Feldman Postato Ottobre 7, 2016 Report Share Postato Ottobre 7, 2016 Ciao a tutti, in questo periodo ho deciso di approfondire analiticamente il repertorio di Frescobaldi per fare delle comparazioni tra il contrappunto vocale e strumentale nel primo Seicento. Sto trovando delle grandi difficoltà perchè la modalità da lui usata differisce da quella di Palestrina, Lasso, Byrd, etc. risulta infatti essere molto più cromatica, con "tonicizzazioni" (non so se è un termine corretto per questa musica) e cambi accordali molto lontani. In particolare leggevo le Cento partite, I Fiori Musicali e i Ricercari. 1) Voi avete qualche idea o conoscete un preciso metodo di indagine analitica su questo autore che, mi pare, scriveva usando un linguaggio molto affine a quello di Monteverdi e Gesualdo? 2) Ho notato delle grosse differenze tra il Ricercare di Cavazzoni e quello Frescobaldiano. 3) Sto provando anche ad analizzare l'elaborazione del materiale in Frescobaldi usando l'analisi motivica che Schoenberg applica a Beethoven ma non riesco a trovare risultati soddisfacenti. Secondo voi Frescobaldi generava le strutture melodiche dei suoi contrappunti con l'elaborazione motivica, cioè partendo da un solo frammento e sviluppandolo? Perchè ad esempio Bach lo faceva, partiva da una figura-base e tramite le tecniche contrappuntistiche generava il resto. Ma il buon Girolamo mi pare operi diversamente. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gerardo Postato Ottobre 7, 2016 Report Share Postato Ottobre 7, 2016 Ti chiederei di postare un esempio in modo da riferirci alla stessa pagina di musica. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Ottobre 7, 2016 Report Share Postato Ottobre 7, 2016 Discorso un po' lungo ma ad esempio nei 10 ricercare del 1615 Frescobaldi fa uso di un obbligo: “regola compositiva che il compositore si auto impone” come per esempio l’obbligo di costruire la composizione sulle note “mi re fa mi” che fungono da “cantus firmus”. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Ottobre 16, 2016 Report Share Postato Ottobre 16, 2016 Credo che tu pretenda un pochino troppo! Per rispondere in modo adeguato a domande così tecniche ci vorrebbe non solo un esperto di Frescobaldi, non solo un esperto di musica rinascimentale ... ci vorrebbe un esperto di Frescobaldi e di musica rinascimentale in grado di riassumere questioni estremamente complesse in uno spazio non specialistico. Ma in realtà sono questioni talmente specialistiche che un riassunto si rivelerebbe inevitabilmente inadeguato se non fuorviante. Per quanto mi riguarda, avendo visto e suonato solo un po' di Fiori musicali e di Toccate, ho trovato cose talmente differenti fra loro da non avere idea di dove per partire per formulare un discorso complessivo. Però non vorrei scoraggiare la tua interessantissima ricerca: suggerirei solo di indirizzarla verso altri lidi. Dopotutto Frescobaldi non è un pincopallino qualsiasi, di letteratura sul suo linguaggio compositivo ne trovi a quintali. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Ottobre 18, 2016 Report Share Postato Ottobre 18, 2016 Per quanto mi riguarda, avendo visto e suonato solo un po' di Fiori musicali Molto riduttivamente I fiori musicali sono una raccolta di diverse composizioni del 1635 (ultima opera per organo), che comprende canzoni, versetti, etc. , destinate a diversi momenti della celebrazione liturgica. Questa opera rappresenta la summa delle tecniche compositive di Frescobaldi, artifici contrappuntistici, collegamenti di brani in forma libera con brani in stile fugato (come successivamente avverrà con il preludio e fuga, ampiamente usato nella musica tedesca) e di Toccate Queste tipicamente iniziano con apertura accordale, poi passaggio a sezione basata su scale e trilli, seguita da passaggi brillanti, seguono sezioni con motivi più estesi ed infine coda. Detto questo , la struttura che ho brutalemente sintetizzato non viene sempre rispettata, infatti il compositore usa una forma mista e a livello armonico spazia fra tonalità/modalità. Abbondano le sperimentazioni cromatiche e durezze o ligature del II libro Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Ottobre 18, 2016 Report Share Postato Ottobre 18, 2016 Per Feldman, come dice Red, Frescobaldi è un mondo. Ad esempio le 12 fantasie, a struttura tripartita, sono così suddivise:- le prime 3 ad un soggetto- le seconde 3 a 2 soggetti- le successive 3 a 3 soggetti- le ultime 3 a 4 soggettiE’ evidente la concezione intellettualistica di queste composizioni, confermata dallo stesso Frescobaldi nella prefazione della raccolta Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Ottobre 18, 2016 Report Share Postato Ottobre 18, 2016 Sempre sparando nel mucchio , scusate ma ultimamente non ho molto tempo. Le canzoni del 1615 sono strutturate in 5 sezioni contrastanti e nelle composizioni del II libro Frescobaldi giunge a perfezionare la variazione di un unico elemento tematico in tutte le sezioni. Pensate che l’uso sistematico del principio della variazione di uno stesso tema favorirà la nascita della fuga in Italia e Germania. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Ottobre 18, 2016 Report Share Postato Ottobre 18, 2016 ... e pensando ai capricci. Il I° libro comprende strutture polifoniche e contrappuntistiche basate du temi tradizionali come la spagnoletta, l’ora di Ruggiero, etc. Per non farsi mancare nulla, per "garantire" un esecuzione corretta di questi capricci F. scrive un' introduzione dedicata a “gli studiosi dell’opera” e suggerisce le indicazioni interpretative ed esecutive. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Zazza Postato Ottobre 18, 2016 Report Share Postato Ottobre 18, 2016 Non sono un esperto ma Ma il buon Girolamo mi pare operi diversamente. da quello che leggo c'è da scrivere 10 libri, mi sembra un po' riduttiva l'analisi motivica che Schoenberg applica a Beethoven...del resto cosa avrebero in comune Beethoven e Frescobaldi? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Natan Postato Ottobre 22, 2016 Report Share Postato Ottobre 22, 2016 Discorso interessante, peccato che l'autore del topic si sia dileguato. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
andreavezzoli Postato Gennaio 2, 2017 Report Share Postato Gennaio 2, 2017 Il contrappunto di Frescobaldi oscilla tra modalità (ho davanti a me una sua fuga con soggetto nel modo frigio (mi,fa,sol,la,mi,sol,fa, mi) e tonalità, nella sua musica noi possiamo ben fotografare il periodo storico: sperimentazione, nascita della tonalità, teoria degli affetti, improvissazione... Il contrappunto di per sè necessita di un'elaborazione del materiale di base anche nella costruzione dei soggetti, quando il soggetto (o il cantus firmus a seconda del tipo di composizione) è preso da un canto popolare o comunque da materiale preesistente, il compositore cerca delle formule ricorrenti da costruire sopra il soggetto o il cantus firmus. I cromatismi di Frescobaldi sono talvolta giustificati dalla teoria degli affetti e talvolta invece da ragioni tonali (modulazioni attraverso una nota cromatica), il risultato che ne scaturisce è una commistione tra polifonia vocale e libertà strumentale. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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