzato che lo smorzatore cadeva proprio sul "nodo" di risonanza delle onde stazionarie delle corde e dal momento che sul nodo non ci sono praticamente le vibrazioni delle onde stazionarie stesse la sua pressione (anche aumentata) era quasi inutile. Allora ha spostato lo smorzatore pochissimi millimetri più in alto, in maniera che coprisse almeno in parte il "ventre" o "antinodo" dell'onda stazionaria che prima continuava a vibrare anche con lo smorzatore abbassato. In questa maniera la risonanza è diminuita in maniera notevole e praticamente non dà più fastidio. Beh! Io non ci avevo pensato a questa soluzione! Un Evviva per gli accordatori!
  4. un'altra fonte che parla dell'arresto di Bach è il libro di Angela Molteni "Johann Sebastian Bach - La vita, le opere" dove a proposito del trasferimento a Cothen (agosto 1717), effettuato anche se il duca di Weimar aveva negato il congedo, è scritto: "Il musicista fece poi ritorno a Weimar per riasolvare con Wilhelm Ernst la questione del proprio congedo: l'incontro degenerò, e Ernst fece incarcerare il riottoso musicista nella prigiona del ducato di Weimar, e ve lo tenne detenuto dal 6 novembre al 2 dicembre. Infine, Ernst si risolse a liberare Bach e ad accordargli il congedo dalla sua corte, e il musicista potè così assumere ufficialmente e definitivamente la funzione di 'Kapellmeister' a Cothen. A quel che si sa, Bach, nel periodo di detenzione nel carcere di Weimar, si dedicò alla revisione di alcuni Corali dell'Orgelbuchlein..."
  5. Complimenti! Ho appena sentito la terza lezione di tecnica pianistica ed ho apprezzato la chiarezza dell'esposizione. Anche la la citazione delle fonti è stata molto opportuna: avevo già letto il libro di Sandor e quello di Neuhaus e ho apprezzato nella sia pur breve comparazione le particolarità evidenziate. Molto chiara e pratica anche la differenziazione del "famoso" passaggio del pollice. Ritengo questa lezione un bel contributo.
  6. Grazie dei consigli; ho effettuato tutte le prove consigliate, ho battuto le corde sul ponticello, ma non cambia niente; ho pigiato sullo smorzatore, niente (la meccanica è Langer, ma a questo punto non so se centra qualcosa con la risonanza?) Allora ho messo i cunei di gomma tra le corde per vedere quale corda delle tre del Mib3 risuonasse di più: mi è sembrata più caciarona quella centrale: così l'ho scordata allentandola un po' e poi l'ho riaccordata; la risonanza rimane sempre per tutte le fequenze! Ho messo una mano sulle corde delle ottave 6^ e 7^ per essere sicuro che la risonanza non venisse da altre corde non protette da smorzatori: viene proprio dalle corde del Mib3. Ho provato delle note percussive in fff sul Mib3 con il cronometro e la risonanza dura la bellezza di 6 secondi... decisamente troppi. Facendo la stessa prova sul vicino Fa3 il suono risonante dura meno di 1 secondo e mezzo. Addirittura suonando conviene tenere il pedale di risonanza pigiato quando si usa il Mib3 così il suono fondamentale copre la fastidiosa risonanza. Ora per suonare ho rimesso delle strisce di carta gommata sul tratto di corde incriminato: meglio perdere gli armonici che sentire quella maledetta risonanza, almeno fino a quando non dovrò chiamare un bravo tecnico. Ho paura che questa volta non me la caverò con i soliti 70 euro dell'accordatura! Ammesso che si trovi una soluzione. Comunque ringrazio ancora per la partecipazione.
  7. Ho controllato gli smorzatori e pigiano tutte le corde correttamente; addirittura ho pigiato il dito sopra lo smorzatore, subito dopo aver abbassato il tasto. La risonanza c'è lo stesso. In pratica si comporta come se lo smorzatore fosse l'attacco rigido della corda: credo che entri in risonanza la parte superiore delle corde, tra smorzatori e ponticello/caviglie; infatti la risonanza (molto acuta) smette se metto direttamente un dito su questo tratto delle tre corde. Comunque ho trovato una soluzione transitoria accettabile: ho messo una striscia di carta autoadesiva (quella che usano i carrozzieri) di travesro su tutte le corde dal Si2 al Mi3 a circa 3 centimetri dall'alto; così la carta assorbe una parte della risonanza; certo il timbro del suono naturalmente è un po' più cupo (per la riduzione di molti parziali) ma la risonanza si riduce a minime frazioni di secondo e non dà più così fastidio. Inoltre ho punzecchiato un po' con un chiodino a spillo i feltri dei martelletti per addolcire l'impatto contro le corde. Adesso anche i pp di Chopin sono fattibili senza che l'orecchio soffra (almeno per colpa del pianoforte, rimane la sofferenza per l'interpretazione del pianista, per il quale però la carta colla non basta). Certo mi piacerebbe trovare una soluzione definitiva; se ci sono altre idee sono pronto a provarle!
  8. Ho da circa un mese uno strano problema al mio pf; intanto fornisco i dati: il soggetto: il piano è un Brodmann 128 PE acquistato poco più di 2 anni fa; utilizzo circa 3 ore al giorno; accordatura effettuata circa ogni 6 mesi, l'ultima verso metà ottobre con il La4 a 442 Hz. L'accordatura tiene ancora (ho verificato rispetto a 442) tranne forse un leggerissimo disallineamento di alcuni unisoni. il fatto: non so se la risonanza c'era anche prima e non me ne ero accorto; comunque a seguito dell'invito della mia insegnante di suonare alcune parti di Chopin più piano che potevo mi sono accorto che il Mi3 lasciava una coda di risonanza una volta rilasciato il tasto (senza pedale). In realtà il Mib3 risuonava ancora di più e qualcosa si sente anche a partire dal Si2 fino al Mi3, con un massimo di risonanza sul Mib3. Ho allora esaminato la martelliera pensando a smorzatori che non pigiassero bene; invece funzionano tutti bene. le prove empiriche: la risonanza non è a frequenza della nota, ma piuttosto su alcuni parziali o armonici superiori, molto acuta (direi in zona ottava6 o maggiore e per questo fastidiosa) ho provato a pigiare il Mib3 rilasciando subito e la risonanza (udibile - con f o fff - per oltre 2 secondi) si può far cessare soltanto toccando con un dito la parte alta delle corde (cioè tra gli smorzatori e le caviglie); a questo punto rimane per un attimo soltanto un debole eco della tavola armonica, ma a frequenza molto più bassa (praticamente la coda della nota che non dà fastidio). Anche mettendo la sordina la risonanza è presente; in pratica basta percuotere la corda. Possibilmente vorrei evitare di chiamare l'accordatore prima della prossima primavera; nel frattempo sarei felice se potessi ricevere consigli su quanto mi accade.
  9. sì, sia la parte elettronica (naturalmente oggi quei progetti sono superati) che il mobile; in precedenza avevo anche costruito 2 chitarre (una jazz ed una 12 corde elettrica), ma la mia specialità erano gli impianti HI-FI di elevato livello: amplificatori e casse acustiche. Il tutto è stato fatto per hobby e per amore della Musica (vabbè, poi in seguito le mie conoscenze in elettronica hanno contribuito a darmi anche da mangiare).
  10. Ti ringrazio per l'accoglienza. Come pianoforte acustico ho un verticale Brodmann 128 PE (per motivi economici e di spazio), poi ho tre tastiere pesate: una Casio PX 110 che ho attaccato al pc tramite scheda EMU 1616m, una Yamaha P-70 ed una vecchia Korg anni '90. Ah! dimenticavo l'organo (due manuali + una pedaliera) che ho messo in icona e che ho costruito circa 30 anni fa (con l'elettronica me la sono sempre cavata meglio che a suonare). P.S. Naturalmente preferisco suonare con il pianoforte acustico. Credo che presto chiederò consigli sulla messa a punto ed in particolare sull'intonazione del pianoforte.
  11. Mi sono appena iscritto a questo interessante forum. Ho avuto occasione di apprezzare l'ottimo video corso "all'interno del pianoforte" di Paolo Ferrarelli e sono interessato in particolare a contati che mi consentino di migliorare il suono del mio pianoforte. Infatti il timbro per me è della massima importanza. Sono un dilettante che ha iniziato tardi lo studio del pianoforte, ma finalmente dopo circa 20 anni di studi frammentari e irregolari come autodidatta da quest'anno sono riuscito ad organizzarmi per prendere delle lezioni serie. In questo periodo sto studiando 2 pezzi di Debussy e 2 di Chopin più esercizi vari. Visto che siamo vicini al Natale, auguro a tutti i pianisti un Buon Natale ed un migliore anno 2012.
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